venerdì 12 dicembre 2014

Intervista a Simone Albrigi in arte Sio, tra dottori, cani magggici, strisce assurde e record di vendite, il ggggiovane fumettista e youtuber sicuramente più iperattivo d'Italia (et così il ciclo Lucca Comics 2014 finisce un mese e mezzo dopo!).

Dopo l'instant post di ieri, oggi si torna a cose più allegre, che, come si dice, già la vita è tanto amara.
Sio in una foto pescata da internet.
Sito di Sio: www.sio.im
 Oggi si conclude con un mese e mezzo di ritardo il ciclo di interviste fatte da me a ggggiovani fumettisti in occasione del Lucca Comics 2014. 
 Il gentile ospite e intervistato di oggi è nientepopodimeno che Simone Albrigi in arte Sio. 
 Per i pochi che ancora non lo conoscono, codesto davvero giovane fumettista and youtuber veneto (classe 1988) è l'instancabile creatore di favolosi fumetti nonsense (e spesso satirici, che sono quelli da me personalmente preferiti), del mitico dottor Culocane e delle magiche versioni delle canzoni più cooool del momento fumettate direttamente con l'aiuto di google translator.
 Ed è stato proprio grazie a questo suo progetto che mia sorella lo scoprì per caso e me lo fece conoscere. Aveva già prodotto qualche libro, incentrato sulle assurde avventure di un rotolo di carta igienica, "Scottecs", viveva già in Giappone ed era già iperattivo, quando ho scoperto la sua favolosa versione di "Call me maybe" tradotta con Google Translate (che ho canticchiato per giorni al suono di "A te piccola!", ascoltare per cadere vittima del sortilegio).
 Malgrado io non abbia una particolare passione per il nonsense fu amore e iniziai a seguirlo via internet nella sua collezione sempre più enorme di risultati. 
Gli ultimi, in ordine di tempo sono:

1) Il raggiungimento,  negli ultimissimi giorni grazie al solo crowfunding della somma necessaria a sviluppare "Super cane magic zero", videogioco folle nel quale una bacchetta magica finisce nelle mani di un inconsapevole cane. Solo Coso, eroe discutibile, potrebbe salvarci. Io non ho mai giocato ad un videogioco in vita mia, ma tentammo, con una rivista, di fare Crowfunding. Fallimmo su tutta la linea, perciò sommo rispetto per Sio.
2) Al Lucca Comics 2014, il suo ultimo lavoro "Questo è un libro con i fumetti di Sio" ha sbancato con 3500 copie vendute (al solo stand del proprio editore, la Shokdom, fonte "Fumettologica").

 Ce n'è abbastanza per far venire l'ansia da iperattività a chiunque, e per leggere l'intervista che mi ha molto gentilmente rilasciata, tutta per voi, di seguito!

Ti ho conosciuto grazie a “Call me maybe” rifatta con Google translate. Com'è nata l'idea?

Semplice: sperimento sempre con modi nuovi di far ridere: martellato da mesi con la canzone, ho pensato di tradurla con Google Translate e farci un video di solo testo. Poi il testo mi è sembrato un po’ triste da solo, quindi ci ho messo delle vignette veloci e il resto è storia.

E-reader o carta stampata?

Entrambi in eguale quantità. Ho appena finito Norwegian Wood” sul Kindle e appena iniziato “Verso la creatività e oltre” di Ed Catmull sullo schermo a base di alberi, quello a cui non serve la batteria.

Nel caso non conosceste Sio, questa è una delle sue strisce,
per vedere le altre basta andare sul sito o sulla sua pagina di fb
Sono rimasta molto colpita dalla tua vignetta sulla festa del papà. La tua famiglia ha influenzato in qualche modo il tuo modo di fare fumetti?

Sicuramente la comicità di mio padre ha influenzato molto il mio modo di fare battute, che però io ho cercato di portare a un livello più avanzato (ancora più stupide). La mia mamma è un po’ più seria, a volte troppo, e sicuramente anche questa sua involontaria comicità ha influenzato il mio modo di usare la serietà come modo di fare ridere.

Tu vivi in Giappone. Vivere nel paese nipponico è davvero come noi occidentali imbevuti di manga sogniamo?

No. Ma si mangia benissimo. E comunque non vivo più in Giappone da settembre, mi mancavano la naturalezza degli italiani e l’espresso, così sono tornato.

Com'è nata l'idea del dottor Culocane?

Ho sempre desiderato fare delle parodie delle trasmissioni di divulgazione scientifica. L’avevo già utilizzato come personaggio dei miei fumetti. Una volta aperto il canale Youtube, ho pensato che sarebbe stata la sua dimora perfetta.


Ci sono degli autori a cui ti ispiri?

Ortolani, Don Rosa, Watterson, Bevilacqua, La Rosa, Daw.

Quando hai deciso che saresti diventato un fumettista? E che consigli daresti ad un ragazzino/a che avessero la stessa aspirazione?

Il momento in cui ho preso un Topolino. Da che ho memoria ho voluto sempre fare fumetti. 
 Un consiglio? Leggi tantissimo, non solo fumetti, e non aver paura di sbagliare e provare cose diverse: farai schifo per un sacco di anni prima di diventare accettabile. Io ancora non lo sono diventato.

Cosa leggevi da bambino?

Topolino, appunto. Fumetti Disney principalmente, (PK, Ridi Topolino!!!) poi mi sono capitate in mano le opere di Akira Toriyama che mi hanno aperto un mondo. E tipo tutti i “Piccoli Brividi” e gli Animorphs.

Ci sarai a Lucca Comics? Porterai qualcosa di particolare? 
(ndr. La domanda era stata fatta ovviamente prima del Lucca Comics).

Ci sono stato, portando la mia nuova raccolta, “Questo è un libro con i fumetti di Sio”.

Perché di tutti i generi possibili hai scelto il nonsense?

Mi viene naturale, non mi sono messo a tavolino a scegliere.

In futuro c'è la possibilità di vederti cimentare in qualcosa di completamente diverso dai tuoi lavori attuali?

Sì. Sicuramente. Mi piace provare roba nuova, sbagliare, fare schifo e provarne altra.

 E facendo nuovamente la doverosa considerazione che Topolino ha la palma per l'influenza artistica e creativa più gigantesca in Italia (perciò padri e madri che leggete codesto blog io un saltarello in edicola ce lo farei, fosse mai che il pargolo rimane conquistato e ha qualche idea geniale), ringrazio tantissimo Sio per l'intervista (mi raccomando se e vado subito a fare qualcosa. 
 Che l'iperattività sia con tutt* noi!

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