martedì 24 marzo 2020

Letture ai tempi del coronavirus parte II! Treni, viaggi nel tempo, fughe batteriologiche, stoffe infette ed estremo oriente in una seconda infornata di consigli virulenti.

Avevo iniziato questa seconda parte delle letture ai tempi del coronavirus ormai più di due settimane fa, quando ancora si prospettava un orizzonte degli eventi governabile e con un termine non completamente irragionevole.

 Nel frattempo sappiamo tutti cosa è successo: contagio dilagato, la Lombardia che cerca disperatamente di non affogare, il resto d'Italia che cerca di trarre un insegnamento dalla Lombardia e si rinchiude per evitare il peggio.

 Intanto, spesa a parte (e lavoro a parte per chi è ancora costretto ad andare), siamo reclusi in casa da ormai più di due settimane e speriamo ardentemente che questa curva dei contagi finalmente prenda una vaga via calante.

  So che sto dicendo cose lapalissiane, ma immagino questo blog anche come un diario, quindi sarà interessante almeno per me vedere tra molto tempo cosa accadeva in quei precisi giorni, quando ci sembrava che non ne saremmo mai usciti.

 Per lo stesso motivo ormai pubblico anche questo secondo post con i suggerimenti di lettura in tempo di Coronavirus (il primo potete trovarlo qui). So che non è il momento più adatto per leggere una cosa che praticamente stiamo vivendo, (anche se "Cecità" di Saramago è tra i primi posti in classifica), ma magari quando tutto sarà finito avremo voglia e modo di interpretare meglio questo momento complicato.

 In alto i cuori e buona lettura!


LA PESTE di Albert Camus:
Uno dei libri più consigliati in questi giorniracconta l'esplosione della peste bubbonica in una città algerina.

 La cittadina viene isolata e per lunghi mesi il medico Rieux combatte contro un male che sembra indomabile. In realtà, come tutte le umane cose, ha un inizio e una fine, anche se in troppi cadranno nel mezzo.
 L'insegnamento che possiamo trarne è: MAI abbassare la guardia fino alla fine.

 Onestamente inguardabile la copertina della nuova edizione Bompiani, se mi si consente.


CASSANDRA CROSSING di Robert Katz:

 Ricordo ancora l'angoscia imperante che mi causò l'omonimo film, visto da adolescente a casa dei miei nonni. 

 Su un tranquillo treno diretto a Stoccolma sale un terrorista svedese infettato da un virus sconosciuto

 Lui e altri due compari sono infatti penetrati nei laboratori dell'OMS a Ginevra finendo per infettarsi. Due muoiono e uno pensa bene di andare a infettare un treno.

 Tutta la vicenda si svolge quindi su questo convoglio lanciato a velocità folle verso la morte. 

 Appurato infatti che i viaggiatori iniziano a essere infetti (un po' il metodo Diamond Princess) pensano di isolarli in un campo in Polonia e lì il treno viene dirottato per una lunga quarantena. Peccato che il vero scopo dei servizi segreti americani, che coordinano l'operazione, sia di ammazzarli tutti facendoli passare su un ponte fatiscente: il Cassandra Crossing.

 Se il libro è al cardiopalma come il film ne sconsiglio la lettura a chi si trova in zona giallo-rossa. Per tutti gli altri è ok.


L'OMBRA DELLO SCORPIONE di Stephen King:

 Un'influenza coltivata come arma batteriologica, sfugge di mano ai suoi creatori, infetta più del 90% della popolazione e la stermina.

 I pochi sopravvissuti cercano di riorganizzarsi in modo abbastanza manicheo in due zone libere (questo almeno è quel che succede in America, il resto del mondo chi lo sa) che entrano in conflitto tra loro.

 Finirà male, ma non malissimo-issimo e il messaggio finale rimane comunque poco confortante: l'umanità non impara dai suoi errori (o almeno non contiamoci troppo).


DE RERUM NATURA di Lucrezio e LA GUERRA DEL PELOPONNESO di Tucidide:

 Gli ex studenti di liceo ricorderanno che Lucrezio non brillava di certo per ottimismo.

 Descritto come cupo e in preda a un male oscuro, morì infine in modo presumibilmente tragico, chi dice suicida, chi dice assassinato da un filtro d'amore.
  Di certo la sua grande opera, il De Rerum Natura, è rimasta incompiuta proprio nel bel mezzo di una delle sue parti più tragiche: la peste di Atene,. già riportata da Tucidide ne "La guerra del Peloponneso".

 In verità, se fosse proprio peste è abbastanza dubbio. Grazie alle descrizioni meticolose di entrambi gli autori ci sono state altre ipotesi e Tucidide descrive le nefaste conseguenze di un evento del genere sulla tenuta della democrazia ateniese.

 Non sembra cambiato moltissimo da allora.


LA MASCHERA DELLA MORTE ROSSA di Edgar Allan Poe:

 Un'altra storia che mi sentirei di sconsigliare in questo specifico momento, ma domani chissà, è "La maschera della morte rossa" di Edgar Allan Poe racconta la vicenda favolosa del principe Prospero che si chiude assieme ai suoi numerosi cortigiani all'interno del suo palazzo per evitare la terribile pestilenza che sta devastando le sue terre.

 Una sera dà un festa con sette di diversi colori, ma nessuno ha il coraggio di avvicinarsi a quella nera. Durante la sera si aggira tra gli ospiti una strana dama dal vestito inquietante: sudario macchiato di sangue e volto di cadavere. E' la morte che è venuta a prenderli.

Una delle prima storie di Dylan Dog, "Attraverso lo specchio", ne fa una palese citazione.


L'ANNO DEL CONTAGIO di Connie Willis:

 In molti, su fb, mi hanno consigliato questo libro di Connie Willis che affronta ben due epidemie su due piani temporali diversi.
 La protagonista infatti è la giovane Kivrin, studentessa di storia di Oxford che approfitta della nuova invenzione messa a disposizione degli accademici: il viaggio nel tempo. 

 Desiderosa di visitare il medioevo, viene catapultata per sbaglio in mezzo a un'epidemia di peste.
 A peggiorare il tutto, una parallela epidemia di influenza particolarmente violenta, nel presente, serpeggia tra le mura universitarie causando una quarantena e bloccandola nel passato.

 Riuscirà la nostra eroina a sopravvivere alla peste e a tornare?


IL VELO DIPINTO di W. Somerset Maugham:

 Rimango sempre strabiliata quando penso che migliaia di inglesi d'epoca vittoriana siano stati in grado di spargersi per mezzo pianeta in luoghi lontani anni luce dai loro usi, costumi, abitudini, religioni e clima. Non me ne capacito eppur è successo.

 "Il velo dipinto" racconta la storia di Kitty, volubile ragazza inglese che si sposa frettolosamente e sconsideratamente con un batteriologo perdutamente innamorato di lei: Walter.

 Insieme si recano a Hong Kong per il viaggio di nozze e qui Kitty inizia una relazione con tale Charles che gioca al gioco del: se lasci tuo marito, io lascio mia moglie e poi ci sposiamo.

 Non solo non succede, ma Kitty si ritrova obbligata a seguire il marito in mezzo alla Cina dove è scoppiata una devastante epidemia di colera.
 Non finirà benissimo.


ANNUS MIRABILIS di Geraldine Brooks:


Nel 1666 nel paesino inglese di Eyam giunse la peste attraverso un pezzo di stoffa londinese infetto. 
 Quel pezzo di stoffa uccise i tre quarti della popolazione che, eroicamente, decise di automettersi in quarantena impedendo a chiunque di entrare e di uscire.

Dai dintorni portavano cibo che posavano ad adeguata distanza e in qualche modo 90 su 350 persone sopravvissero al morbo.

 "Annus mitabilis" di Geraldine Brooks racconta questa eroica quarantena dagli occhi di Anna Frith, giovane vedova con due bambini.

 Il 1666 diciamocelo non era un anno che numericamente lasciava presagire di meglio.


Ci sono millemila altri libri immagino sul tema, due settimane fa mi ero fermata qui e al momento non ho molto cuore di andare a cercare altri titoli.

 Penso andrò a cucinare un chilo di cimbellette al vino perché ehi, me del futuro, in questi giorni si panifica, si dolcifica e si pizzifica letteralmente come se non ci fosse un domani!

2 commenti:

  1. La triologia di Madd Addam di Margaret Atwood. Io l'ho trovata fantastica!

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  2. "La nube purpurea" di M.P. Shiel e la serie TV "The Strain" creata da Guillermo Del Toro e con una pregevole interpretazione di David Bradley (più noto come Mr Gazza di Harry Potter)

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