mercoledì 29 gennaio 2014

Le otto scuse (+ postilla) più diffuse per non leggere un libro! Tra quelli troppo costosi, i traumatizzati della scuola e quelli dai gusti difficili, ecco come lavora la fantasia di chi pur di non aprire un libro si butterebbe da un ponte!

Su fb, non molti giorni fa, avevo postato un articolo su un mysterioso musicista giramondo che in vita sua aveva letto poco e niente (credo non fosse neanche andato alle superiori o avesse fatto il conservatorio perché aveva scampato anche le famose letture scolastiche forzate). Costui diceva che l'aveva trovato noioso e in fondo se ti trovi in tour a Tokyo che senso ha rimanere chiusi in cameretta a leggere?
Ho trovato il suo continuo giustificarsi talmente circonvoluto da commuovermi. Excusatio non petita accusatio manifesta, ossia se ci tieni tanto a giustificarti da qualche parte sai che ti stai arrampicando sugli specchi. Così mi sono venute in mente varie domande.
La prima è stata: perché si legge?
La seconda: com'è possibile accampare un tale numero di scuse piuttosto che provare ad aprire una biografia del proprio musicista preferito? O che so, una monografia illustrata sulla città di Tokyo?
Lo dico subito, per la prima domanda ci sto lavorando. E' ovviamente non solo un ginepraio di scritti, ma anche di opinioni di millanta persone che sto tediando al riguardo.
Per la seconda mi è venuto in mente il forse prevedibile post sulle scuse più usate dai non lettori per continuare a non leggere. Un piccolo decalogo da avvocato del libro in grado di smontare le accuse.

NON SONO ABITUATO ALLA LETTURA (O ANCHE A CASA MIA NON SI LEGGEVA): In genere questa scusa è usata da coloro che ammettono di perdersi qualcosa, ma non è che si sforzino tanto di capire cosa. In un tempo preistorico qualcuno deve aver detto loro la stessa frase e loro devono averla trovata geniale. I genitori leggevano poco, gli amici anche e loro non hanno trovato nessun buon motivo per farlo. Se tenti di dirgli che si può cominciare a qualsiasi età fanno grandi gesti di rimpianto come a dire “Ormai per me è troppo tardi”. Accettano l'esistenza di un mondo parallelo scrittorio, ma vivono pacificamente estranei. Al massimo si degnano di leggere il fenomeno del momento solo perché tutti coloro attorno ne parlano e così si sentono tagliati fuori.
Ultimo libro letto: “Cinquanta sfumature di grigio” (se maschi solo il primo, il resto della storia si può intuire).

I LIBRI COSTANO TROPPO:
Lamento in realtà degno dei lettori forti. Ossia, capisco le biblioteche e il prestito interbibliotecario, ma alcune cose uno vorrebbe averle per sé e ora anche l'economica praticamente non è più tale. Chi si lamenta di ciò però, in genere, è colui che non alza pagina e a stento è mai entrato in una libreria. Adesso tutto costa troppo, c'è la crisi, una bistecca ti sfama, il libro no. Se incontrate la variante demagogica è anche in grado di dirvi che “I politici possono permettersi di leggere visto che guadagnano tanto, noi no, è un komplotto per tenerci ignoranti”.
Se gli suggerisci di prendere un libro in biblioteca usano la scusa igienista “Odio le cose toccate da tante persone” quella temporale “E chi ha tempo di andarci?” quella addirittura da lettore raffinato “Eh, ma non hanno i libri che voglio io”. Se manca la voglia manca tutto.
Ultimo libro letto: quello del catechismo.

ME LO HANNO FATTO ODIARE A SCUOLA:
Eserciti di maestre, armate di frusta e olio di ricino hanno obbligato innumerevoli italiani a leggere “I promessi sposi” e “Candido” di Voltaire, col truce risultato di aver creato crisi di rigetto eterne nei loro alunni. E' talmente diffusa questa scusa che io proporrei una tesi sociologica al riguardo. Capisco che a diciotto anni sei traumatizzato dai “Malavoglia”, ma a trenta, non ti sorge il dubbio che forse qualcuno ha scritto qualcosa che potrebbe interessarti? Cosa pensi? Che si pubblichino solo sommi tomi della letteratura italiana? E come mai gli italiani hanno il trauma della lettura e non della scrittura o della biologia? Qualcuno ha mai sentito dire “Eh, la biologia me l'hanno fatta odiare a scuola!”
Ultimo libro letto: “Ti ho già detto che la mia professoressa del secondo anno delle superiori mi ha traumatizzato con Pirandello, devo parlare ancora del mio dramma personale o ti basta?”

HO ALTRI INTERESSI:
Categoria di cui fa parte il musicista. A quanto pare se uno possiede altri interessi non ha assolutamente tempo per gli altri. Ho letto che queste persone sarebbero totalizzate in un unico ambito. Per carità anche io, come noterete, sono totalizzata dai libri, ma non per questo mi metto il paraorecchie e rifiuto di ascoltare musica o ho evitato di praticare qualche sport o non vado a teatro o non mi piace il cinema. Peraltro così facendo, si danno la zappa sui piedi, perché ignorano l'arricchimento che potrebbero averne anche nei loro famosi campi totalizzanti, se leggessero i libri giusti. Sei un appassionato dell'Inter? Allora potrebbe interessarti la biografia di Zanetti. Ti piace la Montagna? Perché non provi a leggere Bonatti? No, ma che scherzi! Mica posso perdermi l'ennesima litigata su mediaset premium o una passeggiata nei boschi. Avete mai provato a leggere passeggiando?

NON SCRIVONO I LIBRI CHE MI INTERESSANO DAVVERO:
Oibò e di che preziosità parliamo? C'è questa categoria di non lettori che se la tira addirittura: non sono loro che non hanno voglia di farlo, è la letteratura che non è abbastanza per loro. Dicono che in un tempo mitologico ci hanno provato, hanno leggiucchiato qualcosa, ma niente gli interessava, ora sono in attesa come Dante del mitico Veltro che doni loro il mitico libro degno di destare la loro attenzione. Tutti sono o noiosi o stupidi o lunghi o corti o troppo pieni di sangue o buonisti o troppo politici o chissà che altro. Nessuno è il libro giusto per loro. Non sorge il dubbio che manco gli altri lettori prendano il libro della vita al primo colpo e sia nella maggior parte dei casi frutto di lunghe ricerche. Loro non hanno tempo da perdere, con tutto quello che c'è da fare, signora mia!

QUELLI CHE SI SPECIALIZZANO IN UNA MANCIATA DI LIBRI:
In tutta la loro vita avranno letto al massimo cinque o sei libri, uno o due per decennio. In genere dei grandi successi, tipo “Il codice da Vinci” o “La strada verso casa” di Fabio Volo. Immagazzinati quelli, li useranno come pratico scudo difensivo davanti a tutti coloro che cercheranno di convincerli a leggere altro.
“Sei vuoi ti presto questo”, dice loro l'amico lettore. “Guarda, io sono ancora affascinata dal Codice da Vinci. Lo hai letto? Che personaggi! Che trama!”. Se gli si fa notare che lo ha letto cinque o sei anni prima, risponde fiero che è uno di quei libri che ti segnano per la vita e solo qualcosa di altrettanto grande potrà convincerli a offuscarne il ricordo. Ricordo a cui sono talmente legati da evitare accuratamente qualsiasi ingresso in libreria, fosse mai che si innamorasse di nuovo.

NELL'EPOCA DELLE NUOVE TECNOLOGIE LEGGERE E' INUTILE:
Esiste una nuova branca di non lettori che possiede però qualsiasi oggetto hi-tech, anche il celebre e-reader. Tuttavia, la presenza di I-phone, I-pad, pc, internet e compagnia bella, gli consente di dirti che lui non ha bisogno di leggere. Se leggere serve per conoscere, ebbene lui ha già tutto l'armamentario che gli serve! Vuoi mettere la Treccani che pesa un quintale con Wikipedia? E perché dovrei aprire un libro di narrativa di viaggio sul Giappone quando posso collegarmi a millanta blog in contemporanea sul tema? Tecnicamente legge quindi, ma si rifiuta di approcciarsi alla narrativa o alla saggistica più complessa. Tutto ciò che rivela una qualche complessità o profondità è per lui causa di serio urto interiore. Ma ancora stiamo qui a pettinare le bambole? Nel XXI° sec. Stiamo ancora dietro a Proust o alla vita di Einstein? Ma fatti una vita e molla la carta!
Unica lettura lunga ammessa: la vita di Steve Jobs. In genere costoro hanno un libro del cuore, come “Il profeta” o “Siddartha” o “Il piccolo principe”, se proprio gli rompi le scatole loro ti raccontano di quell'unica volta che è stato bello leggere e considerano l'incidente concluso.

LEGGERE NON SERVE A NIENTE:
La vita vera è fuori dalla stanzetta dove leggi, quindi svegliati, dimentica questo stupido vizio e vai a fare quello che davvero ti serve! Bevi, balla, ridi, divertiti, smettila di chinarti su uno stupido libro e trova quello che DAVVERO ti interessa. Questa categoria considera i lettori una manica di smidollati chiusi a sognare mondi impossibili perché non conoscono il vero valore della vita e preferiscono la compagnia di gente morta e mai esistita a tutto il divertimento là fuori. Vanno fieri di non leggere, perché ciò fa di loro dei veri uomini e delle vere donne. Vedrai che dopo aver assaggiato la vita vera non avrai più voglia di chiuderti in casa a leggere! A parte che semmai è vero il contrario, questa fastidiosissima categoria di fieri lettori è piena di quella tipica boria degli ignoranti che sono anche fieri di esserlo.
Non si sa quale trauma li abbia colpiti, probabilmente una granitica convinzione di essere nel giusto, unita a quella boria tipica degli ignoranti. In qualsiasi caso evitate di combatterci e farvi venire il sangue amaro, come si dice non si cava sangue da una rapa.

POSTILLA:
Come più d'uno mi ha fatto notare, manca la scusa principe, anzi LA scusa, ossia: NON HO TEMPO. Non so bene come me la sia dimenticata visto che tutto partiva da lì, ma la aggiungo ora. Anche perché la mitica “Non ho tempo” è la mater scusarum, la conditio sine qua non. Prima viene lei e di seguito tutte le altre: “Non solo non ho tempo, ma leggere è inutile”.
Oppure è la degna chiusa dell'uomo e della donna moderni, artigiani della qualità del tempo: “Ok, magari leggere sarà anche bello come dici tu, ma io non ho tempo”, mettendosi in tal modo come su di una torretta dove vivono solo coloro che hanno una vita vera e lavorano davvero, mentre nelle valli ai loro piedi, perdigiorno che acchiappano farfalle trovano anche il tempo per cose superflue come leggere. Raramente qualcuno non ha tempo per vedere la tv, la partita, varie porcherie televisive o scrivere una perla su fb. Il tempo come si dice sempre, se si vuole davvero si trova, anche per venti minuti al giorno, anche sui mezzi.
E comunque ci sta una degna chiusa a tutto ciò:

“Quanto meno mangi, bevi, compri libri, vai a teatro, al ballo e all'osteria, quanto meno pensi, ami, fai teorie, canti,dipingi, verseggi, ecc, tanto più risparmi, tanto più grande diventa il tuo tesoro, che né i tarli né la polvere possono consumare, il tuo capitale”

Karl Marx


E a voi hanno rifilato qualche altra sordida scusa?

Mi scuso per la mancanza di foto, le innesterò quando riavrò la connessione, semmai succederà. Ormai non so se sentirmi in un racconto di Pirandello o in un romanzo di Kafka e vi assicuro che non è una sensazione piacevole.


23 commenti:

  1. Cito: "Io amo leggere di tutto, ma solo il genere erotico" foto profilo sexy con libro in mano e la classica frase che dice che leggere è sexy. "Io amo leggere, ma compro sempre troppi libri e non riesco mai a leggerli tutti, come si fa a scegliere?" e vai con la sfilza di foto che attestano quanto "legge", tutti i libri più quotati solo per mostrare quanto sia all'avanguardia...

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    1. Quando invece un vero lettore ha sempre il problema opposto, cioè: "Non ho niente da leggere!"
      Un po' come le malate delle shopping che non hanno mai niente da mettersi... Vaghiamo in libreria cercando libri decenti che non abbiamo ancora letto (sotto i 15-12-10 euro), imploriamo gli amici lettori al grido "Dimmi che hai qualche libro da prestarmi!", ci facciamo liste di autori che forse potrebbero piacerci e le andiamo a cercare in biblioteca, spulciamo i mercatini... Affrontiamo momenti di autentica penuria, poi magari scopriamo un nuovo autore che ha scritto quei 4-5 libri (ci auguriamo tutti di buon livello, ma sappiamo di poter incorrere in delusioni) e tiriamo avanti un altro mesetto.

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  2. Io ho avuto un incontro-scontro con un tizio su questo argomento. Ne ho parlato sul mio blog (http://ilritrovodellemuse.blogspot.it/2012/08/perche-leggere-discorsi-da-spiaggia.html).
    Un ragazzo appena diplomato mi chiese davvero "a che serve leggere?". Disarmante!
    Queste persone mi fanno un po' tenerezza e un po' mi fanno pensare che c'è qualcosa che non va, ma non saprei dire a che livello.

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    1. Secondo me l'unica risposta possibile è che leggere non serve a niente! Perché piegarsi a questa visione utilitaristica della vita?
      Serve portare fuori la spazzatura, pagare le bollette, fare le visite mediche... Mi rifiuto di inserire in questa lista la lettura.

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    2. Forse sì, a livello pratico non serve, non si muore se non si legge. Il problema è che il tono che usano quando fanno questa domanda è particolarmente ironico e sottintende il commento "Che roba inutile che fai!".

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  3. Bellissimo questo post, io gente che si giustifica non ne incontro quasi mai, anzi alcuni sono molto convinti di quello che fanno e con aria stranita mi chiedono "ma tu... perchè leggi?"

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  4. Qualche volta dovrebbero evitare di giustificarsi :P Ah ah post bellissimo, davvero :D Alcune scuse fanno davvero ridere, però xD

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  5. Ho letto anch'io quell'intervista, ma a me in verità è parso che l'intervistatore abbia fatto di tutto affinché il malcapitato musicista si giustificasse, quando in realtà costui non aveva nulla di cui giustificarsi: non leggere è una scelta come leggere.

    (Comunque "a scuola mi hanno fatto odiare la biologia" non ricordo di averla sentita: "a scuola mi hanno fatto odiare la matematica" sì, anche da accaniti lettori.)

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    1. In realtà l'articolo era proprio "Intervistiamo un non lettore", quindi il non lettore, accettando di farsi intervistare accettava anche di dare le sue motivazioni, le quali più che essere tali appunto sembravano giustificazioni. Anche lui si rendeva conto che era un po' assurdo non avesse letto nulla dalle medie o giù di lì e quindi si lanciava in una serie di virtuosismi. Peraltro continuo a trovare sconcertante che un musicista giramondo non abbia mai sentito la necessità di leggere qualcosa sulla storia della musica O.o

      (Sì la matematica a scuola l'ho odiata anche io e per colpa dei prof, però ora dopo 10 anni mi rendo conto che ho perso tanto e se potessi vorrei recuperare e imparare qualcosina. Il dramma qui sta nel fatto che anche a 60 rimembrano traumi delle scuole medie).

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    2. Credo che tu qui ti stia un po' contraddicendo :-)
      Mi spiego: tu hai odiato la matematica per colpa dei prof e adesso vorresti saperne di piu'. Conseguenza logica sarebbe che tu ti prendessi un testo di matematica e te lo leggessi. Eppure tu dici "se potessi..." il che significa che tuttora non lo stai facendo. E perche' non lo stai facendo? Poco tempo, immagino: tempo che non e' occupato interamente dal lavoro, ovviamente, ma anche dalle passioni, magari dalla lettura di romanzi. Hai altri interessi, quindi; e allora, perche' condannare chi decide di coltivare degli interessi diversi dalla lettura? :-)

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    3. In realtà la matematica non è proprio come la lettura. Ovvero, io posso anche leggermi dei testi divulgativi, cosa che faccio, (tipo "La sezione aurea"), ma applicarmi da sola sulle formule va oltre le mie capacità. Mi servirebbe un insegnante, cosa per il quale non solo non ho tempo (che invece trovo per leggermi i libri divulgativi), ma manco il denaro per permettermelo. Ergo a posteriori mi pento di non essermi applicata abbastanza all'epoca quando un insegnante seppur pessimo ce l'avevo. La lettura ha di bello che a meno che tu non voglia lanciarti in libri complessi, basta saper leggere (cosa che ognuno sa dopo la prima elementare) per provarci. Non serve un insegnante che ti spieghi il libro di Javier Zanetti, mentre te ne serve uno se vuoi capire il magico mondo delle derivate. Io non ho mai capito queste similitudini, la matematica non è la lettura, anche perché la lettura non è una materia, l'italiano è una materia. Secondo me una persona che non legge non ha voglia, non è che ha altri interessi, perché se si facesse venire un minimo di curiosità un libro che ha a che vedere coi suoi famosi "altri interessi" lo troverebbe di sicuro. Di cucina, di sport, erotico, di strategie militari, quello di Corona, di Fabio Volo, ma uno lo troverebbe. Solo che è molto più facile dire "ho altri interessi" e chiuderla lì.

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    4. Temo che non sia cosi', amica libraia. O meglio, lo e' solo in teoria, visto che un'impietosa statistica afferma che il 70% della popolazione non capisce cio' che legge. Anzi: coloro che non hanno letto nemmeno un libro l'anno scorso sono il 57%, quindi cio' significa che in Italia abbiamo un 13% di potenziali danni ambulanti.

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  6. La citazione di Marx mi ha stesa. Grandissima!

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  7. "ME LO HANNO FATTO ODIARE A SCUOLA"

    Guarda che questa ha senso: finchè non mi capitò in mano Il Giovane Holden (a metà terzo anno di liceo) per me la lettura era una cosa noiosa che facevo solo perchè mia madre o la prof insistevano.

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    1. Impossiball però dopo una certa età smette di essere una scusa. Anche io ho avuto pessimi prof di matematica che me l'hanno fatta odiare, ma ora, a posteriori, mi pento amaramente e vorrei saperne di più. Passato il trauma del liceo uno dovrebbe andare oltre..

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    2. ti assicuro che il mio attuale disprezzo per la chimica è identico a quello che avevo al liceo :D

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    4. A me per le vacanze di Natale della terza media la prof di italiano diede da leggere e commentare Cronache Italiane di Stendhal, ma io non ho mai odiato leggere, ho odiato la prof! E mi ricordo che le dissi anche, a vacanze finite, che quello non era libro da assegnare in terza media!

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  8. "Non leggo perchè non ho memoria e ogni volta mi tocca ricominciare dalla prima pagina"...ma qui siamo alla patologia...;-)

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  9. Ricordo con orrore la volta in cui mossa a compassione prestai 1984 ad un vicino di casa quarantenne il quale mi disse "ma è così grande" PREGO??? E se gli facevo vedere tutto Sherlock holmes edizione mammuth che faceva, sveniva? E ovviamente anche lui è' di quelli che "non ha tempo". Certo ma per farti l'happy hour ogni sabato sera e poi piangere miseria c'è l'hai...

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. (In ritardo cosmico nel rispondere, ma vabbè).
    La scusa che ho sentito più spesso? "Ma cosa lo leggi a fare? Tanto hanno fatto il film!"
    ...

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  12. Un acquisto fatto bene ti premia nel tempo. Prova paraorecchie. Vai su http://www.vitalbios.com/A/MTQ2OTQ0MTM0MSwwMTAwMDAxMixwYXJhb3JlY2NoaWUtOTMwNS5odG1sLDIwMTYwODIyLG9r

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