Le case editrici sono spesso per i clienti una cosa nebulosa e quasi superflua.
Spesso in cerca di un classico. si stupiscono alla sconcertante domanda del libraio: "Cerca un'edizione in particolare?" e si perdono, confusi, nel tentativo di indovinare perché un testo esista in due edizioni diverse e per quale arcano motivo dovrebbero esistere per dodici case editrici che si avventano su un solo titolo.
"Ma qual è la differenza?", è la domanda ansiosa.
Questo spiega anche perché essi si producano sovente in strafalcioni sulle case editrici, talvolta scambiate per l'autore stesso e viceversa (come la signora che mi chiese "Un cavaliere alla corte di re Artù" edizioni Mark Twain).
Nella vignetta di oggi una delle case editrici conosciute più sbagliate in assoluto: cose realmente avvenute! Lo giuro! "Edizioni manzoniane".
Ps. In serata la seconda vignetta del fine settimana..
Le edizioni Adelchi! Tengono i libri negli atri muscosi e nei fori cadenti?
RispondiEliminaComunque, "qual è la differenza?" non mi pare una domanda del tutto peregrina, ansia da doppia edizione a parte. Magari sono traduzioni diverse, oppure con prefazione o commenti di persone diverse, o stampate diversamente. (Sarà l'età che avanza, ma non sopporto i libri stampati fitti fitti in caratteri piccoli. Di questo passo finirò a leggere solo libri per bambini...per fortuna ci assicuri che c'è dell'ottima letteratura anche in questo campo!)
Medardo, so che voi vedete il bene, ma quando i clienti (quelli che intendo io in questo post almeno), chiedono: qual è la differenza? Non stanno intendendo cose profonde come "Questa edizione è commentata o no?" oppure "Chi è il traduttore e qual è il migliore?".
EliminaEssi stanno chiedendo se Platone ha effettivamente scritto due simposi diversi.
Eh eh, si vede che era la mia metà buona che parlava! :-)
EliminaBelli i tempi in cui i lettori sapevano cosa fosse un libro... ;)
RispondiElimina