giovedì 19 dicembre 2019

Il calendario dell'avvento 2019 parte II! Tagliabiscotti, biografie, graphic novel, consigli lgbt, giochi e molto altro!

Ed ecco a voi la seconda infornata del calendario dell'avvento che sto incredibilmente riuscendo seguire pur tra difficili difficoltà!

Ormai natale è prossimo, dicembre è volato (volasse mai così luglio che mi sembra sempre eterno) e le mie prime vacanze natalizie dopo dieci anni sono alle porte. 

 Vorrei potervi dire qualcos'altro di sensato, ma cado dal sonno, quindi bando alle ciance e benvenuti suggerimenti!



Giochi da tavolo:

C’è un grande revival dei giochi da tavolo che riempirono le nostre giornate in un’epoca preinternet. 

 Tutti ne abbiamo posseduti, il mio favorito, assieme al gioco dell’oca di Sailor Moon, era “L’erede misterioso”, in cui alcuni familiari cercavano di uccidersi in modo creativo per giungere all’agognata eredità.

Se vi prenderete la briga di googlare un attimo o andare in qualche giocheria (o avrete il coraggio di affrontare il padiglione games delle fiere), scoprirete un mondo ricchissimo, con giochi gustosi per tutti i gusti. Io dopo anni mi sono lanciata e ho comprato “Lobbies” il gioco di carte del Cassero, ma devo dire che è troppo pro per me.
 Ecco, valutate cosa comprare anche in base al grado di esperienza del lettore in questione, potrete sbizzarrirvi!

The Artist di Anna Haifisch ed. Eris:

E’ sempre un po’ difficile scegliere dei libri di poesia da regalare agli appassionati, soprattutto se il regalante non legge poesie.

Ma quest’anno ho la soluzione: “The Artist”.

Voi mi direte: ma è una graphic novel. Io vi rispondo: Sì, anche.

Ma è principalmente un libro di poesia. Le avventure di questo uomo uccello che vorrebbe disperatamente diventare un artista e cerca di piegare la sua arte al mercato spietato e sempre alla ricerca di nuove estreme frontiere, colpiscono al cuore.

 E’ scritto benissimo, ogni piccolo capitolo (sono capitoli non connessi tra loro, di poche pagine), sembra una poesia illustrata, e spezza il cuore. Perché il mondo è troppo duro per chi è un timido e malinconico uomo uccello.

Io lo regalerò ad una mia amica curatrice per farla sentire una cattiva persona. Poi vedete voi.


Libri per bambini:

 Come ben sapete, ho troppo rispetto per i libri per bambini e per chi ne capisce per consigliarli dal basso della mia ignoranza, ma una tripletta, se non altro per chi si trova nelle mie stesse condizioni, volevo suggerirla.

 Ecco quindi “L’assistente del re” ed. Corraini, un librottino della serie del re della torta di carote di Yoshiko Noda (in arte Yocci) assolutamente folle. Avete presente quelle storie fantasiose che creano i bambini e che a noi stolti adulti sembrano assolutamente prive di un senso logico? Eccovele servite. Fanno morire dal ridere nella loro totale WTF.

“Penny dice no” di Alessandro Ferrari e Laura Re ed. De Agostini ha invece per protagonista una bambina che all’inizio ci sembra molto capricciosa.

 Nonostante abbia tutto per essere felice (mille giochi leziosi, lezioni di ballo, vestitini fancy) è sempre arrabbiata e dice sempre no. Certo che questi bambini sono proprio viziati, eh!
 E se invece…
Penny dicesse no perché le fanno orrore i giochi leziosi, i vestiti fancy e le lezioni di ballo? 
Non sta scritto da nessuna parte che alle femmine debbano piacere brillantini e balletti, ma ci comportiamo come se fosse naturale (io ne so qualcosa, quante cose ho odiato da bambina! Soprattutto i vestiti scomodi e frufru).
 Forse cercare di capire cosa potrebbe piacere al pargolo non sarebbe così male. 
Una storia da far leggere a tanti genitori, non solo ai bambini.

“Sogni d’oro”, ed. Kite è invece un libro della bravissima Satoe Tone, autrice giapponese che ha trovato fortuna in Italia. Questa volta gli animali protagonisti della sua storia, dolcissima e tenera, sono le pecorelle che ci aiutano a dormire. Come fanno a conciliare i nostri sogni? Zucchero, melassa e splendide illustrazioni.

Il Tagliabiscotti:

Ecco a voi uno degli oggetti da cui è nata la primigenia idea del calendario! 

Il tagliabiscotti a forma di libro.

Si trova su internet nei siti specializzati alla modica e ammortabilizzatissima cifra di 3,20 (si trova anche nei negozi fisici che vendono materiale di cake design o simili, sui 3,50, io l’ho trovato facilmente, ma capisco che è una cosa cittadina).

  Vengono biscotti librotti favolosi, come potete ammirare nella mia foto e, almeno io, ci ho fatto i biscotti per todo l’ufficio!

Libri lgbt:

Quest’anno il tempo tyranno probabilmente mi farà saltare i consigli su LezPop, ma oltre a “Fammi male”, presente nel precedente elenco, ecco a voi una tripletta lgbt scelta assieme a Mauro, il bravissimo libraio, della libreria Antigone di Milano.
Di “Trottole” ed Mondadori della giovanissima Tillie Walden avevo già parlato in un post.
La faccio quindi molto breve: a 22 anni questa ragazza ha scritto e disegnato un fumetto bellissimo sulla sua adolescenza, con una lucidità che è incredibile possedere quando tutto è appena passato.

 Per sua ammissione nasce come un fumetto in cui parlare dei suoi anni nel pattinaggio sul ghiaccio, nel quale era una campioncina, e finisce per parlare di molto altro: la difficoltà di abbandonare una grande passione quando ha smesso di essere tale ed è solo un peso, e il peso del mondo su un’adolescente che è alla ricerca di sé stessa. Davvero COMPRATELO.

“Ultima fermata a Brooklyn” di Hubert Selby ed. Sur fa invece parte di quel genere di classici lgbt che ogni buon lettore dovrebbe leggere: racconti sulla ferocia della strada, sulla cattiveria del mondo che ti costringe ai margini, ma per questo vince. Per lettori forti, in tutti i sensi.

“Il corpo del testo” di Laura Fontanelli è invece un interessantissimo saggio di traduzione che mancava. Chi traduce ha una responsabilità personale nei confronti dello scrittore, ma soprattutto del lettore, Fontalli pone l'attenzione sulla traduzione come mezzo di sovversione del potere.
Per appassionat* di gender studies e di traduzione.

Piazza Fontana:

Il 12 Dicembre del 1969 a Milano una strage di matrice neofascista (anche se dopo 50 anni stiamo ancora cercando i colpevoli tra un depistaggio e un altro), squarciava l’Italia e dava il via agli anni di piombo.

Quattordici persone morivano alla banca dell’Agricoltura, proprio dietro il Duomo, 88 i feriti. Pochi giorni dopo un anarchico, Pinelli, arrestato, veniva suicidato giù dalla questura. Il commissario presente, Calabresi, venne assassinato quale vendetta pochi anni dopo.

La mancanza dei veri colpevoli ha reso questa scia di sangue ancora più torbida, ancora più inaccettabile, e ha contribuito a scavare un solco tra le due italie che dalla seconda guerra mondiale in poi non sono mai riuscite a parlarsi.
In occasione del cinquantesimo anniversario sono uscite decine di libri sulla questione, ma quello che mi sento di consigliare è “La strage degli innocenti” ed. Feltrinelli. 

Dianese e Bettin già venti anni fa scrissero un libro sul tema, la loro pista privilegiata non era concentrarsi su quello che accadde a Milano quel giorno e dopo. Loro in quel e in questo libro hanno seguito le radici del male, lì dove affondano: nel nord est fascista del paese.

Si seguono persone, si indaga sul passato di personaggi rispettabilissimi e fascistissimi, si notano collegamenti evidenti eppure mai indagati, sembra un thriller, ma è la cupissima realtà di una parte del paese storicamente in mano alla destra estrema.

Da regalare a chiunque, non solo agli appassionati di storia, perché fa paura e fa capire cosa abbiamo rischiato e cosa ancora rischiamo.

Doppietta SEM:

Alcune caselle del calendario dell’avvento ho deciso di riempirle con alcuni editori per rendere la cosa più omogenea. E’ stato anche il turno di Sem, con "Quando un uomo cade dal cielo" di Lesley Nneka Arimah e "L'ora del destino" di Victoria Shorr.

Lesley Nneka Arimah fa parte dell’ondata di scrittrici africane tradotte dopo l’esplosione di Chimamanda Ngozi Adichie, bravissima-issima-issima autrice nigeriana che ha aperto le porte ad un mondo colpevolmente ignorato e che conosciamo solo tramite orridi pregiudizi.

“L’ora del destino” è invece un regalo interessante per gli amanti delle biografie. Racconta “L’ora del destino”, appunto, di tre grandi donne del passato: Jane Austen, Giovanna D’Arco e Mary Shelley. Tra l’assai documentato e un tono qui e lì romanzesco, appassionerà chi ama la critica letteraria,

L’opera di bene:

Tra le cose immateriali che ogni amante dei libri può apprezzare, non dimenticate l’opera di bene.

 Ci sono millanta cause per le quali lottare e ci sono diversi modi per fare del bene con un dono per Natale.
C’è il crowdfunding per salvare Lucha y Siesta, ci sono i panettoni invisibili (perché quelli visibili se li sono rubati alcuni ladri notturni) per finanziare Pizzaut, un progetto di lavoro inclusivo per persone autistiche.

Ci sono le più classiche delle donazioni, come l’associazione Piccolo Principe di Siena che raccoglie fondi per comprare il materiale per le attività del centro per ragazzi autistici della zona, oppure si può regalare la tessera di un’associazione a cui sappiamo PER CERTO che il lettore in questione si iscriverebbe (magari le famiglie arcobaleno che in questi tempi oscuri vivono nella tempesta e oltre ai fondi hanno bisogno di tanta solidarietà, ma ce ne sono centinaia e centinaia).

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