martedì 31 dicembre 2013

Genitori e figli in libreria! Episodi commoventi, anziani trascinati e padri orgogliosi di futuri economisti, il rapporto più in voga nel bel paese visto dalla libreria!

Nulla come le feste porta in librerie orde di famiglie festanti. A me, che sono molto irritabile di mio, come ormai avrete compreso, queste famiglie della domenica mandano ai matti già quando vado a lavoro. Incuranti del fatto che mentre loro si godono le ferie qualcuno ahimé non può farlo, passeggiano sulle banchine della metropolitana come fossero su un placido sentiero di montagna, ostruendo passaggi e scale mobili, ammassandosi in curve strategiche, trovando giusto far muovere i primi passi al figlio di un anno mentre io cerco di catapultarmi tra le porte di un bus che ripasserà solo venti minuti dopo. La famiglia della domenica in genere non sa prendere i mezzi pubblici ed è la prima causa di ritardo nel mio arrivo a lavoro. Si inchiodano davanti ai tornelli e alle porte della libreria incuranti del resto del mondo, se cerchi di sommuoverli si incavolano pure che loro sono in vacanza e non capiscono perché qualcuno abbia tanta fretta.
 Ecco, queste famiglie della domenica, che mi caricano a molla già prima di entrare in negozio, sono un'ottima cartina tornasole del rapporto genitori-figli nell'Italia di oggi. Creature che in quest'era postmoderna così liquida deambulano quasi sempre scompagnate per tutto il resto dell'anno, sciamano producendosi in siparietti che ti fanno seriamente domandare se hanno compreso che stanno parlando con un estraneo e sì, hanno varcato la soglia di casa.

PADRE OTTANTENNE-FIGLI* CINQUANTENNE: 
Sono più o meno come Giovanna Mezzogiorno all'inizio
del film  "La finestra di fronte".
Il resto dell'anno non li vedi insieme praticamente mai. A Natale sarà che la badante è in ferie, sarà che siamo tutti più buoni, ecco che il figlio natalizio porta il padre in libreria con la sua lista di libri, devo dire nell'80% dei casi del tutto onorevole. Forte di una grande disponibilità di tempo, l'anziano (in genere uomo) colleziona recensioni del Corriere su recensioni di Repubblica che poi compra tutti in un solo colpo. E' brutto dirlo, ma la maggior parte delle volte, il figlio non vede l'ora di sbrigare la faccenda. Se il padre parla a bassa voce, gli parla sopra malamente chiedendomi i libri di corsa. Se sono da ordinare o devono arrivare a giorni, il figlio comunica chiaramente al padre che per quell'anno ci hanno provato e vabbeh è andata così. L'anziano sorride ed è grato se riesce a tornare indietro con almeno due dei dieci libri che sperava. Generalmente costano tutti un bel po', perché sono grossi e soprattutto particolari. Anche il prezzo è fonte di protesta. "Papà ma hai davvero bisogno di questo libro?".
 Viene accontentato con maggior facilità e meno proteste l'anziano religioso. Vuole solo libri di religione, qualsiasi cosa del papa e similari, lo fa felice. Tutto è rapido, indolore e poco costoso. L'ideale per il figlio adulto medio.

PADRE CHE PENSA AL FUTURO DEI FIGLI: 
L'altro giorno è giunto da me questo padre che è stato la vera fonte di ispirazione del post. Ben vestito, chiaro padre della domenica, teneva per mano questo bambino ottenne che invocava il libro "Lego story". Il libro in questione è una disamina economica della celebre industria del mattoncino, cioè spiega la nascita dell'idea, le strategie aziendali, le scelte di marketing ecc. Lo teniamo tra i libri di economia. Dopo aver spiegato questo chiaro concetto al padre, l'uomo non desiste: suo figlio vuole quel libro. Certo che lo vuole, pensa che sia un catalogo sui lego probabilmente! Ma poiché è un chiaro cliente San Tommaso che finchè non vede non crede gli porto il libro, sperando che si convinca. Il bambino afferra il tomo e non lo molla, il padre insiste che quello è chiaramente un libro per bambini, altrimenti non si spiega cotanto amore (al riguardo fossi in cui mi sarei fatta delle domande). Io insisto che lo vendiamo agli adulti che sperano di avere successo succhiando la linfa vitale del marketing, ma niente. Alla fine, il padre, fiero, prende il libro al pupo "Beh, mi pare chiaro che mio figlio inizia presto! Avrà un grande futuro!", mi dice festante.
 Mi pare chiaro che se il pupo cambierà idea e deciderà che so, di fare l'insegnante, darà un grande dolore al padre che già lo vedeva giocare in borsa.

PADRE "MIO FIGLIO COM'E' INTELLIGENTE": 
Questi genitori entrano in libreria chiaramente non rendendosi conto di dove si trovano e mi portano davanti la prole con inusitato orgoglio. "Mia figlia cerca un libro", mi annunciano come se si trattasse di un evento straordinario "Forza tesoro, chiedi alla ragazza". Lì i casi sono due: 
1) L'adolescente in questione vorrebbe seppellirsi per la vergogna e scappare millanta chilometri lontana in cerca di pietoso oblio. Mi chiede il libro, solitamente per la scuola, con totale svogliatezza sperando vivamente che non sia presente in libreria dandogli in tal modo la scusa per non leggerlo. I genitori, che mai entrano in tali luoghi, pensano che il libro debba essere così raro che noi non lo teniamo: quale intelligenza! Quale particolarità nel pargolo! (Semplicemente tutta la classe della ragazza è giunta prima di lei).
2) L'adolescente, o l'universitario, se la tira. Non si capisce perché si sia portato i genitori dietro visto che chiaramente sa cosa vuole, immagino per pavoneggiarsi un po'. Chiede libri non scolastici nel caso degli adolescenti (in genere robe come "Sulla strada" di Kerouak o qualcosa di Bukowski che fa tanto fico) e libri per i suoi studi nel caso dell'universitario. Se ancora capisco la megalomania del quindicenne, mi sfugge quella del ventenne, il quale peraltro va cercando sentenze della corte costituzionale e libri giuridici particolarissimi in una libreria generalista. Quando gli sveli l'esistenza delle librerie giuridiche cadono dal pero e andandosene raccontano ai genitori che non abbiamo proprio nulla, che scandalo, che scandalo. 

EPISODI COMMOVENTI: 
Anni fa mi capitò un episodio particolarmente tenero nel rapporto padre-figlio. Era un pomeriggio senza nessuno e venne questo padre con un bambino che poteva avere cinque o sei anni. Dopo un'oretta nel reparto dei bambini, il padre venne a pagare alcuni libri sulle principesse Disney e altri tomi chiaramente pensati per delle bambine. Feci pagare il signore senza ovviamente dire niente, ma credo che lui si sentisse in dovere di dire qualcosa, così mi guardò e disse, "Mio figlio vuole solo libri sulle principesse", poi prese busta e bambino e se ne andò. Mi è sempre rimasto impresso perché sia che il bambino abbia semplicemente una fissa per Cenerentola, senza alcun seguito nella sua vita adulta, sia che ce l'abbia, sicuramente aveva un papà che gli voleva bene. E tra tanti genitori che si trascinano i libri come pacchi, manco fossero un obbligo, è stato un raggio di luce.

Voi andate mai in libreria con i vostri genitori? Considerando che i miei leggono pochissimi a me capita di rado, ma di una cosa sono certa, se mai da anziani vorranno essere accompagnati, non gli metterò fretta!

lunedì 30 dicembre 2013

Buoni propositi per l'anno nuovo! Diventerò una libraia migliore! Una blogger più completa! Una lettrice meno anarchica! L'importante è crederci.

Allora, ho pensato a vari post da scrivere stasera, tra cui uno su un piccolo libro per piccolo tragitto che mi ha gustato molto. Poi il mio animo nazionalpopolare mi ha detto "Vuoi tu concludere l'anno con un post ad caxxum, completamente avulso dal contesto Capodanno?". 
Unirmi al codazzo cool di tutti coloro che si vantano di ignorare che il trapasso dell'anno sia una cosa comunque degna di nota e darmi un tono da libraia indie e hipster al tempo stesso sarebbe stato bello, ma ahimé sul piano festività io sono una perfetta italiana media. Mi piace inciccionirmi a Natale, rotolarmi sulla sabbia a Ferragosto e regalare cuori di cioccolata a San Valentino. Ho sempre cercato di diventare una persona migliore condividendo menefreghismi su fb, ma non ci sono mai riuscita. Ecco perché il mio senso del dovere mi impone di finire l'anno con una serie di buoni propositi per l'anno nuovo. Capisco che questo insensato post possa non interessarvi, ma un blog è fatto anche di deliri, quindi eccovi le mie promesse qui di seguito!

BUONI PROPOSITI DA LIBRAIA:
In casi estremi mi affiderò alla forza della preghiera.
Il buon proposito maggiore al riguardo è essere più comprensiva e meno irritabile verso i clienti molesti. So che qui sfociamo nello zen, ma penso seriamente che per molti di costoro valga la massima di Gesù Cristo "Padre perdonali perché non sanno quello che fanno." 
 Molti probabilmente non si rendono conto che gli esseri umani interni ai negozi sono esseri umani con un cuore e un'anima, bisognosi di gentilezza, educazione e domande con un senso. Molti non si rendono conto che la domanda "Voglio un libro, ma non ricordo che libro è, può trovarmelo?", è sintatticamente e metafisicamente senza senso.
 Cercherò di essere più tenera con queste anime perse lo prometto e allenerò maggiormente la mia memoria visiva nell'incamerare tutte le copertine che l'editoria italiana riuscirà a sfornare.
 (A proposito di copertine, solo ieri mi sono accorta che quelle della nuova agghiacciante serie fluo di Fabio Volo sono pure gommosette. Vi avviso, la copertina gommosa al tatto sarà il nuovo trend del 2014).

BUONI PROPOSITI DA BLOGGER:
Lisbeth Salander, la santa patrona
 di tutte le blogger.
La parola blogger mi fa un po' ridere perché per essere tale a quanto pare basta avere la pazienza di aprire blogspost et similari. Il fatto che non esista una trafila simile alla laurea per giungere a tale titolo, mi fa sentire come Elisabetta Canalis che dice di aver studiato all'università solo perché dopo il liceo ha pagato la prima rata delle tasse alla statale di Milano (o in un qualche altro ateneo). Diciamo che mi sento un po' cretina. Comunque, i miei buoni propositi da blogger sono più numerosi e sensati di quelli da libraia.
1) Prometto e premetto che, turni permettendo, mi trascinerò a qualche imperdibile evento librario in Italia. Di sicuro alla Fiera del libro di Torino e spero a quella della Piccola e Media editoria a Roma (voi direte, lo sai con un anno di anticipo compra i biglietti ora. Eh, avere giorni liberi da novembre in poi in negozio è difficile come ottenere l'indirizzo della vergine Maria).
2) Prometto e premetto che farò pedagogici post Alberto Angela style sulla storia del libro. Da tempo penso ad un elenco di assurdità legate ai libri, come la storia del mitico Columba di Iona, la cui assurda storia dovrebbe fargli guadagnare a priori il titolo di santo protettore dei fotocopiatori illegali. Altra cosa che mi premetto da tempo è un post sulla storia delle figurine, strana e gustosa al punto giusto.
Il mitico San Columba, che copiava libri
di nascosto usando la sua magggica mano
luminosa.
3) Una nuova rubrica. Sto cercando di farmi venire una buona idea che non risulti una scopiazzatura di qualsiasi altra cosa sia già stata pensata in precedenza, ma considerando che prima di me hanno prosperato migliaia di anni e di geni, l'impresa è piuttosto ardua. Probabilmente ripiegherò sul vezzoso e intelligente omaggio a qualcuno. Devo ancora individuare il donatore di idea però.
4) Più recensioni. Non ne faccio molte perché mi sembrano un po' trite e ritrite, poi mi chiedo sempre che mai avrò da dire, Natalino Sapegno style, sull'ultimo libro che ho letto. C'è però da dire che con questo presupposto non avrebbe avuto senso aprire un libro sui libri/lettura a monte, quindi mi farò passare lo scrupolo morale. 
5) Più interviste. Anche se, con mio grande stupore, sono tra i post meno apprezzati del blog, sono quelli che da un certo punto di vista danno più soddisfazione, visto che sono l'unica occasione di dialogo e non monologo e capisco l'autosbrodamento, ma ogni tanto preferisco che qualche idea non mia viaggi da queste parti. Anticipo che ce ne dovrebbe essere presto o tardi una molto gustosa sul piano nazionale di lettura che il ministro Bray sta cercando di mettere su in un qualche modo. No, non sono arrivata fino al minister, ma di sicuro ad una molto autorevole fonte.
6) Cercare di capire come aumentare il dialogo pure con chi mi legge. Chi mi segue su fb sa che ogni tanto mi lancio in cretinerie come "Su quale argomento vorresti vedere un post?" "Di chi è questa copertina?". Ammetto di farmi venire certe idee dopo essermi rintanata abusivamente nella sezione di informatica a leggere i consigli di blogger che ti insegnano come astutamente migliorare la piccola opera del tuo ingegno. Oh, sarà che a me per prima pare una cretineria, ma non funzionano mai. Lancio un appello da qui: se secondo voi esiste un modo intelligente per coinvolgervi fatemelo sapere!

BUONI PROPOSITI DA LETTRICE: 
Vorrei imparare ad essere meno anarchica. Considerando poi che, malgrado il nome del blog, la ggggiovinezza vera si sta allontanando con la mia amata linea d'ombra, non ho più il tempo di una quindicenne, ergo, prima di mettermi a leggere "Anna Karenina" in santa pace sul letto, devo spignattare e pulire il bagno come tutti coloro che tentano di non ridurre la casa una porcilaia per incuria e abbandono. Quindi devo imparare a dire no ai libri che mi assicurano gli amici siano bellibellibelli anche se sin dalla copertina gridano "zucchero cupcake e amore!", agli esperimenti da biblioteca che sono un fallimento a monte e soprattutto devo riuscire ad abbandonare i libri. Io ho questo difetto stoico che mi induce a finire qualsiasi porcheria, anche la più noiosa, anche dopo mesi. Rarissimamente ho abbandonato dei libri al loro destino, penso neanche una decina in vita mia. Ecco, è giunto il momento di smetterla con gli scrupoli morali: se dopo pag. 400 il libro non funziona, vuol dire che non si riprenderà più.
 Ho già un mio piccolo elenco di libri da mettere nel cesto virtuale (che sarebbe diventato reale in caso di gift card) e leggere nei primi mesi del 2014:
"Lux in arcana", il catalogo della mostra dell'archivio segreto vaticano.
- "Perché essere felice se puoi essere normale" di Jeanette Winterson che finalmente pare uscirà in economica!
- "La donna del piano di sopra" di Claire Massud  e "Ogni contatto lascia una traccia" di Elanor Dymott che quest'anno ho letto davvero pochi romanzi.
- "L'esistenzialismo è un umanismo" di Sartre che ormai ho rimandato un po' troppo.
 Ecco, me li scrivo pure qui così evito di dimenticarmeli tra tre secondi e ritrovarmi perplessa davanti agli scaffali della biblioteca a domandarmi: mmm, ma non c'era qualcosa che volevo leggere?

 E i vostri buoni propositi quali sono? Buon anno a tutt*! A domani per gli auguri definitivi!

domenica 29 dicembre 2013

Cosa resterà di questo 2013? Il giro dell'anno in 12 libri! Tra grandi vecchie, Grillo e Renzi, mayali e divette, nuovi Duran Duran e papi star un'istantanea dell'anno che se ne va!

Allora, volevo fare la classifica dei libri migliori del 2013, poi mi sono scontrata con un mio duplice grande difetto:
1) La mia memoria a lungo termine (in realtà anche quella a breve) fa schifo, quindi ho faticato enormemente a ricordare cosa fosse uscito quest'anno e cosa nel 2012-2011 (nella mia mente è tutto un enorme pastone). 2) Io leggo in modo completamente anarchico. Rarissimamente mi lancio sulle novità, magari mi segno i titoli, ma vuoi che aspetto l'economica, vuoi che do la precedenza ad altri tomi, finisco per rinviare di mese in mese e poi di anni. Devo poi confessarvi, che a dirla tutta, escludendo "La vita agra" di Bianciardi, che non è proprio recentissima, ma io ho letto in riedizione quest'anno, non mi pare di essermi imbattuta in nessun imperdibile capolavoro, e un po' me ne dispiaccio.
Ecco perché, ho deciso di aderire alla moda dell'anno. Dopo "La storia del mondo in 100 oggetti", dopo "La storia del mondo in 12 mappe", dopo "La storia del mondo in 100 armi" ecco a voi, "Il giro dell'anno in 12 libri"! 

PEPPA PIG:
Il mayale è indubbiamente il personaggio dell'anno (assieme al Papa). Suyno festante, sporcinante e sempre ridente, accompagnata dal suo codazzo di amici antropomorfi, meriterà un post a sé in futuro. Nel frattempo, per motivi che fatico a comprendere, ha sbaragliato tutti gli aspiranti al trono di idolo dei lattanti. La storia non si ricoderà di Giulio Coniglio, né di Lello Porcello e nemmeno del povero gatto Mirtillo, solo lei "La Peppa", come la apostrofano le sciure, manco fosse la vicina di casa di origine calabrese, splenderà per sempre nel cosmo del merchindising. Per chi avesse più di 3 anni di età consiglio la visione di "Peppa 'o puorc" o "Pota Pig", sordide versione del mayaletto festante che ha invaso molestamente i nostri scaffali. Io sto ancora aspettando la versione in romanesco, Youtubers dateve 'na mossa.

VIOLETTA:
Detta da me anche la malaeducacion, come far crescere deviata un'intera generazione di bambine. Armata di un codazzo di spasimanti, di un chilo di blush, tanti sogni, un microfono glitterato e una tendenza alla telenovela che le deriva dalla sua sudamericanità plagia decinaia di ragazzine convincendole che una gonna a fiori e tanta civetteria fanno di te una vera donna. Orde di bambine la adorano e venerano, io faccio il countdown verso il prevedibile momento in cui cost'essa ci dirà che ha almeno 5 anni in più, farà tante foto con le tette al vento, dirà che ha avuto un qualche tipo di dipendenza e aspirerà a diventare la nuova madonna. Nel frattempo piccole veline crescono.

JFK:
Forse ve lo siete persi, ma noi in libreria siamo sempre aggiornatissimi sulle commemorazioni. Dal 25 aprile, alla festa della Repubblica, dal compleanno di Napolitano, alla decadenza di Berlusconi, non ci facciamo mancare nessuna esposizione a tema. Del resto il cliente ama sentirsi alla moda e stare sul pezzo, quindi ecco diventare tutti nostalgici degli anni '70 e di lady Kennedy e della sua eleganza, anziani tenere congetture sull'attentato di Dallas e cinquantenni scambiarsi opinioni su quello che il fu John avrebbe potuto fare se non lo avessero fatto fuori. Altri grandi commemorati dell'anno, sono Adriano Olivetti e Albert Camus. Se di Jfk non me ne frega niente, degli altri due vi consiglio di spulciare le uscite, anche perché, tempo un anno e l'80% delle cose sarà introvabile, e allora dovremo aspettare altri cinquant'anni prima che qualcuno si ricordi che un giorno esistevano anche industriali che non miravano solo al soldo, ma a qualcos'altro.

IL BLU E' UN COLORE CALDO:
L'ho recensito, non ha bisogno di altre presentazioni. Per chi ancora lo ignorasse è la graphic novel da cui è stata tratta "La vita di Adele". Non è male, anche se i disegni non mi fanno impazzire e ci sono dei momenti molto ingenui, ma ha venduto tanto nonostante fosse una storia lesbica disegnata da una sconosciuta ventenne del nord della Francia, segno che ogni tanto anche noi italiani siamo in grado di digerire qualcosa di nuovo. Se non vi siete ancora sciroppati il film ve lo molto consiglio, personalmente avrei tagliato qualche scena un po' troppo lunghetta e almeno una delle interminabili scene di sesso, ma è uno dei migliori film che abbia visto negli ultimi anni, e sotto molti punti di vista è superiore alla graphic novel, fatto, come sanno tutti i lettori, più unico che raro.

"OLTRE LA ROTTAMAZIONE" di Matteo Renzi: 
Renzi el conquistador subito dopo la disfatta di Bersani, pubblicò questo libro molto ambiguamente con Mondadori. Se Bersy ancora si affidava agli Editori Riuniti, il neosegretario del Pd mostrava già i segni di una palese alterità. Non potendo ancora beonare a dovere e dovendo raccogliere attorno a sé i dinosauri del partito e l'apparato tanto vituperato che a parte rare eccezioni gli ha fatto quadrato attorno, parla di un beyond: "Oltre la rottamazione". L'unica cosa che poteva rendere interessante questo libro era l'elenco dei 101 franchi tiratori che hanno affossato Prodi. Ovviamente non c'è. Ma non temiamo non è vecchia politica e vecchio magheggio, siamo oltre la rottamazione. Basta dirlo.

GRILLO:
Oh, Grillo non parla coi giornalisti, ma quanto scrive! E quanto scrivono su di lui! Probabilmente, sapendo che la libreria non è una così grossa cassa di risonanza si guarda bene dal fare l'elenco dei 100 libri da bruciare e mettere nelle sue liste di proscrizione giornaliere. E sì che se volesse non avrebbe che l'imbarazzo della scelta. Dopo le famigerate elezioni di febbraio, i nostri scaffali si sono riempiti di qualsiasi cosa. Pro Grillo, contro Grillo, tweet di Grillo, programma di Grillo (spero si trovi ancora perché è da leggere e impallidire), passato di Grillo, presente di Grillo, tutto Grillo. Sembravano impazziti. Ora è tutto ridimensionato. Ci siamo già abituati a quest'ennesima stranezza che amiamo infilare nel pastoio della politica. Salvo svegliarci tra 5 anni e dire: ma come caspita siamo finiti in questa tragica situazione?? Eh...

LA CRISI: 
Non c'è un libro specifico, ci sono TUTTI i libri di economia, che hanno solo questa grande fissazione ormai: la crisi. Come se ne esce, quando, come, perchè. A onor del vero devo trovarne ancora uno che spieghi chiaramente chi, cosa, come e perchè e dove stiamo andando. Ogni economista dice tutto e il contrario di tutto. "Usciamo dall'euro!" "No, rimaniamo nell'euro!". Komplotti, banke, bankieri, colpi di stato, denaro criminale, excursus storici e momento reazionari che ci vogliono regredire direttamente al fiorino, i lettori cercano convulsamente una risposta nella sterminata bibliografia, la cerco pure io, la cerchiamo tutti.

ONE DIRECTION:
Un giorno ricorderò a tutte le ex adolescenti che incontrerò i tormenti che mi hanno causato coi loro urli, le loro isterie e la loro incontenibile gioia davanti alle innumerevoli biografie dei One Direction (hanno solo 20 anni, ma cos'hanno da dire??). Anche qui attendo l'effetto Take That e le chiacchiere che ci saranno post scioglimento, tra un'accusa e l'altra, nel frattempo i Duran Duran dei nostri tempi polverizzano Bob Dylan e Frank Zappa. Sto diventando cinica e perfida, ma molto mala tempora currunt (no a me non piacevano le boy band manco da adolescente, e faccio notare che sarei stata una vittima molto più indicata visto che era l'epoca d'oro di Justin Timberlake e compagni!).

NELSON MANDELA
In realtà, tra lui, Andreotti, don Gallo e Margherita Hack, l'elenco dei morti famosi sarebbe molto lungo, ma, complice il natale, gli sconquassi più grandi li sta creando l'abolitore dell'apartheid. Tutti si scoprono ispirati, sognatori, passionali, pronti a morire per le proprie idee, pieni di luce, gioia e compassione. Comprano indignati "Un nero nel tribunale dei bianchi" e mi parlano con trasporto de "Il lungo cammino verso la libertà".Avidi di sapere incamerano frasi da baci perugina politici confezionate ad hoc che poi smarmellano su fb. Non nasce mai in loro il dubbio che forse stanno discriminando qualcun'altro o che magari non si stanno proprio battendo per un futuro migliore. Tempo un mesetto e Madiba lascerà il posto ad un altro morto famoso con cui riempirsi la bocca, non temiamo.

"IO CHE AMO SOLO TE" di Luca Bianchini: 
Come notava qualcuno prima di me, quest'anno, nonostante le copiose uscite, non c'è niente che abbia fatto il botto. Non ci sono stati frustini sadomaso, vampiri assetati di sangue umano, adolescenti di fuoco post apocalittiche o giornalisti di buon cuore con storie commoventi. Calma piaTta. Persino lo Strega si fa fatichissima a ricordare chi caspita lo abbia scritto. E' stato un tristo anno senza tormentone letterario, che sarebbe un po' come un estate senza tormentone musicale e tante piccole hit. Carine sì, ma un po' tristarelle. Questa estate, dopo anni di onorato servizio, ecco che finalmente Luca Bianchini ha stravenduto con una trama "Mine vaganti": Puglia, sole, mare, tradimenti, figli gay e in questo caso un grande evergreen della commedia all'italiana, il matrimonio. Non è che abbia amato particolarmente questo libro, anzi, ma l'ho ritenuto un'ottima cartina tornasole della narrativa italiana contemporanea: caruccia, ma senza idee, vacua e leggera come un soffio di vento, che passa e non lascia niente.

IL PAPA: 
Di lui ho già parlato, ma non avrebbe senso non citare la star letteraria del 2013. Il vero trascinatoe di folle, la E. L. James dell'anno è il buon Bergoglio. Noi eravamo tutti pronti coi tomi del cardinal Scola (meno male che non facciamo gli allibratori) ed ecco Bergoglio sbancare il banco. Se c'è un vincitore delle classifiche è proprio costui. L'anno scorso Ratzinger e i suoi sofismi avevano vendicchiato, quest'anno gli scaffali di religione a pope Francesco dedicati sono vuoti. Con essi anche quelli su San Francesco e Santa Chiara, chiaro effetto traino. Son curiosa di vedere se nel 2014 il delirio continuerà e a quali abominevoli incroci giungeremo. Paolo Brosio scriverà un libro sulla sua udienza papale? Bergoglio impartirà lezioni di cupcake glassati? La Parodi lo inviterà in trasmissione? Attese.

LE GRANDI VECCHIE:

E' stato l'anno delle grandi vecchie. Concomitanze di eventi hanno voluto che Alice Munro (che io mi cospargo il capo di cenere, ma trovo pallosissima) vincesse il nobel, Doris Lessing (che invece amo molto) morisse e Edna O'Brien venisse riscoperta grazie al suo "Ragazze di campagna". Della Munro ho tentato di leggere senza fortuna "Nemico, amico, amante...", l'ho trovato noioserrimo, ma ritenterò (anzi se volete consigliarmi qualcosa...), di Doris vi straconsiglio il bellissimo "Il sogno più dolce". Nonostante il titolo zuccherino è la splendida storia di una famiglia che attraversa mezzo secolo, dalla guerra fino ai giorni nostri. Parla degli errori, della cattiveria, dei che guevara sulle spalle degli altri, delle scelte dolorose che facciamo e non facciamo, scorrevolissimo, va giù in un secondo. "Ragazze di campagna" ancora non l'ho letto, ma ho dato un'occhiata alla biografia della O'Brien uscita di recente, meritevolissima.
W le riesumazioni letterarie!

Mi raccomando, non è l'elenco dei libri del 2013 che ritengo migliori, ma di quelli che meglio descrivono quest'anno in libreria! E voi? Cosa mi consigliate di leggere assolutamente per rifarmi la metaforica bocca letteraria?

sabato 28 dicembre 2013

Cose realmente avvenute! Lo giuro! "Dalle Alpi alle Ande"

Per il mio grande ritorno al mondo dei blogger vivi, dopo un ingozzamento natalizio che aggiunto almeno 3 chili alla mia bilancia, eccovi una vignetta in grande stile sul cliente natalizio telefonico. Penso sia stata una delle tre telefonate a cui sono riuscita a rispondere, ovviamente nel mucchio sono sempre fortunella. Ovviamente è tutto realmente avvenuto tranne la richiesta del cliente pargolo alla madre a proposito di Peppa Pig. Quello è stato un parto della mia mente nato dalla fusione di "piccoli squaletti crescono" e "Peppa Pig fa tutto" (Peppa Pig, un'eroina di cui presto parleremo).
 Domani sappiate che vi beccherete l'originalissimo post sulla mia classifica personale dei migliori libri del 2013. Non state nella pelle eh.



                              

martedì 24 dicembre 2013

Auguri di buon Natale!!!:D

Car* lettori e lettrici di codesto blog, che voi siate clienti molesti o clienti paradisiaci (presto un post anche per voi), che siate colleghi e colleghe esaust* come otarie o addirittura in difesa del fortino, che leggiate Fabio Volo (eh sì, a Natale siamo tutti più buoni) o Salinger, buona vigilia e buon Natale a tutti voi!!
Sappiate che aspetto la conta dei libri non graditi e di quelli graditi che vi siete ritrovat* sotto l'albero!
Ingozzatevi a dovere e siate felici!
Vi lascio una vignetta bonus su quella che è la dura eppur maravigliosa vita del libraio anche sotto Natale!


(Un augurio particolare ai più ferventi commentatori/lettori/diffusori del blogghe: Impossiball, Alo Madeddu, Cristina Vio, Gaia Giramenti, Beatrix24, Silvia Schwa, LaPi, Athenae Noctua e Gattitudine, Speakermuto e Michele. Non ci crederete ma nessuno di loro mi è parente!)

lunedì 23 dicembre 2013

Avviso natalizio ai/alle naviganti!!


Dunque, nei prossimi giorni, come la stragrande maggioranza degli italiani, sarò occupata a farmi tiranneggiare dai miei parenti (e a tiranneggiarli a mia volta), a strafogarmi di cibo, a chiedermi come possa mai il giorno di santo Stefano avere una durata di 78 ore e a fingere gioia e tripudio per regali osceni. Ergo sarò impegnata a godermi il Natale alla grandissima.

 Non so quanto riuscirò ad aggiornare il blog. Tenterò di farlo, ma dipenderà dal grado di rimbalzamento nelle varie case parenti. In ogni caso domani avrete una vignetta in omaggio e tutti i miei auguri!
(Nel caso sentiste la mia mancanza, potrete stordirvi con la lettura de "I canti di Natale. Da "Jingle bells" a Lady Gaga").
 Mi raccomando, ingrassate a dovere anche voi.

Riflessione sul valore della lettura scolastica coatta. E' giusto e sensato che a scuola diano delle letture forzate? Vi avviso, su questo, son conservatrice!

Oggi ultimo giorno (almeno credo) prima delle vacanze scolastiche, affronterò un tema caro agli adolescenti e ai loro genitori: i libri da leggere per le vacanze.
 Quando andavo a scuola, anche io, sin dalle medie, avevo questo compito che implicava leggere uno specifico libro al mese. Durante le vacanze di Natale i libri salivano come minimo a due, si moltiplicavano in estate. Già all'epoca ricordo miei compagni che si lamentavano di questa cosa, manco ciò ci impedisse di passare romantiche giornate a lanciarci sugli slittini (nell'infanzia avrò visto la neve cinque o sei volte per una giornata sola) o lanciarci coi capelli al vento in enormi campi di grano spazzati dal sole d'agosto (ho il sospetto che pure questa cosa accada solo nei film americani). In sostanza i miei compagni si lamentavano perché, tra tutti i compiti tediosi che ci rifilavano, l'unico su cui i genitori davano loro ragione e sponda nel rifiuto era la fatidica lettura del libro.
 Io in matematica sono sempre stata incapace, i miei genitori lo sapevano e capivano che non era una questione di non impegno, ma proprio di mancanza di qualche connessione logica nel mio cervello, secondo voi mi hanno mai detto "No figlia mia lascia stare le equazioni che tanto sono noiose e nella vita non servono a niente?". No. Dovevo rimanere inchiodata a oltranza alla scrivania tutto il pomeriggio. Mi hanno  mai detto che studiare geografia in un'epoca in cui sono stata capace di attraversare tutte le divisioni sociopolitiche dei Balcani (ho iniziato a studiare la Jugoslavia, ho finito con Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina ecc. non parliamo della Russia passata per il Csi e millanta altri stati) era completamente inutile? E pure a voi davanti alle infinite pagine sugli innumerevoli imperatori romani vi hanno mai suggerito "Guarda, puoi vivere tranquillo pure non sapendo chi e cosa abbia fatto l'imperatore Vespasiano?".
 Non credo.
Immagino che un genitore fautore della non lettura immagini
suo figlio in queste condizioni quando prende in mano un libro.
Eppure molti genitori e non solo, ritengono che tra tutti i compiti che i figli devono fare, quello della lettura di un libro al mese, non solo sia tranquillamente evitabile, ma risulterebbe persino DANNOSO.
 Non so quante volte ho sentito uscire dalla bocca di varie persone il seguente leggendario enunciato "A me non piace leggere perché a scuola me lo hanno fatto odiare."
 Premesso che io considero la scuola SCUOLA, ergo un posto dove tu devi imparare, pure le cose che non ti vanno (e tutte quelle storie che la società precostituita vuole insegnarti solo quello che vuole ecc. ecc. fa uscire persone quadrate ecc. ecc. le ho sempre trovata un'idiozia), anche se io pensassi che sia solo un luogo in cui un ragazzino deve essere viziato, incoraggiato, deliziato e rincorso per imparare quattro cose in croce, continuerei comunque a trovarmi fermamente d'accordo col fatto che la lettura del terribile libro al mese debba essere obbligatoria.
 Non si chiama campo scuola, non si chiama viaggio di piacere, si chiama scuola. 
 Ma perché i genitori sono inflessibili sulla geografia e non sulla lettura? Perché in molti preferiscono aiutare il pupo a cercarsi il riassunto su internet o vengono da me scocciatissimi in libreria dicendomi senza remore né pudore: "Non capisco perché devono leggere queste cose. Non capisco perché devono leggere!"?
 Magari è perché il livello culturale medio del paese, lo abbiamo detto, è basso, pochi leggono, molti si chiedono perché mai dovrebbero farlo. In più, fatto non secondario agli occhi di tanti, leggere romanzi di duecento anni fa,  non è che porti dei gran soldi, non ti insegna come inventare un'app o fondare una S.p.a.
 Non si potrebbe piuttosto introdurre qualche insegnamento finanziario random per risvegliare la coscienza economica del pupo? Lo hanno già proposto, se non fosse che dovrebbero aggiornare o pagare altri insegnanti lo avrebbero (secondo me) già fatto. 
  Il già citato tycoon americano Robert Kiyosaki è un gran sostenitore della faccenda. Nel suo best seller "Padre ricco, padre povero" (nella cui quarta di copertina c'è scritto che dovrebbe essere dato da leggere nelle scuole e università. La crisi non ha insegnato nulla) e nel recente "Risveglia il genio finanziario di tuo figlio", ci tiene a ribadire che il pupo deve essere addestrato sin da giovine. 
"Un libro scritto per chi vuole preparare i propri figli a un mondo a cui la scuola non li prepara...il reale mondo del denaro." Piccoli squaletti crescono.
Visto che noi dall'America prendiamo sempre il peggio non dubito che prenderemo anche questo.
 Leggere quindi non porta soldi (anzi te ne fa perdere visto che devi comprare i libri, non sapete quanto 10 euro per "Il principe" di Machiavelli pesino ad una madre con Louis Vuitton al braccio), è fastidioso, la stragrande maggioranza dei genitori ritiene che non serva e ritiene pure di aver trovato la scusa scaricabarile perfetta, "La scuola mi ha fatto odiare la lettura".
 Certo, anche io concordo che oltre ad alcuni grandi classici, molti professori potrebbero aggiornare le loro liste libresche con un rapido giro in libreria. Di sicuro se ad un ragazzino si danno da leggere di seguito "Cime tempestose" "Il sentiero dei nidi di ragno" e "L'Agnese va a morire", se già non vive in un contesto familiare che lo saccagna di rimproveri se non legge, e l'unico libro che la madre ha sul comodino da 3 anni è "Cotto e mangiato" della Parodi, difficilmente troverà stimolante la lettura e penserà che sia tutto una palla.
 La mia idea è che (oltre all'aggiornamento non casuale delle liste dei libri da dare da leggere, mi ricordo che mia sorella passava da "Kitchen" della Yoshimoto a "Germinal" di Zola senza soluzione di continuità), tutti i professori di tutte le materie dovrebbero essere conniventi nell'inculcare senso della lettura e coscienza critica. Nel momento in cui il professore di matematica, oltre a farti penare su limiti e integrali, disequazioni e algoritmi, ti rifila da leggere in che so 3 mesi, libri come "La guerra dei codici. Spie e linguaggi cifrati nella seconda guerra mondiale" o "Un mondo di coincidenze" di Ennio Peres, (a dimostrazione che la matematica non è solo un incubo di cifre ma si finalizza anche in qualcosa), o l'autobiografia di quel pazzo di Tesla, mi pare più difficile che un genitore invitante alla non lettura perseveri nell'intento. 
Ovviamente questo non è un j'accuse ai professori (i quali hanno talmente tanto da fare che in effetti magari il giro in libreria non riescono a farlo, ma possono non so farsi consigliare da altre parti della filiera, bibliotecari o librai, su quello che va in giro di nuovo), ma di sicuro lo è a tutti coloro che pronunciano la fatidica frase "La scuola mi ha fatto odiare la lettura". A me non è che la scuola mi ha fatto odiare la matematica, ero già incapace di mio. Di sicuro ha fatto dei danni continuativi rifilandomi professori d'inglese non preparati uno dietro l'altro, ma lì stiamo parlando di almeno 15 anni di inettitudine che non dipendono certo dalla lettura estiva di "Daisy Miller".
Secondo voi in quanti che indossano e usano questa
maschera, anche solo in post su internet, sanno che viene
da un libro? E cosa diceva davvero quel libro? Più del 5
Novembre bisognerebbe ricordare la coscienza critica.
La lettura segue dei gusti personali, come tutto nella vita, durante la quale però non di rado bisogna fare cose che risultano utili anche se non gradite. Leggere, anche libri come "I Malavoglia" (che trovai una palla EPICA) è una di queste. Con la grande differenza che leggendo si impara sempre qualcosa. Inoltre essersi costruiti delle solide basi critiche permette di distinguere in tutti i campi della vita la spazzatura da ciò che non lo è.
 Perciò o tu ragazzino che mi leggi, o tu genitore che se non leggi i libri manco leggerai questo blog, ma te lo scrivo comunque, leggere serve e moltissimo. Serve per prepararsi a vivere e a non farsi fare il lavaggio del cervello dal primo populista che incontri.
 Mi pare che viste le condizioni dell'Italia, leggere non sia inutile, anzi, magari le statistiche dell'Istat al riguardo possono valere più di un trattato di attualità politica: Statistiche sulla produzione e lettura di libri in Italia. Sito Istat.
 Forza regazzì, tutti a farsi una cultura su "Se questo è un uomo"! Magari non risveglierete il vostro cervello finanziario, ma quello critico sì.

Ps. Questa pontificazione è uscita di getto, assolutamente non voluta. Del resto dopo giorni di liste sulla molestitudine dei clienti me la potete pure passà. Ah, rimanete su questi schermi in serata che manderò un messaggio alla nazione de "I dolori della giovane libraia" con le avvertenze per il Natale. Mi raccomando se avete figli e nipoti che non leggono e gettano la lista delle letture natalizie nel caminetto, inseguiteli con un randello.

domenica 22 dicembre 2013

Cose realmente avvenute!Lo giuro! + piccola dissertazione sull'umorismo milanese! "Freddure"

Lo so, Frizzi è romano, ma del resto qualche esemplare
doveva nascere anche sotto il Po.
La vignetta delle cose realmente avvenute di oggi è riferita a un dramma che colpisce tutti coloro che lavorano a contatto col pubblico: le grandi battute dei clienti/utenti. Ci sono questi esemplari, praticamente sempre uomini che fanno ignobili battute credendo di essere spiritosi e risultando solo una versione ulteriormente peggiorata di Fabrizio Frizzi.
 Vorrei poi porre un particolare accento tra la grande differenza che intercorre tra l'umorismo nordico e quello romano.
 E' praticamente impossibile che un romano rida alla battuta di un milanese (a meno che il milanese in questione non sia Bertolino) perché l'umorismo a base di risotto e ossobuco misconosce l'ironia e ama tantissimo il cosiddetto "umorismo da oratorio". Il risultato sono freddure da asilo, battutine all'acqua di rose di cui si scusano subito fosse mai che li stai prendendo sul serio e volgarità causali infarcite della fatidica parola "pirla" che farebbero meglio a riservare agli amici del bar.
 Il milanese si stupisce che tu non abbia reazioni come sganasciarti o guardarlo con adorazione e ti fissa come  fossi un essere di un altro mondo. Non pago, e non cogliendo la grande opportunità che gli stai dando (andarsene con dignità) insiste nel volerti procurare un incontenibile riso spiegandoti la battuta (e tutti sanno che una battuta spiegata non ha senso). Non riuscendo una seconda volta nell'intento se la prende a male e inizia a trattarti come una cretina.
 "Va là che non capisci!", esclama con disprezzo afferrando il suo libro.
 Col tempo si impara che per quieto vivere è meglio assecondarli.
Mi spiace ma in questo son campanilista. Preferisco le becere battute romane. Dirette e implacabili.
 Detto ciò, la mia vignetta, frutto di un recente cliente natalizio, spiegherà il mio discorso meglio di altre 100.000 parole. Milanesi vi voglio bene non odiatemi.


I dolori della giovane (non ancora) libraia! "Linguistica e Indiani"!

Ed ecco a voi "I dolori della giovane (non ancora) libraia"!
 Oggi fa la sua apparizione Fabio Salsiciotti, il mio prof. di Greco e Latino solo per il I liceo classico. Costui fu una vittima della nostra ignoranza solo per un anno perché poi migrò verso lidi più istruiti avendo vinto un concorso in università. Il suo disperato tentativo di inculcarci nozioni fonetiche un po' troppo complesse sul greco antico, produsse risultati devastanti come quello di cui sotto.
 Vanessa Pizzillo ora è una felice madre di famiglia e non credo che abbia mai più avuto a che spartire qualcosa la linguistica.

venerdì 20 dicembre 2013

Appendice al cliente natalizio. Come dimenticare il succhiaconsigli, il mastino o la parte sbagliata della mela?? Anche loro meritano la giusta gloria! Jingle bells!!

Visto che poi verrò inghiottita dalla libreria in un unico buco nero, stamane eccovi un post a pochissima distanza dall'altro (che praticamente ho pubblicato 1 nanosecondo prima di mezzanotte). Ho visto che molti collegh* e persino qualche cliente che fatto outing sono rimasti festanti e colpiti dal cliente natalizio, una specie che in questi giorni ci assedia manco fossimo in mezzo alla battaglia del fosso di Helm o in una trincea nei pressi del Piave. Ho pensato quindi di porvi un'appendice, visto che altre deliziose creature si abbattono su di noi giornalmente (e poi così scarico negatività per la giornata e sarò zen e pacifica con tutti gli altri clienti nonostante qualcuno di loro mi abbia appena dato dell'incapace perché non le ho saputo suggerire il libro giusto per l'introduzione alla fenomenologia turcoandalusa).

IL DUBITATORE:
Il dubitatore arriva da te, sparatissimo e con sicurezza. Magari ha pure sbuffato lungamente nell'attesa, come per dire che stava perdendo un sacco di tempo. Ti dice sicuro "Cerco questo libro x dello scrittore x". Cerchi e ovviamente non trovi nulla. 
"E' sicuro del titolo?", chiedi allora. La risposta è "NO". 
Forse c'era la parola amore dentro, aspetti che controllo su internet, mmm no magari ho sbagliato autore, mi collega un secondo, un attimo. Il dubitatore inizia a dubitare di ogni cosa, alla disperata ricerca di aiuto e comprensione si attacca al suo smartphone cercando informazioni da google (cosa che non capisci perché non abbia fatto mentre era in coda invece di sbuffare). 
 Nel tentativo di aiutarlo gli chiedi se almeno si ricorda se è un romanzo, un libro di cucina o uno sul tai chi che magari uno controlla a occhio a scaffale. Il dubitatore, occhio pallato e sudori freddi, ti dice "Non lo so."
 Di colpo dubita anche di essere entrato per cercare un libro, di averlo mai desiderato, del perché si sia ficcato in quella situazione. Il panico regna, la folla che rumoreggia impaziente non lo aiuta nella concentrazione. A quel punto tutto sta alla freddezza del dubitatore: se avrà le forze di resistere fino alla decima ricerca su google avrà il suo tomo, altrimenti fuggirà in preda al panico sconvolto.
 "Chi sono io?" "Ma per chi era questo libro?" "Cogito ergo sum?"

IL MASTINO:
Non ti molla. Lui entra col suo immancabile , salta la fila o se la fa tutta, ma di una cosa puoi stare certa, non ti lascerà più. Fa la sua richiesta, gliela esaudisci, ma poi continuerà a ronzarti intorno per almeno un'altra mezz'ora. Ha più facoltà di autonomia del cliente che vuole essere servito, perché sparisce per brevi periodi salvo tornare con pacchi di libri da cui ha estratto meticolosamente una bibliografia che pretende: A) Che controlli. B) Esiste l'e-book? C) Se voi non ce l'avete dove altro posso trovarla. D) Mi fa vedere dove si trovano questi 16 autori? No non conosco l'alfabetica.
 Durante l'anno raramente si fa vedere, in genere è uomo e ha piglio comandino. Quasi mai è dotato di figli. Immagino sia abituato a comandare come il padre della domenica, ma è più perentorio. Se incontrate un mastino sono cavoli amari.

IL SUCCHIACONSIGLI: 

Agisce più o meno come il dissennatore.
E' una categoria che durante l'anno solare di tanto in tanto fa la sua apparizione. Egli o ella sanno per ancestrale conoscenza popolare che il libraio indicativamente non solo sa tutto, ma può suggerirti qualsiasi cosa. Quale libro è il più indicato per una collega con cui hai litigato e che adesso è in ospedale e non hai il coraggio di andare a trovare (richiesta realmente fatta)? Quale quello per suggerire alla tua migliore amica che sei innamorato di lei, ma non vuoi realmente impegnarti e quindi vorreste iniziare una storia di solo sesso? Non so cosa passi per la testa del succhiaconsigli, forse che da qualche parte possediamo una scatola magica con i libri tutti i gusti più uno, pronti per ogni singola particolare evenienza. Il gioco comunque, durante l'anno può persino essere stimolante e divertente, ma...NON a Natale.
 A Natale il succhiaconsigli entra in libreria con una lista infinita di persone e parenti a cui vorrebbe regalare un libro che gli comunichi una cosa specifica nella specifica circostanza. Viene da te, certo che tu abbia un'ora da passare rimestando tra gli scaffali in attesa del testo più giusto, di quello che gli farà fare un figurone. Quando tenti di fargli capire che non hai tempo per lui ti fissa sconvolto "E come mai??". Cerchi di comunicargli che può benissimo cercarsi un libro di botanica da sola, tra i venti che tenete sullo scaffale e lo molli lì dribblando continui assalitori con la tecnica del temporeggio.
 Dopo venti minuti passi casualmente di lì e trovi il succhiaconsigli che fa le stesse identiche domande ad un altro sventurato collega. Ovviamente con l'aggiunta del "Una sua maleducatissima collega non ha voluto aiutarmi e mi ha portato qui. Ma io che ne so quale libro sulle stelle alpine è più adatto per mia suocera??"
 Rimane un mystero perché dovremmo saperlo noi.

IL QUESTIONATORE:
Egli si domanda sconcertato come mai i libri finiscano, com'è possibile che siamo rimasti senza copie di un libro che DOVREMMO PER FORZA tenere, per quale arcano motivo la libreria sembri una Caporetto con libri esplosi in ogni dove e sezioni che sembrano castelli in rovina. La risposta: "E' Natale" per loro non ha nessuno significato.
Sono dell'opinione che costui viva in un altro pianeta, altrimenti le sue domande non si spiegano.
 "Io ho bisogno di questi 14 libri per un esame, dovrei averli per domani" (alcuni dicono davvero per domani).
 "Sotto Natale gli ordini singoli sono rallentati dal fornitore."
 Giù calunnie, insulti e richieste di spiegazioni per il disservizio (??). 
 In alternativa il questionatore ha mille problematiche con libri comprati un mese prima. Non ha lo scontrino, non ha nulla, ma si ricorda che gliel'ho venduto io, e no, non è proprio riuscito a passare prima del 20 di dicembre "Sa, gli impegni". Immagino, io invece me la sono spassata in un solarium. Il 90% delle volte il questionatore non ha ragione. Il 90% delle volte gliela dai o subisci i suoi improperi mentre servi altri 12 clienti che la folla si accalca. Se ne va maledicendoti e promettendo di non tornare mai più.
Peccato che torni sempre.

LO STRINGITORE DI AMICIZIE: 
Questo cliente non è tanto molesto per noi, quanto per gli altri clienti. E' una varietà del cliente con lo spirito natalizio che però vede in noi degli automi e negli altri clienti degli amici festanti. Cerca dei libri sul Papa, tu lo porti nel settore e ovviamente troverà lì ad affannarsi altri due o tre clienti. Li saluterà come perduti fratelli tra lo sconcerto generale iniziando a parlare di tutto.
 "Che bello è natale, ma i regali che fatica eh? Anche voi cercate il Papa?"
 Siccome è Natale e a Natale siamo tutti più buoni e più restii a maledire il prossimo, i presenti commetteranno il grande errore di dargli corda. Dopo dieci minuti ripassi da lì e li trovi ancora a parlare del tempo, degli abeti, del papa e delle luminarie della città. Le sventurate vittime ti fisseranno disperate come a dire "Aiutami ti prego aiutami!", ma  passerai impassibile per non stuzzicare lo stringitore di amicizie, fosse mai che si ricordasse che sei viva, respiri e puoi parlare con lui.
 Ieri uno stringitore ha neutralizzato un mastico insopprimibile. Grazie, te ne sono grata ovunque tu sia.

LA PARTE SBAGLIATA DELLA MELA: 
Stessa espressione di disperazione.
Qualcuno nei commenti lo citava. E' lui, il cliente che viene, non si sa perché, per conto del coniuge e ne riferisce gli ordini come fosse un automa privo di desiderio, intelletto e capacità di ragionamento. Il suo unico aiuto sono un foglietto che pare scritto da una formica incrociata con una capra (ergo non decriptabile) e un cellulare a cui dopo dieci secondi si attacca con ardore.
 "Tesoro la ragazza dice che non riesce a capire...sì lo so che ora non puoi rispondere, che dovrebbe aiutarmi lei, che tu sei tanto impegnata ed è di sicuro un'incapace però..." (la parte sbagliata della mela tende sempre a dimenticare che il libraio è presente).
 Ho varie ipotesi su questo fantomatico coniuge, ma l'immagine che più si palesa nella mia mente è di lui sdraiato in un letto di dolore, tra mille cuscini, in pieno '800 style. Qualcosa di grave gli ha impedito di alzarsi e camminare e quindi manda il coniuge manco istruito a dovere a tormentarmi. 
 La parte sbagliata della mela suda freddo, prende appunti e si scusa in continuazione con te. Penso sempre che la parte sbagliata della mela sia anche quella zerbinata. Un buon 70% delle volte riusciamo a risalire al libro cercato, nell'altro 30% sono felice di non essere quell* che deve tornare a casa a dare la cattiva novella.

La via per il 6 dicembre è ancora lunga. Non prometto che non mi cimenterò ancora in elenchi del genere, vegliate che non sapete né il giorno né l'ora!

giovedì 19 dicembre 2013

Consigli per i regali di Natale III. Dalla Twilight mom all'esercito di colleghi, dalla romanticona all'amico raffinato. Poi non dite che non vi aiuto!

Ve lo dico, dopo un'altra infornata di clienti natalizi stavo per fare un'appendice al post di ieri che sento di aver dimenticato degli esemplari considerevoli e soprattutto meritevoli di citazione. Oggi, mentre perplessa ascoltavo un cliente che alternava una frase sensata e una completamente senza senso ("Avete quel libro sulla Siria/Noi balliamo tutti quanti e ci ascoltiamo tutti/Quel libro del Mulino con la copertina bianca/Ah, la musica la musica per le stanze/può dirmelo?" No, non aveva l'auricolare), chiedendomi se fosse un folle o solo afflitto dalla sindrome di Tourette, ho capito che la vasta umanità del Natale non può essere contenuta in un solo post. Ma. Visto che non voglio essere monotematica, vi dico succulentamente che avrete la seconda razione o domani o comunque a giorni. La via verso la Befana è ancora molto lunga O.o
 Visto che invece la via verso il Natale si accorcia, eccovi i consigli per gli acquisti parte III.

LA TWILIGHT MOM E LA TWILIGHT FIGL: 
Qualche tempo fa avevo annunciato che avrei parlato di questa mitologica figura della Twilight Mom. Chi è costei? Per spiegarlo a chi ancora l'avesse fortunatamente ignorato, partirò da un fatto ancora più ignobile: l'esistenza delle mamme fan di Marco Carta. Qualche anno fa, cercando qualche immagine su google mi imbattei in questo collage di foto di Marco Carta e alcuni cani carlini. Una cosa talmente trash da sembrare finta. Non lo era. Era il banner di questo sito formato da madri di famiglia talmente tanto appassionate del figlioccio di Maria de Filippi da voler imparare in suo onore il sardo. In qualche modo, dopo aver passato un'appassionante mezz'ora a spulciare il forum di queste madri in deliquio, giunsi ad un fatale collegamento che mi introdusse al fatato mondo delle Twilight mom.

Immagine pescata da internet. Sono chiaramente delle teen moms,
Chi sono costesse? Madri di famiglia, anche su d'età, che per qualche inquietante motivo muoiono d'amore per Edward Cullen, il vampiro con duecento anni anagrafici di infinita adolescenza. Cioè la stessa madre che probabilmente tormenta il figlio che guarda i cartoni il pomeriggio e brufoleggia in giro coi suoi amici, vorrebbe in verità essere ancora come lui, farsi vampirizzare da un adolescente nonmorto e vegetariano e sposarsi e concepire contro ogni legge della biologia e della logica in un paese sudamericano.
 Dunque, fosse mai che siete un parente di una Twilight mom o molto più probabilmente di una Twilight figl cosa regalare loro per Natale?
Consiglio 1. Volete assecondare la sua sete di sangue umano, ma non di pessime letture.
 Approfittando del fatto che comunque, ridendo e scherzando, ha avuto la forza e la costanza di leggersi una saga il cui ultimo libro ha pure un quantitativo di pagine considerevoli, puntate sul suo punto debole (i canini e bei giovinetti sexy) per rifilargli qualcosa di un filino superiore. Un esempio per tutti: "Intervista col vampiro" di Anne Rice, ma anche "Lasciami entrare" di Lindqvist. Il primo sarà apprezzato da tutte le mom e le figl che sublimano nelle storie vampiriche i loro incoffessabili desideri da sciura, il secondo da chi è pure avviato sulla strada delle letture un filino più raffinate.


 Consiglio 2. Volete assecondare la sua sete di sangue umano e di pessime letture.
 Vi do questo ignobile consiglio solo perché è una mia ferma convinzione che l'abitudine alla lettura, passi, almeno all'inizio per letture discutibili. Ossia la coscienza critica nasce dopo un buon numero di libri, per cominciare anche pessimi. Quindi, ecco pronta per le mom l'horror chick lit di cui avevo parlato tempo fa "Bianco celibe e vampiro", come unire Sophie Kinsella a Dracula. Ibridi che sarebbe meglio non vedere, manco sotto l'albero di Natale, ma si fa quel che si può. Mi raccomando da usare solo in casi disperati.


IL REGALO A TUTTO L'UFFICIO: 
Siete in un ufficio di 20 persone. Tutti per Natale vi hanno fatto un regalino per buona creanza, quieto vivere, amicizia vera e molto più spesso facciata. Ovviamente dopo che per tutto il mese vi siete detti ad ogni benedetta pausa pranzo: "Quest'anno che c'è la crisi solo un bigliettino che si risparmia!". 
Siete stati gli unici a crederci, ergo dovete restituire l'inaspettato regalo, anche se esso il 90% delle volte è un'orrida saponetta a forma di angelo che butterete nel primo cestino all'angolo o un puzzolentissimo pout pourri che rifilerete a vostra nonna. Come trovare 20 regali tutti possibilmente uguali e che non vi mandino in rovina?
 La casa editrice "Stampa Alternativa" ha una mitica collana un tempo chiamata millelire ora (mi pare di aver capito) Euro, in cui appunto vende solo piccoli librettini a 1 euro l'uno.
Sotto Natale le librerie in genere ne tengono in quantità perché appunto sono l'ideale per un regalino senza impegno. Per i titoli potete sbizzarrirvi.
 Siete in un ufficio di sole donne? Ecco per voi "Sono entrata in menopausa, vorrei uscirne. Voci da un consultorio familiare". Vi ritrovate in uno di quei posti in cui nella notte si affilano i lunghi metaforici coltelli per fare la festa al prossimo vostro? C'è l'evergreen: "Lettera sulla felicità" di Epicuro, buono per tutte le stagioni e il non impegnativo e appena uscito "Gaffe. Equivoci e aneddoti in un negozio di scarpe.
Mi raccomando, da calibrare secondo il grado di ironica, cattiveria e ritorsioni da parte degli amabili.


L'INGUARIBILE ROMANTICA:
Costei esiste sempre e sempre esisterà, anche perché è una grande sostenitrice dell'economia libraria. La narrativa rosa oltre che per pregiudizio esiste anche per un motivo: orde di donne mensilmente leggono pacchi di romanticherie. In questi ultimi tempi non potete sbagliare: qualsiasi cosa abbia del cibo nel titolo, sia ambientata a Notting Hill, New York e Parigi, e abbia un amico gay al suo interno, saprà far scattare le molle del cuore romantico della romantica.
 Costei melensa e accasata da una vita o perennemente in cerca, (rare le vie di mezzo), crede al principe azzurro, agli uccellini, ai cupcake, all'adozione internazionale, al legame madre-figlia e alle amicizie di una vita.
Assecondarla sarebbe troppo facile, perciò voglio darvi un altro consiglio: Fannie Flagg.
 Il suo nome forse non vi dirà nulla, ma il film "Pomodori verdi fritti" è basato su un suo libro, peraltro edulcorato e cambiato nelle sue due parti più forti: la segregazione razziale e la storia lesbica. Non so se avete visto il film e non so se nel vederlo vi è parso che ci fosse qualcosa di strano tra le due protagoniste. Beh, c'era. 
ed. Rizzoli, 10 euri
 Comunque Fannie Flagg è un'autrice ingiustamente sottovalutata, infilata in modo arbitrario nella sezione rosa. Le sue storie sono leggere e con vari zuccherini elementi, ma davvero mai banali. Con una fortissima ironia e molti riferimenti al profondo sud degli Stati Uniti, la Flagg racconta storie terribili di cui ci si rende conto solo alla fine. Ti sembra di leggere il solito impasto di amore, forza d'animo, amicizia, fortune e agnizioni e finisci per aver avuto l'affresco di una società oppressiva, razzista, sessista che nonostante tutti i suoi sforzi non può mai avere la meglio sulle turbolente protagoniste.
 Le vostre amiche romantiche la ameranno. Quelle romantiche e intelligenti scopriranno un'autrice bravissima e magari avranno voglia anche di leggere qualcos'altro, possibilmente più serio. Regalo riuscito, subdolo intento pedagogico pure.
 In tutto ciò se non avete letto il libro neanche voi, fatelo!


L'AMICO CON VERO BUON GUSTO: 
L'amico con vero buon gusto, è un po' diverso dall'amico bibliofilo. L'amico bibliofilo infatti tende a leggere voracemente qualsiasi cosa, principalmente cose belle, ma nel mezzo ci ficca anche qualche schifezza, i best seller della stagione che non si sparga la voce che lui non legga abbastanza, ogni santa porcheria che gli amici e i parenti non bibliofili gli rifilano pensando di far loro cosa gradita. Il loro motto è un po' "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior."
 L'amico con vero buon gusto invece, è come l'amico appassionato di Blues o Jazz. Ama solo le cose belle. E degna di attenzione e lettura solo le cose belle. Quindi legge mediamente molto meno del bibliomane assetato di pagine umane, ma quello che passa per le sue mani è davvero solo il meglio. Il regalo natalizio a tale specie è davvero un interessante sfida (o una sordida rottura di palle) e perciò quest'anno vi aiuto con due bei titoli ad hoc.
"Sia lode agli uomini di fama" di James Agee e Walker Evans ed. Saggiatore 35 euros.
Con questo NON potete sbagliare. E' il libro giusto per forza. E' lui. Nel 1936 uno scrittore james Agee, e un fotografo, Walker Evans vengono inviati nella profonda provincia americana flagellata dalla grande depressione, per un reportage. Il risultato sarà così vero e crudo, talmente forte, da non poter essere pubblicato. Verrà infine dato alle stampe nel 1941. Fotografie bellissime, la realtà che ti schiaffeggia. Benissimo scritto. Un libro che è davvero un LIBRO. Se non fate un figurone così non so davvero come altro potreste.

"Bob Dylan" di Sauthall Brian ed. Magazzini Salani 29,90 euros.
Poichè spesso il lettore di buon gusto è ascoltatore di buon gusto, potreste unire le sue passioni con questa bella pubblicazione sulla vita del grande Bob. Anche qui splendide fotografie, tanti documenti e un qualcosa di nostalgico per i bei tempi che furono. In genere il lettore di buon gusto ha pure una certa età, non è che col buon gusto ci è nato, è una dura arte che ha affinato con gli anni, e magari nel farlo lo ha aiutato anche Bob Dylan.

Bene, e anche per stanotte ho smesso di pontificare. Buonanotte a tutt* e ovviamente se avete richieste scrivete!


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