Una delle cose che più sconcerta i clienti è la capacità dei libri di andare fuori commercio.
Sgomenti, inveiscono increduli quando rivelo loro che un libro del 2005 è ormai vecchio e a meno che non sia un long seller o non abbia altri validi motivi per sopravvivere o molta fortuna, ebbene di certo non è più in giro.
In verità, prima di cominciare questo lavoro, anche io credevo che per parlare di "vecchiaia" di un libro servissero molte più primavere e a posteriori mi dispiace non aver comprato una montagna di titoli (l'esempio più eclatante che ho visto di recente è "Fun home" della Bechdel).
Ci sono vari motivi per cui un libro diventa introvabile, il più odioso di tutti, a mio parere è l'uscita dal catalogo perché ormai di argomenti arbitrariamente ritenuti non più di moda.
E' così che si finisce per avere la biografia di Fabrizio Corona mentre tanta conoscenza viene inghiottita dai magazzini.
E' vero che esistono le sante biblioteche, ma biblioteche e librerie non si equivalgono, e anche se il succo del libro sta nel contenuto, gran parte della sua simbolica importanza sta nell'oggetto, (Ray Bradbury sull'argomento ci ha scritto un libro di direi discreto successo).
C'è un esempio che mi sta a cuore e riguarda una vecchissima collana della Newton (ormai appunto fuori commercio da secoli) che ho amato molto e che ho avuto l'onore di conoscere solo tramite una misteriosa donazione giunta alla biblioteca dove andavo sempre durante le superiori.
Erano dei libri che raccoglievano le canzoni di qualunque protesta: femminile, sudamericane, studentesca, della resistenza.
Erano dei libri che raccoglievano le canzoni di qualunque protesta: femminile, sudamericane, studentesca, della resistenza.
Non è una collana per cui in molti si strapperebbero i capelli forse, tuttavia il fatto che non sia disponibile all'acquisto secondo il proprio desiderio è una cosa che commercialmente sarà pure comprensibile, ma intellettualmente è insostenibile.
La questione, che è il nocciolo di tutte le questioni è cosa sia davvero il libro e non può essere sviscerata in un solo post. Tuttavia le cinque regole della biblioteconomia possono venire in nostro soccorso.
Ranganathan diceva che ogni lettore ha il suo libro e ogni libro ha il suo lettore.
Cosa accade quando il libro e il lettore non si trovano? Nulla.
Ma cosa accade quando si trovano? La risposta ce l'ha ogni buon lettore.
Per ora, l'unico rimedio al fuori catalogo dell'oggetto che per primo pare abbia fondato l'idea stessa della riproducibilità ergo del capitalismo (sì stiamo parlando sempre del libro), è l'usato o i banchetti nei mercatini, dove davvero si trovan tesori.
Un giorno pare saranno i pdf, ma di essi diffiderò sempre e comunque e nessuno mi farà cambiare idea.
(Attualmente, informo i più, stanno tornando con gran furore Adriano Olivetti e Piero Calamandrei, dei quali, se ne avete interesse farei man bassa, prima di dover aspettare il giro di giostra successivo.)
...e comunque, anche se è fuori catalogo, ti capitasse mai "Nel giappone delle donne" di Antonietta Pastore, io lo voglio.
RispondiEliminaQuesta rapidità nel far finire libri nel dimenticatoio non cessa mai di sconvolgermi.