Qualche tempo fa ho recensito un libro francese molto particolare, tosto, che molto mi era piaciuto.
Copertina dell'edizione originale. Molto provocatoria, ma se leggerete questo bel libro capirete che un senso ce l'ha |
Era "Libere" di Héléna Marienské (se ti sei perso o persa la recensione e tutto il discorso sulla pornografia in generale puoi andare al linkkkk), storia di una ragazza bellissima nata in una famiglia borderline di estrema destra che diventa un'escort di successo per pagarsi gli studi e del suo incontro con una donna omicida seriale di mariti (storia folle, ma come sottolineato dall'autrice follemente satirica).
Come accade ogni tanto, mi parte la brocca e cerco di fare cose più grandi di questo blog: ossia ho cercato di intervistare l'autrice.
Come accade ogni tanto, mi parte la brocca e cerco di fare cose più grandi di questo blog: ossia ho cercato di intervistare l'autrice.
Con un concerto di aiuti, tra cui, l'ENORME lavoro della mia amica Giulia, parigina da qualche anno che si è smazzata tutte le traduzioni (dalla mail per contattare la scrittrice alle domande fino alle lunghe risposte), l'intervista è qui tra noi.
E devo ammettere che è davvero una splendida intervista, non per lodarmi da sola visto che ho ben poco merito, (se non quello delle domande che in nome del lavoro dietro mi sono sforzata di pensare adeguatamente), ma per l'impegno e la disponibilità messi dall'autrice nel rispondermi.
La ringrazio tantissimo e spero davvero che l'intervista vi piaccia e interessi. E' un interessante spaccato di ciò che sobolle nella narrativa francese contemporanea, di cui, la casa editrice Clichy sta portando in questi ultimi anni, un più ampio e diverso catalogo anche sul suolo italico.
Perciòòòò anche se non avete letto "Libere", anche se la storia vi sembra assurda, anche se tutto, questa intervista è da leggere, fidatevi (e ricordatevi sempre che, come ribadito dall'autrice il libro è molto satirico, perciò militanti della decrescita non create flame della morte)!
Pronti? Via!
Com'è nata l'idea del romanzo?
Il
mio libro è nato in maniera molto spontanea ed inaspettata.
Rientravo da un viaggio con una valigia molto pesante, piena di
libri, che una persona mi ha aiutato a trascinare fino in stazione.
Visto il peso della valigia, il gentile sconosciuto ha esclamato
“(questa valigia) pesa una come un asino morto!” (Espressione
familiare che significa, pesa molto NdT).
Prendendo
alla lettera quest’espressione ho cominciato a riflettere sul
fatto che nella valigia ci sarebbe potuto essere davvero un cadavere
e nessuno se ne sarebbe accorto. Da li’ in poi la mia
immaginazione si é risvegliata: li’, sul treno, in mezzo a tutte
le altre, la mia valigia conteneva un cadavere. Chi avevo ucciso?
Perché? Come avrei potuto sbarazzarmi del cadavere? E se la polizia
mi avesse scoperto? Il romanzo era appena nato.
Le
due protagoniste del libro sono forti e hanno anche tratti fortemente
negativi, eppure si finisce per stare per forza dalla loro parte. Per
quale motivo, secondo lei, avviene questo?
Foto dell'autrice, da internet |
Forse
perché le protagoniste sono, in effetti, più forti che negative.
La loro forza, poi, si manifesta in maniera spesso inattesa e
divertente: non è una forza sempre aggressiva (nel
senso di “una forza sempre in opposizione alla situazione” NdT)
ma che si esprime sempre con umorismo. Angèle e Annabelle sono due
donne forti perché agiscono sempre secondo la loro volontà,
seguendo I loro desideri ed i loro bisogni. Non hanno paura di
sfidare in potere maschile ed è seguendo questa filosofia che
Angèle uccide suo marito, divenuto ormai insopportabile, e lo
taglia a pezzetti. Nonostante sia lui l’artista celebre, il capo
famiglia, Angèle non lo sopporta più. La costringe a vivere in
campagna, a mangiare bio, a seguire la filosofia della decrescita.
Di fronte a questi soprusi, Angèle non ha altre possibilità che
eliminare il problema alla radice, uccidendo il marito.
Annabelle
invece, mostra la sua forza quando sceglie di lasciare in giovane età
la famiglia e il suo entourage di estrema destra. Messa di fronte a
come sopravvivere sceglie di prostituirsi ma, invece che subire il
suo protettore, lo sfrutta trasformando così il suo prostituirsi in
un atto di libertà, una performance artistica: è lei a scegliere lo
scenario erotico, la messa in scena, I costume, gli accessori. E si
diverte molto.
Dal
mio punto di vista Angèle et Annabelle sono due donne forti ma
positive anche se le loro azioni sono completamente immorali.
Perché
ha scelto una storia lesbica come punto focale della trama?
Perché
una volta sbarazzatosi del marito, Angèle assapora la libertà e
quest’ultima passa anche per una libertà sessuale. Angèle
pensava di essere eterosessuale ma l’incontro con Annabelle è un
colpo di fulmine. Il loro è un incontro puramente sessuale, Angèle
non prova tenerezza nei confronti di Annabelle ma un desiderio
erotico puro, selvaggio. Desidera fare l’amore con lei
immediatamente, nel mezzo del vernissage. Successivamente il loro
rapporto si evolve sviluppandosi in una amore profondo. Sono
convinta che, anche se eterosessuali, in qualsiasi momento si possa
sperimentare un’attrazione verso le donne. La vita è
un’evoluzione continua.
Quali
sono state le reazioni al suo libro in Francia?
Ci
sono state delle persone che, davanti al mio libro, hanno storto il
naso a causa di una trama troppo shockante. Ma la maggior parte dei
miei lettori non si sono sentiti disturbati da questa storia
d’amore: in Francia la condizione degli omosessuali é decisamente
migliorata negli ultimi anni anche se l’omofobia esiste ancora.
L’approvazione della legge gay ha permesso a numerose coppie di
sposarsi e ciò è impressionante: nessuno può ancora considerare
l’omosessualità un atto aberrante o un vizio contro natura. E'
una tendenza sessuale diversa da quella “canonica” ma
altrettanto rispettabile.
Lei
si ritiene femminista? Perché?
Si,
mi considero femminista. Sono convinta che il ruolo delle donne
nella società sia ancora subordinato a quello degli uomini ma a
partire dalla seconda metà del XX secoli sono stati fatti enormi
passi in avanti grazie alle battaglie di donne forti. Resta pero’
il fatto che esistono ancora grandi differenze tra uomini e donne a
livello di responsabilità, salario lavorativo (mi piacerebbe sapere
perché esiste ancora una tale differenza di salario per lo stesso
lavoro). In effetti basta guardare la situazione mondiale per
rendersi conto che le donne sono ancora vittime in molti paesi. Di
fronte a simili orrori mi dico che essere femminista alla base
significa essere solo avere umanità.
Il libro col suo titolo originale |
Le piace il
titolo scelto per l'edizione italiana, dalla casa editrice Clichy, “Libere”?
Non
sapevo quale sarebbe stato il titolo finale, l’editore mi ha fatto
una meravigliosa sorpresa. Non avrebbe potuto trovare titolo
migliore. I personaggi di questo romanzo sono liberi o che stanno
per liberarsi (dal suo strato sociale per Annabelle, dal suo
matrimonio per Angèle). Entrambe le donne sono libere da
convenzioni sociali, norme dettate dalla morale: la prostituzione è
un atto condannato dalla società, alienante, ciò non impedisce ad
Annabelle di praticarla per pagarsi gli studi. Per quanto riguarda
Angèle, la sua libertà è piuttosto morale. Entrambe sono ribelli.
É il filo conduttore dei miei romanzi e di tutti i miei personaggi,
la libertà è parte intrinseca del loro dna.
Nel
suo libro la società occupa un posto molto crudele. Sembra che
nessun personaggio abbia una sua innocenza, ha deciso volutamente di
marcare i toni, oppure pensa davvero che la nostra sia ormai una
società tanto corrotta?
La
corruzione non è un tema che tratto nel mio libro. C’è della
violenza, certo, suggerita dall’omicidio del marito di Angèle.
Anche Cesari, il poliziotto corso, mostra un lato violento quando
esprime I pensieri sadici che Angèle gli suscita ma è piuttosto
una violenza ironica, (deuxième degree in originale NdT).
Il libro è una parodia
dei romanzi polizieschi dove c’è sempre un cattivo. Cesari non è
cattivo, è sadico a causa di una psicanalisi sbagliata che ha
scatenato, per errore, le sue pulsioni sessuali. É una satira della
psicanalisi fatta con umore: io stessa ho fatto della psicanalisi
con soddisfazione quindi so di cosa sto parlando (e grazie a ciò ho
potuto limitarmi ed evitare di esagerare nell’ironia incorrendo in
censure).
Perché
la scelta di scrivere un libro così fortemente sensuale?
Ho un
rapporto positivo e sano con la mia sessualità, ecco perché sono
così a mio agio a parlarne. Nel libro evoco due forme di sessualità
e “performance” sessuali: da un lato Annabelle e le sue
performance artistico-sessuali (in quanto professionista del sesso)
dall’altro l’amore sensuale tra le due donne, più intimo, fatto
di piacere, amore, emozioni forti.
Si
è ispirata a qualcuno nell'ideazione e descrizione dei personaggi?
La
mia prima fonte d’ispirazione sono probabilmente io. Questo
romanzo non è assolutamente autobiografico, ma la libertà che
esso evoca, questa mi appartiene. Detto ciò, ho un grande spirito
d’osservazione, sono una persona silenziosa che ama osservare le
persone. Mi piace ascoltarle parlare, cercare di comprendere la loro
logica, anche e soprattutto se diversa dalla mia. L’osservazione
degli sconosciuti mi offre un capitale umano che mi aiuta
successivamente a costruire i miei personaggi. Altre volte i
personaggi escono direttamente dalla mia immaginazione: non so, ad
esempio, da dove sia uscito Cesari. Un personaggio mostruoso, un
vero mostro, ma vi confesso, io l’adoro.
In conclusione, non posso che sperare che l'intervista vi sia piaciuta. Ringrazio ancora l'autrice e la traduttrice infinitamente!
Nessun commento:
Posta un commento