Con estrema fatica in questi giorni mi sono data alla lettura di "Grey" opera quarta della maestra E. L. James che tanto ha dato al mondo e alla letteratura scrivendo la trilogia delle 50 sfumature.
Da lavorante in libreria non posso lamentarmi davvero della signora visti gli introiti che i suoi libercoli hanno portato alle casse di tutto il comparto,
ma da lettrice credo di essere autorizzata a contorcermi come una biscia che è stata appena calpestata in un campo erboso.
Chiariamo: ho letto "Grey" perché, dopo avervi stalkerato per un mese alla ricerca dei vostri voti per i Macchianera, e avendoli copiosamente ottenuti, avevo promesso il mio sacrificio umano in tal senso per ringraziarvi.
Dunque, dopo aver letto il pallosissimo primo volume, visto dal punto di vista di Anastasia detta Ana, e aver evinto che si trattava di una storia d'amore con un principe azzurro bellissimo, ricchissimo e fissato col controllo, dopo aver capito che molte donne del mondo sospirano perdutamente davanti ad un enigmatico 27enne fascinoso e capitano d'industria con una fissazione per il BDSM (senza sesso anale ricordiamo), cosa ci svela "Grey"?
Cose mie cari e care, che, ve lo dico, avremmo preferito non sapere e, considerando che tra i quattro è quello che ha venduto infinitamente meno, non avrebbero voluto sapere moltissime lettrici.
Perché, ve lo dico, se le 50 sfumature avevano almeno la giustificazione dell'incarnare una fantasia comune a quanto pare a parte del genere femminile (non a me): l'uomo bello e ricco che ti tratta come una dea e pensa a tutto, mentre tu in cambio gli doni il tuo corpo perfetto, puro e incorrotto tra mille moine, "Grey" è di tutt'altro genere. Qui, andiamo dalle parti, a mio parere, dell'horror.
Ecco, ora possiamo partire. Pronti per questo inquietante viaggio?
IL PROTAGONISTA:
Cosa pensa Mr Grey? Ha una dea interiore anche lui? E' un duro col tenero cuore d'agnello?
Ebbene, Grey è una persona agghiacciante e l'unica cosa che ti verrebbe da dire a questa ragazza è: rimettiti le mutande e scappa via come il vento.
Scopriamo infatti che mentre Anastasia si lambiccava il cervello per capire perché fosse lei la prescelta dell'universo mondo a piacerle, lui in realtà annegava in un mare di romanticismo? Ma manco per il cavolo!
Grey si rivela un ragazzetto infantile, immaturo, con un ego spropositato, la cui tristerrima infanzia (figlio di una prostituta drogata adottato poi da miliardari) pare lo renda immune dal porsi domande etiche di un qualche genere.
La sua teoria è: io ho sofferto, ancora faccio incubi su macchinine mai recuperate e cinghiate, e perciò mi comporto in un certo modo e non posso fare altrimenti. Stacce.
Per carità, liberissimo di farlo con chi sta alle tue regole, ma il punto è che dal momento in cui vede Anastasia e se ne innamora perdutamente nonostante sia vestita come una disperata, inizia a sragionare su quanto sarebbe bello portarsela a letto, nonostante essa non condivida i suoi stessi gusti.
Ora, immagino che non sia così strano: un uomo vede una bella ragazza e se la vuole portare a letto, capita pure a me di vedere una gnocca e svarionare. Il punto è che io non tendo a confondere una gigantesca attrazione sessuale per l'amore eterno e puro.
Ecco, mr Grey non discerne il concetto manco un secondo: voglio portarmela a letto ora, prenderla a cinghiate e sculacciarla a sangue, perciò sono di certo innamorato di lei.
Anche la famosa cena con i propri ricchissimi e meravigliosi genitori a cui porta Ana ("OMG mi presenta i genitori!Sono speciale!", pensava lei), in realtà era una forzatura voluta dalla sua stessa famiglia, intenta a stappare lo champagne per aver avuto finalmente la conferma che il pargolo NON E' GAY (ve lo giuro, è una cosa imbarazzante). Quindi lei cinguetta vedendosi con l'anello al dito mentre lui pensa: "Vabbeh, almeno li ho tranquillizzati, ora però vorrei farmela sopra il tavolo".
Se questo libro ha un pregio è quello di svelare che dietro ad un'apparenza sofisticata da principe azzurro delle tenebre, talvolta c'è un mostro, perciò prima di buttarsi a pesce in una storia che mostra qualche lato un attimo problematico, sarebbe meglio pensarci dieci volte.
IL LETTORE, SPETTATORE INTRAPPOLATO:
Questo libro assai più dell'altro, mette il lettore in una posizione scomoda.
Se nelle 50 sfumature l'unico desiderio persistente era uccidere la dea interiore di Ana con cui lei parlava di continuo in stile doppia personalità, qui ti senti istante per istante spettatore di un horror.
Mentre Mr Grey tesse la sua inquietante tela intorno ad Ana e tu la vedi coi suoi occhi, innamorata, indifesa, inesperta tra le mani di un manipolatore, sei lì che vorresti sfondare la seconda parete del libro e dire: Ana datti una svegliata e chiama il centro antistalking!
Mr Grey non è diverso da quello che appare, ossia freddo, calcolatore e ossessivo, è peggio!
Ana non fa in tempo ad uscire dal suo palazzo di vetro dopo la famosa intervista a pagina 10, che lui le ha già messo un investigatore alle spalle per sapere ogni dettaglio della sua vita, è geloso dei suoi amici storici, non sopporta la madre (sposata più volte, donna dalle tendenze evidentemente romantiche che deve rabbonire prima che la metta in guardia da lui), teme, non si sa perché, la coinquilina modella di lei, Kate, nel frattempo fidanzata con suo fratello maggiore, Elliot, un idiota.
Chiunque faccia parte del mondo di Ana deve sparire o essere messo sotto controllo, se lei non chiama è pronto a scatenare l'inferno, vuole decidere come vestirla, cosa deve mangiare, quando e in quali quantità. In cambio, ovviamente lui le darebbe tutto quello che una scimmia ammaestrata può desiderare: cibo, ricchezza, viaggi, una casa calda e accogliente (matrimonio no, di quello per ora non se ne parla).
Ve lo giuro, voi vedete 'sta poveretta che si vede come Cenerentola e già prevedete la tragedia nel caso decida di lasciarlo. Fa stare male.
LA DEA INTERIORE DI MR GREY:
Se ben vi ricordate Ana aveva questa dea danzante con cui parlava di tutto dando un effetto in stile Gollum tale da invocare l'intervento di uno psichiatra (un conto è ragionare con sè stessi, un conto farlo con un essere che abita dentro di te).
Anche Mr Grey ha una vita interiore molto travagliata, tanto che i tre quarti di questo infinito libro sono suoi contorti pensieri su quanto avviene.
Se Ana però si interrogava almeno su cose del tipo:
ma Grey non è un po' strano? Non sta cercando di limitare la mia libertà? Non sono forse una donna indipendente? Il fatto che voglia convincermi a praticare il BDSM anche se a me non va non è un attimo preoccupante?
Insomma se almeno lei si interrogava sul suo ruolo nella vicenda,
Mr Grey ragiona solo su due cose: ho voglia di fare sesso ora Ana è qui, ho voglia di fare sesso ora Ana non è qui, voglio che ci arrivi ora. Basta. Ve lo giuro. E' disturbante.
Anche perché Grey non ha particolari dissidi interiori, non si chiede mai: ma sono innamorato? Posso cambiare per lei? Posso rinunciare alle mie fissazioni e ai miei incubi?
L'unico suo pensiero fisso è: sesso sesso sesso sesso. Tanto da non avere una dea interiore, ma un dio esteriore: il suo pene.
Ora, mi dicono che effettivamente alcuni uomini parlino col loro pene, ma spero bene che, nel caso, non lo trattino come un essere che discute e risponde. Perché il pene di Mr Grey ovviamente lungo, perfetto e tutto quello che rende un pendaglio adeguatamente avvenente, ha una vita propria e può intessere dialoghi: questa ragazza ci piace, voglio farmela ora, non possiamo farcela amico, ehi amico, smetti di pensare a quella cosa. Insomma Grey discute della liceità del portarsi a letto una top model vergine che non si è mai masturbata in vita sua fino a 22 anni (fantascienza), non con suo fratello Elliot o col maggiordomo, ma col suo pene. "Facciamo bene vecchio mio?".
Oh, poi voi uomini col pene ci discutete, io generalmente non ho grandi discorsi da fare con la mia vagina (con le ovaie magari quando mi torturano sì, ma in genere sono insulti).
I PASSATEMPI E IL LAVORO DI MR GREY:
Non so quanti di voi stanno seguendo quel capolavoro che è la web serie di Lory del Santo: The Lady 2 (la prima è dell'anno scorso).
Una follia di sceneggiatura e recitazione che lascia assolutamente strabiliati, nessun trollatore riuscirebbe a imitarla neanche se si impegnasse cento anni.
La protagonista di questo capolavoro indiscusso è Lona, potentissima miliardaria che possiede un impero imprecisato delle telecomunicazioni perennemente lasciato al lavoro e al buon cuore di uno stuolo di collaboratori. Ecco, Mr Grey è di certo collega di Lona, visto che anche lui possiede un impero che si occupa non si capisce di cosa e perché, che è riuscito a fondare perché, spiega, ha ottimi collaboratori ed è un genio. Non solo, è un lavoro che gli permette di non avere mail urgenti dopo le 17:30 e gli garantisce fine settimana liberi in cui dedicarsi anima e corpo alle sue sottomesse.
Tutto ciò che si evince è che Grey lavora con assai poco impegno a questa impresa intenta a comprare altre imprecisate aziende e a venderne altre. Il suo tempo è infatti assorbito dalla gigantesca e allucinante quantità di mail che lui e Ana si scambiano come due quindicenni in attesa della settimana bianca dei genitori che consenta loro di usarne il letto matrimoniale.
Altro passatempo è ottenere sempre nuovi vestiti riforniti da un maggiordomo assai simile a quello di Batman: il fidato Taylor, un lord che tutto sa e tutto tace delle fantasie del suo adorato padrone (che lo tratta con la benevolenza di un latifondista ottocentesco).
Ultimo dei suoi giocarelli: gli aiuti umanitari random.
Ebbene sì, Grey ha un chiodo fisso: tutti devono magnà.
Ana (che non mangia mai lasciandoti sfiorare dal dubbio che forse ha un problema alimentare) deve essere ingozzata come un'oca da foie gras e ovviamente i poveri bambini dell'Africa. Quindi, una delle poche preoccupazioni costanti di Grey è lanciare a caso in Darfur pacchi di aiuti umanitari, aiuti che, inspiegabilmente il Darfur non vuole.
Basta. Per il resto fa sesso e si occupa del suo gigantesco contratto di sottomissione, una roba che farebbe venire mal di testa a Giulia Bongiorno.
GLI AMICI DI MR GREY:
Ecco, non ne ha. Mr Grey fa la figura del sociopatico. Non ha amici, si confida col buon maggiordomo, ma non troppo, si scambia messaggi sconci col fratello maggiore, "Oh, ma te la sei fatta?", e basta. Ha varie sottomesse che lo sentono dopo anni e vogliono avere ragguagli sulla sua vita sessuale. Se c'è una cosa interessante in queste dinamiche, se fossero scritte in modo consapevole e con una certa finezza psicologica che ovviamente non esiste, sarebbe il rapporto di dominio sessuale che si trasforma, una volta che il rapporto tra lui e le sue sottomesse è concluso del tutto, in sudditanza psicologica nei loro confronti.
Ecco, se questo libro l'avesse scritto Roth forse se ne sarebbe potuto cavare qualcosa di interessante invece del manuale dello stalker.
SOFT PORNO VERO:
Sì il sesso c'è, si ne fanno, il pene parla molto ci racconta la sua felicità, dà voti.
Sembra stranamente che Grey sia più appassionato alla tecnica e alla meccanica che al risultato orgasmico. Cioè vuole ottenere l'orgasmo, ma è più preoccupato di apparire bravissimo in quello che sta facendo.
Poi vabbeh, l'impressione è che la personalità di Ana sia assolutamente secondaria e che il suo appeal principale sia il fatto che debba essere convinta a firmare il contratto. Se fosse una sottomessa già pronta e probabilmente non vergine, il suo fascino non esisterebbe, altro che amore eterno.
In ogni caso "Grey" è davvero quel che si potrebbe definire un soft porno cinematografico anni '70, quello con Pierino e la Fenech. Tutto è pieno di doppi sensi, dai dialoghi a quello che la povera Ana fa (non vi dico il momento in cui lei succhia un'ostrica), dai vestiti alle situazioni.
Però i soft porno almeno erano trash e ironici, qui si cerca di veleggiare verso vette più alte col risultato che il tutto suona davvero molto molto ridicolo.
Le impressioni a posteriori sono infinitamente più inquietanti dell'innocuo 50 sfumature.
Lì si trattava della solita storia della Bisbetica domata, senza la bisbetica, qui si tratta di un manipolatore con problemi di controllo e ossessione. Il sesso è una faccenda assolutamente secondaria e viene usato nell'ottica di affascinare una ventenne un po' troppo rincoglionita per la sua età e fondamentalmente incapace di badare a sé stessa in modo serio.
Detto ciò, presto presterrimo ci sarà il mio fumetto che finirà di istruirvi sulla faccenda in tutto il suo splendore!
E voi?Qualcuno ha letto questo capolavoro? Ha avuto le stesse impressioni? Altre? Testimoniate!