giovedì 10 ottobre 2013

Intervista a Silvano Fuso, autore de "La falsa scienza", libro per chiunque ami molto i misteri, Indiana Jones e la ricerca appassionante della verità!

Silvano Fuso
E oggi, 10 Ottobre ecco apparire la seconda intervista del blog al dott. Silvano Fuso, autore del libro "La falsa scienza" ed. Carocci  di cui avevo parlato qualche tempo fa  nel post "La falsa scienza" e il vero verissimo manoscritto Voynich.
 Per chi non avesse letto il post e non avesse tempo o altro per leggerlo o rileggerlo, ricordo urbi et orbi che il libro tratta in modo scorrevole e forbito i grandi falsi storici dell'archeologia, della scienza e della teoria della scienza. In tanti piccoli capitoli, che cominciano dall'ipotesi assurda che il mistero smascherato sia vero, vengono descritte cose degne di Indiana Jones: teschi di cristallo, viaggi nel tempo, oggetti archeologici fuori dal tempo (OOPart) e misteriosi giganti millenari. Tutti incredibili, per un certo periodo credibili e infine smascherati.
 Il libro ve lo riconsiglio  caldamente perché è davvero una lettura curiosa e interessante per chiunque sia appassionato di misteri, archeologia, archeologi con la frusta et similari, ma fortunatamente non crede in Giacobbo e alle sue tesi sui templari ufo.
Ecco a voi l'intervista!

Com’è nata l'idea del libro? E come ha condotto la ricerca?

Mi occupo di pseudoscienze da molti anni e da tempo pensavo di raccogliere, in una sorta di antologia, gli episodi più significativi. Il mio amico Carlo A. Martigli, romanziere di successo, un giorno mi diceva che sarebbe divertente immaginare cosa sarebbe successo se alcune false scoperte scientifiche fossero state vere. In tal modo è nata l’idea di aprire ogni capitolo del libro con un volo di fantasia in cui immagino, appunto, quali sarebbero state le conseguenze di alcune scoperte e invenzioni fasulle se solo fossero state autentiche. La ricerca, come dicevo, è avvenuta nel corso di diversi anni in cui ho raccolto pubblicazioni originali, documenti e testimonianze. Naturalmente anche Internet mi è stata utile in queste ricerche.

Qual è il suo falso favorito?

Ce ne sono diversi. Un caso che mi ha sempre colpito molto è quello della cosiddetta “poliacqua”. È piuttosto impressionante constatare come gran parte della comunità scientifica internazionale credette a questa falsa scoperta per circa dieci anni, dal 1962 al 1972. Ci volle tutto questo tempo per comprendere infine che la fantomatica forma polimerica dell’acqua altro non era se non acqua sporca! Un altro caso piuttosto inquietante è quello di Jan Hendrik Schön, giovane e rampante fisico tedesco, che agli inizi degli anni duemila riuscì a pubblicare su importanti riviste scientifiche internazionali i risultati di esperimenti e di rivoluzionarie scoperte che in realtà erano totalmente frutto di frode.

Cosa leggeva da bambino?

Devo confessare che da bambino non leggevo molti libri ma, in compenso, divoravo fumetti, soprattutto Topolino. L’amore per i libri mi si sviluppò più tardi, durante l’adolescenza e divenne ben presto una vera mania. Oltretutto, con la megalomania tipica degli adolescenti, mi cimentai con libri impegnativissimi di scienza e di filosofia (ci tengo però a precisare di non essere stato un nerd: amavo anche lo sport e il divertimento).

C'è stato un libro, o più, che hanno segnato in particolare la sua formazione?

Ce ne sono stati diversi. Un libro che mi entusiasmò e che lessi da ragazzo fu il Dizionario filosofico di Voltaire. Il razionalismo dissacratore del grande filosofo francese ebbe sicuramente un notevole effetto sulla mia formazione. Un altro autore determinante per lo sviluppo del mio modo di pensare è stato Bertrand Russell, di cui lessi praticamente tutti i libri. Il suo Perché non sono cristiano, ad esempio, consolidò il mio amore per la razionalità e il mio rifiuto per ogni credenza priva di fondamento. Un altro libro fondamentale per il mio futuro impegno nel CICAP fu poi Viaggio nel mondo del paranormale di Piero Angela.

E-reader o carta stampata?

Devo dire di essere molto affezionato alla carta, ma non disdegno affatto l’elettronica. Quando cerco di collocare senza successo qualche nuovo libro nelle mie stracolme e sature librerie, devo dire che …capisco in pieno i vantaggi degli e-books (tra l’altro anche il mio La falsa scienza sarà presto disponibile in formato e-book).

Cosa sta leggendo in questo momento?

In questo momento sto leggendo, in parallelo, Neutrino di Frank Close e Il DNA incontra Facebook di Sergio Pistoi.

Un autore e/o un libro che vuole assolutamente consigliare?

Come dicevo, un autore che amo molto e che ritengo tuttora attualissimo è Betrand Russell. Per citare un libro più recente, consiglierei Scienza di Gilberto Corbellini, uscito lo scorso giugno: un piccolo, ma denso, libretto che cerca di difendere la scienza da accuse infondate ma, ahimè, molto diffuse.

Lei lavora presso il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle affermazioni sulle Pseudoscienze), qual è esattamente il suo ruolo? (Deve sapere che io la immagino davvero come una sorta di Indiana Jones).

Non lo definirei un lavoro, ma un hobby e una sorta di volontariato. Io sono socio effettivo del CICAP e responsabile del settore scuola, cioè mi occupo di sensibilizzare in mondo dell’istruzione nei confronti delle tematiche di cui si occupa il CICAP. Collaboro inoltre abitualmente con la nostra rivista Query. La scienza indaga i mysteri. Nel CICAP non esistono comunque ruoli rigidi e ognuno di noi si occupa di diverse cose. Mi è capitato di occuparmi di alcune indagini. Non proprio alla Indiana Jones, ma altrettanto intriganti. Ad esempio, ho partecipato a diverse sedute spiritiche e mi sono divertito a smascherare una medium.

C'è stato negli anni qualche mistero che le ha lasciato dei dubbi e/o che, di primo acchito, le era risultato credibilissimo?

Direi di no. Tutte le volte che i presunti misteri sono stati affrontati modo razionale, si è sempre riusciti a trovare una spiegazione. C’è stato un caso, non proprio paranormale, che sembrava credibile ma che in seguito lo è apparso molto meno. Mi riferisco al caso di Gianni Golfera. Golfera si fa chiamare “l’uomo con più memoria al mondo” e ha stupito tutti per anni con la sua straordinaria capacità di ricordare cose impossibili. Lui ha sempre sostenuto di utilizzare particolari tecniche mnemoniche e di servirsi di uno straordinario allenamento. La cosa sembrava credibile perché esistono sicuramente tecniche in grado di facilitare la memorizzazione. Persino Piero Angela aveva ospitato Gianni Golfera in una puntata di SuperQuark, fornendogli credibilità e pubblicità. In realtà diversi illusionisti hanno colto Golfera con le mani nel sacco mentre imbrogliava e Striscia la notizia lo ha pubblicamente sbugiardato. Per maggiori dettagli, si può leggere questo articolo sulla versione on-line della nostra rivista: http://www.queryonline.it/2011/05/13/i-trucchi-di-gianni-golfera-luomo-con-piu-memoria-al-mondo/

Può indicarci un particolare falso storico riguardante i libri?

Papiro di Tulli.
Ci sono diversi testi, rivelatisi falsi. Tra quelli ritenuti più antichi, ricordiamo il celebre papiro di Tulli. Considerato inizialmente un antico papiro egizio dell’epoca di Thuthmosis III (1504-1450 circa a. C.) risultò essere in realtà un clamoroso falso prodotto intorno al 1930, copiando il contenuto di una grammatica geroglifica. Altro falso clamoroso sono I Protocolli dei Savi di Sion che hanno alimentato molte fantasie, compreso il Codice da Vinci di Dan Brown. In epoca più recente, abbiamo avuto i falsi diari di Hitler, pubblicati nel 1983 dal settimanale tedesco Stern e i falsi diari di Mussolini che, dopo varie vicende, nel 2007 sono stati incautamente acquistati dall’allora senatore Marcello Dell’Utri.
Parlando di libri misteriosi, infine, non si può non citare il famoso Manoscritto Voynich. Nonostante gli innumerevoli studi non si può ancora dire con certezza se sia autentico o se sia un falso. Sicuramente rappresenta una bella sfida per l’archeologia, la linguistica e la crittografia.

Ho letto su internet che insegna anche chimica alle superiori, forse se avessi avuto lei come professore avrei preso la materia più seriamente. I suoi studenti cosa pensano di un professore che lavora anche per il CICAP?

La chimica è una bellissima disciplina, purtroppo ingiustamente denigrata. Io faccio di tutto per farla piacere ai miei allievi. Riguardo al CICAP, in genere gli studenti sono molto incuriositi e interessati nei confronti degli argomenti di cui ci occupiamo. Io cerco abbastanza di coinvolgerli, cercando di sfruttare questo interesse per far capire loro l’importanza di una cultura scientifica e di un atteggiamento razionale.

 E concludo ripetendo, oltre ai miei ringraziamenti al dott. Fuso per l'intervista, che un professore di chimica che fa queste cose oltre a insegnare, deve essere fantastico. Più CICAP per tutti i licei! La cultura scientifica italiana volerebbe!

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