In queste ultime due settimane sono stata più latitante del solito, i motivi sono due:
1) Ho avuto gli ultimi giorni di ferie prima della grande chiusa della muerte natalizia
2) Verrà accuratamente spiegato in un fumetto quasi finito che preannuncerà molti fumetti a venire di carattere, udite udite, non di vita di libreria (paura eh?).
Intanto finalmente vi posto un fumetto che avevo in mente da un po' e affronta il tema sempre più pressante della gran libreria bazar, ossia quelle sempre più numerose librerie che a furia di inserire merceologie nell'assortimento, finiscono per essere dei negozi di varia con, incidentalmente, dei libri.
Questa premessa che sembrerebbe incitare allo sdegno e all'indignazione, in realtà cela una drammatica verità che tutte le librerie, indipendenti e di catena devono affrontare: tra il tasso di lettura bassissimo e i costi fissi di un esercizio commerciale che incassa molto meno di altri, ma deve pagare sempre lo stesso affitto (ce ne vuole a vendere libri per eguagliare un vestito di Prada o un profumo di marca), per sopravvivere non resta che la via della diversificazione.
In alcuni casi riesce, in altri però sembra effettivamente aver preso la mano. Non mi è capitato spesso, ma mi sono aggirata anche io per alcune librerie che i libri li avevano visti solo nel nome.
Comunque, lascio le dissertazioni socio-economiche ad altri e mi accingo a postare un fumetto sulla parte tragicomica che questo comporta: i clienti che entrano in libreria e chiedono le cose più disparate.
"Gran bazar libreria", un fumetto su cui riflettere.
Giuri che sono tutte vere? Perfino le ruote della bici?
RispondiEliminacerto, anche la pompetta per gonfiarle
EliminaLOL xD
EliminaQuello glitterato,color pervinca lo vorrei anch'io...da voi si può ordinare???
RispondiEliminafino a un certo punto pareva un e-reader, poi mi è venuto il dubbio fosse un bimby
EliminaQuello glitterato,color pervinca lo vorrei anch'io...da voi si può ordinare???
RispondiEliminaHo letto un libro anni fa, uno di quei romanzi femminili coi cani in copertina, in cui la protagonista doveva rilanciare una libreria un po' in disarmo e risolveva il tutto creando uno strano mix merceologico tra libri e oggettistica varia da sciura shabby chic (oggettistica che poi prendeva il sopravvento, quasi). Ed entrando perciò in contrasto con l'amica lettrice DOC che aveva assunto come direttrice-commessa.
RispondiEliminaSarà pure stata la protagonista, ma per certi versi avrei voluto farle del male fisico XD