lunedì 31 dicembre 2018

Buon Capodanno 2019 a tutt*!!

Buon anno a tutt*!

 Sperando che sia un anno migliore del precedente a livello mondiale e che si assista a un vago risveglio delle coscienze, vi preannuncio un post in cui si annunciano grandi cambiamenti per il blog, giunto ormai al suo sesto anno di attività.

 Considerando quanto nel tempo sia diventato sempre più un blog anche personale è inevitabile che alcuni rivolgimenti nella mia sempre giovine vita abbiano effetto su di esso e forse sarà anche giusto così per lanciarsi in nuovi esperimenti ed orizzonti (no non lo chiudo, con tutta la fatica che ho fatto per aprirlo e mantenerlo!).

 Bando alle cripticità ci si legge tra qualche giorno, voi divertitevi e sbevazzate che anche quest'anno, non si sa come, le feste sono quasi finite.


venerdì 28 dicembre 2018

Cose realmente avvenute! Me l'hanno giurato! "La kabbalah geniale".

 Ed ecco a voi, dopo un po' di tempo una nuova vignetta, una vignetta contributo tra l'altro che segna una nuova frontiera sul modo di scegliere i libri (al riguardo ho un altro contributo di un libraio di mia conoscenza che va ancora oltre, presto testimonianza)!

 Cose realmente avvenute! Me l'hanno giurato! "La kabbalah geniale"!




martedì 25 dicembre 2018

Buon Natale! E che un po' di bontà scenda nei cuori di tutti (fosse mai).

Buon Natale a tutt* e che porti davvero un po' di bontà e umanità soprattutto nei cuori di tutti (ci credo poco, ma sperare non costa niente)!


venerdì 21 dicembre 2018

"La libreria nel paese delle meraviglie", un fumetto disorientato sulla perdita del senso del tempo e dello spazio in libreria.

 Vi premetto che nel nuovo anno avrò una GROSSA e SCONVOLGENTE novità (no non sono incinta, no non pubblico purtroppo ancora un romanzo, no non avrò un programma tv tutto mio) e intanto, en passant,  vi posto un fumetto che ho iniziato circa un mese fa, segno di quanto tempo ho avuto ultimamente.

 Eccovi un fumetto che volevo fare da anni: il fumetto sulla totale perdita del senso del tempo e dello spazio dei clienti in libreria!

 "La libreria nel paese delle meraviglie", un fumetto disorientato!






martedì 18 dicembre 2018

I consigli natalizi 2018 parte III! Un'immersione tra gialli, Giappone, Russia, Filastrocche, Beatles e cartoleria austeniana.


Quest'anno, credo per la prima volta nei cinque e passa anni di apertura del blog, ho un'incontenibile voglia di postare consigli per i regali di Natale.

 Forse dipende anche dal fatto che per la prima volta mi trovo davvero agli sgoccioli anche io e ho quasi tutti i regali (compreso quello di Dolcemetà) ancora da fare.
 Alla fine risolverò anche io tutti in libreria, anche se Dolcemetà non è collaborativa

 Alla domanda "Tua zia e tuo cugino cosa leggono?", la risposta è stata "TUTTO" che, come ben sappiamo, non vuol dire NIENTE.
  Mentre cerco di farmi venire qualche idea, ne lascio qualcuna a voi! 

 Intanto, se cercate consigli lgbt più circostanziati, potrete trovare su LezPop i miei consigli a tema!



MORTE NELLA NEVE di Joseph Jefferson Farjeon ed. Lindau:


 recupero segnalando "Morte nella neve", il regalo ideale per i vostri amici giallisti.
Finora ho colpevolmente consigliato pochi romanzi (è che c'è una tale varietà di gusti al riguardo che mi è difficile dare un parere generale),

 E' la vigilia di Natale e una tormenta di neve blocca un treno nel mezzo del niente. I passeggeri scendono alla ricerca di un riparo e s'imbattono in una casa che sembra disabitata se non fosse che la tavola è perfettamente imbandita. Chi c'è là dentro? Qualcuno li stava aspettando?

 Se tutto fosse collegato a un omicidio avvenuto sul treno di cui vengono a conoscenza grazie a due strani figuri piombati dal nulla?
 Giallo con un tocco di sovrannaturale.



CINZIA di LEO ORTOLANI ed. Bao Publishing:

 Parlerò poi più diffusamente di questa incredibile graphic di un Leo Ortolani post Ratman che riprende l'avventura in solitaria di uno dei suoi personaggi fortunati: la transgender Cinzia.

 Lo fa in un modo sorprendentemente intelligente e consapevole, raccontando la quotidianità di una donna transgender alle prese tra documenti che non le corrispondo più, datori di lavoro bigotti che la rifiutano, omofobi minacciosi, amori impossibili e psicologi che devono certificare il suo bollino qualità di donna doc dop.

 Cinzia sta attendendo il bollino per iniziare la sua transizione e intanto s'innamora di un ragazzo che lavora per una sorta di organizzazione adinolfiana. Come finirà?

 Da Oscar le gag delle associazioni lgbtqjakdk.


NEL CUORE DI YAMATO di Aki Shimazaki ed. Feltrinelli:


Come nel precedente "Il peso dei segreti", Aki Shimazaki, autrice giapponese naturalizzata canadese, sceglie di raccontarci una storia attraverso i singoli personaggi. 
 Non si tratta dell'effetto Rashomon (la stessa vicenda raccontata da più punti di vista), ma del punto di vista di diverse persone che raccontano una storia che solo attraverso gli occhi di tutti assume una sua coerenza.


 Un ragazzo e una ragazza s'innamorano e decidono di sposarsi, ma lei viene notata dal figlio di un grosso industriale che la chiede in moglie (in Giappone ancora usano i matrimoni combinati) e le loro strade si dividono.

 Cosa ne sarà di loro tanti anni dopo? E perché i coprotagonisti quasi invisibili di quella vicenda si comportarono tutti in un certo modo?

 Bellissimo. Per gli appassionati d'Oriente e di storie benissimo scritte.


NERDOPOLI a cura di Eleonora Caruso ed. Effequ:


 Se avete un amico/a nerd (ma nerd in modo serio, non vagamente superficiale o cooool come va di moda adesso), questo piccolo saggio fa per lui.

 Trattasi di una raccolta di piccoli saggu/testimonianze di diversi attori che gravitano intorno all'ambiente nerd italiano: dalla curatrice Eleonora Caruso, ora autrice Mondadori, nata nell'ambito delle fanfiction a Susanna Scrivo, storica fumettosa saggista del mondo manga.

 Per gli interessati al tema dal punto di vista antropologico e per chi nerd lo è fino alla punta dei capelli.


KILLING EVE di Luke Jeggins ed. Mondadori:
 Sono mesi che sento parlare di "Killing Eve", serie della BBC che per noi italiani suona spudoratamente copiata dalla trama alla base del personaggio Julia della Bonelli. 

 Un'agente indaga su una sicaria di professione amante sfrenata del lusso e le due finiscono fatalmente per essere reciprocamente ossessionate l'una dall'altra in un vortice di criptolesbismo.

 Ho scoperto che la serie è tratta dagli omonimi romanzi di Luke Jeggins il primo in libreria ora per Mondadori.
 Per gli appassionati di serie tv psychothriller.



STORIA DELLA RUSSIA di Gustave Doré Eris edizioni:

 Incredibile, ma vero, Gustave Dorè fu autore di un protofumetto molto ironico sulla storia della Russia.
 La Eris edizioni lo riporta nelle librerie dopo l'unica edizione (incompleta) degli anni '80 in un lussuoso formato degno di nota e di regalo.

 Opera assai peculiare, non ci troviamo ancora davanti a un'opera fumettosa, ma in linguaggio ibrido tra un'illustrazione ormai stretta nelle sue singole vignette e didascalia umoristica (un po' sullo stile, se avete presente, de Il signor Bonaventura) e gli episodi satirici su quella che all'epoca della produzione era avversaria di Francia e Inghilterra (tanto per cambiare) si susseguono in un turbinio di tavole meravigliose.

 Elegante e sorprendente.


L'ALBERO DI NATALE di AA. VV. Elliot edizioni:

 Ogni stagione la Elliot edizioni sforna il tipico libro, che di colpo, quando l'atmosfera cambia e ci troviamo catapultati in una nuova stagione, festività, periodo, vorremmo leggere.

 "L'albero di Natale" è il libro natalizio per quest'anno: racconti di Natale poco conosciuti di grandi autori, primo su tutti il racconto amarcord di Dickens che dà il titolo al libro.
 Per quelli che iniziano a fare il countdown di Natale due mesi prima.



FILASTROCCHE DELLA TERRA DI MEZZO di Carlo Lapucci ed. Clichy:

 Anni fa, ascoltando la radio, rimasi stupita nell'apprendere come uno dei conduttori si interrogasse sul significato di un pezzo della sigla di Daltanius "Per Daltanius bimbumbalegiù!".

 Per me era sempre stato chiarissimo: si trattava infatti di una delle tipiche conte in cui qualcuno fatalmente perdeva e usciva dal gioco
.
 Ero molto giovane e ignoravo che le conte, le filastrocche e le canzoni da bambini variavano enormemente da regione a regione.
 In questo volumetto graziosissimo sono raccolte quelle dell'Italia centrale, mistico concetto geografico chiaro solo a chi ci vive (per il nord è tutto sud, per il sud è tutto nord).
 Molte le conosco anche io sebbene un po' variate e il libro si concentra in particolar modo sulla Toscana.

 Da regalare agli appassionati di folklore ed ai parenti compresi tra l'Emilia Romagna e la Campania.


IMAGINE JOHN-YOKO di John Lennon ed. Ippocampo:


Per gli appassionati di musica c'è un regalo che potrebbe mandarli in assoluto deliquio (quindi se progettate di conquistare qualcuno usando qualsiasi sordida arma prendete nota): "Imagine" di John Lennon. Non l'album però, ma il librone che l'Ippocampo edizioni ha splendidamente dato alle stampe e che contiene materiale fotografico e d'archivio, quasi del tutto inedito, inerente alla sua nascita leggendaria.

 Elegante, ricco e corposo, ideale per qualsiasi fan dei Beatles e di un periodo che non solo non ritornerà tanto presto, ma si sta allontanando a velocità supersonica di siderali distanze.


Progetto ELINOR MARIANNE ed. Franco Cesati:


Spessissimo gli amanti dei libri sono anche amanti della cartoleria.

 Per i più appassionati trovo giusto e doveroso segnalare questo progetto della Franco Cesati: "Elinor Marianne" che incrocia la passione per la letteratura con quella per la cartoleria un po' leziosa stile amanti di Jane Austen e tè inglesi con rose e tazzine di porcellana fine.

 Particolarmente graziosa "la trousse" che contiene segnalibri, fogli per incartare o da ritargliare, biglietti e molto altro.
 Per avere un'idea e per gli ordini, eccovi il link al sito!
 E se non arriva per Natale, è un'ottima idea per la befana!

giovedì 13 dicembre 2018

I consigli natalizi 2018 parte II! La cavalcata tra libri natalosi (con un filo di polemica) continua tra atlanti, presepi, west, Sturmtruppen e comete.


Continua la mia cavalcata di consigli natalizi brevi (per i miei standard), concisi e polemici.

 In realtà, considerando che la lettura è evasione, ma anche riflessione, forse il fatto che il mio malumore verso la pessima china del mondo si riversi nelle recensioni e il mio gusto ne venga influenzato non è altro che un'inevitabile conseguenza (o forse sono solo un po' cotta dai turni).


 Inoltre ho ammassato un altro po' di consigli, quindi sappiate che presto ci sarà una terza infornata!

 Questo sistema di recensioni spot in codeste fauste occasioni festose mi aggrada assai!


Ma non perdiamo altro tempo!




L'ANNO DELLE COMETE di Daniel Schonpflug ed. Keller:

C'è stata, in alcune epoche di particolare distruzione, una goccia di splendore. 

 Nel 1918, al termine del primo drammatico conflitto mondiale, iniziarono a cadere comete: scrittori, artisti, militanti, politici, attraversarono brucianti il cielo di un mondo che non si trasformò mai in mattino, ma continuò una lunga notte fino al 1945.

 Anni oscuri e splendenti attraversati da personalità che posero le basi del secondo conflitto mondiale, ma anche della nascita del mondo contemporaneo.

 Questo per ricordarci che anche nella notte si vedono ogni tanto delle luci. Non in questo momento però.


STURMTRUPPEN di Bonvi ed. Mondadori Comics:

 Corre il cinquantesimo anniversario dell'invenzione delle militaresche creature di Bonvi. 

 Soldati tedeschen che parlano come un italiano immagina parli un tedeschen, mettono in ridicolo il tanto esaltato ultimamente mondo militare fatto di ordini insensati, comande che si fa più danno ad esaudire che disattendere e organizzazione al limite dell'idiozia.
 Bonvi metteva alla berlina tedeschi, alleati italiani e giapponesi. In un momento storico in cui si rievoca l'asse Roma-Berlino farebbe bene rimettere le cose nella sua giusta prospettiva storica e idiotica.

 La Mondadori comics sta riproponendo la ristampa a colori di tutte le strisce del capolavoro bonviano e, se siete interessati, a Bologna è in corso una mostra.

Ps. Se volete allegare ulteriore regalo, consiglio lo splendido "Un anno sull'altipiano" di Emilio Lussu, in cui lo scrittore racconta il suo folle, surreale e tragico (purtroppo e sottolineo purtroppo tragicomico) anno come ufficiale durante la prima guerra mondiale. E' come Bonvi, con l'aggravante che non è un'opera di fantasia, ma la realtà.


GLI ITALIANI ALLA CONQUISTA DEL WEST di Luigi Grassia, Mimesis edizioni:

 Se chiedete a molti italiani se abbiano mai letto un fumetto, vi diranno subito di no. Poi quando chiederete "Neanche Tex?", allora magicamente si scoprirà che i fumetti, un tempo, li hanno letti eccome e anzi, al ricordo, di colpo scoprono di volerlo fare di nuovo.

 Per tutti i nostalgici appassionati del west, c'è questo grazioso volumetto sulle glorie italiche del selvaggio ovest. 

 Tutte storie vere di cowgirl e cowboy che hanno preso armi, bagagli e cavalli e hanno scritto una storia tutta spaghetti western.


IN CUCINA CON KAFKA di Tom Gauld ed. Mondadori:

 Vignettista conosciuto e amato dai bibliofili per i suoi fumetti sul mondo del libro, quest'anno potrebbe essere un ottimo regalo per i booklover più focosi.

 "In cucina con Kafka" è una graziosa raccolta di brevissimi fumetti che mettono alla berlina con gusto e intelligenza, lettori, scrittori, mode editoriali, passioni bibliofile, classici e fissazioni libresche contemporanee.

 Piccolo e divertentissimo, piacerà da morire a chi ha sempre un libro in borsa.
  Inoltre risolve l'annoso problema natalizio del: "Voglio regalare un libro che faccia ridere!", richiesta evergreen che si sta confermando anche quest'anno.

 Se siete nel dubbio googlatelo, alla fine lo comprerete anche per voi.


THE PASSENGER. GIAPPONE ed. Iperborea: 

Metto questo libro/rivista tra i consigli aggiungendovi un lampeggiante che indica ai miei amici e parenti "VOGLIO CHE LO REGALIATE ANCHE A ME"!

 Da qualche mese l'Iperborea ha avviato una sorta di corposa rivista "The passenger" che bimestralmente raccoglie articoli su uno specifico paese del mondo. Il primo fu l'Islanda, poi venne l'Olanda e infine il nostro amico Giappone che, in verità, quest'anno va più di moda del solito in libreria.

Gustoso, interessante, regalo ideale per i molti appassionati del Sol Levante e per gli indefessi viaggiatori (anche quelli wannabe, che hanno molta voglia, ma poco portafoglio, tipo me).


IL PRESEPIO di Maurizio Bettini ed. Einaudi:

 Mio padre ha una vera passione per i presepi. Durante tutto l'anno raccoglie indefessamente muschio, rametti, legna, sassi e, non lo dico perché sono sua figlia (sul mio instagram potete avere prove fotografiche), crea dei veri capolavori, in pieno napolitan style.

 Quando ero piccola e compravamo pastori e personaggi mini vari nei mercati campani, ero affascinata dalla quantità di figure fisse e apparentemente contraddittorie del presepe. 

 Già a 8 anni mi sembrava sospetto che un fraticello francescano apparisse sul luogo della nascita del bambinello e non capivo perché tutti fossero vestiti in modo medievale, ma apparisse qui e lì una guardia romana.

 Mio padre mi spiegò solo il significato di Benino o Benito o Benigno, il pastorello che dorme proprio sopra la capanna in cui nasce Gesù e che rappresenta l'umanità che chiuse gli occhi davanti alla nascita del salvatore.

 Ecco, il presepe in realtà nasconde mondi, significati e iconografie sconosciute che Bettini racconta in questo libro, poco divulgativo e molto di livello, che interesserà gli appassionati di presepi, antropologia e folklore!


LE PUBBLICITA' DI NATALE CHE HANNO FATTO EPOCA di Fochesato ed. Interlinea:

 Quest'anno più degli altri anni, mi sembra che il lato commerciale del natale sia particolarmente preponderante. 

 Direte "Sai che novità", però boh, mi sembra che fino a pochissimo tempo fa essere più buoni a Natale fosse un merito, mentre adesso è un profondo e offensivo demerito. Offensivo verso le tante pecore che berciano, ma ci tengono tanto a fare l'albero bello bello e i pacchetti belli belli e il natale è tutto lì.

 Ecco, siccome tutti abbiamo un parente del genere, ad esso potrete regalare questo bel libretto dell'Interlinea che raccoglie immagini delle pubblicità natalizie d'epoca.
 Un regalo gradito anche agli appassionati del settore e della Coca Cola.


 IL MANOSCRITTO VOYNICH ed. Bompiani:

 Nel saggio sulle curiosità del libro che ho scritto e uscirà nel 2019 (pubblicità non occulta) ho ovviamente dedicato un paragrafo al manoscritto Voynich, uno dei libri più misteriosi del mondo. Ritrovato in un monastero di Frascati e venduto inopinatamente dai monaci al mercante d'arte Voynich, si trova adesso negli Usa e rappresenta da secoli un gustoso mistero.

 E' scritto infatti in una lingua che non esiste e le miniature sono altrettanto misteriose: scherzo alchemico, truffa ai danni del re Rodolfo II dalla cui biblioteca proviene o che altro?

 La Bompiani propone una splendida ristampa anastatica su cui scervellarsi, elegante e immancabile nelle biblioteche dei veri appassionati di storia e storia del libro.


IMBUSTASTORIE ed. Abeditore:


 Già l'anno scorso l'Abeditore aveva inventato un grazioso sistema per risolvere in modo economico e ragguardevole, i cosiddetti "pensierini": erano le imbustastorie, buste da lettera con all'interno una cartolina e alcune fiabe riccamente illustrate.

 Quest'anno si ripete l'impresa, ma in modo ancor più geniale per noi regalatori: le buste infatti sono "tematiche". 

 Quattro temi: "Magia", "Dubbio", "Sogno" e "Incubo" con 5 racconti classici per ogni busta.

 Il set delle 4 buste viene 12 euro. Quattro splendidi regali risolti in un attimo.


PAROLE ARMATE di Valeria P. Babini ed. Tartaruga:

 E qui si fa l'Italia o si muore. Ma come si è fatta l'Italia della resistenza e del secondo dopoguerra? Solo con le armi o anche con le parole?

 La risorta Tartaruga propone un'interessante antologia di donne scrittrici che diedero il proprio contributo alla resistenza e alla ricostruzione attraverso scritti clandestini, romanzi o opere di contropropaganda.

 Si apre uno spaccato poco conosciuto e adesso attualissimo: quello della lotta e resistenza attraverso i mezzi di telecomunicazione: giornali clandestini, trasmissioni radio, inchieste giornalistiche, libri censurati.

 E riemergono figure importantissime, ma spesso conosciute solo tra gli addetti ai lavori, come Palma Bucarelli, direttrice storica della Galleria d'arte moderna di Roma, che mise in salvo innumerevoli capolavori decidendo sotto sua responsabilità di translare le opere in Vaticano per metterle in salvo dall'atto finale della ritirata tedesca e dalla guerra di liberazione.

 Per appassionati di storia, critica letteraria e, in generale, per grandi lettori.



ATLANTI CELESTI di Elena Percivaldi ed. National Geographic:



 Altro consiglio per gli amanti dei libri d'arte ed illustrati (e i famosi coffee table books), "Atlanti celesti" è una splendida raccolta di carte astronomiche realizzate tra il 1500 e il 1800.

 Stelle, collestazioni, pianeti in una continua evoluzione di conoscenze, ma anche stili cartografici diversi.

 Per appassionati d'arte, ma anche di storia.

lunedì 10 dicembre 2018

I consigli natalizi 2018 parte I! Una super infornata un po' polemica tra Guareschi, inverni troppo corti, pattinatrici sul ghiaccio, magia, epidemie, passeri e unicorni.

Come ogni Natale arriva il fatidico momento in cui, per ragioni misteriose (magari i terrapiattisti le conoscono) mi ritrovo dal 20 novembre al 10 dicembre in un soffio.

 Tutti i miei buoni propositi sono quindi andati già a farsi friggere ed è perciò che ho deciso di fare un post un po' diverso dal solito.

 Per riuscire a stipare tutti i consigli che voglio darvi userò il metodo "Donna moderna" (da me così ribattezzato anche se poi è lo stesso che usano tutti i giornali): segnalazione del libro con qualche riga e non il mio solito spiegone.

 Ovviamente, essendoci tra di essi dei libri che considero particolarmente belli e meritevoli, quelli avranno futuro post a parte. Su tutti "Trottole" di Tillie Walden, un vero capolavoro.

 Mi perdonerete nei consigli di quest'anno un tono un po' polemico, ma in me al momento convivono un insolito spirito natalizio che risorge dopo anni e una certa rabbia verso tanti concittadini che ormai il significato del natale lo hanno perso da quel dì e usano la festa solo per i loro porci comodi.

 Sto cercando di essere festosa nonostante tutto, ma è dura!

 Forza, coraggio e consigli!


 INVERNO di Alessandro Vanoli ed. Il Mulino:

 In questi anni sempre peggiori in cui l'estate dura ormai almeno 5 mesi (e scusatemi, amanti dell'estate, ma quando vivi in una città afosa 5 mesi d'estate non sono stupendi, sono l'inferno), ricordare i vecchi lunghi e sconfinati inverni, i loro silenzi e le lunghe giornate passate in casa, agli amanti del gelo può far solo piacere.

 Questo piccolo saggio del Mulino farà felici le persone che, come me, vorrebbero godersi di nuovo la stagione fredda, quella vera, anche per ritrovare con gioia quella calda.

 Cosa portava con sé il generale inverno d'un tempo? Freddo, ma anche riflessione, notti infinite e pomeriggi proficui.


LE GRANDI EPIDEMIE ed. Besa:

 Si può regalare un libro sulla peste e sulla lebbra a natale?

 Sì, nel 2018, neomedioevo, si può. 

 Quando le malattie fortunatamente debellate cominciano a sembrare favole e la gente torna a credere alla terra piatta, ecco un regalo che potrete fare a chi mette in dubbio il progresso della scienza: 5 agili volumetti, scritti in modo divulgativo e interessante sulla storia, gli aneddoti e l'eziologia delle epidemie che hanno devastato generazioni attraverso i secoli.

 Non bisogna andare neanche troppo indietro nel tempo, la spagnola la ricorda anche mia nonna.


UNICORNI di Valeria Arnaldi ed. Ultra:

 Icona prima queer poi man mano sempre più mainstream, non si riesce a girare negozio senza vedersi comparire un unicorno davanti. 

 Ma questi benedetti unicorni perché piacciono tanto? Chi li ha inventati? Perché nel medioevo si credeva esistessero e perché poteva avvicinarli solo una ragazza vergine? 

 Un libro della prolificissima Valeria Arnaldi che cerca di spiegare l'iconografia e le origini di un animale leggendario che vive adesso uno dei suoi più scintillanti momenti.
 Ideale regalo lgbtq, per appassionat* e per nipotin* e amici glitterati.


GIOVANNINO NEI LAGER di Giovannino Guareschi ed. Rizzoli:

 A Roma si rubano le pietre d'inciampo, a Napoli si fanno le statuette di Hitler da mettere nel presepe e intanto si butta la gente per strada mentre si frigna per le radici cristiane dell'Europa.

  In questa grande confusione, farebbe bene a molti questo splendido libro di Guareschi: "Giovannino nei lager", tomo nel quale i figli dello scrittore hanno riunito le opere della prigionia del padre "Favola di Natale", "Diario Clandestino" e "Ritorno alla base".

 L'autore di Don Camillo e Peppone, dopo l'armistizio, rifiutandosi di combattere al fianco dei tedeschi, fu internato per ben due anni in svariati campi di prigionia tra la Polonia e la Germania.

 Ne uscì segnato, ma non piegato, anche grazie al fatto che scrisse tantissimo benché poi decise di pubblicare ben poco di quelle pagine che stese per risollevare il morale suo e dei suoi compagni.

 Lo spirito dell'opera è chiaro sin dall'introduzione di "Diario Clandestino", intitolata "Istruzioni per l'uso":
 "Io, insomma, come milioni e milioni di personaggi come me migliori di me e peggiori di me, mi trovai invischiato in questa guerra in qualità di italiano alleato dei tedeschi, all’inizio, e in qualità di italiano prigioniero dei tedeschi alla fine. 
Gli anglo-americani nel 1943 mi bombardarono la casa, e nel 1945 mi vennero a liberare dalla prigionia e mi regalarono del latte condensato e della minestra in scatola. Per quello che mi riguarda, la storia è tutta qui. 
Una banalissima storia nella quale io ho avuto il peso di un guscio di nocciola nell’oceano in tempesta, e dalla quale io esco senza nastrini e senza medaglie ma vittorioso perché, nonostante tutto e tutti, io sono riuscito a passare attraverso questo cataclisma senza odiare nessuno.  
Anzi, sono riuscito a ritrovare un  prezioso amico: me stesso…. Per venire alla mia storia, dirò che io assieme a un sacco d’altri ufficiali come me, mi ritrovai un giorno del settembre 1943 in un campo di concentramento in Polonia, poi cambiai altri campi, ma dappertutto la faccenda era la stessa dei campi di prigionia…. L’unica  cosa interessante, ai fini della nostra storia, è che io, anche in prigionia conservai la mia testardaggine di emiliano della Bassa: e così strinsi i denti e dissi: Non muoio neanche se mi ammazzano!. E non morii. Probabilmente non morii perché non mi ammazzarono: il fatto è che non morii. Rimasi vivo anche nella parte interna e continuai a lavorare…"


LA PREGHIERA DI UN PASSERO CHE VUOLE FARE IL NIDO SULL'ALBERO DI NATALE di Gianni Rodari ed. Einaudi Ragazzi:

 Vi ricordate quel concetto per il quale le favole per bambini hanno in realtà una morale profonda, mascherata per far passare il concetto anche alle menti semplici dei più piccoli?

  Ecco, poiché le menti semplici adesso ce l'hanno anche parecchi adulti, consiglio di regalare a piene mani questa bellissima edizione illustrata da Sarah Wilkins di una poesia natalizia di Rodari che ha per protagonista un passero.

 Il povero volatile, solo nel gelo invernale, guarda smanioso una famigliola intenta a fare l'albero di natale e a ingozzarsi di leccornie oltre la finestra.

 Tesse per loro una poesia in cui promette che se lo faranno entrare salvandogli la vita, non darà fastidio, ma mangerà solo briciola e porterà tanta gioia.
 Lo spirito del natale, quello vero.


MAMMA HO PERSO L'AEREO di Kim Smith, Chris Columbus e John Hughues ed. Mondadori:

 Ma che ne sanno i 2010 di un'epoca in cui potevi lasciare per sbaglio tuo figlio a casa senza sapere se fosse vivo o morto e senza poterlo contattare per giorni, bloccato da una bufera di neve dall'altro capo dell'America? 

 Quando cellulari e altri miliardi di forme di comunicazioni e controllo erano lungi dal divenire, si potevano fare film come "Mamma ho perso l'aereo" (e il protagonista poteva persino sopravvivere!).

 Per raccontare ai più piccoli di questa mirabolante epoca preistorica a cui misteriosamente siamo sopravvissuti, ecco un illustrato con la storia di Kevin alle prese coi ladri e i mille trucchetti per fermarne l'avanzata casalinga!



TROTTOLE di Tillie Walden ed. Mondadori:


 Regalo perfetto per gli amanti delle graphic novel di alto livello e dei bei libri in generale (anche se non leggono graphic, magari così gli viene la voglia).


 Premio Eisner 2018, è la storia autobiografica di Tillie Walden, campioncina di pattinaggio sul ghiaccio. 

 Dopo un'infanzia abbastanza felice in New Jersey, in cui la gioia di pattinare e l'energia della passione rendono tutto luminoso ed esaltante, alle soglie dell'adolescenza Tillie e family si trasferiscono in Texas.

 Ora, da quel che si evince dai programmi di Netflix e un po' in generale da film e telefilm, il Texas non è il posto ideale dove vivere se non sei molto religioso, molto americano e non eterosessuale

 Tillie è solo molto americana e ci mette un bel po' ad inserirsi in un contesto chiuso, peggiorato dal fatto che il pattinaggio, il suo unico appiglio, non le piace più.

 Vorrebbe smettere, ma se lo facesse cosa le rimarrebbe? Così gli anni del liceo passano tra allenamenti, difficoltà, innamoramenti proibiti, coming out, madri assenti e madri tigre e un mondo che diventa sempre più feroce.

 Una graphic stupenda (a cui dedicherò un post lungo quanto prima) che insegna una cosa fondamentale: nessuno esce indenne dalla propria esistenza, ma con un po' di coraggio tutti possiamo limitare i danni.


 LO SCHIACCIANOCI di E.T.A. Hoffmann ed. Bur:

 Forse non tutti sanno che il celeberrimo balletto de Lo Schiaccianoci, prende le mosse da una storia dell'autore tedesco Hoffmann, lo stesso, per intenderci de "L'uomo della sabbia", capace di fondere fantastico, horror e magico in modo estremamente originale.

 Che lo Schiaccianoci non sia una favola come un'altra si evince dai tanti momenti inquietanti: i topi assassini, il re dei topi con sette teste (dite quello che volete, ma se io vedo arrivarmi in camera una pantegana con sette teste non la prendo bene), le battaglie tra giocattoli e sorci.

 Rimane tuttavia una meravigliosa storia natalizia (tutto comincia la vigilia di Natale e finisce due giorni dopo) con un sapore retrò da Vienna prenazismo, dove tutto era oro klimtiano, sacher torte, Freud e nobildonne nelle cioccolaterie mirabilmente stuccate.

 L'edizione della Bur uscita in occasione di questo Natale ha delle mirabili illustrazioni fiabesche che rimandano un po' all'immaginario magico dell'est europeo. Splendido.


SORELLE MITFORD di Mary S. Lovell ed. Neri Pozza:

 . 
Tutti conosciamo almeno una persona appassionata di Downton Abbey e anni '20 in Francia o in Inghilterra

 Per costoro quest'anno è uscito un libro che definire ad hoc è riduttivo: la biografia delle sei sorelle Mitford che misero a ferro e fuoco il beneducato mondo dell'aristocrazia inglese.

 Per la serie "ognuno è complice del suo destino", le sei sorelle ebbero percorsi di vita molto diversi, soprattutto in ambito politico. Per una Unity Mitford completamente ossessionata dal nazismo e da Hitler, ci fu una Jessica Mitford che partì per combattere nella guerra civile spagnola.

 Sposate, piene di amanti (Pamela Mitford ebbe come compagna di vita un'italiana, Giuditta Tommasi), di avventure e tragedie, appassioneranno gli amanti del genere e non solo.
 Io lo regalerò a mia suocera, assieme al dvd speciale sui matrimoni a Downton Abbey (poi me li farò prestare).


LA VECCHIA DEI CAMINI di Carlo Lapucci ed. Graphe.it

 Lamentavo, un paio di anni fa, la mancanza di adeguata bibliografia sulla befana, la vecchina che popolò le mie gioie infantili portando i regali e le calze nell'ultimo giorno di festa utile.

 Quest'anno la Graphe.it editrice ha pubblicato un piccolo saggio sulle origini di questa creatura natalizia tutta italica.

 Con mio grande stupore, ho scoperto che una tradizione identificherebbe la befana in Procula, la moglie di Ponzio Pilato. Costei, per espiare i peccati del marito (anche se non sono convinta si possano espiare peccati conto terzi) avrebbe stretto una sorta di patto con Dio decidendo di rimanere a vagare sulla terra fino al giorno del giudizio.
 Per veri appassionati dell'anziana signora.


 ARTE E MAGIA. IL FASCINO DELL'ESOTERISMO IN EUROPA ed. Silvana:


 Fino al 29 Gennaio a palazzo Roverella a Rovigo sarà in corso una mostra sul rapporto tra arte e magia in Europa. 

 Il modo in cui l'esoterismo e il concetto di magico sono riusciti a influenzare l'arte del vecchio continente tra la fine dell'800 e la la prima guerra mondiale ha dato vita a un'interessante mostra che mi piacerebbe tantissimo vedere (spero di riuscirci) e che ha prodotto uno splendido catalogo della Silvana Editrice.

 Per appassionati d'arte e non solo.


Prestissimo (forse anche domani) seconda infornata!!

lunedì 3 dicembre 2018

La giovane libraia su Raitre al programma "Il posto giusto" del 2/12!!

In questi giorni di silenzio, sto passando una sorta di falso natale a casa dei miei visto che, causa turni sventurati, non riuscirò a vederli durante il vero natale.

 Rompo momentaneamente il giro parenti per postare un avvenimento spettacoloso: il mio intervento come libraia e blogger nel programma di Raitre "Il posto giusto" che è andato in onda domenica 2 dicembre alle 13!

  Lascio il link in cui rivedere la portata su Raiplay per chi fosse interessato: appaio al minuto 14 in tutto il mio fulgore con alcune tenebrose vignette realmente avvenute!




mercoledì 28 novembre 2018

Cose realmente avvenute! Lo giuro! "La guera è guera".

 Ed ecco a voi una nuova vignetta fresca fresca che fa parte del grande filone "Vengo in libreria perché tu faccia la ricerca al posto mio".
 Certo può capitare che il libraio sia ferratissimo al limite del dottorato sull'argomento che stai proprio cercando, ma visto lo scibile umano è più probabile che non possa essere il tuo tutor universitario del momento.
 Cose realmente avvenute! Lo giuro! "La guera è guera"!



lunedì 26 novembre 2018

Passa un giorno passa un altro sempre lavora il prode magazziniere (e anche il prode libraio/a)! La quiete prima della tempesta in libreria in una poesia ad alto tasso di magazzino.

 In questi giorni in libreria siamo nel classico momento di quiete prima della tempesta.

 Come un equipaggio in mare aperto, scorgiamo all'orizzonte la buriana giungere ci siamo preparati, speriamo al meglio (salvo poi scoprire, da qualche parte, una qualche falla), ammassando enormi quantità di libri in qualsiasi punto stipabile.

 La fine di novembre è un momento un po' strano, soprattutto in magazzino, dove le quantità decuplicate mettono alla prova lo spirito e le forze dei magazzinieri (e anche i librai, che iniziano ad ansiarsi perché ammassano e non vendono nell'immediato).

 Per rendere giustizia ai poveri magazzinieri provati dalle consegne, ecco una  vignetta con poesia. Trattasi della riscrittura de "Il prode Anselmo" di Giovanni Visconti Venosta.

  "IL PRODE MAGAZZINIERE" todo per voi!


 IL PRODE MAGAZZINIERE


Passa un corriere, passa l’altro
Mai finisce il prode Magazziniero
Poiché egli era molto svelto
Andò in mgazzinin e prese il pacco
Prese il pacco col carrello
Per non farsi troppo mal
E partì il bicipite in resta
A cavallo d’un bancal
Il libraio che abbracciollo
Gli dié una voce e disse: Va'!
Ho finito Sio e Volo
E parecchie novità
Poi fattogli un elenco
Con preghiere di sbrigar
Attendeva il bel fardello
Del rifornimento in piè

Fu alle nove di mattina
Che il magazzinier uscìa bel, bel,
Per andare in magazzino
Ad aprire il carichel
Con le vie ferrate andava
Come in oggi col macchinon,
Ma se lo sciopero impazzava
corre a piè il lavorator
L'avanbraccio in fer battuto
E in ottone avea il pett
Ei arrivava è ver, pasciuto
Ma la sera era a pezz

Da novembre non fe’ che scaricare,
Scaricar sempre, scaricare scaricar…
Quando alla vigilia di Natale
Vide la fine, ed era ver!
Sospettollo impensierito
Saviamente un po' penso
Poi chinossi, e con un dito
Il calendario un po' sfogliò
Come fu sul capodanno
Ben gli venne il mal di mar

Ma il magazzinier in un momento
Mise fuori il desinar.
Il suo stomaco tapino
nello scorgerlo tremò
brandir volle il bicchierino
ma il lavoro lo vietò.
Il libraio in tal frangente
il nuovo carico andò a reclmar
Ma il magazziniere previdente
Fin al soffitto avea impilar
penne, agende, vocabolari,
Graphic novel, raccontini,
Romanzetti, saggi lieti,
Già predati avea il libraio,
Quando presso la sera alfini,
Sete brutta gli salì,

Il magazzinier col gozzo buono
Prese lo zaino, e a bere andò.
Ma nello zaino, il crederete?
C’era in fondo un forellin
E gli spicci li ha perduti
Senza accorgersi il tapin.

Passa un carico, passa l’altro,
Mai non finisce il magazzinier
Perch’egli era molto forte
Andò a lavoro in magazzin
Con un bel pensiero in testa,
Lassù in alto non guardò
Ed un pacco cadde in testa
Ed infin poi si quietò.



giovedì 22 novembre 2018

Il populismo in libreria. Effetto Martina Dell'Ombra o perdita di ogni scrupolo? Una riflessione tra Diego Fusaro, certezze cadute, falsi sillogismi e molte domande.

 Qualche anno fa, quando il web era meno nevrotico (non moltissimi anni fa in realtà eh, la nevrosi totale del web credo sia esplosa dal famoso referendum di dicembre), scrissi un post sui libri che parlavano del Pd in libreria.

 Era un periodo, pre-Renzi, in cui erano usciti una serie di libi in cui, tanto per cambiare, si dava il Pd per morto e spacciato, un tiro a segno ormai perduto.

  Avevo trovato molto interessante la corrispondenza tra quello che effettivamente stava accadendo sulla scena politica italiana e ciò che si percepiva in libreria: la seconda era davvero lo specchio della prima.

 Da lì avevo eleborato una mia personale teoria per la quale ciò che esce in libreria è una cartina tornasole veritiera di quanto avviene sul grande palcoscenico della vita, anche politica.

 Questa teoria che avevo lasciato dormiente per vari anni, avendo onestamente il terrore di parlare di cose parapolitiche sul blog (sempre per la suddetta nevrosi), mi è tornata come uno schiaffo in faccia qualche giorno fa, quando ho visto una fascetta estremamente irritante, ma al contempo parlante, di colui che, a mio parere, indica lo stato di totale delirio a cui l'intellighenzia italiana si è ormai abbandonata: Diego Fusaro.

 Ho sempre scelto scientemente di non parlare di questo soggetto perché, oltre ad irritarmi profondamente, è un Ufo nel verso senso della parola: un oggetto volante non identificato. 

 Costui è ciò che mi fa più dubitare a turno della mia sanità mentale e di quella dei miei concittadini. 

 Mi sento, quando lo vedo in trasmissioni varie (raramente visto che guardo pochissimo la tv), ma soprattutto in libreria, completamente sconfortata.

 Come può un tizio che parla EVIDENTEMENTE in modo artefatto, infilando una serie di costrutti verbali imbarazzanti e di teorie filosofiche smontabili da qualsiasi ragazzino abbia studiato bene Marx alle superiori (tentando di far passare Marx per una sorta di protofascista), essere preso per un intellettuale?

 Ma soprattutto, come possono illustri case editrici, con un passato onorevole, sin dai loro fondatori, lasciare spazio a una persona del genere?
Sembra Marx ma non è, serve a darti il populismo!
Se lo leggi e sei d'accordo, ti dà subito il populismo!

 E lì subentra il momento in cui non capisco se sono io che sono pazza o sono gli altri che ormai vanno per gli sterminati campi della mente.

 Mi domando: come può un'evidenza del genere essere evidente solo a me e pochi altri?

  Non credo di essere più intelligente della media, certo sono portata per educazione a dubitare di tutto e tutti e vi assicuro che una laurea in scienze della documentazione è al momento un anticorpo non indifferente contro qualsiasi seduzione delle fake news (se conosci il sistema, il sistema posso assicurarvi non vi frega), ma costui non ha bisogno di tali finezze.

 Per spiegarmi meglio: non usa nessuna particolare finezza lessicale o elaborata fantasia filosofica per tentare di fregarvi e convincervi dell'assurdo sillogismo per cui Marx=anticapitalista anticapitalista=fascista 2.0 ergo fascista 2.0=Marxista.

 E', a mio parere quasi un epigono di Martina Dell'Ombra, tanto che io mi aspetto sempre che a un certo punto ci dica: ragazzi era un mockumentary, volevo capire fino a che punto la credulità popolare potesse darmi corda.

 Mi sento a questo punto in dovere di spiegare chi sia Martina Dell'Ombra, ma, soprattutto, in quali circostanze sono venuta a conoscenza della sua esistenza.

 Martina Dall'Ombra è un'attrice di nome Federica Cacciola che impersona, senza dichiararlo apertamente, il personaggio della ragazzetta da social, che si veste sexy, fa le boccucce, mostra la curva dei seni e fa considerazioni sociali e politiche tra l'imbarazzante e il populista. 

 La prima volta che la vidi fu alla fesra della rete di tre anni fa, a Rimini. 
 Non sapevo chi essa fosse e incappai incidentalmente in un panel dove era stata invitata.

 Non mi ci volle né una scienza e neanche più d 30 secondi per capire che stava recitando EPPURE.

 Eppure dal pubblico, composto in larghissima parte da persone giovani e di certo appassionate di questioni della rete, (quindi non dei cretini analfabeti digitali), piovevano domande e commenti salaci che indicavano come quella che per me era un'evidenza, per loro non lo era.

 La maggior parte di quelle persone, giovani uomini, erano DAVVERO convinti che lei fosse reale, che fosse una ragazzetta svampita che diceva di voler mettere i controlli da Roma nord a Roma sud perché non sopportava i poveracci.

 Il motivo per cui della gente certo intelligente pensava di assistere al monologo di una perfetta cretina era uno: lei corrispondeva a un'idea per loro talmente radicata da poter essere solo e sempre reale.

 Sostanzialmente quegli uomini trovavano assai più probabile trovarsi davanti a una cretina miracolata del web che ad un'attrice che li stava palesemente e spaventosamente trollando.

 Ecco, io quando vedo Diego Fusaro ho la stessa sensazione: che mi stia palesemente e spaventosamente trollando. 

 Purtroppo credo che, nel suo caso, non sia così.

 Ma torniamo al punto iniziale: la libreria come specchio dei tempi politici.

 Dopo un periodo di totale disorientamento durato all'incirca due anni, le case editrici tutte hanno capito che il populismo era un argomento di moda e hanno deciso di affrontarlo con lo stesso incontrollato delirio con cui un po' tutti ci stiamo misurando con la questione.

 Tuttavia l'altro giorno una fascetta del libro di Fusaro mi ha illuminato.

 Recitava: "Testo adatto solo a lettori non convenzionali", insinuando quindi nel lettore il dubbio che, nel caso lo trovassero un fastidioso essere o un imbarazzante fake, essi fossero convenzionali.

 Ecco, il populismo in libreria, come nella vita, sto giocando su questo: i libri populisti ti sfidano, i libri contro il populismo ti terrorizzano.

 I libri contro il populismo sono molto istituzionali.

 Tentano di spiegarti con raziocinio che si tratta di un male che gioca sulle tue paure, sui ragionamenti di pancia, che esistono statistiche, evidenze ecc.

  Insomma dopo tre minuti, diciamoci la verità, hai solo voglia di chiudere tutto e andare su instagram (o perlomeno è quello che accade in un lettore medio che non ha abitudine a leggere e vuole farsi un'idea).

 Persino i titoli sono noiosi: ma si può intitolare un libro "La sfida imPopulista"?? Giochi di parole che ti fanno venire in mente il signor Burns che tenta di fare il ggggiovane.

 I titoli populisti sono ben più vivaci: ti promettono la verità! Lo smascheramento dei poteri forti! La lotta al pensiero unico dei radical chic! Diventa un lettore anticonvenzionale! Unisciti a noi! 

 Hanno titoli improbabili, ma d'effetto! Copertina kitschissime, ma nell'epoca dei buongiornissimi perfettamente coerenti.

 I conservatori sono riusciti, grazie a un uso della comunicazione estremamente spregiudicato, ma anche estremamente moderno, a fare un giro di valzer non indifferenti: ora non sono più ultraconservatori! Ora sono loro i rivoluzionari!

 Poi certo, se gratti la patina trovi il peggio del peggio dell'ultraconservatorismo (odio per le minoranze, suprematismo bianco, sessismo a livelli allucinanti, odio per lo straniero), ma ad un primo acchito ora sono la rivoluzione dello status quo, quello che ti parla per statistiche e libri che ti terrorizzano e ti dicono che sì, stai bene, pure se te ne accorgi sempre un po' di meno.

 Inoltre, ho un'idea del perché la sinistra, al netto del ritardo allucinante sul piano della comunicazione non riesca a farsi valere: i populisti non vogliono il nuovo, vogliono un rivoluzionario ritorno al vecchio. 

 Quindi, sostanzialmente non inventano niente di nuovo, fanno leva sulla nostalgia, sulla mitica età dell'oro, sui vecchi tempi che non erano poi così belli, ma a distanza di anni e dopo una crisi economica devastante sembrano stupendi.

 La sinistra non ha gioco così facile. 
 Se vuole tornare a fare la sinistra deve inventare un mondo nuovo, deve chiedere un cambiamento radicale a un mondo che non ha nessunissima voglia, anzi, sbatta, di esserlo.

 Si deve cambiare la società alla radice per avere un mondo più giusto, libero e lieto e se un tempo eravamo disposti a sacrifici in questo senso, adesso la parola sacrificio fa spavento e orrore.

 Un po' perché a nessuno va di farli, un po' perché in verità ne abbiamo fatti per star solo indicativamente peggio (ma lì si apre anche l'enorme tema della globalizzazione, del fatto che o si crea un movimento d'opinione globale o ognuno si attacca al tram,  e del conflitto generazionale per cui le generazioni precedenti forse hanno magnato un po' troppo pensando che sarebbe tutto andato sempre per il meglio e mò pagamo noi). 

 Non è comunque il tema di questo post.

 Quello che, devo dire, mi stupisce di tutto ciò, non è tanto che si rifletta in libreria quello che vedo nella vita pubblica, ma che, alcune storiche case editrici si prestino a questo gioco.

 Anzi, non è che mi stupisce, mi PREOCCUPA proprio.

 E' vero, certo, che pecunia non olet e che l'editoria è commercio, ma editoria ha voluto per molto tempo dire anche militanza o, almeno, tentativo di dare una certa lettura del mondo.

 Esiste per questo il concetto di linea editoriale, ma anche il concetto per il quale se un libro è pubblicato da una casa editrice x puoi star certo che è più autorevole di quello pubblicato dalla casa editrice y. Ci sono piani editoriali diversi, target diversi, storie pregresse diverse.

 O almeno c'erano.

 Perché Fusaro mi sta scombinando le certezze e mi sta mostrando una grande confusione anche sotto il cielo editoriale che mi porta ad altre domande: anche le redazioni delle case editrici sono vittime dell'effetto "Martina Dell'Ombra" e non si accorgono di cosa stanno combinando oppure lo sanno o non gliene importa?

 Sono finiti i tempi in cui c'era una sorta di coscienza editoriale, in cui dare spazio a questo o quello poteva segnare una differenza? 

 Oppure anche questo è lo spettro di un altro cambiamento dei nostri tempi, ossia l'idea di non avere mai davvero una compiuta responsabilità in quel che accade? Non è colpa mia, sono gli altri che me lo hanno fatto fare!

 Non lo so eh, basta saperlo. Una cosa è certa, ovunque guardi, in tv, nella realtà, sui social e anche in libreria c'è grande confusione sotto il cielo.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...