mercoledì 24 settembre 2014

I cinque stereotipi più diffusi tra i lettori. Quelle cose che sembrano tanto carine (e invece talvolta son stilettate malvagie). Grandi lettori, grandi possessori, aspiranti scrittori e vecchi barbogi per quei pregiudizi che non passano mai di moda.

 Fare un post sugli stereotipi, dopo il fumetto di lunedì che era una presa in giro dei clienti in modo stereotipato, potrebbe non avere senso, lo capisco. In realtà bisogna distinguere tra lo stereotipo "se fà pe' ride", non preso sul serio, ma basato su un'ironica presa di coscienza di alcuni effettivi tic personali (come si dice, ogni leggenda ha un fondo di verità), e lo stereotipo preso sul serio, quello cioè che noi crediamo sia pura verità. 
 I lettori, come ogni altra categoria, sono preda di una serie di stereotipi che hanno peraltro la particolarità di sembrare positivi, mentre celano qui e lì connotazioni negative e giudizi a mezza bocca. Son passati i tempi in cui leggere era un'elevazione dello spirito e non essere analfabeti un vanto. Benvenuta società dell'ignoranza molesta (per questo e altro leggere "Senza sapere" di Giovanni Solimine), ma questa per ora non c'entra nulla.
 Concentriamoci sui 5 stereotipi più diffusi sui lettori!

ESSERE UN GRAN LETTORE VUOL DIRE LEGGERE TANTO:
Leggere tanto riporta spesso, specialmente tra i ggggiovani,
 l'idea che i lettori siano vecchi barbogi
Ni. Nel senso che sì, anche io penso che leggere molto sia una prerogativa necessaria per definirsi un grande lettore, pur tuttavia conosco troppe persone o vedo troppi clienti che si caricano di caterve di libri che oltre a far passare qualche piacevole ora di svago (graditissima per carità che già la vita è tanto amara) non è che aggiungano molto alla conoscenza. 
 Si possono anche leggere dieci libri al mese, ma se spaziamo dagli harmony a "Il templare maledetto" passando per Fabio Volo e "Le dieci cose che odio di te che però ti rendono irresistibile che però ti amo", dal mio punto di vista no, non sei un gran lettore. Sei uno che ingurgita tanti libri, storie magari carine e piacevoli dal tuo punto di vista, ma non compi passi avanti né aspiri ad evolverti. E' un po' la differenza che intercorre tra uno che si fa la sua mezz'ora di corsetta al mattino e uno sportivo vero. Lo sportivo ha tutta un'altra dedizione, un'aspirazione all'assoluto e a un miglioramento continuo. Chi fa la corsetta non vuole i rotolini sulla pancia o il colesterolo a mille che per carità non è sbagliato, ma lo spirito è un altro.
 Perciò, quando leggete chiedetevi: con che spirito lo faccio? Cosa voglio raggiungere? E scoprirete se siete corsettatori del sabato mattina o gazzelle olimpioniche.
 E mò la faccio finita col momento alla Osho.

POSSEDERE TANTI LIBRI:
 Le case senza libri mi fanno venire l'orticaria, lo ammetto.
 Entrare in un posto e apprendere che il mio gentile ospite non fa uso di carta stampata mi inquieta e mette adeguatamente in guardia, inoltre ben più di una conversazione piacevole tra esseri umani nasce spesso da comuni gusti letterari o da curiosità intraviste sugli scaffali casalinghi durante una visita di piacere.
  Tuttavia non è detto che un grande lettore possieda effettivamente molti libri. Molto dipende dal fatto che oltre ad essere un buon lettore si abbia in contemporanea quell'ansia di possesso bibliofila che ti porta a follie, come catalogare tutti i tuoi volumi (anche se sono solo un centinaio), ad accarezzare le copertine come il dorso di un gatto e a ricercare solo copie autografate dall'autore da incellophanare per evitar loro la polvere. Un gran lettore non è per forza un grande amante del libro fisico. Perciò un gran lettore potrebbe attualmente possedere un e-reader (cosa che ci impedirà di conoscere i loro gusti durante una visita, ma contenti loro contenti tutti), potrebbe prendere solo libri in prestito da amici e biblioteche, potrebbe comprare libri che poi prontamente regala a parenti, amici e biblioteche (a voi sembra una possibilità fantascientifica, ma accade, io stesso regalo spessissimo libri che scopro non interessarmi). Leggere e possedere libri sono due piaceri molto diversi, generalmente coincidono, ma abbastanza di frequente potrebbero non farlo.

AVERE SIMPATICAMENTE LA TESTA TRA LE NUVOLE:
C'è questa idea, credo romantica, per cui se leggi sei un sognatore e generalmente con la testa tra le nuvole
Non si capisce perché, visto che magari chi legge (ovvio cose decenti, non solo Sophie Kinsella) ha molto più i piedi per terra di chi ignora completamente il mondo in cui vive. E non solo un mondo esteriore, ma anche un mondo interiore da troppi liquidato con la lacrimuccia di commozione per qualche dramma esistenziale x (che causa il grande "effetto dama di carità 2.0", ossia la sensazione che compartecipando alle sventure e disgrazie di qualche improvvisato scrittore di storie di vita vissuta, allora si diventa improvvisamente migliori), o con qualche sogno di principe azzurro che ci salvi in una nuvola di dolcetti glassati. Il vero lettore non ha quasi mai la testa tra le nuvole, ce l'ha fin troppo per terra e fatica a trovare i libri che lo rapiscano seriamente e gli impediscano di pensare, un po' perché ha la stramba fissazione di indulgere in tale incresciosa azione, un po' perché raramente sceglie libri che lo trasportino davvero sopra le nuvole. L'immaginazione invece, quella sì, potrebbe in effetti averla di molto superiore alla media.
 E non perché non scelga buone storie. 

AVERE TANTO TEMPO LIBERO: 
I lettori, queste simpatiche creature, non lavorano e non studiano, non hanno famiglia o casa da pulire, essi hanno montagne di tempo libero che non sanno proprio come buttare e perciò si dedicano alla lettura.
 Una delle più grandi difese dei non lettori è: "Eh, ma io non ho proprio tempo", suggerendo che chi invece trova il modo di prendere un libro in mano sia invece uno scansafatiche che non ha abbastanza da fare. Chissà allora come mai alle persone così affaccendate, sui mezzi pubblici, dalla metro al treno, mentre pendolano, non viene mai in mente di portarsi un libro. Chissà come mai in fila alle poste non si vede mai qualcuno che oltre a sbuffare pervicacemente e minacciare il vicino che non rispetta la fila (o il numeretto della fila), sfogli qualche innocua pagina. Ovviamente, in genere, sanno tutto dell'ultima edizione di "Masterchef" o di una stupidaggine x che passa in tv, aggeggio per cui il tempo di tanto in tanto lo trovano. I lettori non hanno taaaaaanto tempo libero, semplicemente lo trovano, lo ricavano disperatamente da quei ritagli sforbiciati di una giornata sempre più piena.
Variante: Avere tanti soldi da spendere. Molte persone vi diranno che non leggono perché devono comprare la bistecca per il pranzo. Incomprensibile cosa renda loro difficile percorrere la strada per la biblioteca e farsi una tessera gratuita.


AVERE UN LIBRO NEL CASSETTO:
 Probabilmente si deve parte di tale confusione al vecchio adagio per cui "Prima di scrivere devi leggere tanto", ripetuto fino alla nausea in tutti i prontuari di scrittura creativa, prodotti sin dalla notte dei tempi. Adagio, nel tempo oscuro di autopubblicazioni in cui ci ritroviamo, dove la grammatica è un optional e la sintassi una perfetta sconosciuta (cos'è? Un nuovo piatto di Eataly?).
 Una delle tragiche conseguenze di tale pregiudizio fa sì che tanti aspiranti scrittori finiscano per studiare lettere, come se, facendo un paragone, studiare storia dell'arte facesse degli studenti scultori e pittori (bene che va ne fai dei critici).
  In genere, se le scuole elementari non hanno fatto il loro dovere, leggere molto può aiutare gli aspiranti scrittori ad assorbire quel po' di costruzioni sintattiche che andrebbero in realtà inculcate al suon di pomeriggi tediosi a produrre infinite analisi logiche (io ricordo ore e ore tutti i pomeriggi e non maledico la mia maestra, anzi). Nel caos che contraddistingue la nostra epoca, invece, molti lettori voraci vengono spinti a scrivere, come se fosse una naturale conseguenza. Gli amici e i parenti, spesso, constatando che il nostro legge appena ha un  momento libero, pensano che egli abbia la luce necessaria a far nascere una buona storia e così lo pressano. Quello, lusingato e magari tentato (giustamente per carità) scrive. Poi, siccome per un romanzo basta mettere due parole in fila e quattro in croce, appena il capolavoro ha visto la luce (solitamente in tempi abbastanza brevi, il ché, a meno che non siate uno storico scrittore statunitense, dovrebbe mettervi in guardia sulla veridicità della vostra opera) a prescindere dalla sua bontà, si spinge perché venga pubblicato. Spediscilo in giro si dice al povero lettore. E quando non arrivano risposte o se arrivano sono dinieghi, il coro unanime decreta che l'editoria è venduta. Per carità non gode di ottima salute, ma direi che questo pregiudizio in particolare non l'aiuta di certo a riprendersi.
 Siete scrittori o lettori? Fatevi eventualmente questa domanda e datevi una risposta. Sincera possibilmente.

 E voi? Pensate mi sia dimenticata qualche stereotipo fondamentale?






19 commenti:

  1. Buahahah...sono d'accordo!!
    Tra l'altro io odio sentire la frase: "L'importante è leggere"....no no no.

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  2. Adesso mi hai fatto venire dei dubbi... Io leggo parecchio e spesso mi capita di leggere robaccia consigliatami da amici/parenti/colleghi/stranieri/postSuFb...
    Serve veramente anche uno scopo nella lettura? :-/
    Però in compenso da quando ho incontrato questo blog ho fatto conoscenza con una marea di autori nuovi e che mi stan piacendo moltissimo! Per esempio Simone De Beauvoir <3

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    1. Beh, anche io ho letto dei libri fuffa, ma solitamente proprio perché il tempo non è che ce ne sia a iosa, tendo a leggere solo cose che mi interessano (e spesso che hanno uno scopo che sia di porre un argine alla mia ignoranza in alcuni settori o di distrarmi dalle brutture del mondo). Detto ciò non dico assolutamente che o leggi solo cose giudicate dal comune sentire valide, o non va bene. Dico però che la persona che per tutta la vita legge solo romanzetti senza mai sentire il bisogno di provare e provarsi in qualcosa di migliore e/o più elevato, a mio parere magari legge molto, ma non è effettivamente un gran lettore.
      Detto ciò, mi hai fatto venir voglia di scrivere un post dedicato all'amatissima Simone <3 <3

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  3. Parto dalla seconda domanda. Se ho capito bene si tratta di evidenziare altri tipi di lettori nel senso di mettere a fuoco i rpegiudizi che una maggionaza assoluta (chi non legge mai o pochissimo) ha nei confronti delle persone che amano la lettura. Il tuo pensiero di fondo –che condivido – è che i non lettori spesso sono diffidenti e prevenuti nei confronti di chi legge.
    E alla ricerca di alibi (exusatio non petita….) per giustificare –perché?- il fatto di non leggere.
    Si, noi lettori siamo confusi con i collezionisti di libri (io li presto al 95% di quelli che leggo per il piacere di condividere/sbolognare); con gli svaniti (altro errore: personalmente faccio un lavoro un po’ odiato ma non me ne vanto); con gli sfaccendati (??), con gli scrittori mancati/falliti.
    Tutto vero, ma penso di poter aggiungere altre immagini mentali che si formano sopra la testa del mio interlocutore (NON LETTORE) quando parla con me:
    -SE LEGGI HAI TANTA MEMORIA!
    Vale a dire: se al contrario di te io non leggo è perchè non mi ricordo nulla; quindi se leggi è perché puoi immagazzinare le infomazioni;
    -SE LEGGI RIESCI A COMPRARE LIBRI
    perchè i libri costano (biblioteche? Prestito? Fare musina?)
    -SE LEGGI TANTO E’ PERCHE’ SEI DI BOCCA BUONA
    Primo Corollario: “a me piacciono solo i gialli/isaggi/ anzi .. i gialli di…/ i saggi di..” (??)
    Secondo Corollario: “Se un libro non mi piace non riesco a finirlo!” (??)
    Terzo corollario: “I libri belli sono pochi” (se gira male te li elencano, e si aprono le porte dell’inferno…)
    -SE LEGGI I LIBRI E’ PERCHE’ SEI BRAVA A TROVARE IL TEMPO PER TE
    Tipicamente sciuresco; traduco “Sei egoista, in una casa c’è sempre da fare; con questifiglisignoramia…”
    -SE LEGGI E’ PERCHE’ VUOI DELLE RISPOSTE/CERTEZZE
    Ex fidanzato ai tempi: “Io non ho bisogno di leggere o studiare, so già tutto!” (sciapò; non chiamarmi più però)
    -SE LEGGI E’ PERCHE’ SEI UN TIPO DI PERSONA TRISTE
    Corollario: “Nel relativo tempo andresti a ballare latino”;
    oppure SOLA
    Corollario: “Infatti giri sempre con il cane!” (lettori=animalisti=zitelle)
    -SE LEGGI E’ PERCHE’ ANCHE SE LAVORI NON TI SPRECHI
    E ti restano i neuroni per pensare FUORI dal lavoro (perché tu no? Infatti!)

    Debbo continuare???

    (PS per la prima domanda: si, scrivo anche, ma molto molto meno di quanto non legga)

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  4. bellissimo post! devo ammettere che, oltre a sentire spesso e volentieri questi stereotipi, in parte mi riconosco in essi: leggo tanto, anche cazzate per passare il tempo, è una specie di droga, dalla rowling a hugo passando per tolkien, manfredi e ken follett, soprattutto fantasy (pregiudizio diffuso: sono infantile e non ho una vita/la mia vita fa schifo, per questo leggo molto fantasy -.-); ho tantissimi libri in casa, miei o anche dei miei genitori, perchè amo possederli, averli fisicamente sugli scaffali e rileggerli (anche quando li ho presi in biblioteca poi ho finito per comprarli, se non mi avevano delusa); ho la testa tra le nuvole, in parte, e vivo più nei libri che nel mondo reale, anche se, come dici tu, a volte aiutano a capirlo meglio; ho più tempo libero di molti, ma meno di altri, come si può dire di quasi tutti credo, semplicemente scelgo di dedicarlo alla lettura più che ad altre cose e mi porto sempre in borsa un libro, perchè non si sa mai; non ho un libro nel cassetto, ma ammetto che fin dalle elementari ho avuto il sogno di scrivere, anche se l'ho ficcato accanto ai calzini in attesa di un'ispirazione decente (scegliendo un altro percorso di studi ripetto a lettere), perchè non mi va di cercare di pubblicare qualcosa di mediocre (ce n'è già a bizzeffe, meglio niente) e più libri ho letto più mi sono sentita scoraggiata dai termini di paragone. insomma, in parte forse confermo il fondo di verità di questi stereotipi, anche se spero di essere qualcosa di più di una pazza fissata coi libri!

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  5. molti lettori voraci vengono spinti a scrivere, come se fosse una naturale conseguenza.

    Ah, sì, questa è meravigliosa! E la cosa più strana è che, nel mio caso, la fatidica domanda non me l'ha fatta un familiare, bensì un libraio che conosco da molti anni. Alla fine di una presentazione letteraria, mentre girovagavo tra gli scaffali per dare un'occhiata ai libri del suo negozio, se n'è uscito con un convinto: "E tu, quand'è che scrivi un libro?".
    Devo averlo guardato come se gli fossero cresciute 3 braccia supplementari! XD Ma com'è che nei negozi di cd nessuno mi chiede mai: "E tu, quand'è che incidi un disco?" :P

    Per fortuna ho una famiglia tradizionalista, e per loro l'equazione è ancora un'altra: "Legge così tanto, ne faremo una professoressa!" (che in effetti è stato il mio progetto di vita fino a non molti anni fa, prima di decidere che con l'istituzione scolastica italiana contemporanea non volevo avere nulla a che fare; infatti è per quello che ho fatto Lettere, non per velleità letterarie di sorta :P ).

    Che poi scrivere un libro non è che mi farebbe schifo in senso assoluto, anzi. Solo, come Serena, ho analizzato onestamente la cosa e sono assolutamente convinta di non avere ancora nulla di particolarmente interessante da raccontare al mio prossimo che giustifichi un mio cimentarmi con la scrittura letteraria. Chi può sapere per il futuro; ma per ora... °_°

    OT: Sembra bello il libro che hai in lettura, "Confessioni di una vittima dello shopping"! Sta mantenendo le sue promesse?

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    1. OT: L'altroieri sono arrivata ad un appuntamento con circa due ore di anticipo per errore, così sono riuscita a finire Le confessioni della vittima ecc. L'inizio è da romanzo giapponese un po' morboso, poi diventa molto interessante e ben scritto. Il finale è un po' troppo veloce forse, ma a me come libro è piaciuto.

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  6. mi hanno sempre fatto ridere quelli che si definiscono "grandi lettori" ma poi leggono sempre le stesse cose, ma tendo a non infastidirli invece molti (specialmente i cultori dei classici) ci si litigano spesso. Per quanto mi riguarda anche la fissa per i classici è limitante, queste due tipologie di lettori sono più simili di quanto loro vorrebbero mai ammettere! Per quanto riguarda i libri il mio motto è: basta che si legga! In prestito, di carta o elettronici l'importante è vivere la lettura, anche le discussioni tra chi ama solo la carte o solo gli ebook non le capisco. Riguardo l'essere lettori o l'essere scrittori io mi sforzo di migliorare in entrambi i casi e se non mi va bene (nel caso della scrittura) vuol dire che rimarrà un mio piacere "in solitaria" :)

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    1. Sì, sì ma per il punto della scrittura insistevo sul fatto che ovviamente essere un lettore non fa di te un grande scrittore, il problema è che l'umiltà di ammetterlo ce l'hanno in pochi e tartassano il prossimo e tutta la filiera O.o
      L'importante è sempre e sempre la consapevolezza del proprio talento, dote rara sigh

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    2. Ma perché, leggere è un talento? Mi sembra un grande stereotipo pure questo...

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  7. Post interessante...
    Ho letto con attenzione e penso che non manchi nulla alla lista... Ho riflettuto su me stesso prendendo spunto da ogni punto che hai segnalato.
    Pur sforzandomi, quando mi viene chiesto, non saprei collocare nel tempo l'inizio della mia passione per la lettura. Quel che ricordo, ad ogni modo, è che la mia palestra di lettura è iniziata con libri per ragazzi ( che ancora leggo ), passando per libri dai quali sono stati tratti i film che più mi piacevano, arrivando man mano a ricercare sempre qualcosa di più sofisticato ( non necessariamente alta letteratura ) per soddisfare quel piacere che provo nel leggere. Un piacere che si è trasformato e che ha subìto un'evoluzione naturale nel tempo.
    Ho sempre avuto moltissima immaginazione e leggere mi aiuta a mantenerla allenata. Mentre leggo un libro, specialmente se mi appassiona molto, trasformo le parole in immagini. I personaggi, i luoghi descritti, riescono a prendere vita nella mia mente, Esattamente come se fossero immagini di un film.
    Non saprei spiegare chi sia un "gran lettore" e, anche se capisco quel che hai scritto, non vorrei mai permettermi di giudicare le letture altrui. Leggere fa molto bene. Cosa si legga ha importanza ma solo fino ad un certo punto. La lettura dev'essere un'esperienza piacevole e quindi personale. Io leggo di tutto e amo parlare di tutto un po', ho le mie preferenze come molti ma, essendo una persona molto curiosa , cerco di scoprire nuovi mondi e nuovi orizzonti. Non sempre queste ricerche vanno a buon fine e ammetto di ritrovarmi pure io a dire: "ma chi legge ste schifezze?"; per poi pentirmene subito dopo...
    Io mi ritengo un assiduo lettore, leggo moltissimi libri, quando entro in una libreria vorrei comprare di tutto, mi lascio trasportare, a volte compro più libri di quelli che riesco a leggere ( altra frase che si sente e si dice scpesso ).
    A casa ho una libreria con parecchi libri, che spero di poter riempire sempre più, essendo interessato anche all'oggetto in se oltre che al suo contenuto. Alcuni volumi in mio possesso li custodisco con molta cura e ne sono molto geloso in quanto edizioni speciali o datate e quindi non più reperibili.
    Grazie per aver esaminato l'argomento dandomi la possibilità di rifletterci sopra... Seguo il tuo blog con molto interesse e mi piace molto come scrivi, complimenti.
    Di recente ho ricevuto un "premio" simbolico da una blogger, si chiama "The very inspiring blogger award" non è un Oscar ma è un riconoscimento che i blogger si fanno tra di loro. Una delle regole, quando si riceve, è quella di "passarlo" ad altri 15 blog che, ovviamente, preferiamo maggiormente o che riteniamo lodevoli per il lavoro che svolgono...
    Se ti fa piacere in questo post ho segnalato il tuo blog...
    http://crazyaboutfiction.blogspot.it/2014/09/the-very-inspiring-blogger-award.html
    Ciao
    Simone ( CrazyAboutFiction)

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    1. Ti ringrazio molto per la nomina (in verità io non seguo moltissimi siti/blog quindi non so se ne avrei 15 da nominare O.o), ora vedo se raccogliere il testimone!
      In realtà io non giudico le letture altrui, sono dell'opinione che è meglio leggere qualcosa, che nulla. Tuttavia penso che il mondo dei libri sia così vasto, le possibilità talmente tante che leggere sempre le stesse cose, dello stesso genere o dello stesso livello, per una persona che si ritiene un forte lettore sia, alla lunga, un po' limitante.
      Io considero i libri ormai uno degli ultimi veri baluardi alla portata di tutti, di chiunque, anche di non ha un centesimo in tasca, per riuscire a migliorarsi, formarsi una coscienza critica e un bagaglio di conoscenze personale e scelto con consapevolezza, e vedere che molte persone dopo anni di letture non si innalzano sopra Levy, Kinsella o Fabio Volo, mi fa un po' tristezza.
      E' come se in un palazzo pieno di porte, aprissi sempre la stessa. Ma perché? (Questo della democrazia della conoscenza, del libro come baluardo di innalzamento se non più sociale almeno mentale è uno dei motivi per cui mi fa spavento un eventuale futuro in cui esisterebbero solo gli ebook ad esempio).

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  8. Applaudo forte e ti linko ancora più forte. <3
    https://www.facebook.com/rafeditor

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  9. Bellissimo post! Ti seguo da poco, ma mi piace come scrivi e quello che scrivi! ^^

    Mi ritrovo in particolare con i punti 2 e 4: da un annetto anch'io sono passata al digitale e devo dire che da quel momento non ho praticamente più comprato libri cartacei (ad eccezione di fumetti e/o manga che, non so proprio perchè, continuo a preferire in edizione cartacea...), ma nonostante tutto tra cartacei e digitali possiedo più di 500 libri (che possono essere pochi o molti... dipende dai punti di vista!).

    Il punto 4 poi è semplicemente perfetto! Anche a me, alla scontatissima risposta, mi parte l'embolo... "Non hai tempo"? Certo, perchè io invece sto lì a girarmi i pollici tutto il giorno sopra i libri... ma fammi il piacere!

    Comunque, di nuovo, complimenti per il blog e alla prossima! :)

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  10. la recente diffusione virale delle famose liste dei "10 libri che ti hanno cambiato la vita" e affini è stata frustrante per me: mi è piombata addosso la consapevolezza che con un lavoro che mi devasta gli occhi non potrò più leggere compulsivamente come amavo fare.

    Detto questo, non mi considero "meno lettore" di altri a causa di questo legittimo impedimento, e sono solidale con tutte le persone che leggono meno ma, magari, leggono "meglio".

    Trattasi di una sorta di gara a chi ce l'ha più lungo: ostentare i libri letti, ostentare il fatto di non essere solo l'ameba che pubblica autoscatti su Facebook. Una tendenza che non diffonderà l'amore per la lettura: servirà solo a blindare quello stupido pregiudizio sul lettore-snob.

    Complimenti per l'articolo

    Alessandro

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  11. Concordo soprattutto sul punto del leggere tanto che non è garanzia di qualità.
    Leggere tanto dovrebbe servire soprattutto a centrare meglio la scelta del prossimo libro...

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  12. Perciò un gran lettore potrebbe attualmente possedere un e-reader (cosa che ci impedirà di conoscere i loro gusti durante una visita, ma contenti loro contenti tutti)

    Ciò che sottolinei è effettivamente un problema non di poco conto. Parecchi anni fa sono passato all'e-reader per non dovermi sobbarcare l'onere di riempire / svuotare gli scatoloni ogni volta che devo cambiare città o nazione (purtroppo mi capita spesso ed oramai l'idea di preparare gli scatoloni per i libri mi fa venire l'orchite). All'inizio era tutto congeniale e pratico, ma poi ti rendi conto che quando inviti gli amici a casa tua si creano scene imbarazzanti quando ti pongono le fatidiche domande sulle tue preferenze letterarie: mentre prima mi bastava indicare loro gli scaffali con i miei libri e poi intavolare amabili discussioni, ora invece devo fare accurate e pedanti dissertazioni sulle mie preferenze come preambolo alle amabili discussioni. Per non parlare del problema degli ospiti che, nei momenti di noia, magari vorrebbero leggere qualche pagina di un tuo e-book.

    Al momento ho risolto questi problemi dedicando in salotto un e-reader esclusivamente agli ospiti / amici; se invece costoro hanno con se il loro tablet/e-reader personale, allora possono collegarsi direttamente da remoto alla mia libreria digitale ed accedere all'intera collezione dei miei libri (in barba a quello che dice Amazon).

    E vissero tutti felici e contenti — un po' meno i produttori di scatoloni.

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  13. Il quarto me lo buttano in faccia in maniere più o meno generose. Come un nugolo di idioti, che non hanno l'onore di conoscermi se non di vista, epperò si sentono autorizzati a prendermi per il culo perché ho la malsana abitudine di leggere sulle panchine invece di stare come loro a vagare qua e là con le loro canottiere indossate anche sotto la neve, e che una volta dissero a un conoscente comune (un cretino come pochi al mondo) davanti a me "si vede che ci ha i soldi, SI LEGGE I LIBRI SULLE PANCHINE quindi non ha niente da fare, beato lui" (peccato che mentre loro facevano il loro sano cazzeggio negli anni scorsi ho fatto la collezione dei pezzi di carta e se non insegno è perché mi rifiuto di andare a lavorare gratis).

    Demart81 (un giorno avrò ragione di sto openid, comunque)

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