Inizierò questa recensione con delle scuse.
Scuse che devo a Leo Ortolani per averlo ignobilmente sottovalutato.
Non che ignorassi fosse un autore divertente e sagace, salace e acuto, ma quando un uomo etero e bianco incontra un personaggio donna e trans, la prima cosa che ti viene in mente è: farà un casino.
Non che ignorassi fosse un autore divertente e sagace, salace e acuto, ma quando un uomo etero e bianco incontra un personaggio donna e trans, la prima cosa che ti viene in mente è: farà un casino.
Non solo non lo ha fatto, ma ha prodotto con "Cinzia" una graphic splendida, meravigliosa e commovente, dimostrandomi che nessuno e dico nessuno è esente dal pregiudizio verso il prossimo
A mia discolpa posso fare una premessa sul perché e percosa porta una persona che fa parte di una minoranza a vivere in una perenne e alla lungo, bisogna ammetterlo, dannosa, condizione mentale di difesa.
C'è questo fenomeno del webbe chiamato bomberismo.
Non è un fenomeno inventato dal webbe diciamo, ma il webbe ha la colpa averlo aiutato a superare quell'unico limite che ha nella vita reale e che è stato da sempre la salvezza delle vittime dei bomberisti: lo spazio.
Non è un fenomeno inventato dal webbe diciamo, ma il webbe ha la colpa averlo aiutato a superare quell'unico limite che ha nella vita reale e che è stato da sempre la salvezza delle vittime dei bomberisti: lo spazio.
Cos'è il bomberismo? Quell'atteggiamento mix di bullismo sociale e cafoneria giustificato dalla maggioranza al grido di "sò ragazzi" (anche se i ragazzi hanno 30 e passa anni) o "è solo uno scherzo", "è una ragazzata", "è una goliardata".
I protagonisti sono questi bulli testosteronici con fidanzate bulle quanto loro, le care alpha woman, che amano passare il loro tempo vuoto e vacuo cazzeggiando e prendendo di mira qualcuno per motivi random.
Poiché sono menti malvagie e semplici (per non dire stupide), gli oggetti delle loro "ragazzate" fatte da insulti, scappellotti, allegri agguati in cui mazzolano qualcuno, prese per i fondelli per le vie del paese, nei bar, a scuola od ovunque amino pascolare le loro inutili vite, ecco gli sventurati oggetti presi di mira sono sempre gli stessi: chiunque per qualsiasi motivo sia ritenuto diverso dalla massa.
Poiché sono menti malvagie e semplici (per non dire stupide), gli oggetti delle loro "ragazzate" fatte da insulti, scappellotti, allegri agguati in cui mazzolano qualcuno, prese per i fondelli per le vie del paese, nei bar, a scuola od ovunque amino pascolare le loro inutili vite, ecco gli sventurati oggetti presi di mira sono sempre gli stessi: chiunque per qualsiasi motivo sia ritenuto diverso dalla massa.
Puoi essere quello più grasso, puoi essere gay, puoi essere troppo timido, puoi avere passioni poco virili o poco femminili, essere un maschio che fa danza, una donna che gioca a calcio, come possono esserci motivi vaghissimi che risalgono alla notte dei tempi e che hanno fatto di te lo sfigato della situazione.
Prima da questa gente potevi sfuggire: cambiavi paese, andavi in città, ti allontanavi dalle loro squallide vite e miserabili esistenze fatte di nulla.
Ora mettere tra te e loro quel migliaio di km di distanza, potrebbe non bastare: questa gente ti perseguita sul web, percula le tue foto che trova in giro, mette su shitstorming, minacce di morte, ricondivide su gruppi dove diventi non lo zimbello di un paese, ma di migliaia di paesi.
Ora mettere tra te e loro quel migliaio di km di distanza, potrebbe non bastare: questa gente ti perseguita sul web, percula le tue foto che trova in giro, mette su shitstorming, minacce di morte, ricondivide su gruppi dove diventi non lo zimbello di un paese, ma di migliaia di paesi.
E' il famoso bullismo online, solo che a mio parere è ancora peggio perché è attuato da persone grandi e grosse che dovrebbero trovarsi qualcosa di utile da fare nella vita.
Una delle varie declinazioni del bomberismo è il malinteso concetto di satira.
Siccome costoro si sentono perseguitati dal "politically correct", cioè da gente che dopo secoli ha deciso che "anche basta prendere per il culo quindi ti moderi", pensano di aver trovato lo scudo magico che permette loro di continuare a perculare impuniti: qualsiasi battuta da caserma, anche la più becera, è satira.
Se ti offendi sei addirittura un nemico della libertà di espressione.
Se fai notare che curiosamente questa "satira" è sempre stranamente sessista, omofoba, transfobica, razzista e diretta verso le stesse identiche denigrate categorie che si sentono rivestire d'insulti dalle scuole elementari in su, sei uno che non sa stare al gioco, che non si "sa fare una risata" (io percuoterei con un randello chiunque pronuncia questa frase), è solo uno scherzo, una risata, l'ennesima presa per il culo dove gli altri ridono e quello di cui ridono sei sempre tu, l'eterno scarto.
Per capire la gravità e la diffusione del problema diciamo pure che un partito di governo ci ha messo su una campagna elettorale perenne, con tanto di bacioni finali.
Se ti offendi sei addirittura un nemico della libertà di espressione.
Se fai notare che curiosamente questa "satira" è sempre stranamente sessista, omofoba, transfobica, razzista e diretta verso le stesse identiche denigrate categorie che si sentono rivestire d'insulti dalle scuole elementari in su, sei uno che non sa stare al gioco, che non si "sa fare una risata" (io percuoterei con un randello chiunque pronuncia questa frase), è solo uno scherzo, una risata, l'ennesima presa per il culo dove gli altri ridono e quello di cui ridono sei sempre tu, l'eterno scarto.
Per capire la gravità e la diffusione del problema diciamo pure che un partito di governo ci ha messo su una campagna elettorale perenne, con tanto di bacioni finali.
Adesso CHIARIAMO: NON ho mai manco lontanamente pensato che Ortolani avesse qualcosa a che spartire con questa disgustosa categoria.
Tuttavia, vivevo in difesa e pensavo, come ho sempre pensato, che si possa fare satira, quella vera, su qualsiasi argomento, ma che se decidi di scegliere una delle categorie più prese di mira dai bomberisti di tutto il mondo, beh, devi essere un vero genio per farla funzionare.
Ortolani lo è: Cinzia dimostra che "Ratman" che pure ha dato la gloria al suo creatore, ne ha frenato forse per anni il talento in altre direzioni.
"Cinzia" è infatti una graphic novel stupenda, il primo vero fumetto lgbt italiano, in grado di fare ironia sulle idiosincrasie di un movimento molto diviso e molto cervellotico come quello lgbt(qhjshsklw) e sull'argomento "transgender", sostanzialmente la kryptonite dell'ironia.
E' vero che l'ironia non abbonda nel movimento ed è forse il motivo per cui non abbondano neanche i fumetti sul tema (anche se qualcosa ogni tanto si muove), ma voi dovete immaginare gente costantemente attaccata e/o presa per i fondelli che deve trovare la forza di essere anche autoironica. Ci vuole una buona dose di coraggio e pure di energia.
Era questo il motivo vero per cui non credevo che Ortolani sarebbe riuscito nell'impresa di trattare adeguatamente il tema E INVECE.
La storia racconta le vicissitudini di Cinzia, personaggio ricorrente e amatissimo di "Ratman" qui in una versione assai poco fantasy e molto realistica.
La nostra eroina infatti è immersa in una faticosa quotidianità: cerca lavoro, ma non riesce a trovarlo perché fino alla fine della transizione di genere non le cambiano i documenti (e pare che per un datore di lavoro sia estremamente importante che il genere sessuale sul documento e quello fenotipico coincidano, mai capito perché), non riesce a passare l'esame psichiatrico per la riassegnazione del genere (accennando al delirio legale/medicale che vivono le persone transgender) e non riesce a vivere un meraviglioso amore perché, quando fall in love, deve spiegare al suo oscuro oggetto del desiderio che, ebbene sì, "Ha 30 centimetri in più".
Che Ortolani abbia studiato e raccolto testimonianze di persone transgender si evince dalla delicatezza e dalla consapevolezza con le quali Cinzia affronta le vicissitudini quotidiane.
Il costante tentativo di Cinzia di vivere con dignità e fierezza quella che vorrebbe fosse solo una vita come tante e che è invece sempre sotto i riflettori dell'altrui giudizio è raccontato con encomiabile sensibilità e un tocco comico che, una volta tanto, non sconfina nel drammone esistenziale.
Il costante tentativo di Cinzia di vivere con dignità e fierezza quella che vorrebbe fosse solo una vita come tante e che è invece sempre sotto i riflettori dell'altrui giudizio è raccontato con encomiabile sensibilità e un tocco comico che, una volta tanto, non sconfina nel drammone esistenziale.
La storia, come tante storie, inizia quando girl meets boy e che boy!
Cinzia, dopo l'ennesima delusione lavorativa, incontra lui: il bel Thomas, perdutamente avvenente.
In un tripudio di cuori e di canzoni di Aretha Franklin, decide di essere disposta a tutto per conquistarlo, anche a rinunciare a sé stessa per presentarsi a lui come un uomo e a lavorare con lui in un'azienda dedita a combattere la pericolosissima ideologia ggggiender.
Il gioco delle parti qui diventa particolarmente raffinato: ci troviamo davanti a una finzione che teoricamente corrisponderebbe alla realtà, ma questo solo perché siamo così ottusi da concepire come reale solo quello che PRETENDIAMO di vedere.
Cinzia, dopo l'ennesima delusione lavorativa, incontra lui: il bel Thomas, perdutamente avvenente.
In un tripudio di cuori e di canzoni di Aretha Franklin, decide di essere disposta a tutto per conquistarlo, anche a rinunciare a sé stessa per presentarsi a lui come un uomo e a lavorare con lui in un'azienda dedita a combattere la pericolosissima ideologia ggggiender.
Il gioco delle parti qui diventa particolarmente raffinato: ci troviamo davanti a una finzione che teoricamente corrisponderebbe alla realtà, ma questo solo perché siamo così ottusi da concepire come reale solo quello che PRETENDIAMO di vedere.
L'azzardo sembrerebbe dare ragione e fortuna a Cinzia, ma poiché, anche se a molti non piace, il mondo è un posto assai complesso e variegato, si innesca un'inaspettata piega degli eventi...
Non posso dirvi il finale ed è un peccato ai fini della recensione perché nasconde una delle intuizioni migliori del libro, ma non posso esentarmi dal fare chapeau anche su questo a Ortolani.
Egli ha scelto di raccontare una sottigliezza che è ancora vaga nei cervelli di tanti: il fatto che identità di genere e orientamento sessuale NON sono la stessa cosa.
Egli ha scelto di raccontare una sottigliezza che è ancora vaga nei cervelli di tanti: il fatto che identità di genere e orientamento sessuale NON sono la stessa cosa.
Esistono transgender MtF etero e transgender MtF lesbiche, FtM etero e FtM gay o bisex ovviamente, ma nel nostro mondo binario ed eteronormato è come se per molte persone fosse difficile ammettere un doppio passaggio.
Tutto dev'essere semplice, PER FORZA e A FORZA, e se c'è qualcuno che in queste semplici categorie proprio non ci vuole stare ( e ci sarà sempre visto che il mondo non è un posto semplice), questi diventa una macchia da eliminare.
Tutto dev'essere semplice, PER FORZA e A FORZA, e se c'è qualcuno che in queste semplici categorie proprio non ci vuole stare ( e ci sarà sempre visto che il mondo non è un posto semplice), questi diventa una macchia da eliminare.
Un libro meraviglioso che è un inno alla tenacia e al rispetto, quello che dobbiamo a noi stessi prima di tutto, perché c'è una cosa che Cinzia riesce a insegnarci: mai rinunciare alla nostra vera natura per nessuno, mai, neanche se appare (e a volte lo è) la via più semplice.
Abbiamo ali per volare sul mare sconfinato e su tutta la terra, librandoci facilmente, e nessun bomberista, nessun omofobo, nessun transfofobo può scalfirci se sappiamo davvero chi siamo.
Grazie Ortolani e cento di queste graphic!
In ogni caso, visto che non di sola fierezza vive chi è discriminato, io una leggina contro l'omofobia e la transfobia la gradirei.
Consiglio cinematografico non richiesto:
Se avete amato la graphic, non posso non consigliarvi un film spagnolo che vidi qualche anno fa "20 centimetri" che ha molti punti in comune col fumetto di Ortolani.
Se siete curiosi ecco un assaggio!
Una domanda e un consiglio.
RispondiEliminaDomanda: da dove deriva il termine "bomberismo"? A me ha fatto venire in mente il bomber, il giaccone che mettevano i fascisti vent'anni fa, ma non credo c'entri molto.
Consiglio: completamente estraneo al mondo di Rat-Man e quindi della sua vena comico-demenziale, più toccante e intimo e anche a volte poetico se vogliamo, c'è il libro di Ortolani "Due figlie e altri animali feroci", che è prevalentemente scritto e corredato di poche illustrazioni. Parla dell'adozione internazionale delle sue figlie, della fatica e dell'attesa e di tutte quelle cose difficili lì.
Così, per dire, in caso volessi leggere altri lavori suoi che parlino di argomenti delicati e lo facciano senza finire nel becero qualunquismo :)
Conosco quel libro in verità assai richiesto, ma fuori commercio da anni!
EliminaPer quel riguarda il bomberismo, rimpallo alla Treccani: http://www.treccani.it/vocabolario/bomberismo_res-513f37be-8995-11e8-a7cb-00271042e8d9_%28Neologismi%29/
Vero, anche in fumetteria è praticamente introvabile e inordinabile. Mistero del mercato.
EliminaGrazie per il rimpallo, non ci avevo pensato :)
Però posso dire che rappresentare i bisessuali come Due Facce di Batman l'ho trovato un filino offensivo? Sarà che per questo tipo di argomenti mi manca un po' di autoironia, come dici tu... boh.
RispondiEliminaAd ogni modo, leggendo l'anteprima non mi era venuta molta voglia di andare avanti, ma vista la tua recensione entusiastica, chissà, potrei dargli un'altra possibilità... anche perché di solito Ortolani mi piace (confermo che "Due figlie e altri animali feroci" è davvero toccante e allo stesso tempo mi ha fatto ridere fino alle lacrime, tanto che me lo sono pure riletto! Non vorrei sbagliarmi, ma credo che sia in fase di ristampa...).
In realtà ho letto che è una citazione della Marchea Yanus del grande Mazinga
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