Ill by David Doran |
In libreria ahimé sto andando
pochissimo e quando vado, compro a colpo sicuro. Non riesco proprio a
rilassarmi con l’idea che qualcuno stia per entrare, che ci sto mettendo troppo
tempo, che non devo toccare troppo qui o lì.
Non me ne vogliano gli (ex, ma per
sempre) colleghi, ma io sono proprio una che ci mette una montagna di tempo a
scegliere i libri e mi porto purtroppo ancora dietro l’ansia del lockdown
lombardo, quando pareva che bastasse toccare una maniglia per finire in terapia
intensiva.
In biblioteca non va meglio perché lì non si
può proprio vagare a scaffale aperto (adesso, a Milano, su prenotazione, in
alcune biblioteche sì, ma non nella mia di riferimento).
Così ho fatto attentissimi studi bibliografici
partendo da cose che mi piacciono o mi ispirano al momento e ho fatto un
gigaordine di massa in biblioteca (dove l’opzione “prenota e passa a prendere”
è una mano santa per chi lavora) E sono in attesa di una novità che mi aveva
davvero ispirato tantissimo vedendola online.
Le parole d'ordine dell'estate 2020 sono quindi: VENEZIA, BIOGRAFIE, GIALLI e HORROR.
Un paio di settimane fa, come saprà chi mi
segue sui social, sono stata a Venezia.
Invece, se possibile, ho trovato una Venezia
ancor più meravigliosa.
Molto ha sicuramente giocato il
fatto che sia attualmente deserta, come di sicuro non è da decenni.
Intendiamoci, lo so che per il turismo
locale è una tragedia, ma vedere Venezia con le calli deserte, un silenzio
incredibile, i vaporetti con una capienza umana, i prezzi persino più bassi,
nessuna coda, nessun assembramento per fare una foto decente a Piazza San
Marco, senza dover sgomitare per una foto davanti al ponte dei sospiri e senza
rimanere incastrati nelle viuzze dalle fiumane strepitanti di ogni parte del
mondo, è davvero senza prezzo.
Se potete, andate perché si tratta di un
momento davvero unico.
Complice il fatto di aver beccato giornate
splendide e persino la festa del Redentore (di cui ignoravo
colpevolmente l’esistenza), sono
tornata con un entusiasmo veneziano che si è riversato pesantemente sulle mie
letture estive.
Ma va anche bene così.
Quest’anno, non potendo girare liberamente tra gli scaffali della biblioteca a
farmi ispirare, dovevo avere delle idee abbastanza precise a monte così, mentre
me ne starò al lago e al mare, farò parecchi giri immaginari in quel di
Venezia.
Dopo molto scartabellare bibliografie nel web,
ho quindi scelto:
A VENEZIA... UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING e altri racconti di Daphne du Maurier:
Lo scorso autunno ho visto finalmente il film, trovandolo per la gran parte del tempo mortalmente noioso. Eppure. Anche a distanza di tempo c’è qualcosa che qui e lì mi ci fa ripensare.
Mi aveva colpito particolarmente che
Venezia venisse trattata non come un posto turistico, ma come un luogo di
lavoro (il protagonista è lì per restaurare la facciata di una chiesa), in cui
i personaggi incontrano persone del posto e intessono con loro relazioni
strane.
Sono molto curiosa di leggere il
racconto da cui è tratto, poi è un sacco di tempo che provo a leggere qualcosa
della du Maurier, ma alla fine, per un motivo o un altro, lascio perdere.
Magari coi racconti avrò miglior fortuna.
Magari coi racconti avrò miglior fortuna.
DAPHNE di Tatiana de Rosnay ed. Neri Pozza:
Volevo leggere una biografia e mi ero
orientata su quella delle sorelle Mitford uscita qualche
anno fa, ma in biblioteca, a quanto sembra, sono molto ambite e c’era una certa
coda nella prenotazione.
Ho deviato
quindi verso Daphne du Maurier in persona.
Le biografie sono il terno al lotto sommo: se il biografo è bravo, leggerai un libro spettacolare, se si è dimenticato che non sta scrivendo una tesi di dottorato, ma un libro per un vasto pubblico, si rischia di finire in una disamina minuziosa di qualsiasi cosa abbia fatto l’oggetto della biografia in quell’istante, in quel luogo, in quel momento a quell’ora.
Incrocio le dita.
Le biografie sono il terno al lotto sommo: se il biografo è bravo, leggerai un libro spettacolare, se si è dimenticato che non sta scrivendo una tesi di dottorato, ma un libro per un vasto pubblico, si rischia di finire in una disamina minuziosa di qualsiasi cosa abbia fatto l’oggetto della biografia in quell’istante, in quel luogo, in quel momento a quell’ora.
Incrocio le dita.
Il TURCHETTO di Metin Arditi ed. Neri Pozza:
Se provate a fare una ricerca bibliografica
sui romanzi ambientati a Venezia, vedrete che quelli che vanno per la maggiore
sono i romanzi storici che è un genere che non mi
appassiona mai particolarmente.
Mentre amo molto le biografie, trovo il romanzo
storico disonesto da un certo punto di vista, poiché tende a romanzare fatti
ben più truculenti o spiacevoli (e quando non lo fa, tende a essere la versione
noiosa del libro di storia).
Malgrado la quarta di copertina dai sempiterni
toni del romanzo d’appendice per giovinette (ah, i danni delle quarte di
copertina all’editoria!), la storia di questo pittore ebreo di Costantinopoli,
poi a Venezia, forse esistito e forse no, mi ha attirato più delle altre.
Speriamo bene.
L’ALBERO DEI GIANNIZZERI di Jason Goodwin ed.
Einaudi e UN'INDAGINE IMPERFETTA di Susan Hill ed. Kowalski:
Come tutti, in estate amo
leggere gialli e tendenzialmente cerco di dare una possibilità a qualche nuovo
autore. Quest’anno non ho trovato nessuno scandinavo che mi intrigasse, quindi
ho attinto alla mia sempiterna wishlist.
“L’albero dei giannizzeri” andava assai di
moda qualche anno fa. Era uno di quei gialli che “Macccomenonlohailetto”.
All’epoca avevo rinunciato per il problema di cui sopra: è un indagine sì, ma ambientata a metà dell’800 a Istanbul e non se reggo le continue ricostruzioni d'ambiente dell'epoca.
Vedremo.
All’epoca avevo rinunciato per il problema di cui sopra: è un indagine sì, ma ambientata a metà dell’800 a Istanbul e non se reggo le continue ricostruzioni d'ambiente dell'epoca.
Vedremo.
Con “Un’indagine imperfetta” spero di andare
un po’ più sul sicuro.
Susan Hill è un’autrice contemporanea che scrive ottima
narrativa gotica. Di suo ho letto “La donna in nero” e “L’uomo nel quadro” e mi
sono piaciuti entrambi moltissimo. Qui si cimenta in un’indagine contemporanea
nella campagna inglese. Sono molto curiosa e fiduciosa.
GUIDA
AL TRATTAMENTO DEI VAMPIRI PER CASALINGHE di Grady Hendrix ed. Mondadori:
Amo molto i film e i libri che svelano
l’ipocrisia celata dietro immaginifiche famiglie perfette contenute in case
perfette, contenute a loro volta in quartieri perfetti di città perfette.
Probabilmente perché trovo inaccettabile la perversa illusione di poter celare
le magagne di un mondo progettato per una piccola élite di privilegiati che
credono di meritare tutto e di essere migliori degli altri.
Alcuni film americani di un tempo erano
particolarmente crudeli e specifici in questo disvelamento (“La signora
ammazzatutti”, “Edward mani di forbice”), cosa che non avviene più e non per
colpa del “politically correct” come pensa qualcuno, ma per colpa del “ommiddio
se faremo questo film incasseremo qualcosa? Meglio non rischiare e buttarsi sul
solito prodotto confezionato per un target specifico grazie alla massa di dati
personali che ormai possediamo in quantità industriale”.
Insomma, chi ha voglia
di rischiare, quando può direttamente incassare?
Questo horror mi sembra viaggiare più o meno
sulla lunghezza d’onda di quei vecchi film o sulla sempiterna domanda del
vecchio Dylan Dog: chi è davvero il mostro?
In un tranquillo sobborgo di una tranquilla
cittadina Patricia Campbell si occupa di casa, cucina e suocera malata. Un
giorno un uomo si trasferisce nel quartiere e prende a frequentare il suo
stesso gruppo di lettura. E’ un filino strano e in contemporanea iniziano a
svanire bambini di colore. Una coincidenza?
Non vedo l’ora di leggerlo!
DRACULEA di AA VV ed. Abeditore:
E per aggiungere vampiri a vampiri e fare anche un po’ di compiti, leggendo un classico, mi porterò "Draculea", un’antologia dell’Abeditore sulla figura del vampiro.
Racconti
vampireschi d’antan poco conosciuti, estratti e documenti su veri e presunti atti di vampirismo, per avere una
visione, è il caso di dirlo, ad ampio spettro . E’ anche molto da viaggio,
visto che è un quadrotto comodo da portare in giro.
Ed ecco qua. Poi, visto
che quest’anno rimango in Italia e sono costretta a rinunciare all’amato
Portogallo, nulla vieta che setacci qualche libreria alla ricerca di nuove
perle.
E voi? Cosa porterete in vacanza?!
La guida al trattamento dei vampiri mi stimola.
RispondiEliminaHo pronti da valigiare: Leggere Lolita a Teheran; Anatomia di un istante, di Javier Cercas; Stoner; Delitto e castigo (che sono passati un po' di lustri); Enciclopedia della donna - aggiornamento, di Valeria Parrella; La straniera, Durastanti. Lato saggi: Italia occulta, si Giuliano Turone; Fumetti e potere, di Andrea Silvestri.
Mi manca la selezione di gialli e cose agili, faccio un giro al Libraccio e vedo se raccatto qualcosa.
aggiornamento, di Valeria Parrella
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