Oggi narrerò di un altro controverso argomento: la cronistoria di Bergoglio in libreria a partire dalle dimissioni di Ratzinger fino ad oggi.
Allora, lo premetto: questo papa mi sta simpatico.
Non posso dire la stessa cosa del precedente che invece di essere ossessionato da cose serie come pedofili, stupratori, genocidi di massa e quant'altro, riteneva che tutti i drammi del mondo risiedessero nel mondo omosessuale. Cosa c'entrassi io che la mattina mi sveglio e faccio colazione con un pandoro per poi mettermi al pc a donarvi le mie infinite perle di saggezza, col fatto che Dio ci veda tutti peccatori e ci mandi disgrazie a catena, non sono mai a riuscita a spiegarmelo bene.
Come mi è sempre parso molto sospetto il fatto che il mostro del Circeo abbia potuto ricevere il sacramento del matrimonio, ma a me si neghi in nome di non so quale convinzione o versetto del Deuteronomio.
Pope Francesco ha pensato bene di rivolgere la sua attenzione altrove tipo la povertà e la fame nel mondo e pare persino che abbia telefonato dal suo mega centralino galattico ad un ragazzo gay dicendogli che insomma non è proprio un problema se è nato così, Dio un progetto su di lui ce l'avrà di sicuro.
Ecco premetto questo perché in questo post mi riferirò non al magic Pope dei nostri cuori, ma alle millanta e millanta e millanta cose che giornalmente escono in libreria su di lui.
Ma andiamo con ordine, ecco il preciso svolgersi degli eventi papali in libreria.
LE DIMISSIONI
Ancora ricordo la tragica mattina in cui una vaticanista che conosceva il latino decriptò da un misterioso discorso che non c'entrava nulla, la volontà di Ratzinger di dimettersi. Navigavo sul sito di Repubblica.it e pensai ad uno scherzo, penso che lo abbia pensato tutta l'umanità compresa mia nonna che lungamente non se ne è fatta capace. Se esiste un proverbio come "Morto 'n papa se ne fa n'artro" non è psicologicamente previsto che un papa non muoia, ma si dimetta. E invece no, sua santità aveva dato il preavviso di 15 giorni al principale e davvero stava per lasciarci tutti al nostro destino.
I giorni successivi in libreria furono stranamente silenziosi. Tipo la quiete prima della tempesta.
Ratzinger non era un papa molto da libreria, era diciamo poco nazionalpopolare. Ogni Natale si sforzava di sfornare un libro sull'infanzia di Gesù che dal titolo risultasse semplice per poi rivelarsi una complicatissima e inestricabile matassa teologica. Altri suoi titoli erano cose per veri esperti come "Elementi di teologia fondamentale" o "Chiesa ecumenismo e politica", che insomma non erano delle hit e giacevano nei loro scaffali in attesa dell'appassionato annuale di turno.
Dimessosi Ratzinger, in quella tipica euforia che in genere si scatena alla "morte di un famoso" vendemmo persino i suoi saggi di ecclesiologia, per poi rimanere in uno strano limbo (notare il colto gioco teologico: il limbo è stato abolito da Ratzy. Vedo che vi state sbellicando ahahah), di un due settimane in cui i vaticanisti, opinionisti e giornalisti specializzati di tutto il mondo non dormirono nutrendosi solo di caffeina nel disperato tentativo di essere i primi in assoluto a sfornare il primo fatidico tomo sullo gran rifiuto.
IL CONCLAVE
Siccome Pasqua era vicina e qualcuno doveva occuparsi della messa in Vaticano, anche i cardinali lavorarono allo stesso ritmo e più o meno in contemporanea al conclave, ecco uscire i primi tomi su Ratzinger come Celestino V e quelli di carattere più attendista su "La chiesa moderna prevede persino papi moderni che si dimettono". Libretti di tipo 100 pagine scritti a caratteri cubitali.
Ci furono, tanto per non farci mancare nulla anche quelli sul solito Vatikano kospiratore kon papa a kapo di una grande kupola massonika dimissionario per dare mysteriosi messaggi a qualkuno.
Infine ecco piovere istant book a caso: "Ragazzi puntiamo su di lui e ristampiamo tutta l'opera del cardinal Scola!". E giustamente, appena arriva l'opera omnia del favorito dai bookmaker, sbam, il giorno dopo eccoti il misconosciuto Bergoglio che si affaccia fiestante da Piazza San Petar. Chi è mai costui??
IL BOOM POST ELEZIONE
Altri dieci giorni di silenzio inquietante in cui in libreria in cui nel dubbio riempiamo gli scaffali di biografie del santo di Assisi che tanto male non fa, e man mano ecco crescere il rombo editoriale. Inizia in sordina, con alcune interviste di Bergoglio cardinale mai tradotte prima, per poi passare alle biografie prima brevi e stampate larghissime, poi sempre più pasciute.
Intanto the pope dà il meglio di sé, usa utilitarie, dice di amare il calcio, si fa fotografare con enormi sombreri e fa volare rosari come impasti per la pizza, smette di insultare i gay e chiama a casa chiunque, benedice partorienti e ride dei chierichetti che stanchi si siedono sullo scranno papale. Non è un Papa è una Star.
A quel punto non c'è casa editrice che si salvi (oddio no, qualcuna sta ancora tenendo botta, ma secondo me presto o tardi cederà). E' Papa mania. Salutato Ratzinger e i suoi arrovellamenti ecclesiologici (malgrado dai castelli romani sforni ancora opere), la sezione di religione diventa per metà opera di papa Francesco. Ecco apparire opere su di lui, di lui, attorno a lui.
LA PROSECUZIONE SENZA SOSTA DEL BOOM EDITORIALE
Contrariamente a quanto, io ingenua pensavo, il boom dell'entusiasmo iniziale non ha fine, anzi: non c'è giorno che non ci arrivino libri. Perplessa, e probabilmente ancor più ingenua, inizio a chiedermi un mucchio di cose:
A) Quando il Papa li scriva.
B) Quando finirà (nel senso è stato eletto in primavera e pare sia qui da vent'anni, davvero terremo questo ritmo libresco fino alla sua morte/dimissione?).
C) Cosa devo aspettarmi ancora.
Sì, perché nella massa di encicliche, pensieri papali, tenerezze e gol, escono anche libri surreali come "Non abbiate paura di sognare cose grandi: I messaggi che il papa ha affidato a Twitter" o "Francesco. A' fine d' 'o munno" o "Ciao sono Francesco",
uno dei libri di religione con la copertina più surreale della storia (se la batte con un libro di Martini che non si sa perché ha in copertina una specie di città robotica tipo "Blade Runner").
Esce il solito libro kospirativo della Kaos "I peccati del papa argentino" che lo vuole connivente del dramma dei desaparecidos e ovviamente giunge la risposta con "La lista di Bergoglio", il Papa come Perlasca e Schindler, salvatore di dissidenti.
Ci sono poi le preghiere (con tanto di rosari gadget), fioretti, consigli letterari, libri fotografici. Una roba che Ratzinger se la sognava. Non fosse per le pile che indefessamente mi tocca trasportare da una parte all'altra della libreria e non si so più dove mettere, tutto questo tripudio papale mi farebbe anche simpatia. Meno me la fa il popolo comprante che ieri stava col forcone a inseguire i gay assieme a Benny XVI e oggi si riempie di tenerezza, gaudium, gioia e amore, ma insomma spero assorbano qualcosa dai tweet compassionevoli di sua santità.
NATALE
In questo periodo dell'anno, per ovvie ragioni, vendevano persino i libri teologici di Ratzinger.
Ora che siamo a livelli più comprensibili agli esseri umani non dotati di una laurea in teologia, ed esistono persino album di figurine del papa e libri dal titolo "Francesco uno di noi", penso ci siano buone possibilità che Bergoglio scalzi Volo e i suoi epigoni dalle classifiche di vendita. L'unica cosa che mi domando giornalmente è, visto il ritmo editoriale degno di Peppa pig, cos'altro giungerà sui nostri scaffali.
Di sicuro meglio il Papa di Paolo Brosio.
Ps. Se questo post vi è sembrato poco rispettoso di sua papità sappiate che a Roma e dintorni, luogo da cui provengo, si ha un atteggiamento poco ortodosso nei confronti della figura papale. Avere il Papa in casa lo rende molto meno sacro di quanto non sia averlo a settantamila km. Finisce che non è il parroco dietro casa tua, ma quasi. Dovete tenere presente che non di rado, andando all'università uscivano annunci come "Il papa sta stazionando in via X per una processione, le tratte 63 788 e 983 sono deviate per permettergli di benedire la folla". Capite che a combattere tutti i giorni con cose terrene come queste, si perde di vista che Egli è il vicario di Dio in terra, (e se devo dirvela tutta preferisco così, avere una visione critica delle cose è un grande deterrente alla bigottità).
E il tenero Bergoglio non è sbarcato solo in libreria: ha conquistato anche le edicole http://www.figuresinaction.com/2013/11/papa-francesco-fumetti.html
RispondiEliminaSì, lo avevo visto, come anche le figurine -.-" Comunque ripeto, dal mio punto di vista, anche se c'è tanto marketing, mille volte meglio Bergoglio del predecessore!
EliminaConsiderazioni gustosissime e davvero simpatiche!
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