Ho sempre pensato che i delitti di provincia fossero fondamentalmente diversi dai delitti di città.
l delitto cittadino è quasi sempre legato a qualcosa di estemporaneo, a follie inquietanti legate al singolo e quasi mai alla comunità. In provincia invece le persone si conoscono da anni, da generazioni, e hanno col territorio legami strettissimi, quasi il loro paese fosse un altro componente della famiglia, un amico da proteggere, un nemico da tenere sotto controllo. In provincia, il delitto, è più sottile, l'indagine più complicata perché si insinua tra le maglie di rapporti sociali così stretti che raramente trovano una ragione per allentarsi e lasciar intravedere la verità.
Il motivo, semplicissimo, è che la macrocomunità di esseri umani che interagiscono nelle città, raramente hanno un passato in comune. I
Il nuovo romanzo di Antonio Fusco, "La pietà dell'acqua" ed. Giunti, raccoglie questa sensazione di viscoso mistero.
E' ferragosto, canicolosa giornata in cui qualsiasi luogo non turistico assume le fattezze di un luogo abbandonato dopo un disastro apocalittico. Sole, silenzio e un colpo alla nuca che risuona nel vuoto uccidendo un uomo sotto quello, che sulle colline della Valdenza, è conosciuto come "il castagno dell'impiccato".
Il commissario Casabona, giustamente in ferie e in pieno litigio familiare (come in tutte le famiglie durante le feste comandate), torna in tutta fretta, ma non fa in tempo ad iniziare a indagare che la procura Antimafia gli sottrae il caso senza spiegazioni.
Nel frattempo le colline sono in pieno fermento: la costruzione di una nuova diga ha fatto riemergere dal fondo del lago, un antico paesello, Torre Ghibellina, sommerso dalle acque subito dopo la seconda guerra mondiale, evento a cui accorrono giornalisti da ogni dove, compresa la Francia. Ma perché, si chiede Casabona, questo evento è così importante? E per quale motivo si era lasciato sommergere un borgo dalle acque di un tiepido lago incastonato tra le colline?
Il primo libro del commissario Casabona ora in edizione tascabile |
I legami tra delitti recenti ed orrori passati si rinsaldano sotto gli occhi sconcertati del commissario che si ritrova ad inseguire un dossier che passa di mano in mano portandosi dietro una scia di morti e di segreti che risalgono alla ritirata nazista in Italia. Cosa cerca davvero l'appassionata giornalista francese che Casabona ha conosciuto per caso durante la riemersione del borgo?
Indagando, Casabona si ritroverà davanti ad un presente costruito sulle ossa insanguinate di chi lontane vittime rimaste senza nome e soprattutto, senza giustizia. Ma alcune cose non possono essere dimenticate e tornano a chiedere il conto dell'orrore anche generazioni dopo.
"Il passato", diceva una vecchia carta, "è come un fantasma che ti perseguita dal momento in cui esiste, al momento in cui tu, non esisti più."
Antonio Fusco, già vincitore del premio Garfagnana in giallo 2014, è criminologo forense e vive in Toscana. Ha esordito con l'assai apprezzato "Ogni giorno ha il suo male" (finalmente uscito anche in edizione tascabile), dove ha preso vita per la prima volta il personaggio del commissario Casabona alle prese col delitto di una donna tanto inquietante quanto foriero di misteri che si snodano terribili tra quelle dolci colline di sangue.
Estate, tempo di delitti resi ancor più infuocati dalla calura che tutto avvolge, tutto ottenebra, tutto confonde, ma non abbastanza perché:
"La menzogna è rassicurante e con il tempo si fa dimenticare. La verità, invece, è rivoluzionaria. Se ci si abitua non basta mai. La cerchi dappertutto, senza chiederti quanto forte sarà la collera di chi l’ha nascosta dove tu l’hai scovata."
Troppa luce brucia gli occhi e rende le tenebre ancora più oscure, ma non per chi sa e vuole vedere.
"La pietà dell'acqua"
Antonio Fusco
ed. Giunti
euro 12,90
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