Da questa giornata di pseudoreclusione, funestata anche da una reazione allergica a un farmaco (quanta fortuna in questo inizio 2017), la nota positiva è che riesco finalmente a sfornare un piccole recensioni tra amici.
Tra i post natalizi, i consigli di Natale, le vignette, le feste, gli annessi e i connessi è un po' che non ammasso recensioni, perciò eccovene tre, anzi quattro tutte insieme.
I libri di seguito sono due novità ( "Blue" e "Over60 Women") e due di qualche anno fa quindi di reperibilità magari più difficile, ma posso assicurare che stravalgono la pena.
Comunque, bando alle ciance, anche perché stasera c'è la prima puntata de "I bastardi di Pizzofalcone", la fiction tratta dalla serie di libri di Maurizio De Giovanni. E' la Rai, ma che dio ce la mandi buona.
Ah, due comunicazioni di servizio.
Come i più segugi di voi avranno notato, nella barra a destra è comparso un nuovo widget a incasinare il tutto, è un calendarietto che dovrebbe illustrare i movimenti miei e del libro nei prossimi mesi.
Per ora sono segnate le due presentazioni che ci saranno il 15 di questo mese (se vi ho già ammorbato su fb andate pure direttamente alle recensioni e saltate il tutto).
La prima sarà dalle 18 alle 19:30 all'Arcigay di Milano, Via Bezzecca 3.
La seconda dalle 20:15 (o comunque quando riesco ad arrivare) ad libitum al Mare Culturale Urbano sempre a Milano, organizzato da LezPop e Gaia 360 (sarà all'interno di un evento in cui si trinca e balla).
Ovviamente sono aperte a tutt*!
Bene, buone recensioni a voi!
BLUE di Angela Vianello ed. Shockdom:
Sapete quelle volte in cui aprite un fumetto e rimanete sconcertati dalla bravura grafica dell'autore?
In realtà con tutto il bene e l'ammirazione che posso avere verso i tantissimi talentuosi fumettisti esistenti nel mondo, non avviene abbastanza spesso.
Molti tratti si somigliano, molti tratti non li capisco (tutti quelli mostruosi per dire), molti sono incredibilmente minimal (e non c'è niente di male, ma non è che ti facciano proprio rimanere con la bocca aperta di primo acchito).
Poi succede, apri un albo e dici, "Ma come caspita fa questo/a a disegnare e colorare in questo modo?".
Mi capirete se aprirete "Blue" di Angela Vianello, talentuosissima autrice italiana che ha esordito nel 2010 disegnando e animando completamente sola l'anime "White", come noterete ampiamente debitore di un certo stile manga.
"Blue" è la sua ultima opera, cartacea, ed è il primo capitolo di una storia fantascientifica che ha per protagonista la giovane Aqua, un'adolescente come tante che vive in un mondo che sembrerebbe simile al nostro se non fosse per continui accenni a misteriose irrorazioni nei cieli, a razionamenti e altri riferimenti che ci suggeriscono un mondo malato.
Chi irrora cosa e perché non è spiegato in questo primo albo in cui vediamo, tra un disegno spettacolare e un altro, la trasformazione di Aqua. Inspiegabilmente inizia a star male lontano dall'acqua, le sbucano delle branchie sul collo e riesce a mangiare solo pesce crudo.
Si sta trasmutando in qualcosa, ma cosa? E perché?
La storia appare interessante, anche se ancora appena accennata.
Ma, bisogna dirlo, per quanto i dialoghi siano tratteggiati in modo delicato e per niente artificioso (anche se si nota un certo debito verso una serie di archetipi manga: il vecchietto sciatto e saggio, il bad boy attraente e in fondo buono), sono il tratto splendido e soprattutto la spettacolare colorazione dovuta alla commistione di acquerelli e ritocco digitale a rendere questo fumetto davvero superiore.
Provare per credere.
"LE MIE DUE VITE" E "UN ALTRO MONDO" di Jo Walton, entrambi Gargoyle edizioni:
C'è un certo tipo di fantasy che andava di moda anni fa che non riesco a capire se è scomparso o semplicemente in Italia non si traduce più(entrambe possibilità di rilievo).
Sono quelle storie ben scritte, non per forza saghe, con protagonisti forti, ottima scrittura e un certo tema di fondo.
Per capirci, non erano fantasy fini a loro stessi. La storia, come più spesso avviene nella fantascienza, era un'ottima scusa per raccontare anche altro.
Adesso trovare qualcosa del genere è estremamente difficoltoso perciò quando mi sono imbattuta per vero caso in "Le mie due vite" di Jo Walton sono rimasta non solo piacevolmente affascinata, ma quasi commossa.
Si tratta di una storia che di fantasy in realtà ha solo lo spunto: una donna molto anziana, con forti problemi di memoria, vive in un ospizio e ricorda due vite, una in cui si è sposata con un cinico, quasi crudele uomo ipercattolico, e un'altra in cui è diventata una scrittrice di viaggio innamorata dell'Italia e di una donna, Bee.
Qual è la realtà, la storia non ce lo dice, ma lo suggerisce, come suggerisce che la vita che vogliamo dobbiamo sceglierla con più forza e non lasciare che ci cada addosso perché siamo troppo spaventati dal futuro.
"Un altro mondo", invece, il suo unico altro libro tradotto in italiano, fa invece parte di quelle particolarissime opere, come il film "Il labirinto del fauno" o il libro e poi film "Un ponte per Terabithia" in cui l'immaginazione dei protagonisti è così forte da essere credibile e instillare il dubbio in chi legge/vede che la realtà possa avere volti sconosciuti e misteriosi.
Non si capisce il motivo di questa copertina che lo fa sembrare un romance |
La protagonista, Morwenna Markova è un'adolescente gallese che vive in un collegio femminile dopo essere scappata da sua madre.
Da quanto ci racconta lei, ragazza intelligentissima e avida lettrice di romanzi di fantascienza, la folle genitrice sarebbe una strega che nel tentativo di corrompere delle forze oscure avrebbe causato la morte della sua altra figlia (gemella di Morwenna).
Tutto il romanzo, raccontato sotto forma di diario può essere letto in due modi: il post trauma di una ragazza molto fantasiosa che cerca di dare un senso alla disgrazia che le è capitata (oltre a perdere la gemella è rimasta anche claudicante), o le confessioni di una strega moderna che conosce il lato oscuro della magia.
In entrambi i casi è credibile, in qualsiasi caso è un romanzo splendido che trabocca amore per la letteratura fantastica e strizza l'occhio a tutte le ragazze e i ragazzi che hanno avuto un'adolescenza molto silenziosa e introversa in cui i libri erano l'ancora di salvezza in mondo troppo spaventoso.
"OVER60 WOMEN" AA. VV. , Elmi's World:
Questa raccolta di racconti (che ha una versione gemella maschile precedente, "Over60 Men"),ha come filo conduttore un tema spesso trattato in modo marginale o scontato: la vecchiaia o (sessantenni non ammazzatemi) il limitare di essa, quando inizi a vedere la collina che declina e il sentiero che a vent'anni riluceva di splendenti promesse, comincia a spegnersi calando verso il buio.
In realtà per l'esattezza tratterebbe la vecchiaia di donne lesbiche, ma devo dire che l'orientamento sessuale delle protagoniste pur dando quella caratterizzazione e sollevando una coltre di ricordi comuni a una generazione (il femminismo, i collettivi, l'emancipazione, la ribellione), rimane secondo me un elemento marginale.
Il punto è che queste storie raccontano così bene le sfaccettature della terza e ultima età della vita da lasciare in secondo piano l'orientamento sessuale delle protagoniste.
Nelle storie, tutte riuscite (solo due mi hanno lasciata un po' così), le autrici hanno sviscerato tante cose:
la paura della morte e dell'ignoto che si avvicina, quella sensazione che sia ormai troppo tardi per imbarcarsi in qualsiasi avventura e che il tempo sia ormai agli sgoccioli, i ricordi che svaniscono, le persone amiche che improvvisamente se ne vanno lasciandoci sempre più soli, le occasioni che una volta perse scompaiono davvero per sempre, il timore di accettare i rischi perché la vecchiaia non è mai vista come un'età in cui iniziare qualcosa, ma in cui terminarla prima dell'inevitabile.
Eppure non ci si chiede mai, perché? Cosa succede se la inizio e non la finisco? Avrò dei rimpianti come la madre di Ulisse nell'oltretomba?
Personalmente le due storie che mi sono piaciute di più sono quelle di Delia Vaccarello e di Angela Siciliano perché affrontano la vecchiaia sotto una luce diversa, trattando le attempate protagoniste come donne a prescindere dalla loro età e non solo in funzione di essa.
Istruttivo.
Ps. Sessantenni che mi leggete, non sto dicendo che siete anziane, alcune delle protagoniste hanno anche 80 e passa anni!
Vi intriga qualcuno? Li avete già letti? Testimoniate!
Mi attira moltissimo Un altro Mondo, che è istantaneamente finito sulla mia perversa wishlist. Oh, a proposito: la suddetta wishlist non ha mai brillato per rigore ma da quando leggo il tuo blog ha iniziato a soffrire di obesità e schizofrenia. Ciò cosa significa? Che sei brava :)
RispondiEliminaUna wishlist cicciabella :) (scusa la battuta! Grazie :D)
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