martedì 30 luglio 2024

Le hit dell'estate 2024! Canzoni tra romanocentrismo, borghesia, smart working sofferto, jingle che non lo sono, canzoni del boom economico e da salid

Lo scorso anno, complice un lavoro in cui ascoltavo a lungo la radio (i podcast dopo un po' mi causano mal di testa), avevo prodotto un paio di post sulle canzoni dell'estate.

 Da vera italiana media avevo pure apprezzato il tormentone ufficiale, "Italodisco" dei The Kolors, sebbene bisognasse pescarlo in un'insostenibile selva trap.

 Quest'anno sono tornata ad ascoltare la radio per l'estate (ho l'ascolto stagionale) e sono di nuovo nel gorgo delle hit estive. Il cambiamento più significativo è la presenza di un numero maggiori di cantanti donne (ma era difficile fare peggio dello scorso anno quando erano tipo 3) e in effetti passano un po' meno trap.

 Per il resto però siamo ancora nel nazionalismo canoro e ci sono pochissime canzoni straniere. Non mi pare inoltre di ravvisare nessun particolare capolavoro, ma tanto "Portiamo a casa il risultato", ma soprattutto il malloppo.

 Vediamo se prima dell'estate esce la canzone del secolo.

OVERDOSE DI AMORE di Zucchero e Salmo:

Esistono cover che non dovrebbero esistere e questa è una di quelle.

 Salmo trasforma una vecchia hit di Zucchero (che ammetto, già di suo non mi piaceva) in una canzone da discoteca che non ce la fa. 

 Il risultato di questo forzatissimo ripescaggio ha qualcosa di disturbante, come se qualcuno avesse messo musica disco ad una serata di ballo di liscio confondendo gli avventori del centro anziani (è un'immagine molto precisa, ma è l'unica che mi viene in mente).

 Evitabilissima.

MEZZO ROTTO di Alessandra Amoroso e Big Mama:

 Confesso di aver scoperto che la canzone racconta di un lesbodramma solo cercando il testo per questo post. 

 L'unica cosa che era rimasta nella mia mente mentre la ascoltavo era l'ikonika frase "Dove vai questa notte sei tutta cromata". Ed effettivamente i riferimenti motociclistici dovevano insospettirmi.

 Il fatto è che a me Alessandra Amoroso non piace, o meglio, non piacciono le voci nasali e infatti non amo nemmeno Eros Ramazzotti. Quindi qualsiasi cosa canti, il mio cervello non lo assimila.

 BigMama migliora un po' la situazione, ma quell'unz unz forzatissimo boh, perchè?

 Il fatto che abbia visto la Amoroso in un paio di performance di Battiti Live cantare vestita come se fosse pronta per la prima alla Scala rende ancor meno coerente tutto l'insieme. Boh.

SESSO E SAMBA di Tony Effe e Gaia:

 L'anno scorso Tony Effe ed Emma con "Taxi sulla luna" vincevano la palma per la canzone più inquietante e sessista dell'estate, (anche se Emma nel ritornello non se n'era accorta e faceva la romantica). 

Quest'anno Tony cerca di rilanciare Gaia che aveva fatto qualche bella canzone appena uscita da Amici, molto raffinata e poi puff era sparita.

 Torna in questa versione Chica Mala che sembra tipo la naja obbligatoria per le cantanti donne (prima o poi un anno te tocca), ma almeno, al contrario di Emma sembra aver letto il testo della canzone che canta Tony e non solo il ritornello.

 Quindi diciamo che Tony appare su una sorta di percorso di redenzione e a parte qualche smania di possesso che speriamo sparisca prima della prossima estate ("nessuno può farti i complimenti") canta una storia d'amore (o quel che è) ai tempi della trap.

 Lei è bella, stupenda, un po' cattiva ragazza. Lui la copre di gioielli e le immancabili borsette (regà ma qualcuno mi spiega il fascino delle borsette? Io non l'ho mai capito, io soffro quando devo cambiarla perché devo trovarne un'altra comoda e che mi piaccia al tempo stesso, come può essere un piacere comprarle??).

 A una certa lei vuole un figlio, ma lui la molla con la frase più romanocentrica mai sentita in una canzone: "Vengo da Roma centro, è pazza del mio accento, Vuole un figlio con me solo per farlo ricco e bello, Sto contando milioni, mi dispiace, non ho tempo".

'Ste vibes da Parioli anche meno. 

SEXY SHOP di Emis Killa e Fedez:

Chissà cosa sarà di Fedez quando anche per lui la parabola della celebrità ai massimi livelli possibili calerà inevitabilmente. Non so se vogliamo saperlo onestamente.

 "Sexy shop", duetto a cui si è prestato Emis Killa (non si sa bene perché), probabilmente era ai suoi occhi una revenge song che Shakira te dico fermete.

 Il problema è che una revenge song funziona se l'altra persona ti ha fatto una carognata plateale, non se si tratta di un matrimonio allo sfascio in tempi rapidissimi per questioni mezze legali mezze che non si capiscono (e saranno ben cavoli loro). Insomma, ha un senso se è un vendetta non una ripicca.

 Lui la accusa di averla vista sfiorire, di averlo voluto cambiare, ma ovviamente come nei migliori status di fb: "Dici che sono un bastardo, ma per te io non cambio". 

Il dubbio è che sia stata lei a non voler cambiare per lui. 

Il dubbio ulteriore è che sostanzialmente non freghi molto a nessuno e che a sfiorire siano stati un po' entrambi trascinandosi dietro tutto il codazzo di epigoni ig dietro che adesso tentano di mostrare un'anima e non solo uno stile di vita da miliardari.

PEYOTE degli Articolo 31 ft Fabri Fibra e Rocco Hunt:

Confesso questa cosa. Non faccio che ascoltare l'ultimo album degli Articolo 31 (che mi piace tantissimo), scoperto casualmente dopo che qualcuno mi ha informato che all'inizio di una delle canzoni, "Libertario surf",  c'è un pezzo di un famoso discorso di Elly Schlein.

 L'album non solo è Articolo 31 stile anni 2000 pieno, ma in almeno metà delle canzoni J-Ax urla con rabbia delle frasi che avrei potuto e avrei voluto scrivere io.

 "Peyote" è forse la prima canzone in cui 3 cantanti si mettono assieme a non farmi venire voglia di lanciare la radio direttamente nel Tirreno.

 Certo, è una prevedibile canzone di droghe che però hanno il nome di donna e allora sembrano donne potrebbero essere donne e invece sono droga. 

Tuttavia sprigiona estate e va bene così.

MELODRAMA di Angelina Mango:

 Tutte le volte che sento una canzone di Angelina Mango mi viene in mente un solo aggettivo: strano.

 Non è, come potrebbe sembrare, un pensiero negativo. Nel senso che strano in questo caso è sintomo di originalità, di qualcosa che ERA ORA sembra nuovo e non trito e ritrito e stratrito.

 A me "Melodrama" è piaciuto subito: tanti cambi di ritmo, testo complesso, musica insolita.

 Inoltre le va dato atto di non essersi messa a fare la vocalist di ritornelli estivi per trapper, trappola in cui sono cadute cantanti più navigate di lei.

 Non è quel che definirei una hit estiva, ma finalmente qualcuno ha evitato LA NOIA.

STORIE BREVI di Tananai e Annalisa (FILONE CANZONI SIMILBOOM ECONOMICO):


 Intendiamoci, apprezzo sempre un testo in cui qualcuno accusa il prossimo di essere "un po' finto borghese",
ma "Storie brevi" di Tananai e Annalisa mi sembra la canzone effetto vintage ormai immancabile nelle estati italiche.

 Motivetti o melodie che ci ricordano in qualche modo tempi andati, preferibilmente il boom economico, la dive con soprannomi animali+paese lombardo (aquile di Ligonchio e via discorrendo), estati sulla riviera romagnola, indimenticabili film al cinema, spumoni e un po' tutta l'estetica del periodo che in qualche modo c'ha rovinato per sempre perché l'età dell'oro è passata e noi l'abbiamo mancata di un soffio.

 Ecco, dopo anni di saccheggio di Talkagi&Ketra, The Kolors e Fedez, quest'anno tocca a loro, ma insomma da Annalisa ci si aspetta di più una canzoncina di un farlocco tempo che fu.

 Carina, ma si doveva fare di meglio, queste robette durano un'estate in cima alla classifica e nulla più.

"KARMA" dei THE KOLORS:

Ho scoperto guardando una sera Battiti live che quella dei The Kolors è una canzone e non un jingle pubblicitario. 

Bene ma non benissimo, come si diceva una volta.

30 GRADI di ANNA:

Pare che questa Anna sia la star dei ragazzin3 di questa estate.

E con questa affermazione sono pronta a entrare direttamente al centro anziani senza passare per il via.

La canzone rivendica sostanzialmente uno smart working vissuto male. Mentre gli altri e le altre se ne stanno in spiaggia, lei è costretta a stare a casa a scrivere hit. Il tutto con una temperatura esterna di 30 gradi.

 Anna MAMMAGARI 30 gradi. Questo titolo poteva reggere prima del 2000, adesso la gente fuori schianta con 40 gradi e fidati che stai molto meglio in casa te con l'aria condizionata a scrivere 'sta hit.

ESTATE 80 dei BNKR44:

A Sanremo trasudavano provincia e mi avevano fatto simpatia. Questa specie di canzoncina estiva invece potrebbe essere definita: la via più semplice.

 Cantano più o meno come dei trapper e usano come base il refrain di "Figli delle stelle", quindi tutti gli ingredienti per finire in radio e non nel dimenticatoio post Sanremo.

 Ma quell'eccentricità provinciale che pareva aver intravisto in loro sembra del tutto scomparsa e insomma, non sempre le vie più facili sono quelle più giuste.

 Peccato.

MALAVITA dei Comacose:

L'ho scoperta in realtà su Spotify che me la proponeva al termine del per me assoluto tormentone "Discoteche abbandonate" di Max Pezzali (che avrebbe meritato molto di più, ma come tutto quello che riguarda la generazione X è caduto nel dimenticatoio in breve tempo).

 In preda, pensavo, a qualche allucinazione sonora, mi ricordava un po' De André. 

 Alcuni passaggi sono scritti talmente bene per i tempi che corrono da dare l'impressione che si tratti tutto di un grande equivoco e che sia una cover rimodernata dei bei tempi andati. Invece no.

 Invece a quanto pare si possono ancora scrivere canzoni belle e cantarle bene (lei almeno ha secondo me una voce bellissima, lui spero che impari a chiudere le E prima o poi). Leggere per credere:

"Viola di campo non sarà l'ennesimaBocca di vino color di quaresimaChe dovrà vendere cara la pelleAd un cattivo mercante di stelleSotto ad una lunaChe sembra una monetaUn tirapugni d'argentoSopra ad un guanto di seta"

CANZONI INGLESI DA SALDI:

Quest'anno le radio tentano di tornare verso inizio anni 2000 e di passare qualche canzone inglese, con scarso successo.

 C'è chi dà la colpa al provincialismo italico che ci fa preferire Gabbani a Harry Stiles, ma forse dovremmo ammettere che quello che passa il convento è davvero misero. 

 Le canzoni estive inglesi le chiamo ormai "canzoni da saldi". Canzoncine buone come sottofondo nei negozi di abbigliamento mentre cerchi di capire perché hanno deciso di rovinare una camicetta con balze, paillettes e protuberanze non richieste e scomode.

 Ti danno fastidio mentre cerchi di concentrarti e fondamentalmente sembrano tutte uguali.

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