E dopo aver a lungo combattuto con lo scanner ecco a voi una nuova serie di cartoline dalla libreria!
C'è una di quelle tipiche azioni da negozio che mi sono accorta di non aver mai sviscerato: il reso.
Persona compra cosa, ci ripensa e legittimamente la riporta indietro riavendone un buono.
Ecco, quest'azione semplice e a piena tutela del consumatore, può assumere al solito, contorni insensati, grotteschi, strani e ovviamente infuriati.
Perché? Per come? Dite che esagero?
Vi lascio di seguito una serie di cartoline, tutte realmente avvenute negli anni, a voi l'ardua sentenza.
Cartoline dalla libreria! "Il reso"!
Ps. Sì lo so, in una vignetta ho sei dita -.-
C'è una di quelle tipiche azioni da negozio che mi sono accorta di non aver mai sviscerato: il reso.
Persona compra cosa, ci ripensa e legittimamente la riporta indietro riavendone un buono.
Ecco, quest'azione semplice e a piena tutela del consumatore, può assumere al solito, contorni insensati, grotteschi, strani e ovviamente infuriati.
Perché? Per come? Dite che esagero?
Vi lascio di seguito una serie di cartoline, tutte realmente avvenute negli anni, a voi l'ardua sentenza.
Cartoline dalla libreria! "Il reso"!
Ps. Sì lo so, in una vignetta ho sei dita -.-
Una cosa che ci ha sconvolto quando siamo andati a New York a chiacchierare con gli editori di laggiù è che non solo le librerie possono rendere quando vogliono, ma i clienti possono rendere i libri QUANDO vogliono e in QUALSIASI condizione. Siamo rimasti orripilati.
RispondiEliminaMica solo i libri. In generale, la filosofia è: "Costa meno cambiarglielo che questionare in mezzo al pubblico. Consideriamolo alla stregua di 'shrinkage' e ne usciamo meglio."
RispondiEliminaA Toronto, io ho visto un tizio pretendere di restituire a febbraio un paio di scarpe comprate a novembre ed evidentemente usate per l'inverno. E gliele hanno cambiate.