sabato 6 agosto 2022

Piccole recensioni tra amici! Quattro gialli dal Brasile all'Egitto passando per la Pennsylvania fino a Roma

  In questa estate troppo afosa, finalmente le vacanze stanno per giungere anche per me, anche se, fino all'ultimo sono preda di lavoro di disgraziato studio.

Non me la sono sentita di fare un post sui consigli estivi perché umanamente in una libreria non dell'usato non sono riuscita a fare un vero giro (tanto che avevo adocchiato un manga e ho dovuto mollarlo lì perché non avevo tempo di fare la fila in cassa).

 Tuttavia quest'anno, complice il fatto che il Lazio è provvisto di una costa, sono già andata al mare parecchie volte e ho avuto modo di leggere un bel po' di gialli.

 Ho pensato quindi che un post al riguardo, rubando tempo alle lezioni, potevo anche farlo!

 Unico avviso: nutrendomi ormai quasi solo di libri usati per ragioni economiche, ma anche solo urbanistiche (ne ho vicine due), i libri di cui vi narro non sono sempre reperibili in commercio, ma di certo in biblioteca sì!

 Buona letturaaaaa, e domani, per me, ultimo giro all'usato per il bottino da portare in vacanza!


POLVERE DI DIAMANTE di Ahmed Mourad ed. Marsilio:

 E' un giallo mooooolto strano questo di Ahmed Mourad Ambientato al Cairo, e ha come protagonista un giovane informatore farmaceutico, Taha, che vive da solo col vecchio padre invalido.

Un giorno, dopo uno screzio con una sorta di capo delinquente locale che cerca di estorcergli droga durante un turno notturno in farmacia, Taha torna a casa e trova suo padre assassinato.

 La storia sembra  inizialmente volerci condurre da una parte: chi ha ucciso il padre di Taha? 

 Invece la trama non ha un vero centro, ma si scompone in modo caleidoscopico tra molti personaggi: il commissario di polizia corrotto, il politico onnipresente sulla scena egiziana sin dalla caduta del re, la bella vicina di casa che sogna un Egitto più moderno e giusto, e un sistema di corruzione generale inquietante.

 Non so dirvi se lo abbia trovato un giallo piacevole, perché pur essendoci un'indagine, un colpevole e un ingegnoso metodo per l'omicidio (o gli omicidi) non sono davvero certa che sia un giallo.

 Racconta molte cose, con una morale per noi inquietante e perturbante: chi sono i cattivi? Ci sono cattivi? Alcuni omicidi sono meno gravi di altri? 

 Interessante la costruzione priva di centro e la trama cangiante in cui cattivi e buoni si mescolano continuamente, ma di certo non è un giallo da prendere a cuor leggero.


"BELLINI E GLI SPIRITI" di Tony Bellotto: 

 C'è tutto un filone di gialli scritti da uomini in cui i protagonisti sono PALESEMENTE una proiezione fantastica di ciò che questi uomini ambiscono ad essere: belli, pieni di donne che si spogliano al loro passaggio, intelligenti, virili, con un fisico prestante nonostante si ingozzino di cibo spazzatura e bevano come spugne.

 Bellini è esattamente tutto questo. Con un sacco di donne che si spogliano al suo passaggio, di ogni età e nazionalità mentre lui distrattamente indaga sulla morte di un avvocato spiritista assassinato durante una maratona, non si sa bene come (e neanche se sia stato davvero assassinato).

 L'ambientazione brasiliana è piacevole e insolita, e devo ammettere che gioca molto per me il fatto che il Brasile è il secondo posto extraeuropeo, dopo il Giappone, che mi attira di più.

 Affascinante anche il fatto che sia coinvolta la comunità dei migranti asiatici, un tratto poco conosciuto da noi europei, e in generale ammetto che trama è costruita abbastanza bene.

 L'unica cosa è che davvero, sto testosterone ambulante dopo un po' diventa eccessivo, e fa quasi rimpiangere quando i detective sublimavano nel cibo, di cui peraltro, purtroppo, si parla molto poco.

 Credo che comunque questo sia l'unico libro della serie di Tony Bellotto tradotto in Italia e sia abbastanza introvabile, visto che, oltre all'edizione in allegato coi gialli de La Repubblica, l'unica altra esistente era quella del Cavallo di Ferro (dalla cover a dir poco orrenda), casa editrice fallita anni fa.

Ps. Comunque mi è venuta ancora più voglia di andare in Brasile.


LA PAZIENZA DEL DIAVOLO di Roberto Cimpanelli ed. Marsilio/Feltrinelli:

 Vale per questo libro, il discorso di cui sopra: scrittore che infonde nel protagonista del suo giallo tutte le sue proiezioni fantastiche.

Al contrario del protagonista di Bellotto che comunque si muoveva in una trama che si faceva leggere volentieri e aveva quel tono ironico a reggere il tutto, qui siamo proprio nel campo del giallo trash.

 Siamo a Roma, dove inizia un'assurda scia di omicidi ai danni di efferati assassini e stupratori che non solo nessuno piange, ma che tutti sono un po' contenti vengano ammazzati. 

 Cosa che insomma, possiamo di certo aspettarci dall'opinione pubblica, ma lascia un po' perplessi che la polizia non indaghi a dovere, come sembra accadere durante tutto l'arco della storia.

 Ermanno d'Amore, ex poliziotto che a seguito di un crudo omicidio non risolto è rimasto traumatizzato decidendo di lasciare il lavoro e aprire una libreria, si trova coinvolto suo malgrado e inizia a indagare.

 La trama è piena di tutto: belle donne che cadono al suo passaggio, serial killer, complottismo all'italiana, depistaggi, quintalate di aggressioni e omicidi, assassini tipo Scream che non muoiono mai. Fino a un finale che se tagliavano le ultime trenta pagine era meglio.

 La storia è scorrevole, ma confusionaria, inverosimile anche per un thriller, piena di troppe cose e in cui davvero i personaggi femminili sono una presa in giro: tutte gnocche di qualsiasi età, tutte pronte a cadere ai piedi del sexy Ermanno, tutte che sembra nella vita non abbiano niente da fare se non pensare agli uomini (del resto le donne cosa vuoi che facciano nella vita?).

 Esistono molti altri gialli scritti in modo scorrevole MA con una trama valida. Leggete quelli.

 Un peccato perché fa parte della serie Feltrinelli dei due libri a 9,90.


"IL TEMPO DELLA VENDETTA" di Linda Castillo ed. Piemme:

 Non sono mai stata una grande amante dei crime all'americana perché li trovo molto violenti.

 C'è sempre molto spargimento si sangue, molta voglia di usare le pistole, un sacco di morti, tanta scena.

Sembra che se non muoiano almeno 3 o 4 persone non sia un giallo degno di questo nome, con buona pace dell'investigazione. E' una roba che se la fa Chandler ha un suo fascino da vecchia Hollywood hard boiled, ma dopo un po', come si dice, stucca.

 Senza il contorno alla Humphrey Bogart tutto diventa molto meno affascinante e molto più squallido, che è un po' in generale uno dei problemi dell'immaginario americano di adesso.

 "Il tempo della vendetta" di Linda Castillo non è che faccia eccezione. In 4 giorni si ammassano morti e feriti a tutto andare, il tutto condito da un sacco di pallottole. Però. Però almeno l'ambientazione è interessante: tra gli Amish della Pennsylvania.

 La protagonista, la detective Kate Burkholder è un'Amish che, una volta adulta, è uscita dalla comunità ed è diventata una poliziotta.

 La storia prende le mosse da un'anziana Amish uccisa brutalmente da qualcuno che ne ha anche rapito la nipotina disabile. Si innesca quindi una convulsa indagine che scava nel passato di una famiglia che appare innocua, ma che ovviamente sembra nascondere un oscuro segreto.

 E chi meglio di Kate può indagare nei meandri di una comunità chiusa e complessa da decifrare (sin dalla sua lingua: il tedesco della Pennsylvania??)?

 L'ambientazione e la penna felice della Castillo fanno andare oltre le immancabili americanate e questo giallo è proprio una tipica lettura da ombrellone al cardiopalma. 

Fa parte di una serie edita prima da Fanucci e poi da Piemme con la stessa protagonista e la stessa ambientazione che sembra promettere molto bene.

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