martedì 12 novembre 2013

"Il debito sarà pagato", ciò che insegna Steinbeck in un'epoca in cui si confondono le tenebre con la luce e la luce con le tenebre.

In questi giorni è accaduto a Bergamo un fatto che comprensibilmente dall'altro capo d'Italia non è giunto. Dico comprensibilmente perché le province nordiche (per esperienza) sono talmente fuori dalle rotte del mondo conosciuto che, a scanso di qualche serio mezzo di informazione non ne parli, difficilmente chi si trova a Ponza, Urbino o Cagliari potrà venirne a conoscenza.
 In sostanza, un gruppo di persone nominate Sentinelle in piedi (ispirate ad un gruppo francese che contestava i matrimoni gay), in difesa della "libertà di espressione e opinione" hanno organizzato un flash mob in una delle piazze cittadine, dove si sono piazzate con un libro in mano a simboleggiare la faccenda.
 Tutto bello, sembra. Peccato che quest'alzata d'ingegno fosse nata loro per contrastare l'approvazione della legge contro l'omofobia, sempre per la storia che se impedisci a qualcuno di fare la pelle o insultare qualcun altro per motivi di orientamento sessuale, allora lo stai limitando imperdonabilmente. 
Le ragazze dell'associazione Bergamo contro l'omofobia hanno organizzato assieme all'arcilesbica e a dei cittadini pensanti, un contro flash-mob in cui sono semplicemente state ferme davanti alle sentinelle con in mano il libro, uscito recentemente per la Isbn edizioni, "Le cose cambiano". 
Cos'è cost'esso? Una raccolta di coming out di personaggi/persone italiane e americane, che incoraggiano gli adolescenti sottoposti giornalmente alla libertà d'espressione degli omofobi, a resistere, che una volta adulti, non solo saranno più forti, ma si accorgeranno che il mondo è vasto e pieno di persone migliori, di avvenimenti felici, di un futuro aperto. Uscito in allegato al Corriere della sera e in libreria, è un libro che vale la pena leggere, anche se non si fa parte della comunità glbt. Anzi, soprattutto se non se ne fa parte, per rendersi conto di quanto chiunque possa fare per rendere migliore la vita di chi è più debole. Un filo comune a molte storie è infatti la presenza di una persona sola, un amico, un parente, un genitore in grado di prendere le difese di chi si sentiva oppresso, solo e rifiutato.
 Cosa può fare infatti una sola persona? Niente o tutto?
John Steinbeck
 Uno dei miei libri preferiti è "La luna è tramontata" di John Steinbeck.
Il libro, per chi non lo conoscesse, parla dell'occupazione nazista di un piccolo paese norvegese (benché non siano mai specificate né le circostanze né i luoghi, si evincono facilmente). Non si tratta di un bagno di sangue o di "Roma città aperta", quanto piuttosto dell'immissione rapidissima di un elemento fortemente disturbante all'interno di una comunità, che dapprima stordita, inizia col passare dei giorni a macinare desideri di rivolta. 
Tuttavia la comunità fa solo da sfondo a quella che è una lotta tra due figure archetipiche: il colonnello Lanser, a capo di un'occupazione a cui fondamentalmente non crede, ma che, ciecamente, per ordini superiori ,porta avanti e il sindaco Orden. Tutto rimane in tensione per giorni, i soldati si mettono comodi, i cittadini non reagiscono. Poi, un giorno,un minatore uccide un soldato e la rivolta ha inizio. Dapprima silenziosa culmina in una serie di attentati che portano all'arresto del sindaco. Lanser è convinto che se lui si piegherà anche il popolo lo farà. Ma quest'uomo bonario e anche spaventato, dice NO. Orden preferisce morire dando vita ad un meraviglioso dialogo con Lanser.
 "Vedete signore, nulla potrà mutare la situazione. Voi sarete disfatti e schiacciati. I popoli non amano essere conquistati e per questo non lo saranno. Gli uomini liberi non possono scatenare una guerra, ma una volta che questa sia cominciata possono continuare a combatterla nella sconfitta. Gli uomini-gregge seguaci di un capo, non possono farlo, ed ecco perché sono sempre gli uomini gregge che vincono le battaglie e gli uomini liberi che vincono le guerre. Vi accorgerete che è così."
 Poi, prima di essere giustiziato rievoca assieme a Lanser e Winter l' "Apologia di Socrate", il momento prima della morte del filosofo, seguita al suo strenuo rifiuto della fuga da una condanna ingiusta.
 "Critone, debbo un gallo ad Asclepiade", disse con dolcezza."Ti ricorderai di pagare il debito?"
Winter chiuse gli occhi per un istante prima di rispondere, "Il debito sarà pagato."
Quale sia questo debito è la parte più affascinante di tutte, il punto attorno a cui ruota, secondo me tutto il libro. Che debito doveva pagare Winter? Quale debito dobbiamo pagare noi? C'è qualcuno che stiamo ignorando, qualche ingiustizia, qualcosa a cui potremmo porre un rimedio? Esiste qualcosa per cui siamo colpevoli senza accorgercene? 
 E' questo che le sentinelle gay a Bergamo insegnano tanti anni dopo Steinbeck. 
Ci sono sempre uomini-gregge da combattere e non serve essere un eroe, (neanche Orden lo era), ma qualcuno in grado di dire NO anche simbolicamente.
 E pagare il nostro debito verso qualcun altro.

8 commenti:

  1. Semplicemente bello.
    Leggerò sicuramente il libro che hai suggerito.

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    1. Non posso che dirti car* sconosciut* che non te ne pentirai :)

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  2. ...ma io perchè ti scopro solo ora???

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  3. clap clap. Dovresti fare l'ideologa :)

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    1. è un termine brutto, inflazionato e pure un po' sfigato, ne convengo. Tieniti il complimento e continua a fare la libraia, che i blog di ideologhe che raccontano dei loro clienti non sono per niente interessanti :p

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