In questa prima infornata c'è, ahimè, poca narrativa, ma prometto che recupererò con la prossima.
Intanto che si cominci!
"TERRE SCOMPARSE" di Bjorn Berge ed. Ponte alle grazie:
Il mondo contemporaneo ci ha dato tanto, ma ci ha di certo reso orfani di un grande gusto: quello dell'avventura.
Fino a non moltissimo tempo fa potevi ancora sperare di essere la prima persona a piantare la prima bandiera da qualche parte, poi un secolo scarso è bastato a uccidere ogni entusiasmo.
Non è un caso, secondo me, che il cosmo non ci interessi più di tanto: negli anni '60 la gente faceva il tifo per i cosmonauti, adesso quando una sonda fa qualche foto eccezionale, l'unica cosa che si è in grado di chiedere è, "Sì, ma quanti soldi ci è costato?".
Tuttavia, il tarlo a qualcuno dev'essere rimasto visto che da qualche anno in libreria spopolano una serie di Atlanti: quello dei luoghi maledetti, delle isole misteriose, perdute, varie ed eventuali.
Se avete tra i vostri amici un appassionato del tema, il libro per lui è "Terre scomparse", una saggio anche abbastanza cicciottello su stati che furono e che non sono più.
Lingue di terra che furono stati di nome e mai di fatto, stati di brevissima durata, città stato nate dalle guerre e solo per il tempo di una guerra (la città di Mafeking durante la guerra boera nel Transvaal a cui partecipò anche il fondatore degli scout, Baden Powell, ricordo ancora la canzoncina: "C'era la guerra, la guerra nel Transvaal, boeri contro inglesi e c'era un general larinsunfralalillalero"), regni dominati da principesse islamiche, come Bhopal, distrutti nel nostro secolo dai disastri di multinazionali senza scrupoli.
C'è spazio anche per stati che furono e non sono più, come la ex Iugoslavia. Ricordo che quando studiavo geografia alle elementari il caos in tal senso era tale che ogni anno toccava aggiornarsi. Mai dimenticherò che per me il primo nome della Russia fu CSI: comunità di stati indipendenti!
Per chi è: per gli amanti della geografia e della storia.
"RE MAGI" di Franco Cardini ed. Marsilio:
Vengono da lontano, da una galattica civiltà, su un cammello lampo, re magi col manto.
Ricordo che da bambina, mio padre, costruttore di presepi molto belli (come molti napoletani) faceva lentamente avanzare i re Magi sulle creste delle montagne innevate del presepe. Ogni giorno più vicino alla grotta (sul finale c'erano le statuine inginocchiate, giù dal cammello).
Ma chi erano davvero i re Magi?
Al contrario di altri aneddoti e dettagli simili, in realtà contenuti nei vari vangeli apocrifi (come la presenza del bue e dell'asino), i Magi sono certificati dal Vangelo di Matteo in persona:
"Alcuni magi giunsero da Gerusalemme a Oriente e domandavano: "Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo."
Un particolare a dir poco fiabesco che non dice molto della natura di questi lontani adoratori: magi stava per maghi o per re?
E da quale oriente provenivano? Come avevano saputo che seguendo una stella cometa avrebbero raggiunto una divinità nascente? E perché loro, di certo di altri credi, avevano sentito il dovere di venire a rendere omaggio al bambino divino di un'altra religione?
Alcuni li vogliono sacerdoti di Zoroastro, profeta la cui religione era diffusa nella regione indoiranica, altri che fossero effettivamente dei re.
Molti altri hanno fatto notare come invece l'idea stessa di uomini importanti venuti da molto lontano a rendere omaggio alla nascita di Gesù fosse fin troppo metaforica e carica di significati per credere che questi tre uomini siano esistiti davvero.
Per chi è: per chi ama i presepi, le curiosità storiche e il Natale come festività religiosa (ma detesta gli stucchevoli libri su quanto sia bello essere cattolici sotto le feste).
PER CHI E': Un saggio molto natalizio, anche per chi non crede, e specialmente indicato, secondo me, per chi ama il presepe.
"IL MARITO DI MIO FRATELLO" di Gengoroh Tagame ed. Panini:
Se ci tenete a fare un regalo queer a un vostro amico/amica (anche non necessariamente gay, magari semplicemente pazzo dello show di RuPaul o appassionato di bei libri a tema) voglio consigliare per questo natale un manga e un libro tributo.
Il manga è il primo di due volumi "Il marito di mio fratello", una sorta di piccolo bignami che bisognerebbe donare a tutte le sentinelle in piedi sotto l'albero (se non fosse che probabilmente ci farebbero un falò).
Racconta la storia di Yaichi, giovane padre single della piccola Kana, che un giorno si vede piombare in casa il gigantesco canadese Mike, il marito di suo fratello appunto, appena defunto in quel della landa di Trudeau.
Mike è venuto in Giappone a visitare i luoghi dell'infanzia del marito (anche se pare debba anche portare a compimento un'imprecisata promessa) e, malgrado Yaichi desideri tanto che l'infausto cognato schiodi da casa il prima possibile, nulla può davanti all'entusiasmo della figlioletta, letteralmente entusiasta della presenza di uno zio straniero.
La storia smonta pezzo per pezzo tutti i pregiudizi che una persona etero che non ha mai conosciuto (o voluto conoscere, come Yuichi non hai davvero voluto conoscere il defunto fratello) persone gay può avere in merito.
Il terrore di Yuichi, padre estremamente amorevole, è che appunto la figlioletta possa venire traumatizzata dall'idea che lo zio avesse un marito, tuttavia scopre che per la figlia tutto, una volta spiegato con parole adatte e semplici, è estremamente naturali. Quando aveva paura per lei, in realtà Yaichi temeva solo per sé stesso e i suoi limiti mentali.
Del resto anche Yaichi soffre di una forma di discriminazione: in un paese estremamente maschilista come il Giappone, una volta divorziato, è lui a prendersi cura della bambina e della casa. Vive grazie alla rendita di un condominio ereditato che gestisce come amministratore e confessa a Mike di sapere che dopotutto "Non è un lavoro onorevole".
La storia è dolcissima, la straconsiglio a tutti, anzi, forse più che all'amico gay in cerca di nuove letture è il caso di regalarlo a quel parente che sì ok portate il vostro compagno o compagna a cena e va tutto bene perché non può dire nulla, però, dio mio, qualcuno pensi ai bambini!
Il libro tributo invece è "Love is love" ed è finalmente l'edizione italiana di una raccolta di disegni e fumetti di famosi autori di fumetti fatti apposta per questo volume, il cui ricavato va alle famiglie delle vittime della strage di Orlando. Per inciso, lo voglio moltissimo.
Per chi è: L'amic* lgbt, appassionato di tematiche lgbt, ma anche il parente e amico che tutte le volte che vi vede vi chiede robe assurde tipo "Chi è la moglie e chi il marito" o "Come fanno sesso le lesbiche?" (esistono e sono tanti).
Il libro tributo invece è per tutti gli amici che a Natale chiedono "non regali, ma opere di bene".
"LUCENERA" di Barbara Baldi ed. Oblomov e "L'ASSASSINIO DI FLORENCE NIGHTINGALE SHORE" di Jessica Fellowes ed. Neri Pozza:
Alzi la mano chi non ha l'amica amante di Jane Austen.
Essa è una costante nella vita di ogni lettore, come lo è l'amante di telefilm e film sugli zombie per gli appassionati di serie e cinema.
Ogni anno sapete che dovrete lanciarle, quale dono votivo, un libro a tema e, devo dire, per vostra fortuna lo sanno pure le case editrici che danno un senso all'esistenza delle fascette giusto in questi casi scrivendovi a caratteri cubitale: "SE AMATE JANE AUSTEN" o "PER GLI AMANTI DI DOWNTON ABBEY".
Per la prima tipologia vi suggerisco un regalo un po' spericolato: "Lucenera" di Barbara Baldi.
Spericolato perché si tratta di una graphic novel, genere spesso snobbato dai non lettori di fumetti.
Eppure la storia è fatta apposta per rubare il cuore a tutte e tutti gli appassionati della campagna inglese ottocentesca, delle trine, dei vestiti lunghi e accollati, delle vecchie zie che muoiono lasciando difficili eredità.
La storia comincia quando una vecchia zia muore lasciando tutti suoi avere alle due nipoti: Olivia e Clara.
Olivia riceve il denaro e Clara la tenuta, con grande scorno di Olivia che se ne va via indispettita. In realtà Clara non ha fatto questo grande affare: la tenuta infatti è morente e nessuno sforzo sembra riuscire a salvarla dalla rovina, nonostante a lei la ragazza sacrifichi ogni cosa, compreso il suo grande sogno di entrare in un'accademia di musica.
La storia è graficamente bellissima, con toni molto scuri, illuminati solo in parte dalla ardenti luci di camini e candele, restituendo in tal modo la sensazione gelida e umida della sperduta brughiera inglese.
Il ritmo procede con la giusta lentezza e le emozioni sono grandi, ma trattenute, proprio come conviene a qualsiasi signorina alla Austen.
Di rapina vi lascio anche il consiglio "Downton Abbey" già testato sulla madre di dolcemetà, grandissima appassionata della serie (un grazie speciale a Neri Pozza che col suo catalogo ad hoc mi salva ad ogni ricorrenza): "L'assassino di Florence Nightingale Shore".
La storia, che si basa su un omicidio realmente avvenuto, parte dall'assassinio di un'infermiera, la Florence del titolo, salita impellicciata su un treno e mai più scesa.
Ad indagare sarà la diciottenne Louisa, ragazza a servizio della celebre famiglia Mitford, sì proprio quella della Nancy di "L'amore in un clima freddo".
Jessica Fellowes (che manco a dirlo è la nipote del creatore di "DA") intreccia finzione, miti dell'aristocratica Inghilterra che fu, cronaca e tanta tanta, secondo me, furbizia.
Farete un figurone e Jessica tanti soldi.
Per chi è: amanti di Jane Austen e "Downton Abbey".
"L'ULTIMA LEZIONE DI MISS BIXBY" di John David Anderson ed. Mondadori:
Non è facile scrivere libri per i cosiddetti YA, non è facile sceglierli e non è facile regalarglieli, perciò spesso si passa per la via più facile: biografia di un cantante amato (anche a me fu regalata una biografia di Ligabue alle medie), biografia di youtuber amato, un'altra cosa, qualsiasi cosa non sia libro.
Eppure, se il giovane lettore ama leggere o comunque lo fa volentieri, è un peccato deporre le armi.
Se avete un 12-13-14enne in casa che non invoca l'Anticristo alla visione di un libro, "L'ultima lezione di Miss Bixby" può fare al caso vostro.
Ci troviamo davanti a uno di quei rari libri in grado di parlare di insegnanti, scuola e buoni sentimenti senza che tutto non sembri assurdamente stantio o pesantemente posticcio.
La storia è scritta dal punto di vista alternato (un espediente ultimamente molto amato) di tre giovanissimi studenti: Brand, Topher e Steve.
Tutti e tre amano molto la loro giovane insegnante, miss Bixby, diversa da tutti gli altri: ha i capelli rosa, insegna in modo particolare, si appunta i sogni dei suoi alunni, sorride e legge libri fantasy.
Purtroppo, prima della fine dell'anno scolastico, annuncia il suo ritiro: ha una grave incurabile malattia.
I tre giovini, dopo un momento di sconvolgimento, tentano di ricostruire la sua ultima giornata perfetta, così come lei, durante una lezione l'aveva descritta.
Certo, c'è di sguazzare nella tragedia e nei buoni sentimenti, ma i buoni sentimenti ultimamente sono molto sottovalutati e non trovo fuori luogo, almeno a Natale, ricordare ai ragazzi che essere gentili è il primo passo per essere delle brave persone.
grazie, me li segno per l'Epifania!
RispondiEliminaAttenderò i consigli per chi ha nipoti più piccoli perché ormai i giochi sono enormi, costosi e si rompono subito. Però mi segno tutto ciò che hai scritto su Jane Austen. Per me, mica per un regalo XD
RispondiEliminaI consigli per i pupini spero di farcela a farli, domani dovrei sfornare però il secondo per adulti o sedicenti tali!
EliminaL'amica amante di Jane Austen sono io, quindi mi toccherà autoregalarmi "Lucenera" (sul quale infatti avevo già messo gli occhi)!!
RispondiElimina