Diciamo che, visto che trovo imbecille fare un hit parade delle feste religiose favorite, non mi viene in mente di dire che Natale is better than Halloween, perché insomma stiamo pur sempre parlando di Gesù Cristo. Tuttavia non è solo l'aspetto estetico della festa di Ognissanti a sedurmi, ma anche la particolare atmosfera, il momento dell'anno in cui cade, quell'autunno ancora sospeso tra il caldo e il freddo, le foglie rosse che cadono e le zucche arancione sgargiante. Inoltre, trovo ci sia molta poesia e un grande fascino nel dedicare la festa a chi non c'è più. In fondo, non possiamo sapere né come sia di là nè quando lo sapremo tornare a raccontarlo (a meno che non parliate con gli angeli o vi risvegliate dal coma dopo aver visto milioni di farfalle, cosa che accade spesso vista l'ampia letteratura sul tema). Trovo che sia una festa con un tale alone di mistero che neanche tutto il marketing che si può umanamente costruire, potrà mai offuscare.
Poi, ok, confesso che amo anche e moltissimo l'aspetto estetico, forse perchè così diverso da quel trash natalizio che tra meno di un mese inizierà a martellarci la capoccia. A omini di zenzero, coccarde dorate e alberelli che cedono sotto il peso degli addobbi, preferisco le zucche da intagliare, i biscotti a forma di dita della strega e festoni a forma di scheletro (li ho trovati da Tiger a 2 euro e ciò ha illuminato la mia giornata che non di soli libri vive la donna).
Ho fatto questa luuuuuuunga e doverosa premessa perché, in onore alla mia esaltazione per tale poco gioiosa festività parlerò per ben due giorni di seguito di libri su e di Halloween, quindi preparatevi psicologicamente!
Iniziamo oggi con la mia fissazione numero 1 di Ottobre: cucinare ossessivamente.
Siccome non voglio cadere definitivamente nel momento Sora Lella e suggerirvi gli spaghetti all'amatriciana (chiamandoli però capelli della strega insanguinati), vi suggerirò dei libri di cucina, ma cinematografico/letterari. Trattasi della serie "Leggere è un gusto" della casa editrice Il Leone verde. Son libretti che prendono in analisi culinaria l'intera produzione di un regista o di uno scrittore, suggerendo di tanto in tanto dei piatti che vengono o nominati o che possono essere calzanti con l'argomento.
In occasione di Halloween, visto che il tomo sui vampiri è dedicato alle smielanti ricette di Bella e Edward, voglio suggerirvene altri due.
Il primo è "Zucche, zuppe e Pan di Zenzero. La cucina mostruosa di Tim Burton" di Francesca Rosso. Tim è l'uomo Halloween per eccellenza e suggerisce nei suoi film abbondanti dosi di zuppe per ricordare il calore familiare, spaventosi pasticci di carne (per noi di montone, ma per Sweeney Todd umanissima) e biscotti di zucca. Le sue spaventose e disfunzionali famiglie si riuniscono in enormi tavolate dove tutto è simbolico: i tipici piatti americani rappresentano la normalità e la solidità yankee, mentre il cioccolato di Willy Wonka diventa la bandiera alimentare del dominio dei più ricchi sui più poveri, il cibo ambito che ormai ha un vero significato solo per chi non può permetterselo. Cucinare simbolicamente piatti spaventosi può essere molto interessante.
Il secondo libro è invece "Il delitto è servito" di Maurizio Gelatti dedicato alla produzione letteraria di Agatha Christie.
Anni fa ho partecipato ad una cena con delitto e l'ho trovata fantastica, riproporla ad Halloween coi piatti della cara maestra inglese sarebbe il top. Visto che la cara Agatha aveva l'umorismo affilato, ma era sempre una signora inglese vecchio stampo, i piatti proposti sono tipiche inglesate: l'arrosto, il pudding, la cotognata, biscotti al burro. Tuttavia leggere perché, per come, in quali gialli, soprattutto di Poirot, appaiono, dona un gusto deliziosamente inquietante alla preparazione e degustazione. Inoltre la ricetta del liquore al ribes rosso e ribes nero sono un'ottima idea, molto omicida e sanguinolenta.
Per terminare non posso trattenervi dal citare "Zucca" dell'Accademia Barilla (la meravigliosa andata a Canossa di un alto borghese come Barilla che chiede scusa per la prima volta in vita sua, mi ha fatto deporre parzialmente le armi) che propone ricette con un ingrediente principale che dà anche la forma fisica al libro.
Siccome non voglio cadere definitivamente nel momento Sora Lella e suggerirvi gli spaghetti all'amatriciana (chiamandoli però capelli della strega insanguinati), vi suggerirò dei libri di cucina, ma cinematografico/letterari. Trattasi della serie "Leggere è un gusto" della casa editrice Il Leone verde. Son libretti che prendono in analisi culinaria l'intera produzione di un regista o di uno scrittore, suggerendo di tanto in tanto dei piatti che vengono o nominati o che possono essere calzanti con l'argomento.
In occasione di Halloween, visto che il tomo sui vampiri è dedicato alle smielanti ricette di Bella e Edward, voglio suggerirvene altri due.
Il primo è "Zucche, zuppe e Pan di Zenzero. La cucina mostruosa di Tim Burton" di Francesca Rosso. Tim è l'uomo Halloween per eccellenza e suggerisce nei suoi film abbondanti dosi di zuppe per ricordare il calore familiare, spaventosi pasticci di carne (per noi di montone, ma per Sweeney Todd umanissima) e biscotti di zucca. Le sue spaventose e disfunzionali famiglie si riuniscono in enormi tavolate dove tutto è simbolico: i tipici piatti americani rappresentano la normalità e la solidità yankee, mentre il cioccolato di Willy Wonka diventa la bandiera alimentare del dominio dei più ricchi sui più poveri, il cibo ambito che ormai ha un vero significato solo per chi non può permetterselo. Cucinare simbolicamente piatti spaventosi può essere molto interessante.
Il secondo libro è invece "Il delitto è servito" di Maurizio Gelatti dedicato alla produzione letteraria di Agatha Christie.
Anni fa ho partecipato ad una cena con delitto e l'ho trovata fantastica, riproporla ad Halloween coi piatti della cara maestra inglese sarebbe il top. Visto che la cara Agatha aveva l'umorismo affilato, ma era sempre una signora inglese vecchio stampo, i piatti proposti sono tipiche inglesate: l'arrosto, il pudding, la cotognata, biscotti al burro. Tuttavia leggere perché, per come, in quali gialli, soprattutto di Poirot, appaiono, dona un gusto deliziosamente inquietante alla preparazione e degustazione. Inoltre la ricetta del liquore al ribes rosso e ribes nero sono un'ottima idea, molto omicida e sanguinolenta.
Per terminare non posso trattenervi dal citare "Zucca" dell'Accademia Barilla (la meravigliosa andata a Canossa di un alto borghese come Barilla che chiede scusa per la prima volta in vita sua, mi ha fatto deporre parzialmente le armi) che propone ricette con un ingrediente principale che dà anche la forma fisica al libro.
L'immagine spiega la mia contorta descrizione. |
Ed ecco, incredibile ma vero, il primo post culinario del blogghe. Io come Benedetta Parodi, ora sono pronta a perire.
Questa cosa delle ricette per autore letterario o regista mi rammenta che tempo fa ero sulla buona strada per fare qualcosa che mi sono lasciata sfuggire...
RispondiEliminaE comunque sì, molto più affascinante questa festa di molte altre ugualmente di torbide origini. Se ti piace un po' l'antropologia, ti segnalo questo libro di Carlo Ginzburg, "Storia Notturna". Ci troverai streghe, benandanti, Re Artù, cavalcate dei morti e perfino Cenerentola...
Comunque per me Ognissanti significa lasciare la notte la tavola apparecchiata con vino e castagne per i morti. (Usanze del nord. Dovrebbe servire a distrarli e impedirgli di venire a tormentare i vivi...)
Son contenta di non essere sola nel mio delirio! :D Grazie per il consiglio, aggiungo subito alle letture!! Cerco di trovarlo ora che sono nelle mie lande natie, un posto molto da Halloween...
EliminaL'usanza nordica della tavola apparecchiata la conoscevo, ma non credevo usasse ancora!
Qualche rimbambita come me sì :P E comunque ho scoperto che si usa anche in Sardegna!
EliminaUsano un sacco di cose qui in Italia! Il libro del post di oggi me lo ha svelato (con mio sollievo) l'altro giorno! ;)
EliminaQuella cosa annegata nella cioccolata era coniglio, non manzo. Non posso dimenticare.
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