Finalmente, con un po' di ritardo (parecchio) sulla mia tabella di marcia, riesco a postare il secondo pezzo che, idealmente, sarebbe più o meno l'inizio, del gigafumetto sulla preparazione della mia unione civile.
Ecco a voi "C'era una volta..." (al momento capitolo in divenire, quindi, come vedrete, finisce di botto), todo per voi!
Povera Meg...
RispondiEliminaMa chiamalo matrimonio, poi un giorno potrete digievolverlo 😊
In effetti Meg in Piccole Donne credo che fosse il personaggio più incolore. Comunque chi se ne frega se si finisce a fare quello che fanno gli altri: essere anticonformisti per forza è una tortura inutile.
RispondiEliminaAuguri!
Hahahaha, questa parte è tutta meravigliosa!
RispondiEliminaMa come ti pettinavi a tredici anni, libraia adorata? ;P
Col capello corto stai benissimo, in caso te lo stessi chiedendo.
Devo contraddirti: Jo continua a scrivere eccome, a parte gestire la sua scuola. Nei romanzi successivi (la saga delle Piccole Donne ne conta ben quattro) ci sono scene divertentissime in cui si fa aiutare dai ragazzi per sfuggire alle visite a Plumfield delle fan adoranti. Vedi capitolo 3 de "I ragazzi di Jo" ;)
RispondiEliminaIn effetti il matrimonio fra Jo e Fritz mi è sempre sembrato uno dei pochi davvero incoraggianti della letteratura. Tutti ce l'hanno a morte con Baher perché "Jo doveva sposare Laurie!", ma imho quando Jo rifiuta l'amico d'infanzia fa un ragionamento lucidamente esatto: Laurie sarebbe stato per sempre un suo suddito, e non era questo che Jo cercava, semplicemente ^^