martedì 28 luglio 2015

La prima infornata dei consigli di lettura per le vacanze! Tanta saggistica e un po' di fumetto tra biografie pop, infanzie africane, binarismo sessuale, ammmmore filosofico e ragù umani.

 Finalmente Agosto sta arrivando, molti saranno già andati in vacanza, molti ci andranno a settembre, molti non ci andranno, moltissimi ci andranno ora. 
 Io fortunatamente farò almeno due settimane lontano da questa broda cittadina (temperature scese ad appena 32 gradi e dopo settimane di delirio a 40, pare quasi primavera), sarò italiana media, ma francamente non vedo l'ora.
 Non so ancora esattamente cosa mi porterò, urge un giro in biblioteca, nel frattempo do una prima infornata di consigli a chi non sa ancora cosa portarsi in spiaggia o vuole un consiglio last minute. Pronti a scoprire i titoli che potrebbero farvi compagnia mentre vi ingozzate di parmigiana in pinetina o sorbite succo di lamponi e panna con gli amici stambecchi?
 Let's go!

"CATERINA. La magnifica" di Lia Celi e Andrea Santangelo ed. Utet: 
Caterina de' Medici, complessa figura storica fu regina e reggente di Francia. Proveniente dalla nota famiglia toscana, venne data in sposa ad un giovanissimo coetaneo che non l'amò mai essendo più impegnato a ricoprire di doni e adorazione una milf che portava nome Diana di Poitiers, bellissima, astuta e con vent'anni più di lui. Caterina, colta e raffinata, inondò la corte francese di novelle ricette, come i macaron e di innovazioni quali la forchetta, si circondò di intellettuali e, quando rimase vedova anzitempo, resse le sorti di una Francia funestata dalle guerre di religione con un piglio che le garantì un'invidiabile damnatio memoriae.
 Non è passata infatti alla storia come una sovrana forte e illuminata, ma le fonti inquinate ne hanno piuttosto dato un affresco cupo, sospeso tra la tirrania e l'attaccamento al potere e adombrato persino da un tocco di stregoneria dovuto alla sua fascinazione per l'astrologia (in realtà comunissima) e le pratiche superstiziose.
 Questa biografia tenta di ricostruire un ritratto fedele di una ragazzina sballottata per corti di mezza Italia per tutta l'infanzia, costretta a consumare un matrimonio adolescente sotto lo sguardo attento del suocero, ad assistere e prender parte alle pratiche disinibite della corte francese per poi analizzare il complesso rapporto che ebbe col potere.
 Però ve lo dico, è un libro molto pop. Non è scritto col piglio dello storico certosino, ma con un linguaggio estremamente gggggiovane e numerosi aneddoti che vagano dall'erotico al disgustoso, dal particolare al curioso (tutti veri per carità). Non so se conoscete quella collana per ragazzi "Strane storie" che insegna la storia ai ragazzini usando chicche e ghiottonerie che fanno presa sulla mente degli adolescenti. Ecco, questo libro ne è una versione avanzata.
Ideale per chi vuole leggere di storia senza pesantezze e per chi ha un adolescente svogliato e poco lettore in giro. Questo libro catturerà entrambi.
 Attention: come ormai molti titoli della Utet, ha l'e-book incluso nel prezzo del cartaceo, scaricabile dal sito della casa editrice.

"GLI EBREI MANGIAVANO CARNE UMANA? E COME LA CUCINAVANO?" di Voltaire ed. Il nuovo Melangolo:
Piccolissimo pamphlet by Voltaire,  è appena stato ristampato e merita una lettura in questi tempi di cretinismo complottista. Il libro è in forma di dialogo e mette al centro una storica calunnia (alla quale però Voltaire in fondo in fondo credeva, come scritto nell'introduzione) che vedeva gli ebrei rei, tra le altre nefandezze di nutrirsi ed essersi nutriti in passato di carne umana.
  Tra le fonti a sostegno di questa diceria c'è tra gli altri un pezzo della Bibbia del libro di Ezechiele in cui il profeta arringava gli ebrei in guerra contro il re di Persia che, se vittoriosi, si sarebbero nutriti di cavallo e cavalieri (ma insomma nella Bibbia la gente si nutriva pure di libri quindi avrei preso il dato con le pinze). I tre protagonisti del dialogo dissertano a lungo su questa usanza, se sia vera o no, e, nel caso fosse stata reale: qual era il miglior modo di cucinare la carne umana? Un bel ragù?
 Voltaire cammina sull'insidioso confine di chi vuol dimostrare l'impostazione di una calunnia, ma al contempo sotto sotto ci crede. Da leggere per capire come nasce una bufala virale.
Memorabile l'attacco: "Signore, e caro amico, per quanto ci siano molti libri, credetemi, poche persone leggono; ce ne sono molte che si servono soltanto dei propri occhi".
"LA VITA SESSUALE DI MARX" di Pierre Durand ed. Res Gestae:
Lo scrissi anche in un vecchio post sugli amori dei filosofi: Marx aveva una moglie, Jenny, che amava tantissimo. Il nostro caro filosofo scriveva di rivoluzione e scappava da una nazione all'altra perseguitato dalle polizie di mezza Europa, ma era un uomo fondamentalmente pacioso, sbevazzone e con l'inclinazione alla monogamia (eccezion fatta per la governante di casa). 
 A sedici anni aveva conosciuto la bella Jenny e i due si erano profondamente innamorati e per tutta la vita, nei frequenti momenti in cui furono costretti alla lontanzanza, si scrissero lettere. 
 Lei tenera, lo chiamava "il mio cinghialotto" e lui rispondeva con epistole degne di un harmony, si scusava per i numerosi disagi economici in cui la costringeva a vivere (e che furono concausa delle morte di alcuni loro figlioletti), chiedeva notizie delle figlie e aggiornava sui rivolgimenti politici. Rimasero insieme 47 anni prima che Jenny morisse. Pochi mesi prima, durante la malattia che la portò via, ebbe una breve ripresa, una sorta di canto del cigno che le permise una breve vacanza in Francia dove andò col marito. Fu una sorta di regalo d'addio. Poco tempo dopo morì lasciando Marx nella disperazione. Malato, il filosofo andò verso sud a cercare conforto e scrisse a Engels da Algeri:
 "Tu sai che pochi sopportano come me ogni manifestazione esagerata dei sentimenti. Ma mentirei se tentassi di negare che i miei pensieri sono pressochè interamente assorbiti dal ricordo di mia moglie. Non ho forse passato con lei la parte migliore della mia vita?"
 Se vi sentite in vena di romanticherie. pregevole la copertina.

"L'ARABO DEL FUTURO" di Riad Sattouf ed. Rizzoli Lizard:
Graphic novel premiata col premio "Fauve d'Or" al festival di Angouleme, è stata avvicinata a "Persepolis" perchè anche in questo caso tratta di una storia autobiografica di un'infanzia ambientata in medioriente.
 Le somiglianze si fermano però qui, perché questa storia non è ambientata all'interno di una ricca famiglia assai colta come quella di Marjane Satrapi, non arriva all'età adulta e non dà un coerente quadro politico di ciò che accadde negli anni '70 in un nordafrica in balia di continui colpi di stato. 
 Questa storia parla della prima infanzia del piccolo Riad, figlio di una francese e di un dottorando e poi professore siriano, conosciutisi a Parigi. 
 Detta così sembra una storia d'ammmore fenomenale, in realtà il rapporto tra i genitori di Riad è forse l'unico punto dolente di questa storia: cosa spinge una ragazza nel pieno degli anni '70 francesi a sposarsi con un siriano forse colto, ma discretamente misogino e conservatore? Mistero. Come rimane un mistero come essa abbia potuto sopportare gli spaventosi anni dipinti da Riad in una Libia in piena presa del potere gheddafiano e poi in Siria con Al Assad. Suo padre infatti poteva insegnare a Oxford, ma ci teneva a tornare nei suoi luoghi d'origine, dove un terrorizzato e biondissimo Riad deve vedersela con un modo troppo forte per lui, fatto di usanze che non capisce, di cugini che lo tiranneggiano, di nonne che gli leccano gli occhi per fargli passare l'orzaiolo.
 Passano gli anni, le andate e ritorni in Francia, la nascita di un fratellino, gli insegnamenti di suo padre (sempre convinto che Riad si dimostri troppo deboluccio e viziato per la media dei bambini locali), la stoica sopportazione di sua madre e, sullo sfondo, un nord Africa in tumulto.
 Bellissima, straconsigliata.

"ERMAFRODITI" di Luca Scarlini ed. Carocci: 
Un saggio piccolo piccolo sull'ermafroditismo nella storia.
 Come sono state viste le persone interessuali nella storia (nell'introduzione c'è anche una parte clinica)? Sacralizzate da alcune civiltà precristiane, i greci (che avevano varie divinità con entrambi i sessi) dedicarono loro il mito di Ermafrodito, sfortunato figlio di Ermete e Afrodite che si ritrovò fatalmente fuso ad una musa innamorata di lui al punto da implorare agli dei di fondersi letteralmente con lui.
  Statue romane testimoniano la fascinazione degli antichi per queste persone che, con l'avvento del cristianesimo, scomparvero dalle cronache fatta eccezione per vaghe eccezioni riportate con somma meraviglia e stupore, come il caso di Giacoma Foroni, contadina sottoposta a visite scrupolose che ne decretarono l'appartenenza al sesso maschile (malgrado, ermafrodita, avesse sempre vissuto da donna e si sentisse tale).
 O come il tragico caso della povera Herculine Barbin che nacque e crebbe come donna, ma cui anni dopo, quando se ne stava felice in convento a insegnare, un medico scoprì degli organi maschili interni e un giudice stabilì per sentenza dovesse diventare forzatamente un uomo, malgrado non si sentisse tale. Si suicidò a trent'anni non senza aver lasciato le sue tragiche memorie, (analizzate dal filosofo Foucault in "Una strana confessione" ed. Einaudi, per chi fosse interessato).
 Il saggio, che purtroppo ha la pecca di soffermarsi poco sulla radicale differenza tra identità di genere e orientamento sessuale (che nel caso degli intersessuali trova una sorta di cortocircuito), pone infinite domande sul binarismo sessuale che noi consideriamo naturale e che naturale in fondo a quanto pare non sempre è. 
 Un libro per farsi tante domande sotto l'ombrellone, domande poco cliniche e molto molto morali.

 Ed ecco finita la prima infornata! A domani la seconda!


1 commento:

  1. L'arabo del futuro mi incuriosisce. E poi adoro i fumetti. Messo in wishlist, grazie!!

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