Una
delle leggende più famose di internet è quella di John Titor, un
sedicente crononauta che apparve su alcuni forum nell'anno 2000
asserendo di provenire dal 2036.
Il viaggiatore spaziotemporale
diceva di essere giunto ai nostri tempi alla ricerca di un
particolare modello IBM che avrebbe potuto risolvere una sorta di
bug:
"Io sono stato "inviato" per prendere un computer IBM denominato con la sigla 5100. È stato uno dei primi computer portatili prodotti e ha la capacità di leggere i più vecchi linguaggi di programmazione IBM in aggiunta a APL e Basic. Il sistema ci serve per "debuggare" vari programmi per computer nel 2036."
Ovviamente,
qualsiasi cosa significhi per i profani della programmazione come me.
Il lato affascinante di questo personaggio fantascientifico è che
rispondeva alle domande che gli venivano poste riguardo al futuro
prossimo venturo. Egli fece una serie di predizioni alla Nostradamus,
parlando di guerre civili americani, di una breve terza guerra
mondiale nel 2015, ma anche di una prossima guerra in Iraq e della
destabilizzazione del medio oriente.
Poi, un giorno, svanì (da
notare che il suo andare avanti e indietro nel futuro usava il metodo
di "Ritorno al futuro": macchina d'epoca lanciata verso
l'eternità alla massima potenza). Ovviamente si sarà trattato di un
affascinante troll con una bibliografia fantascientifica di tutto
rispetto, però posso assicurarvi che leggendo "Erewhon" di
Samuel Butler, vedrete la faccenda di Titor con occhi diversi.
Perché
questo denso piccolo libro che data 1872 è spaventoso nella
precisione con cui parla di molti mali e ossessioni del nostro tempo. In alcuni capitoli la sua preveggenza è tale da far sorgere il
dubbio che il caro Butler sia stato una sorta di crononauta e che la
mitica Erewhon (annagramma di Nowhere) non sia una terra
utopica/distopica che si erge oltre enormi montagne nebbiose del
nuovo mondo, ma un modo occulto per parlare di uno strano e
incomprensibile, a occhi ottocenteschi, futuro.
Pensate
che stia farneticando o tentando di dare il là spettacoloso al post?
Vediamo la trama.
Il narratore è un giovane senza eccessiva arte né parte che lavora in una
colonia inglese (quale non è dato sapere). Mentre lavora, anche a
causa dei racconti di un bruttissimo indigeno, guarda con cupidigia
le montagne circostanti, misteriose e inesplorate: è convinto che
oltre le nebbie si celino terre che vale la pena di rivendicare, così
un giorno parte.
Il servo lo segue, ma poi di colpo lo abbandona
terrorizzato e dopo una serie di peripezie giunge a "Erewhon",
una terra rimasta isolata dal resto del mondo dove si è sviluppata
una civiltà dagli usi e costumi alquanto peculiari. E questo è il
punto, vediamo se capite qual è la differenza tra Swift e Butler.
Gli
abitanti di "Erewhon" sono tutti bellissimi (Butler per
dire che sono splendidi continua a descriverli come magnifici
italiani, grazie Samuel), in salute e relativamente giovani. Tra di
loro non ci sono malati, disabili, persone eccessivamente anziane e
il motivo è presto detto: ammalarsi o nascere cagionevole di salute
a Erewhon è un vero e proprio reato.
Alcuni pensano che Erewhon, nell'immaginario di Butler, si trovasse in Nuova Zelanda |
Chiunque si ammali viene
processato e, in caso di conclamata e ostinata non guarigione,
rinchiuso in galera (un tempo venivano giustiziati, ma poi sai...il
buoncuore).
Altro
motivo di reclusione è la povertà: i poveri sono considerati
praticamente appestati, del resto di certo se un cittadino è povero
ci sarà un motivo e di sicuro quel motivo è una colpa. Essere
ricchi invece è un merito incredibile che scusa molte cose, truffe
ladrocini compresi. Infatti chi è così stupido da farsi raggirare è
colpevole, agli occhi della legge, anche più del raggiratore.
Del
resto:
"Quei potenti organismi che sono i nostri banchieri e i nostri industriali più importanti possono parlare coi i loro pari da un capo all'altro del paese nel giro di un secondo. Le anime ricche e sottili possono sfidare qualsiasi ostacolo materiale [...] Per il ricco la materia è immateriale, l'organizzazione perfezionata del suo sistema extracorporale ha liberato la sua anima. Questo è il segreto, questa è la vera ragione per cui i ricchi ricevono omaggi dai poveri;sarebbe un errore supporre che tale deferenza sia ispirata da motivi vergognosi; è il rispetto naturale per tutte le creature viventi hanno per gli esseri di cui riconoscono la superiorità".
Inoltre
in questo misterioso Erewhon non ci sono macchine perché durante una
guerra civile avvenuta centinaia di anni prima, la popolazione,
incitata da un pensatore che scrisse un fondamentale pamphlet "Il
libro delle macchine", distrusse la tecnologia molto avanzata
di cui erano in possesso e che stava rapidamente prendendo possesso dei
loro lavori e delle loro vite.
E'
probabilmente il capitolo più famoso del libro, il più citato.
In
principio credevo si trattasse di una satira luddista, ma in effetti
i tre capitoli in cui Butler parla delle macchine sono piuttosto
complicati e molto oscuri in alcuni punti come se lo scrittore
volesse esprimere dei concetti che però non ha afferrato
completamente (non sono rari i momenti in cui lo dice di dover
saltare alcuni punti perché gli risultano incomprensibili).
Il
concetto principale attorno a cui continua a ruotare è che l'uomo
sta perfezionando così tanto le macchine che un giorno esse
acquisiranno una sorta di coscienza e riusciranno persino a
riprodursi, soppiantando l'uomo e rendendolo schiavo per poi
eliminarlo al momento in cui sarà diventato completamente inutile.
Cito solo uno dei pezzi, ma i capitoli andrebbero letti per intero
perché sono piuttosto complessi da seguire:
"La forza dell'abitudine è immensa, e il mutamento avverrà in modo così lento che l'uomo non sarà mai ferito troppo vivamente nel suo senso di dignità. La nostra schiavitù si avvicinerà senza rumore e a passi impercettibili; fra le aspirazioni dell'uomo e quelle delle macchine non ci sarà mai un conflitto aperto. Le macchine battaglieranno invece eternamente fra di loro e avranno sempre bisogno dell'uomo per mezzo del quale la loro lotta verrà condotta. Non vi è motivo, in realtà, di preoccuparsi per la felicità futura dell'uomo finché egli potrà essere di qualche utilità alle macchine. E quando diventerà la razza inferiore, starà infinitamente meglio di adesso. Non è assurdo e irragionevole essere gelosi dei nostri benefattori? E non peccheremmo di completa follia se rifiutassimo i vantaggi che non possiamo ottenere altrimenti, solo perché di quei vantaggi altri profitteranno più di noi?"
Ci
sono poi due capitoli conclusivi sulle abitudini generali da leggere
con moooolta attenzione. Il primo parla dell'introduzione della dieta
vegana come unico regime alimentare, idea imposta da un profeta
fervente animalista il quale:
"Aveva molto tempo da perdere e, non contento di occuparsi dei diritti degli animali, volle anche fissare le regole del giusto e dell'ingiusto, esaminare i fondamenti del dovere, del bene e del male [...]La base su cui egli decise doversi unicamente fondare il dovere era tale, come è ovvio, da non lasciar posto a molti degli antichi usi del paese. Quegli usi, sostenevano erano tutti sbagliati: e non appena qualcuno si azzardava ad avere opinioni diverse, il vecchio signore si appellava al potere invisibile, con cui lui solo era in comunicazione diretta, e invariabilmente il potere invisibile gli dava ragione."
Il
secondo capitolo si concentra sui fruttariani! E questo senza aver
parlato dei maestri dell'irragionevolezza, delle banche musicali (un
modo satirico e sottile per parlare delle fissazioni beghine
religiose di chi pensa di accumulare, tramite preghiere e opere di
carità, bot per il paradiso, come se si potesse essere in credito
con Dio), del reato di lutto e molto altro.
Il film da rivedere in proposito: la saga di "Ritorno al futuro" |
Non
so, ovviamente se fossi una gombloddista penserei realmente che
Samuel Butler è un crononauta o un rettiliano alieno malvagio.
Siccome sono una persona razionale la penso come Peppino De Filippo
sui fantasmi "Non è vero, ma ci credo".
Perché
ve lo giuro, dopo aver letto questo libro è come se molti pezzi di
questo mondo incomprensibile fossero andati a posto: perché
Trump sta vincendo le primarie repubblicane (perché non dovrebbe? E
l'apice del sogno capitalista), perché ci si sta avviando verso il
tecnobarocco, perché la povertà non è più motivo di vergogna per
una società, ma solo per il singolo, il povero ecc. ecc.
Non
è che prima non le vedessi è solo che vige il "teorema
dell'alieno": quando qualcuno di esterno ti mostra con stupore
le tue contraddizioni, è solo allora che le metti a fuoco veramente.
Da
leggere e straleggere.
Qualcuno lo ha già letto?? Avete avuto la mia stessa impressione o ho le allucinazioni? Commentate e confortatemi!
Ps. Non posso esimermi da un'ultima citazione che ci riguarda da vicino. Butler doveva avere un ideale estetico italiano visto che per definire la bellezza degli erewhoniani continua a dire che sembrano italiani bellissimi. Tuttavia aveva delle opinioni che purtroppo, vista l'odierna cronaca nera del nostro paese, sembrano ancora valide:
"Gli italiani poi, adoperano lo stesso termine per "delitto" e "sventura". Sentii una volta una signora italiana parlare di un suo giovane amico che, stando alle sue descrizioni, pareva dotato di ogni virtù possibile e immaginabile "Ma" esclamò "Povero disgraziato, ha ammazzato suo zio."Riferii a un amico questa frase, che avevo udito durante un viaggio in Italia fatto da ragazzo con mio padre ed egli non parve affatto sorpreso. Mi raccontò anzi che per un paio di anni, in una città italiana, aveva usato noleggiare sempre la carrozza di un cocchiere siciliano, un bel giovane che conquistava subito per i suoi modi simpatici. Un giorno però costui era scomparso. Il mio amico chiese sue notizie e apprese che si trovava in carcere perché aveva sparato al padre tentando di ucciderlo. Fortunatamente la cosa non aveva avuto serie conseguenze. Di lì a qualche anno il simpatico giovanotto riapparve e lo abbordò tutto espansivo.
"Ah caro signore", gli disse, "sono cinque anni che non la vedo: tre da militare e due di disgrazia".
I due di disgrazia erano quelli che il povero ragazzo aveva passato in carcere. Non mostrava il minimo scrupolo di coscienza. Padre e figlio andavano, ora, d'amore e d'accordo, e probabilmente così avrebbero continuato a fare per l'avvenire, a meno che uno dei due non capitasse la disgrazia di ferire mortalmente l'altro."
Letto dopo aver visto il tuo post settimana scorsa: mi manca l ultimo capitolo ma sto ancora assimilando il libro delle macchine. Che è praticamente Io, Robot! Tecnologia futuristica a parte, il libro parla dell'Inghilterra ottocentesca, ma le riflessioni sul culto e sulle università!! potrebbero essere state scritte ieri. A momenti uno ride.. ma dopo cominci a riflettere seriamente! Adesso però vado a leggermi il capitolo sui fruttatiani..
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