mercoledì 27 novembre 2013

Libri da leggere prima dei trenta. Da Tolkien alla trilogia di Calvino, da Harry Potter a Salinger i tomi che sarebbe meglio leggere prima di passare la fatidica soglia di non ritorno.

Per chi si fosse perso il perdibilissimo film, si tratta
di un'immagine de "Il ritratto di Dorian  Gray".
In questi giorni di assoluto (per me) caos, ho scovato su fb un post molto carino: cose che provano che sei terribilmente vicino ai 30 anni.. Con mio sommo orrore mi sono resa conto che vengo colta in fallo in quasi tutti i punti (quelli che eludo sono principalmente cose di cui non me ne è fregato nulla). Che fossi sulla soglia dell'età adulta me ne ero resa conto già l'anno scorso, quando ad un Capodanno ad Amsterdam a fare mille pazze pazze follie con l'amica fricchettona che ognuno di noi ha, ho preferito Siena con tanto di abbontante visita ai monumenti. Il momento in cui preferisci una città d'arte ad un ostello con camerate da sedici, ubriacature moleste e notti deliranti, è il sintomo più chiaro che l'età adulta sta arrivando.
 Qualche tempo fa su anobii avevo avuto una discussione con un ragazzo di 16 anni che non era concorde con la mia recensione di un libro, gli dissi che a mio parere non poteva essere obiettivo perché non aveva l'età giusta per capire. Se la prese malissimo perché pensò che lo trattassi da cretino (io alla sua età avrei fatto la stessa cosa), ma è una questione di cui sono convinta: certi libri, certe canzoni, certi argomenti li capisci e li apprezzi solo se capitano all'età giusta.
 Se leggi troppo presto un libro non lo capisci fino in fondo, se lo leggi troppo tardi è ancora peggio perché hai perso il sacro momento e non tornerà più.
Io non sono della scuola di Giorgio Faletti, le cui parole, poste dietro alla sua ultima umilissima biografia "Re Giorgio" recitano: "Mi sento un ragazzino. Sul mio epitaffio scriveranno qui giace Giorgio Faletti, morto a 17 anni. Ho tanta energia e voglia di mettermi in gioco. Non ho paura di rischiare." 
 Questi sessanta-cinquanta-quarantenni che si sentono tanto ragazzini sono secondo me la rovina del mondo. Se hai 40 anni devi sentirtene 40 e non vuol dire che ti senti vecchio, ma che sei una persona che si comporta, pensa, cresce e legge come un quarantenne, altrimenti è un attimo che mentre gigioneggi in giro surfando come un diciottenne, il mondo fallisce.
 Vabbeh, tutto questo per dire cosa? Che ci sono dei libri che, se siete prima della fatidica linea di demarcazione dei 30 anni dovete assolutamente avere GIA' letto. Dopo, fidatevi di me, sarà troppo tardi. Ma andiamo a vedere i casi più comuni.

IL GIOVANE HOLDEN:
Il giovane Holden fa parte di quei libri che sarebbe meglio leggere prima dei 25 anni addirittura, dopo se ne apprezza la scrittura, ma certo non il contenuto. I romanzi di formazione danno il meglio di loro se sei ancora dentro alla fase di trasformazione (anche se ritieni che non ti riguardi o non te ne rendi conto), altrimenti rischi persino di cadere nella trappola del vegliardo che giudica il protagonista. "Eh, figlio mio, ma pure te, non lo capivi che il professore ci stava a provà?" "Ragazzo mio, ma tutti questi problemi dai a tua madre con le disgrazie che ha avuto?". 
 Il romanzo di formazione contiene anche un errore inverso: leggere troppo giovani un romanzo di formazioni future.
 Lessi anni fa, inconsapevolmente, "Solitudini imperfette" di Andrea Mancinelli. Dovevo rendermi conto che era un errore sin dalla copertina con un triste spazzolino abbandonato nella penombra. Una tragedia in cui un fresco trentenne fa tutto quello che ci aspetta da lui nella Milano da bere: il manager, tanto sesso, tanti aperitivi e tanti rimpianti. Ah, se non mi fossi lasciato sfuggire l'amore della mia vita! Ah, se non fosse morto il mio migliore amico! Una Caporetto dei trent'anni in piena regola. Appena chiuso, speravo che per me non arrivassero mai, anche se l'unica alternativa era la tomba.

HARRY POTTER:
Ok, lo so, ci sono diverse correnti di pensiero al riguardo, ma secondo me Harry Potter va sicuramente letto prima dei trent'anni. Alla stregua de "Il piccolo principe" sta diventando una di quelle saghe feticcio del cliente che non smette MAI di sognare. Se ritenete a 40 anni che il vostro libro preferito sia "Harry Potter e la pietra filosofale" c'è qualcosa che non va e non perché non mi piacciano strillettere e caramelle tutti i gusti più uno. Harry Potter è il classico libro senza sottotesto: vuole significare solo ciò che è. Ha tanta fantasia, ma nessun messaggio particolare. Sì, il bene vincit omnia, Harry Potter sopravvive grazie all'amore di sua madre e l'amicizia è il vero collante della vita, ma queste sono verità assolute che valgono solo se hai meno di una certa età, dopo sai benissimo che non è così e certo non perché di colpo diventi cinico. Minerva McGrannitt non ha problemi sentimentali e manco una vita privata e non è nemmeno la metafora di un sentimento o di un'idea superiore. Hermione Granger si sposa col suo migliore amico e diventa un pezzo grosso del ministero della magia, non ha intralci nel suo luminoso cammino. Harry ha una cotta della bandiera per Chang prima di accasarsi in via definitiva a 18 anni. Voldemort è kattivo perché aveva un problema col padre e perché era kattivo, ma non ha una vita interiore di nessun genere.
E', manco a dirlo, un libro per bambini al massimo ragazzi (sono pure generosa a metterlo prima dei 30, andrebbe letto prima dei 20).

LA TRILOGIA DI ITALO CALVINO:
E' INDISPENSABILE leggerla prima dei trenta. Non perché Calvino non sia bello dopo, Calvino è bello sempre. Semplicemente non ci si può appassionare con lo stesso struggimento, partecipazione e convinzione alle tre storie allegoriche. Qui c'è il sottotesto che manca ad Harry Potter, ma è un sottotesto che si può apprezzare pienamente solo prima che la vita venga a convincerti che no, le cose non funzionano proprio così. Puoi forse capire la magia della frase che tutti gli adolescenti vittime delle letture scolastiche (di cui io sono una fervida sostenitrice) si sono prima o poi scritti sul diario: "Certe volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane"?
 No, un trentacinquenne non può più (può rimpiangere di non averlo fatto prima) e in realtà neanche il sedicenne col diario capisce le tanti sottili metafore de "Il barone rampante" apocalittica metafora su chi è disposto a modellare pervicacemente la propria vita secondo un'idea o una vocazione inoppugnabili. Quanti ci riescono? Quanti anni si hanno a disposizione per non leggere "Il barone rampante" con la spinta a voler fare sempre meglio, a seguire le proprie convinzioni, a fronte del tempo sterminato che ci resta per rimpiangere di non averlo fatto?

IL SIGNORE DEGLI ANELLI:
Ecco papabili risultati di una tarda lettura di Tolkien.
In verità "Il signore degli anelli" è un libro che va maneggiato con cura. Sarebbe meglio leggerlo prima dei trenta perché si è ancora abbastanza lucidi da prenderlo per quello che é: un libro di fantasia. 
 Dopo una certa età, quando si è ormai disposti ad attaccarsi a tutto pur di trovare un senso alla propria vita, rischia di diventare una guida per l'esistenza per più di una persona. I casi clinici al riguardo possono diventare due: il nerd in età avanzata o l'uomo (principalmente son uomini le vittime) convinto che Tolkien ne sappia più della Bibbia.
 Il Nerd in età avanzata, convinto che debba trovare una passione che dia una sferzata di energia alla propria esistenza, se non si dà all'oratorio può trovare grandi alternative nel grande mondo degli appassionati del fantasy, una congrega di cui parlerò, aperta e criptica al tempo stesso, che parla solo nel linguaggio cifrato dei giochi di ruolo. Se un trentacinquenne legge Tolkien e in contemporanea un suo amico gli fa conoscere Dungeons&Drangons è un secondo che inizierà a cadere in un vortice che implicherà "Il trono di spade" (altro grande portale per entrare nel mondo degli old nerd), "Star Trek", "Star wars", modellini per giocare a Warhammer e vestiti per picchiarsi nei boschi vestiti da elfo.
 L'uomo convinto che Tolkien ne sappia più della Bibbia, mantiene invece un comportamento più composto, ma rischia di citarti il sommo nelle occasioni più imprevedibili, per poi scuotere saggiamente la testa quando cerchi di comunicargli che, passi "Il signore degli anelli", ma "Lo Hobbit" è davvero un libro per bambini.
 Stolti, siamo solo degli stolti ai suoi occhi.

 E voi? Ritenete ci sia qualche libro da leggere assolutamente prima dei trenta? Comunicatemelo che inizio a darmi da fare!

29 commenti:

  1. Penso che un libro da leggere prima dei 30 sia "Chiedi alla polvere". L'ho letto alle superiori grazie al mio prof di lettere e devo dire che mi ha davvero segnato. E direi anche "Stella del mattino" di Wu Ming 4. Magari non sono indispensabili ma mi sento di suggerirli.
    Complimenti per il blog, mi piace un sacco e mi hai dato letture per qualche mese anche se sono una misera giocatrice di ruolo e piccola trekie 26enne! :D

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  2. Bellissimo post, condivido appieno e mi permetto di aggiungere "L'Isola di Arturo" (che ho provato a far leggere a un 32enne generando parecchi improperi rivolti alla Morante). Mi sento in dovere di ammettere che i Fantasy però per me sono tuttora (26 anni) apprezzabilissimi perchè, ovviamente presi per quello che sono, mi aiutano a staccare un attimino il cervello :-D

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    1. Concordo anche su "L'isola di Arturo"! Per il fantasy mi sa (anche da alcuni commenti su fb) che sono stata travisata. Una delle mie autrici preferite, Marion Zimmer Bradley, è una scrittrice fantasy. Io non parlo del fantasy in generale ma di Harry Potter e dell'effetto che scoprire il fantasy in "tarda età" può dare. Leggere "Il signore degli anelli" (che mi è piaciuto moltissimo) a 15 anni è un conto, a 50 un altro. Mentre su Harry Potter sono categorica: cosa da bambini est (per me almeno) :)

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    2. Oddio io l'ho letto a 39 anni, dici che è grave? L'ho apprezzato proprio perché non ha sottotesto, mi sa che sto male... meno male va la che ne avevo 29 quando ho letto il Signore degli Anelli, non oso pensare che cosa sarebbe potuto succedere altrimenti... niente immagino visto che già giocavo di ruolo.
      Comunque sempre meglio nerd che radical chic. ;)

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  3. Sicuramente gli young adult...non è umanamente accettabile che delle trentenni, quarantenni e ultra-quarantenni leggano libri come la saga di Twilight et similia innamorandosi perdutamente di personaggi stile Edward Cullen (preciso che ho letto la saga di Twilight a 17 anni e che, eccetto il primo libro che è "passabile", gli altri sono davvero penosi a mio parere). Ci sono comunque alcuni young adult che "salvo" perché non sono eccessivamente sentimentali come Twilight e hanno una trama adatta anche ai non adolescenti (ad esempio la saga di The Hunger Games, che penso sia una trilogia leggibile anche da chi non è più esattamente un "fanciullino")

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    1. Però almeno gli Young Adult ti avvisano che la fascia d'età è quella. Ah, le Twilight mom...come non dedicare loro un post? ;)

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    2. Dire che sono patetiche è un eufemismo.

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  4. Io non ce la farei più a leggere tutta la letteratura ottocentesca, italiana e non, Dumas padre e figlio in testa. Eppure "Il conte di Montecristo" l'ho adorato e bevuto in pochissimo tempo... ma è questione di gusti...

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    1. Ci avevo pensato! Però devo vergognosamente dire che l'800 fa ancora presa su di me -.-"

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    2. Cioè, anche i classici del 1800 andrebbero letti prima dei 30? (Scusate se mi intrometto ma vorrei capire meglio!)

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    3. Penso sia un po' il discorso del fantasy: se leggi "I tre moschettieri" quando sei giovane ti entusiasmi di più, però Dumas è Dumas...

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    4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Hai dimenticato "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" :D

    Cmq, per fortuna li ho letti tutti da un pezzo, probabilmente prima dei 25. Il giovane holden è stato proprio il libro che mi ha fatto entrare nel mondo della lettura attivamente (prima leggevo solo passivamente le cose che mi davano da leggere)

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    1. Ci avevo pensato, ma "Jack Frusciante ecc." secondo me è da leggere prima dei venti, dopo perde senso...(a meno che non si cerchi l'effetto nostalgia di quando eravamo degli sgambettanti adolescenti).

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  6. (poi quando arrivi a trenta c'è questo: http://www.ibs.it/code/9788860613554/gayle-mike/crisi-di-compleanno.html :D )

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  7. Le "Lettere a un giovane poeta" di Rainer Maria Rilke. Gran libro, ma letto troppo tardi induce alla rabbia.
    Quanto a Tolkien, resto del parere che si possa leggere a qualsiasi età, passando oltre uno stile di scrittura obiettivamente non letterario. Il problema nel leggere Tolkien nel XXI secolo è che il suo universo è stato definitivamente fagocitato da Hollywood, e ha perduto l'originario colore "favolistico" ancora ben espresso, per esempio, dalle illustrazioni di Angus McBride.

    Ahimé, detesto con tutto il cuore la Zimmer Bradley ma, per compensare, ti consiglio vivamente i libri di Robin Hobb, se ancora non li hai letti.

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    1. Concordo; trovo Tolkien uno scrittore tutt'altro che banale e ricchissimo di sfumature e immaginazione (pure nei sottotesti , se deve essere proprio quel criterio a rendere un libro interessante) mentre Hollywood e fan lo hanno ridotto proprio cosi'. Nullificato a romanzo di consumo. Complice forse da noi una traduzione italiana molto criticata e un film orrendo. Certamente è milleni di anni luce distante da una Zimmer Bradley - che si puo' leggere per carità, ma sta proprio su un altro livello e ci vuole stare, inoltre. Quella si', va letta prima dei trenta. HarryP l'ho letto un po' tirata a farlo e dopo i trenta, si fa leggere, ma non si fa adorare. Cioè non scatta l'identificazione totale con il protagonista e i suoi casini familiari di accettazione e superamento di una famiglia non amorosa. Che funzionava benissimo su un'amica coetanea incastrata in una famiglia mortifera, specialmente la madre, il padre morente di tumore unica figura positiva...
      Idem Sulla strada e Holden, li ho letti entrambi alle medie e mi hanno profondametne annoiata; paradossalmnte avrebbero avuto bisogno di una contestualizzazione sociale e letteraria che me li rendesse comprensibili, perché queste storie di disadattati mi davano un'irrimediabile impressione di estraneità. Invece potendole leggere come un contestazione le avrei capite meglio senza bisogno di passare per la fase identificativo-adorante. Ma per me la contestazione era leggermi l'Iliade o una cosa come i viaggi all'avventura degli eroi di Tolkien se li avessi conosciuti, anziché gli scolastici Manzoni e Pirandello o Dostoievski!

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  8. "Se leggi troppo presto un libro non lo capisci fino in fondo"

    Finalmente qualcuno che lo dice.

    E "The catcher in the rye", forse è per questo motivo che non mi ha detto granché: sono troppo vecchio.

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  9. "Sulla strada" di Jack Kerouac. Prima dei trenta sai che chi fa avanti e indietro coast to coast vivendo alla ventura ha capito tutto. Dopo i trenta sai che è un poveraccio.

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    1. concordo in pieno! ho 34 anni e mi hanno convinto a leggere "Sulla strada" di Jack Kerouac....mi ha fatto schifo. Ma sono certa al 100% che se lo avessi letto a 17/18 anni lo avrei adorato!

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  10. "Lolita". Gli occhi di un trentenne la prenderebbero come la storiella di un perverso e una sciaquetta. Se va letto verso fine adolescenza (io personalmente sono stata sverginata da questo libro a 15 anni...) o durante i 20 anni, ne si può cogliere la poesia e la tragica figura della ninfetta incompresa e maliziosa.

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    1. Non so, "Lolita" secondo me è un libro che invece va letto quando si è in là con gli anni. Io l'ho letto all'inizio dell'università e l'avevo trovato un libro urtante e urticante. Poi ho letto che mi era sfuggito il grande sottotesto: professore-vecchia Europa, Lolita-giovane America, e allora mi è venuto in grande dubbio di non averci capito niente..

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    2. Bisogna concedergli più possibilità. Nabokov va preso con le pinze. Anche "Cose Trasparenti" inizialmente mi ha dato seriamente fastidio, ma a una seconda lettura ho colto altro.

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  11. Il problema del fantasy in Italia, secondo me, è che è difficile reperire qualcosa di buono. Essendo genericamente considerato un genere per ragazzini e adolescenti, le stesse case editrici pubblicano solo romanzi adatti a quella fascia di età. Nonostante sia il mio genere preferito, ne leggo molto poco perché spesso la struttura che ritrovo in quei libri è la stessa di Harry Potter: l'eroe super buono e onesto contro il cattivo cattivissmo che è malvagio senza motivo (già forse a Zio Voldy sul finale la Rowling gli ha dato un pelino più di spessore, ma solo perché ormai i suoi lettori avevano diciotto anni e non più dieci) e il bene che vince su tutti. Andava bene quando era mamma a comprarmi i libri da leggere, ora sinceramente certo qualcosa di più interessante.
    Già per definizione se in libreria sfogliando qualche nuova uscita, leggo cose come "Incantesimo Arcobaleno" lo rimetto a posto, resistendo alla tentazione di spostarlo nella sezione libri per bambini.
    Romanzi più complessi sono difficili da trovare e le poche volte in cui li pubblicano, poi interrompono la serie al primo/secondo volume, lasciando gli appassionati con l'amaro in bocca. E' una questione di rivalutazione del mercato, secondo me. Se la smettessero di immaginare il lettore fantasy come un quindicenne brufoloso (con diversi livelli di sfigaggine, perché Tolkien è da nerd, ma Twlight da figi) o un cinquantenne che cerca di fingersi un adolescente, forse si potrebbero avere lavori migliori.

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  12. Il problema del fantasy in Italia (ma non solo) è che è considerato un genere per mentecatti, disadattati, persone dall'intelligenza limitata, adattato a trattare tematiche semplici, limitate e scontate.
    Non è così. Basti pensare alle opere di autori come Erikson, Abercrombie, Sanderson e Jordan (per citarne alcuni) per capire quanto invece possa dare e ampie siano le sue possibilità.

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    1. sbaglierò ma per me il fantasy è finito con Tolkien, il resto è fuffa o scopiazzatura

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  13. Comunque c'è anche quesa lista interessante: thttp://www.libreriamo.it/a/5125/i-30-libri-da-leggere-prima-dei-30-anni.aspx

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  14. questo testo contiene più cazzate di Harry Potter di quel che i tengo a sentire: ma fatemi un favore, fatevi mangiare da un ungaro spinato

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