sabato 27 gennaio 2018

"Il diario di Anna Frank collection", una serie di vignette realmente avvenute per capire quanto l'umanità abbia la memoria di un criceto.

 In extremis, in questa giornata della memoria 2018, riesco a pubblicare il primo dei due post che volevo scrivere. 

 Il secondo sarà sulla guerra civile spagnola, ma questo primo è tutto dedicato agli strafalcioni su "Il diario di Anna Frank" che, immagino, in prima battuta vi faranno ridere e poi vi raggeleranno.

 Prima dell'avvento dei social so che molti di noi, tra cui io, immaginavano una società assai migliore. 

 Il fatto che l'Istat si stracciasse le vesti giurandoci di credere all'altissimo tasso di analfabetismo che veniva fuori dalle sue indagini, ci lasciava perplessi. 

 Adesso sappiamo tutti che l'uso dell'h è sconosciuto ai più, che la comprensione del testo breve un'impresa titanica per molti e non parliamo di come stanno messe materie quali la storia e le scienze in generale.

 Perciò se fino a qualche anno fa credevo che la giornata della memoria fosse anche troppo per ricordare una cosa che mi sembrava impossibile dimenticare, come lo sterminio degli ebrei (e di altre minoranze tra cui gli omosessuali), adesso so con orrore che qua, se non si facesse almeno questa giornata, tempo 10 anni, l'umanità e la sua memoria da criceto sarebbero in grado di dire "Hitler chi? Il regista tedesco?".

 Basta pensare a tutto questo gallinare inconsulto "Eh, ma Mussolini ha fatto anche cose buone".

 Io ormai rispondo a questi fasci così attaccati alla bonifica delle pianure pontine (molti, immagino, non sapranno neanche che stiamo parlando di Latina), che è come dire "Era un bravissimo padrone di casa, certo ha sterminato gli inquilini, ma prima aveva ristrutturato".

 Per capire quanto, nonostante tutti gli sforzi profusi, la memoria sia labile, ecco una collezione di vignette tutte realmente accadute (una era già stata precedentemente fumettata) che vede protagonista il Diario di Anna Frank.

Cose realmente avvenute! Lo giuro! "Il diario di Anna Frank collection"!





7 commenti:

  1. In effetti mi chiedo come sia possibile che delle persone che hanno fatto anche solo le elementari non sappiano chi era Anna Frank. Pensavo che fossero sempre più rari questi personaggi imbarazzanti, ma mi sembra di capire che non è così...

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  2. 12 anni molti bimbi neanche li compirono mai... edulcorare la storia per farli crescere come alieni? Ormai é alle medie, può affrontare la realtà.

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  3. Quella sull'agenda è agghiacciante... Non credevo si potesse cadere così in basso °_°

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    1. Quella che mi inquieta di più in realtà è quella della versione che finisce un po' meno male. Cioè dell'agenda la cosa grave è che la signora non ne avesse mai sentito parlare (e vabbeh ormai scopro che c'è gente che non hai mai sentito parlare dei Promessi sposi, non so dove abbiano studiato), ma dell'altra il fatto che si volesse, in qualche modo, "edulcolare" la storia perché ormai i ragazzini pare possano turbarsi per tutto (e voglio conoscere la persona che è rimasta sconvolta da una lezione di storia delle medie)

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    2. Sì, ma è che non mi era mai venuto in mente che qualcuno potesse credere che "Diario di Anna Frank" definisse un'agenda scolastica, tipo Smemoranda. M'ha preso completamente in contropiede.
      Ai genitori convinti che si debbano tenere i figli sotto la campana di vetro, impedendo loro di confrontarsi con la seppur minima fonte di possibile turbamento (con tutte le perversioni del caso, come sottolinei tu), sono ormai purtroppo abituata...

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  4. Giusto ieri sono andata a vedere "Sono tornato", la versione italiana di "Lui è tornato", bestseller e poi blockbuster tedesco.
    A mio parere ha il pregio, rispetto alla storia originale, di non buttarla troppo sul ridere e di non lasciare un finale che dà la sensazione di "eh, però, ora mi hai incuriosito, chissà cosa accadrebbe se tornasse veramente". Il film italiano mostra chiaramente cosa accadrebbe, per filo e per segno, e non c'è un cazzo da ridere.

    Ecco, realizzando che sempre più persone non sanno cosa sia l'olocausto e che nessuno si rende veramente conto di cosa voleva dire vivere sotto dittatura - e quella dittatura la rimpiangono di più proprio i primi che forse, tornasse il loro amato Duce, verrebbero fucilati per non sapere nemmeno fare il saluto romano con la mano giusta, per dire il livello di barbarie che vorrebbero indietro senza essere pronti a viverlo - mi convinco che certi film, e certi libri, andrebbero OBBLIGATORIAMENTE studiati alle elementari, altro che possibili traumi psicologici!
    I bambini devono sapere queste cose, devono venirci in contatto quando ancora sono piccoli e si spaventano, proprio per non diventare ragazzi che se ne fregano e di conseguenza adulti rimpiangitori di dittature. Devono rimanere shockati di fronte alla guerra, allo sterminio, all'odio! Solo venendone sconvolti potranno respingerli fermamente per tutta la vita.

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    1. Verissimo, io sono un appassionato di storia e seguo particolarmente le vicende dell'epoca nazista e ritengo importantissimo che si narri la realtà senza abbellimenti. Spiegare a un bambino che a quei tempi solo per la colpa di essere nato nella famiglia da altri ritenuta sbagliate poteva portarti all'esclusione e alla morte con tutti i tuoi cari facendogli realizzare che si parla di famiglie come la sua lo farebbe crescere più cosciente di cosa è l'odio artificioso per chi ti è diverso. Si spaventano un poco? Meglio! Non li spaventiamo forse per fargli evitare i pericoli? Quale pericolo peggiore di un veleno per l'anima.

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