venerdì 30 luglio 2021

Martedì 3 Agosto presentazione di "Lisbona è un'assurda speranza" alla Birrera Dar Toro Seduto a Bracciano!

 In attesa che prima delle vacanze sforni la terza dose di consigli di lettura, vi informo che finalmente il 3 Agosto si torna un po' in presenza e presenterò Daniele Coltrinari e il suo esordio "Lisbona è un'assurda speranza" ed. Scatole Parlanti. 

 La presentazione sarà in quel di Bracciano alla Birreria Dar Toro Seduto, che vi consiglio di tenervi buona come consiglio mangereccio se mai capiterete on the lake perché è spettacolare (e si spende poco)!




venerdì 23 luglio 2021

Cos'è che vogliono e possono raccontarci le storie di fantasmi? Una recensione di "Pet Sematary" di Stephen King (con un pizzico di "Zeder" di Pupi Avati)

 Di tutti i libri di Stephen King che ho letto finora, "Pet sematary" è forse quel che si avvicina di più al mio personale concetto di horror.

Tra le varie propaggini in cui può incanalarsi il genere, ammetto che la mia preferita è quella dei fantasmi.

 Considerando la morte come una delle più spaventose paure del genere umano e l'unica con la quale tutti, prima o poi, avremo a che fare, è come guardare un abisso che prima o poi ci riguarderà anche se tentiamo di non pensarci. 

Anche per questo, mi domando spesso come mai molte persone  considerino il genere horror una forma di narrativa minore.

 In molti casi, la scusa del sovrannaturale consente di esplorare domande che temiamo di farci per paura, paura che in questo caso viene sublimata in un corpo orrorifico, sia esso un fantasma, un vampiro, un licantropo o un serial killer.


 "Pet Sematary" è,
nonostante il finale splatter (comunque qualcuno dovrebbe aiutare King a scrivere i finali), una grande riflessione narrativa sul tema della morte.

 La trama prende le mosse dalla tenera e allegra giovane famiglia del medico Louis Creed.

 L'uomo, accompagnato dalla bella moglie Rachel, dalla figlioletta Ellie di sei anni e dal piccolo Gage di due, si trasferisce in una splendida casa nel Maine per lavorare come medico universitario.

 La villetta dove la famiglia si trova a vivere è un sogno. Circondata da campi e da un bosco che si perde in altri campi. L'unico neo è una strada assai trafficata da camion che taglia in due la zona dove vengono spesso investiti animali di ogni sorta. 

 La famiglia Creed si trova ad avere come vicini di casa un'affabile coppia di anziani, Jud Candrall e sua moglie, coi quali legano immediatamente. 

 Proprio Jud mostrerà a Creed una stranezza presente vicino casa: un piccolo cimitero in cui i bambini del posto seppelliscono da qualche decennio i loro animali domestici. La vallata retrostante, selvaggia e paludosa, è invece un luogo misterioso e incolto, un tempo appartenente a una tribù indiana che ne reclama il possesso.

 Nei mesi successivi la morte sarà una compagna costante della vita di Creed che, in quanto medico, la sfiora ben più spesso di molte altre persone. Per lui, l'elaborazione della morte sembra non essere qualcosa di problematico avendola sublimata (lui pensa) in un mestiere. 

 Lo è per sua moglie che non ha mai superato la morte della sorella e che diventa una furia quando si tratta di affrontare il tema con la figlioletta, naturalmente curiosa come tutti i bambini.

 Proprio per questo quando muore il gatto di famiglia, investito sulla famosa statale, Creed è piuttosto disperato perché sa che la bambina, influenzata dalla madre, reagirà tragicamente. E' lì che Jud gli svela l'esistenza di un modo per far tornare il gatto dalla morte in un modo che sembra solo apparentemente innocuo.

 L'elemento sanguinario e crudele arriva solo nell'ultimissima parte del libro, mentre per centinaia di pagine assistiamo sostanzialmente alla vita di una famiglia che viene toccata dalla morte proprio perché incapace di affrontarla

 In qualche modo, King allegorizza quello che è il rapporto umano con la morte: se non accettiamo che sia una parte integrante della vita, se non capiamo che solo lasciando andare chi non c'è più, allora saremo destinati a soccombere.

 L'inarrestabile catena di eventi che porta al finale inizia infatti da un primo peccato originale: l'incapacità, da parte della moglie di Creed (e il suo assecondarla in questo), di spiegare la morte a una bambina che in seguito si rivelerà l'unica invece capace di elaborarla e in qualche modo salvarsi.

 Quello che sembra il gesto di pietà e di amore di un padre è invece l'inizio di un'infezione. Quando si dice che la morte è parte della vita s'intende anche che solo morendo gli esseri umani possono lasciare posto ad un nuovo ciclo, a nuove persone, a nuove vite. Il tentativo di interrompere questo ciclo non può che innescare un processo malato e in qualche modo malvagio e di certo innaturale.

 "Pet sematary" affronta questa idea con grande perizia e partendo da un elemento interessante: la morte di un animale, che spesso è il primo contatto di un bambino con la morte. Una sorta di rito di passaggio che non risparmia chi fallisce.

 Non so dire quanto King  ne fosse consapevole, visto il finale truculento, ma sono discretamente convinta che fosse il vero tema alla base del libro, al netto degli indiani, del wendigo e di tutto il contorno mitico americano.

 

Stranamente, "Zeder" di Pupi Avati è un film con un'idea alla base praticamente identica (ma essendo usciti quasi in contemporanea è escluso il reciproco plagio): un aspirante scrittore, trova dei riferimenti a dei misteriosi terreni K all'interno di una macchina da scrivere usata.

 Indagando per mezza pianura padana, scopre che esiste una teoria per la quale alcuni specifici terreni sono in grado di rianimare i morti che vi vengono sepolti. 

 Al contrario del libro di King, Pupi Avati descrive un'indagine in cui è la curiosità il motivo del disastro.

 La curiosità nei confronti della morte è qualcosa che prima o poi, a volerla inseguire a tutti i costi porterà al medesimo (perché peraltro il finale è identico) risultato di chi la morte non riesce ad affrontarla. 

 E' una dicotomia interessante che dimostra, come anche da una stessa identica idea, possano scaturire pensieri e conseguenze completamente opposte e che ci porta un po' al punto iniziale: cos'è che vogliono e possono raccontarci davvero le storie di fantasmi?

  Se non lo avete letto e non avete visto il film di Avati, recuperateli entrambi! Anche se l'horror non dovesse essere il vostro genere, non ve ne pentirete.

giovedì 15 luglio 2021

I Consigli di lettura per l'estate 2021 parte II! Giappone, gialli tedeschi, orrori popolari e all'Ikea, fotoromanzi e scelte difficili.

Ill. by Ana Galvan
 Continua la mia cavalcata per proporvi quanti più libri possibile da portare con voi in vacanza.

 Come scritto nel primo post, sto cercando di fare più post con un numero limitato di titoli così riesco a pubblicarli prima che sia settembre e che in vacanza ci si vada di nuovo, covid permettendo, a luglio 2022.

 Questa volta molto Giappone, un po' di orrore, amore e fumetto. Todo per  voi!


TOKYO - STAZIONE UENO di Yu Miri, 21 Lettere ed.:

 Anni fa Yu Miri mi deluse molto con "Oro rapace", uno dei rarissimi libri di narrativa giapponese che si potevano trovare con facilità in libreria essendo un Feltrinelli. Lo trovai tra l'odioso e l'agghiacciante e lo dimenticai prima possibile, assieme a lei. Eppur. Eppure in molti nippofili narravano che Yu Miri fosse un'autrice a cui dare una seconda, una terza, anche una decima possibilità.

 

L'occasione si è presentata con l'edizione di "Tokyo - Stazione Ueno" da parte della casa editrice 21lettere.

  Il protagonista è un clochard, categoria umana sulla quale, vi stupirà saperlo, non esistono così tanti romanzi. Ogni tanto, in libreria capitava che qualcuno ce ne chiedesse, ma sono rari anche i saggi, gli invisibili restano tali anche agli occhi di scrive.

 L'uomo è ormai anziano e vive per strada vicino al parco di Ueno, assieme a tanti altri invisibili. Alternandola a piccoli episodi quotidiani, ci racconta la sua esistenza, quella di un uomo in verità abbastanza comune.

 Nato in una famiglia poverissima, dopo un matrimonio combinato e due bambini, si era trasferito da solo a Tokyo nel tentativo di guadagnare più soldi per mantenere la propria famiglia. Una vita come tantissime che però a un certo punto, molto in là con gli anni, accumula una piccola serie di tragedie e si infrange sulla strada dove finisce a dormire. 

 Il libro è bellissimo, duro, reale e in modo duro e reale ci mette davanti ai nostri umani limiti. 


TRIONFO D'AMORE. Breve storia del fotoromanzo di Aldo Della Vecchia, Graphe ed.:

 

Migliaia di commenti indignati sui social (e non solo), ogni giorno, s'indignano perché altrettante migliaia di persone seguono i profili ig di influencer di ogni genere.

 Queste divinità moderne (dove esistono dei, semidei, semplici ninfe e aspiranti eroi) solitamente ripropongono sempre la stessa identica pappa: un lavoro felice, tante vacanze, una famiglia da sogno, una casa splendida. Più o meno credo sia lo stesso motivo per cui la gente si straccia le vesti per programmi come "Uomini e donne".

 Non è forse la versione 2.0 del fotoromanzo? Le vite degli altri, bellissimi e innamoratissimi, fatte apposta per farci sognare?

 Il libercolo della Graphe edizioni ripercorre le origini e la storia di quello che fu un fenomeno da centinaia di migliaia di copie per qualche decennio lanciando nell'olimpo degli dei personaggi del calibro di Sophia Loren. 


ALMANACCO DELL'ORRORE POPOLARE a cura di Fabio Camilletti e Fabrizio Foni ed. Odoya:

 Questo per me è il saggio dell'estate e anche di Halloween. LO AMO. 

 Contiene tutte le robe orrorifiche che mi affascinavano (e respingevano) sin dall'adolescenza. 

 Odoya propone in un solo libro una serie di saggi su ciò che oscuramente, attraverso i modi più disparati, è venuto a formare l'immaginario dell'inquietudine orrorifica italiana. 

 Non quell'orrore da cronaca nera che fa attorcigliare lo stomaco, ma quella sensazione strisciante che rende la pianura padana in estate un posto inquietante, gli etruschi magici (e molto simili agli Indiani d'America di King per utilizzo cosmogonico che ne viene fatto), i mostri pagani usati per spaventare i bambini che però insomma, da qualche parte abbiamo la sensazione debbano esistere davvero. 

 Scampoli di storia arrivati fino a noi come echi magici tra benandanti e streghi (non stregoni, streghi). 

 Un immaginario cattolico che incontra il paganesimo agitato in campagne degne del New England e del Maine di King, cariche di orrori primordiali e incarnazioni del demonio che autori come Sclavi, Buzzati e Avati hanno saputo cogliere nella loro produzione con intuizioni di rara maestria.

 Un piccolo giacimento di idee su cui tornerò in ottobre (e chissà che non ci scappi anche una diretta coi curatori).


UN LAVORO PERFETTO di Tsumura Kikuko ed. Marsilio:

 

Questo voglio assolutamente leggerlo perché sono davvero curiosissima di capire in che modo l'autore ha deciso di affrontare un argomento secondo me centrale per la mia generazione: l'idea che il lavoro stakanovista dopotutto non abbia nessun senso nel momento in cui non è pagato abbastanza per farti venire un esaurimento nervoso e, dopotutto, anche se lo fosse, forse quell'esaurimento nervoso preferiremmo non averlo.

 I carichi di lavoro indecenti, le responsabilità pressanti, ambienti di lavoro tossici portano all'esasperazione lavoratori che, fondamentalmente, cercano solo di pagarsi un tetto sopra la testa e vorrebbero rimanere fuori da tutte le possibili deliranti dinamiche possibili che il capitalismo (e l'assurda politica delle risorse umane collegata, stile Hunger Games) ci ha convinto essere normali ed ineluttabili.

 Una giovane donna, a seguito di un esaurimento nervoso, chiede al centro d'impiego di trovarle solo lavori poco impegnativi e che non la portino ad avere responsabilità. Nonostante i suoi sforzi, l'impresa sembra rivelarsi molto più difficile del previsto e ogni lavoro diventa tragicamente più impegnativo del previsto.

 Trovo nella storia molte affinità con la mia vita lavorativa e probabilmente la troveranno molte altre persone. Io ho sempre la sensazione che il banco lavorativo fatto di molti obblighi e pochi soldi, prima o poi dovrà saltare. Intanto cerco questo libro sperando corrisponda all'idea che mi sono fatta di lui.


TISANA LETALE di Brigitte Glaser ed. Emons:

Ve lo dico, non ne so molto. L'ho visto su un banco di libri al mercato (è uscito appena un mese fa, boh chissà) e qualcosa mi ha attratto fatalmente.

 Non so se il titolo, la copertina, l'idea di una cuoca e una vacanza detox, boh, tutto gridava vacanza e anche se non ho mai letto un giallo tedesco mi sono detta: perché no?

 La trama vede protagonista una cuoca con tendinite che accetta il consiglio di un'amica di fare un po' di vacanza in un centro wellness.

 Come in ogni posto di vacanza, la fauna ospite è molto varia e ovviamente ci sarà un omicidio. Mi ispira proprio, anche se le fiction tedesche non hanno fatto un gran servizio al loro immaginario narrativo (temo di ritrovarmi davanti a quelle robe statiche con una fotografia post sovietica d'antan). 

 Vi farò sapere.


SCIROCCO di Giulio Macaione ed. Bao Publishing:

 La nuova graphic novel di Giulio Macaione è sospesa tra Venezia e la consueta Sicilia. 

 La protagonista, di primo acchito, sembra Mia, una diciottenne che sta per coronare il suo sogno di essere ammessa in un'importante accademia di danza, ma è in realtà sua nonna Elsa, ex scultrice. 

 La donna scopre di avere la recidiva di un tumore le cui cure precedenti l'hanno privata della giusta forza nel braccio per portare avanti il lavoro di una vita. Piena di dubbi, Elsa parte per la Sicilia senza dire nulla a nessuno per ritrovare il suo primo amore al quale non ha mai smesso di pensare.

 Detta così sembra una storia romantica, ma sarò sincera, non è di questo che parla il libro.

 Il libro parla di un argomento molto tabù per molti motivi, tutti complessi: la scelta di non curarsi davanti ad un male che ghermisce il nostro corpo. 

 Macaione lo fa con grande delicatezza, senza la pretesa di dare risposte o grandi verità, ma col solo intento di mostrare il frammento di alcune vite che si scontrano davanti a questo dramma. Cosa è giusto fare davanti a qualcuno che ci mette davanti a questa decisione: interferire? Accettare? E se non ci fosse una vera risposta?

 Un libro che mostra la grande crescita anche grafica dell'autore, con scene bellissime ambientate in Sicilia e il corpo danzante di Mia che si staglia su una Venezia dai toni autunnali, splendida eppure malinconica, come questa storia.


HORRORSTOR di Grady hendrix ed. Mondadori:

Lo scorso anno avevo straconsigliato "Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe" (e ve lo consiglio anche quest'anno), un horror molto particolare che vedeva un gruppo di giovani casalinghe di fine anni '80-inizio anni '90 alle prese con un vampiro spalleggiato dal potere più pericoloso dell'universo: il patriarcato.

 Quest'anno Mondadori propone il libro precedente di Hendrix: "Horrorstor" presentato anche graficamente come un delizioso catalogo Ikea.

 Il tema horror delle case infestate è un topos letterario molto amato MA nessuno aveva mai pensato prima cosa accadrebbe se ad essere infestata non fosse una casa, ma un negozio che vende mobili per la casa

Cinque dipendenti alle prese con un negozio imbizzarrito faranno quello che non bisogna mai fare eppure tutti in un horror fanno: ci passano la notte.

 Si prospetta molto gustoso.

martedì 6 luglio 2021

I consigli di lettura per l'estate 2021 parte I! Fannie Flagg, gialli sardi e d'antan, Genova e la memoria collettiva, Stephen King e delitti raffinati!

Ill by Marumichi
 Come ogni santa volta in cui il momento dell'anno richiede un elenco di miei consigli, io mi accorgo di essere già in ritardo. Un secondo prima era maggio, un secondo dopo sto per fare le valigie per la Sardegna.

 
Considerando che l'inverno-primavera hanno avuto una durata percepita di circa 50 anni, considero il modo in cui questa fatua estate, che sembra quasi normale, sta volando via decisamente crudele.

 Purtroppo c'è poco da fare, tutto quello che posso fare per allietarvi è:

1) Ricordarvi che il 7 Luglio alle 18:30 c'è l'ultima diretta prima dell'autunno sulla mia pagina fb che avrà come splendido ospite Giulio Macaione pronto a presentare il suo "Scirocco" ed. Bao Publishing (che sarà nella prossima tranche di consigli per l'estate).

2) Sfornare la prima tornata di consigli estivi. Ho deciso di più post meno ciccioni per i miei normali standard, così almeno li pubblico una volta terminati e non aspetto 5 settimane di rivederli e sistemarli.

Bando alle ciance! Eccoveli serviti!


RITORNO A WHISTLE SHOP di Fannie Flagg ed. Rizzoli:

 Forse per il caldo estivo che rievoca atmosfere del sud degli Stati Uniti, forse per il fatto che puntualmente ogni estate ho voglia di leggere qualche libro ambientato lì durante il periodo della segregazione razziale (io ho le voglie di lettura che vanno letteralmente a stagioni), ma ho sempre pensato che "Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Shop" fosse un libro prettamente estivo.

 Trovo quindi cosa ottima e giusta che il seguito, "Ritorno a Whistle Shop" che racconta le vicende del figlio di Idgie e Ruth, esca in estate, pronto per essere divorato con la calura che si immagina di provare entrando in un polveroso e afoso caffè dell'Alabama.

 Se non avete letto neanche il primo CORRETE IN LIBRERIA. 

Sì, il film è molto bello, ma in alcune parti (assai importanti, tipo l'identità di Idgie), non è molto fedele.


A CHE PUNTO E' LA NOTTE di Fruttero e Lucentini:

Sì è un libro del 1979 e no, non è uscita nessuna specifica riedizione. Lo consiglio perché è l'emblema dei libri d'antan che si vuole leggere da una vita e da una vita si rimanda. 

 Durante il lockdown ho visto il film tratto da "La donna della domenica" (mi manca da leggere anche questo), con Marcello Mastroianni. 

 Con mia grande sorpresa ho scoperto che si tratta di un giallo all'italiana in piena regola: suspense, riferimenti culturali iperpop dell'epoca, quella certa morbosità (un filino maschilista vista con i nostri occhi, ma ovviamente coerente col periodo) e omicidi degni di Dario Argento. 

 Mi sono accorta di avere quindi un'idea sbagliata di Fruttero e Lucentini che credevo appartenere a un passato di gialli un po' polverosi e ho deciso di rimediare. Vergogna su di me.

 Il grande plus economico del ripescare perle dal passato sta anche nel fatto che si trovano facilmente in biblioteca e in quantità all'usato, dove si possono avere davvero a pochissimo (io l'ho pagato ben 0,60 cent). Non male, quando la voglia di libri è tanta e il portafoglio è vuoto.


NESSUN RIMORSO. Genova 2001-2021 di AA VV ed. Coconino Press:

 Tutto ciò che ricordo vividamente del G8 è l'enorme quantità di genovesi che all'epoca si riversò in Sardegna, passando il tempo a leggere convulsamente i giornali nel disperato tentativo di capire cosa accadesse nella loro città e alla loro città.

Che le cose non sarebbero volte al meglio e ci si preparasse a qualcosa di tremendo era nell'aria e mi sento di dire che era nell'aria anche il fatto che avrebbe assunto le enormi proporzioni che ebbe in fatto di violenza. 

 C'era in tutti la sensazione che stessimo guardando da lontano qualcosa di estremamente nefasto.

 Io avevo 17 anni  e, come ogni estate, passavo tre mesi in Sardegna a casa dei miei nonni senza tv (e ovviamente, vista l'epoca, senza cellulare).

 Avevo un amico di Genova nella mia piccola compagnia, che passava le giornate al mare a parlare della sua città come se si trovasse in quel momento in un posto fuori dall'Italia, dove tutto sarebbe potuto orrendamente succedere. 

 Successe, e data la mancanza di tv ricordo molto meglio le foto sui giornali e gli articoli, dei tg e delle immagini che non vidi, stranamente circondata da esuli forzati dalla loro città.

 Quella sensazione di alterità che rese possibile la sospensione di ogni regola democratica è bene che non venga dimenticata in nessun modo e la raccolta Coconino Press, a vent'anni da quella terribile estate, porta avanti questo esercizio di memoria attraverso un'antologia di storie, testimonianze e illustrazioni di scrittori e fumettisti. 

 Necessario.


NEGLI STATES CON STEPHEN KING di Orazio Labbate, Giulio Perrone ed.:

Piccolo libro per grandi appassionati, è l'ideale per gli amanti di Halloween, di King e di chi in generale ama leggere horror in estate. 

 E' una piccola guida letteraria ai luoghi descritti nei più famosi romanzi di King. Orazio Labbate suggerisce sensazioni e riporta particolari d'atmosfera che vi metteranno voglia di fare la valigia per il New England ora.

 Ne riparleremo anche a Ottobre, of course. Intanto, se non amate King, sappiate che fa parte di una collana, "Passaggi di dogana", che potrebbe soddisfare i vostri gusti in molte altre parti del mondo con molti altri scrittori, fate un giro sul sito.

Ps. Se siete anche alla ricerca di un libro King da abbinare, personalmente consiglio "Pet Sematary" che un po' conferma la strana passione dell'autore per i finali trash, ma è davvero tra i più riusciti che abbia letto finora.


NEROINCHIOSTRO di Sara Vallefuoco ed. Giallo Mondadori:

 Come ogni estate, i gialli sono la mia principale fonte di sostentamento letterario. 

 E' da quando l'ho visto in libreria che faccio la corte a "Neroinchiostro", storia ambientata in Sardegna nel 1899 che ha per protagonista un carabiniere inviato in Sardegna dal continente assieme ad altri colleghi per contrastare il brigantaggio. A seguito di una denuncia di furto, viene scoperto il cadavere di un altro carabiniere e inizia una storia di omicidi e segreti.

 Di più non so dirvi perché l'ho comprato MA lo leggerò in santa pace ad agosto, quando sarò comodamente sdraiata su una splendida spiaggia sarda.

 Anche l'atmosfera vuole la sua parte.


LA SERIE OXFORD e I DELITTI DI ALICE di Guillermo Martinez ed. Feltrinelli-Marsilio:

 Se avete voglia di leggere dei gialli d'investigazione molto letterari, i due libri di Guillermo Martinez fanno al caso vostro. Il primo potete trovarlo nella combo dei due libri a 9,90 Feltrinelli ed è La serie Oxford, il secondo è uscito un paio di mesi fa per Marsilio, "I delitti di Alice".

 Potete tranquillamente leggerli in modo indipendente, nel secondo si fa qualche vago accenno al primo libro, ma senza che sia davvero rilevante ai fini della lettura.

 Nel primo, un giovane matematico con borsa di studio per la ricerca a Oxford, viene casualmente coinvolto in una serie di strani omicidi che potrebbero sembrare assai facilmente morti naturali. 

Assistendo il professor Seldom, un luminare della materia, tra moltissimi riferimenti letterari e matematici, giungerà alla soluzione.

 Ammetto che pur essendo davvero godibile, a mio parere è molto più fluido a livello di trama il secondo, "I delitti di Alice", che vede sempre protagonisti Seldom e il suo assistente, ma a partire da una serie di delitti che si intrecciano col lato oscuro della vita di Lewis Carroll.

 Se amate i gialli poco violenti e molto raffinati, fanno al caso vostro.


E finisce così la prima parte! Tenetevi pronti prestissimo per la seconda!

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