Uno dei commenti al post dei libri pop-up mi ha convinto a scrivere questo post che già frullava da un po' di tempo nella mia testa: la disposizione arbitraria che si appioppa in libreria (con la gentile collaborazione, talvolta, dell'editoria) ad alcuni generi, argomenti e autori in sezioni che non c'entrano assolutamente nulla.
Il mondo è ovviamente ricco di pregiudizi: se sei lesbica devi portare i capelli corti e amare il calcio, se sei gay devi essere effeminato e amare la moda, se sei maschio apprezzare le macchine, se sei femmina lodare il tacco alto. Anche la disposizione libraia non resta indenne da tali preconcetti, ecco a mio parere i più frequenti e insensati.
LIBRI POP-UP/ILLUSTRATI E FANTASY/FANTASCIENZA:
Qualcuno, non so quando e non so come né perché, ha deciso che gli unici ad essere autorizzati ad apprezzare questi generi siano i bambini. Il fatto che un treenne possa strappare a mani nude un pop-up artistico e ignorare placidamente che un famoso artista abbia illustrato "Cappuccetto rosso", non tange. Peggio va al fantasy e alla fantascienza, equamente suddivisi tra bambini e adulti con criteri che fatico a comprendere.
Licia Troisi e Paolini sono per ragazzi, Terry Brooks e Dragonlance per adulti, segno che la discriminante non sta neanche nella presenza di draghi, maghi e condottieri. C'entrano forse le scene di sesso? Non mi pare di ricordarne manco una nei primi terribili libri della saga di Shannara. Il risultato, in qualsiasi caso, è che vedi adulti sgomenti e talvolta rinuncianti, quando scoprono che Ray Bradbury e Ursula K. Le Guin sono stati infilati accanto a Percy Jackson.
LIBRI GLBT:
Questa è una cosa che mi ha sempre fatto infuriare. Quando cercavo una delle innumerevoli raccolte de "Le principesse azzurre" prontamente le trovavo infilate nella sezione di erotismo, che all'epoca ancora non scoppiava di epigoni delle 50 sfumature. Si ritiene che se un libro è a palese tematica glbt, meglio se lesbica, vada infilato non in narrativa normale, ma accanto a De Sade. Perché? E' come quando, parlando dei diritti gay, le uniche immagini messe a corredo degli articoli fanno vedere uomini nudi. 'Sta mania di collegare omosessuali e sesso deve finire.
LIBRI ROSA: La sezione di libri rosa è a mio parere quanto di più sessista esista. E' vero che sciure e le giovani donne rampanti (in genere future sciure) prediligono storie di cupcake, amore, principi azzurri ricchissimi e lavori stravolgenti a New York, ma è anche vero che, come ho dimostrato, pure gli uomini si fissano su romanzi di avventura maschia, bombe, aeroplani, guerre, spie che salvano il mondo, giungle, antichi vasi da portare in salvo. Non si è però mai vista una sezione di "Narrativa azzurra". Così non ti ritrovi la Kinsella vicino a Tolstoj, ma Christian Jacq sì.
Tale discorso si va a collegare a quello più ampio degli:
AUTORI ARBITRARIAMENTE CONSIDERATI MINORI.
Ovviamente anche la copertina è da romanzo rosa. |
Ci sono autori, più spesso autrici, che vengono svilite a priori. Spesso si ritiene che se una donna scrive d'amore, allora starà dicendo sicuramente qualche cretinata, quindi va messa d'ufficio nella narrativa rosa. Si arriva a degli abomini che vedono la bravissima Fannie Flagg accanto a "Amore, zucchero e cannella", mentre Federico Moccia, malgrado scriva porcherie di pianiste innamorate con mariti invalidi e ragazzini dediti allo stalking molesto, no.
Fannie Flagg, che ci tengo a ricordare, è l'autrice del celebre "Pomodori verdi fritti", che non è per niente un libro zuccherrino, ma una bellissima storia lesbica che parla tra l'altro della violenza insita nella società e del periodo della segregazione razziale. Quest'autrice del profondo sud degli Stati Uniti, narra con grazia solo apparente un contesto sociale fortemente chiuso, razzista e spesso sessista, senza che i suoi libri risultino mai noiosi o tristi. Una cosa che richiede una notevole dose di talento, che noi appunto vediamo bene di ficcare vicino a donne leziose che impazziscono per l'ultimo modello di scarpe di Louboutin.
CLASSICI CHE NON SI SA PERCHE' SONO PER RAGAZZI:
Calvino è per ragazzi. Si è deciso così. In genere non "Il sentiero dei nidi di ragno" che ha un ragazzo per protagonista, ma parla della guerra, ma tutto il resto sì. Come Swift, nonostante tutta la sua filosofia e il povero Verne. Io non dico che bisogna trattare i ragazzini come dei cretini, come troppo spesso ultimamente si fa, dando loro cose sempre più facilitate. Dico semplicemente che la mia maestra in V elementare ci fece leggere "La fattoria degli animali" del povero Orwell, di cui non capii francamente (e ovviamente) nulla e non solo perché non conoscevo la grande parabola sul comunismo. Afferravo che si andava oltre la dicotomia bene/male, che le pecore erano stupide e che il cavallo gran lavoratore Gondrano (nella mia traduzione ebbene si chiamava così) che alla fine viene mandato al macello, era stato fregato in un quale modo, ma c'era qualcosa che proprio non andava. Era semplicemente un libro, che per quanto abbia per protagonisti degli animali, non va dato a bambini di 10 anni. Animale come personaggio non dà sempre bambino come risultato.
IL GRANDE MONDO DELLA NEW AGE/ESOTERISMO:
Il grande mondo della new age ha fatto danni un po' in tutti gli argomenti. Rimane dunque arbitrario il motivo per cui infiliamo Osho e parte di Jodorowsky qua dentro, mentre la PNL si aggira indisturbata in economia e l'enneagramma in psicologia. Capisco anche che se ci mettessimo ad infilare i libri sulle diete psicomentali e le grandi regole per imparare ad amarci qui dentro, praticamente avremmo occupato mezza libreria.
Stessa storia vale per l'esoterismo, in cui a mio parere andrebbero infilati tutti quei libri di esorcismo che abitano la sezione di religione. Se il cattolicesimo non fosse la confessione principale degli italiani, padre Amorth e tutte quelle perdibilissime memorie di gente posseduta starebbero tranquillamente accanto agli innumerevoli libri su Rosacroce e Alieni.
E voi? Ritenete ci siano dei libri/generi che vengono messi in posti completamente sbagliati solo in nome del comune pregiudizio?
Articolo veramente interessante, purtroppo racconta di verità che non penso cambieranno in un futuro prossimo. Sono dell'opinione che sia compito di chi lavora nel settore, se ha potere in merito, di fare in modo che certe disposizioni cambino. È altresì compito degli appassionati (quelli degni di essere definiti tali) di lettura diffondere problematiche come queste, ad esempi diffondendo anche l'articolo che hai scritto. Ma per fare in modo che cambi la mentalità comune dovrebbero farlo veramente in molti. E sappiamo bene come sia difficile scardinare una mentalità abitudinaria di massa... ciò non toglie che ci si prova :)
RispondiEliminaI cosiddetti "lavoratori della conoscenza" dovrebbero lavorare molto su questa cosa, perché hanno il potere con pochi gesti di cambiare moltissimo. Capisco che in molti casi si faccia per comodità e perché ci sono tanti di quei problemi che possono venir prima, che questo si accantona. Ma se per alcune cose si può sembrare puntigliosi, per altre, come appunto infilare i libri a tematica Glbt dove devono stare e non nella sezione di erotismo, non ci vuole poi molto e il messaggio che si manda è forte. Anche nelle catene la resistenza passiva al riguardo si può fare sempre ;)
EliminaOttimo intervento: non se ne può più di certe generalizzazioni (sull'equazione "fantasy = libri per ragazzi" mi sono scagliata in un mio post qualche mese fa)! Penso che la colpa sia del fatto che molte persone non vogliono fare lo sforzo di capire cos'hanno di fronte, e necessitano di un'etichetta che stablisca per loro a chi sia destinato un libro o che tipo di tematiche metta in risalto, una pessima abitudine incoraggiata dall'editoria o, più in generale, dal mercato...
RispondiEliminaNon c'entra nulla con la disposizione dei libri, commento solo per esprimere il mio sgomento di fronte a una maestra elementare che fa leggere ai bambini La fattoria degli animali. Il mio sgomento si palesa mediante la faccia che segue i due punti: O_o
RispondiEliminaMettere un libro in un settore o nell'altro non è "solo" discriminante, ma mi può indirizzare o meno verso percorsi di lettura inaspettati, propormi scoperte entusiasmanti che non troverei mai, per esempio, nella categoria "ragazzi".
RispondiEliminaForse dirò una banalità, ma tanto per fare un esempio potrebbero finirla di rifocillarmi la sezione Horror di tutte quelle stramaledette storie d'amore tra “mettere mostro/vampiro/angelo/creatura soprannaturale a caso” e un essere umano!
RispondiEliminaSuccede anche in biblioteca a volte: l'ultima volta che ho chiesto Il conte di Montecristo mi hanno portato un'edizione illustrata per ragazzi non integrale. E non avevano altro. :(
RispondiEliminaNon è che io voglia negare l'esistenza del problema, esiste, ma di nuovo è un problema soprattutto delle librerie senza un'anima, dove l'anima, continuo a ribadire, è il librario. Se il libraio c'è (il libraio, non un commesso), il libraio sbaglia meno collocazione ma anche se sbagliasse, per errore, schemi, semplificazioni, necessità pratiche o indicazioni editoriali, ecco, se il il libraio c'è col libraio si parla, si chiede, e i libri allora si muovono, escono e entrano dagli scaffali, cambiano posto spesso, si vanno a prendere con precisione all'improvviso pensando al cliente che si aggira altrove, parlano. Se il libraio c'è tutto questo è un problema minimo. Ma continuiamo a chiamare librerie posti che pensiamo senza librai, e allora sì, è un problema e il libro allora tace sullo scaffale sbagliato alimentando un pregiudizio. Ma tranquilli, poi le librerie chiudono e su Amazon i libri li troverete solo in ordine di posto in classifica di vendita. A qualcuno piace così.
RispondiEliminaIn verità però "Il conte di Montecristo" o "Il gattopardo" in edizione per ragazzi non è colpa delle librerie. Come non lo è la narrativa rosa. Infilare i romanzi glbt nell'erotismo (ma ora che ci vanno le sciure accade di meno che si impressionano) è invece un pregiudizio della libreria.
EliminaCome dice Carolina, è un problema di mentalità e cambiare le abitudini di un popolo è difficile, ancor di più se tale popolo ha un basso livello culturale. E' la stessa situazione degli anime (cartoni animati giapponesi) che in Giappone sono allo stesso livello dei film, ce ne sono di tutti i generi e per tutte le fasce di età, ma da noi vengono considerati come i classici cartoni animati della Disney.
RispondiEliminaL'etichetta omosessuale = sesso è forse la peggiore, perché viene fatta per 2 motivi: da coloro che ritengono gli omosessuali siano dei depravati e da quelli che la sfruttano per vendere. Sempre più spesso vedo alla tv, tra film e telefilm, scene lesbiche dal soft all'abbastanza spinto che vengono girate sempre da giovani e belle attrici. Ora, per quanto non mi dispiace vedere un bel corpicino di donna, mi infastidisce parecchio quando vengono usate tematiche serie e problematiche per fare odiens. Qualche tempo fa ho visto sulla rai una pubblicità del governo destinata alle donne imprenditrici, mi sembra che fosse per richiedere finanziamenti, ebbene tra le varie tipologie di donne, in una scena c'erano 2 belle e giovani ragazze a letto insieme...e non aggiungo altro.