martedì 19 agosto 2014

Il favoloso rientro dalle vacanze. Tra fashion blogger, voyeurismo, racconti erotici, martiri di libri e francesi machisti, le mie ferie libresche in poche rapide mosse.

Il libro era magggico sul serio
Dopo due settimane non solo di ferie, ma di totale astinenza internettiana (che a ieri mi ha gettato nel panico visto che avevo dimenticato l'80% delle mie password e non riuscivo più ad accedere a niente) torno su questi schermi con uno di quei rapidi sunti non richiesti che tutti gli amici fanno delle proprie immortali e favolose e incredibilmente pallose vacanze.
 Poiché non è mia intenzione sollazzarvi con foto e inquietanti presentazioni in powerpoint di me felice che corro sulla spiaggia e mi rotolo tra le acque, rimembrando sempre e comunque che questo è un blog sui libri, ad essi mi atterrò per descrivervi quanto visto et fatto (buoni e cattivi propositi inclusi).
Pronti? Via!

GLI IMPERDIBILI CONSIGLI DELLE RIVISTE FEMMINILI:
Noi book blogger siamo molto più low cost
Come ogni estate ho letto scatervate di riviste femminili che poi prontamente ignoro per tutto il resto dell'anno.
 Mi stupisco come esse possano rimanere identiche nei secoli: decinaia di pagine di vestiti che dopo tre minuti non riesco più a distinguere pur continuando a chiedermi chi mai li metterà (ho anche notato che il mondo è pieno di fashion blogger piene di soldi visto che MIXANO stili e BRAND in continuazione, con OUTFIT del costo complessivo di qualche migliaio di euro), interviste alle solite quattro o cinque attrici e presentatrici, tutte identiche e ho letto con molto interesse i consigli per le letture dell'estate. L'editoria starà attraversando pure una fase di ipertrofia di titoli ma coloro che si preoccupano dei consigli per l'estate mi sa che non lo sanno.
  Quest'anno tutti consigliavano di leggere quattro o cinque titoli: "Tutta mia la città" di Carlotta Pistone, "Le scelte che non hai fatto" di Maria Perosino, "Il Cardellino" di Donna Tartt (che per carità ha vinto il Pulitzer ma l'hanno consigliato pure i sassi), il vincitore dello Strega, Francesco Piccolo con "Il desiderio di essere come tutti" e qualche sciurata varia ed eventuale come "Il vestito rosa" di N.M. Kelby, libro costruito sulla sarta del famoso vestito rosa indossato da Jacqueline Kennedy il giorno dell'assassino del marito. Vestito talmente famoso da avere una sua pagina su wikipedia ho scoperto.
 Di ritorno invece ho fatto una scoperta, ma agghiacciante. Tra i libri più diffusi dell'anno in tema di lavoro c'è "La nuova geografia del lavoro" di Moretti. Su la Repubblica c'era un'intervista all'autore che mi ha fatto accapponare la pelle tra qualunquismo, facilonismo e neoliberismo. Mi auguro che il giornalista avesse tagliato molto e con l'accetta perché sono rimasta orripilata.

FISSAZIONI DA BOOK BLOGGER CHE HO RAVVISATO ANCHE NEI MIEI AUGUSTI COLLEGHI:

I blogger teoricamente non dovrebbero andare mai in vacanza. Suppongo che questo paradossale stakanovismo sia dovuto al fatto che, non essendo la maggior parte di noi neanche vagamente retribuiti per scrivere ciò che scriviamo, tecnicamente esso non possa definirsi un lavoro e perciò da esso non esistono ferie. Poiché io per mia fortuna non posseggo mezzi così sofisticati (il mio cellulare è talmente scrauso che ci metto una vita a caricare anche solo una foto e comunque quest'anno internet aveva deciso di morire), a me è stato concesso di staccare da twitter, fb e tentazioni varie. Non ho potuto così unirmi ai miei simili postando in ogni dove le foto delle copertine vissute e consumate con cieli blu come sfondo alla ricerca di infiniti like
 Una cosa da cui invece non sono riuscita a sfuggire è stato il voyeurismo librario. Ovviamente l'hanno fatto tutti. Invece di passeggiare tranquilli scrutando l'infinito oltre l'orizzonte, pare che i book blogger non abbiano fatto altro che tormentare il prossimo con le loro occhiate antropologiche: cosa stai leggendo? Perché? C'è nella tua sordida lettura estiva il germe della decadenza culturale italiana? Quello che ho visto io è stata la solita carrellata di titoli long seller, un po' tutti uguali da dieci e passa anni a questa parte: Fabio Volo, "Donne che corrono coi lupi", qualche Faletti, Marc Levy, Mazzantini, saggistica inesistente, classici inesistenti, molti libri dati in allegato coi giornali, segno che se uno un libro sottomano se lo trova almeno prova a leggerlo, non è che passa direttamente al cestino. Non ho visto molta decadenza, sonnolenza sì, tanta (pochi gialli ecco, pochi gialli sì).

INCESSANTE LAVORO: 

Io volevo staccare e infatti ho staccato benissimo dal mio lavoro vero. La libreria è stata lontano dai miei pensieri sempre e comunque e in fondo due settimane non sono un periodo abbastanza lungo per sentire la mancanza di qualcosa. Sono stata un po' più attiva dal punto di vista del blog, perciò nei prossimi giorni appariranno su questi schermi cruciverba librari, test, un'intervista ai librai della mia libreria favorita, recensioni e un po' di buone idee, quelle che sono riuscita a fissare sui miei quaderni volanti quando non dormivo dimenticando le folgorazioni migliori.
 Ma l'intuizione di cui vado più fiera e che spero di tradurre decentemente in fumetto sono i favolosi racconti della linea Sperling Privé. Racconti di lettrici inseriti come inserti centrali in Tu Style, con surreali trame cariche di sesso, amiche, pump e vestiti di Prada (e uomini soli, bellissimi e innamoratissimi ovviamente). Li ho iniziati a leggere per disperazione una sera, non vedo l'ora che anche voi possiate goderne grazie ai miei riassunti.

COM'E' ANDATA CON LE ANNUNCIATE LETTURE ESTIVE?
 Prima di partire vi avevo tediato col mio più o meno inutile post su quello che avrei letto durante le vacanze. Com'è andata? Scommetto che morite dalla voglia di saperlo.
 DON CHISCIOTTE:
Pesava troppo. Ebbene sì, l'edizione Einaudi in due volumi era troppo cicciuta e all'ultimo non è entrata nel mio miserando bagaglio a mano, così l'ho mollata a casa. Agosto, nonostante il tempo schifoso, non è ancora finito, quindi ho tutto il tempo di recuperare e, considerando che la mia biblioteca favorita rimarrà chiusa ancora un bel po', almeno ho da leggere.
IL LUNGO ADDIO: 
BELLISSIMO. Non voglio aggiungere molto su questo romanzo di Chandler perché è mia intenzione farci un post nell'immediato futuro. Una grande scoperta, tecnica meravigliosa che si divora tutti i giallisti contemporanei, soprattutto quelli che pensano al noir come ad una macelleria in cui descrivere nei minimi particolari scene splatter inquietanti e disturbanti. La storia dell'integrità morale di un uomo, di un'amicizia ben riposta e mal riposta al contempo, ma comunque forte come una grande storia d'amore, che dentro ha tutto. La forza, il tradimento, la delusione e la dignità. E ovviamente l'omicidio. Se no che giallo è?
D'ESTATE I GATTI SI ANNOIANO: 
Questo noir francese costruito sulla figura di un serial killer che l'autore si dimentica di delineare fino a tre quarti del libro, troppo concentrato sui contorni del poliziotto protagonista, padre e marito esemplare senza pecche, è stato quel che si dice un piacevole libro di vacanza.
 La trama scorre, i colpi di scena anche, i personaggi un po' meno, ma forse leggerlo dopo Chandler giocava a suo sfavore. Il più grande pregio di questo libro che definirei molto muscolare (e molto maschile) è il ritratto della provincia francese del sud al confine col la Spagna. Si scopre che i francesi di quelle parti non sono molto diversi dallo stereotipo del macho latino: maschilisti, fastidiosi e morbosi verso il corpo femminile. Le vittime predilette delle loro attenzioni sono queste fiamminghe che pare amino accamparsi sul mare in estate, libere sessualmente ed emotivamente, un po' troppo pare per quelle parti. Sarà che consideriamo il resto d'Europa migliore di noi, ma scoprire questa sorta di discrepanza culturale in Francia, mi ha molto stupita. La scoperta resta la parte più pregevole del libro.
LA CIVILTA' DELLA CONVERSAZIONE: 
Anche io ho martirizzato un libro in nome di
una foto cool per il blog
Ahimé, ero partita carica di grandi speranze e invece mi sono molto annoiata a tratti. Le numerose parti biografiche di queste surreali figure del seicento e settecento francese sono gustose e interessantissime, al solito, ma ho trovato faticosa la continuità con le parti del discorso più storicamente inquadrate. Era come leggere due libri insieme: un saggio serissimo e universitario e uno molto più divulgativo. Non mi ha rapito.
IL LIBRO DELL'INQUIETUDINE :
 Me l'ero portato perché mi dava l'idea di essere un libro che potesse avere una sua naturale sublimazione se letto nella pace marina. Me ne sono pentita. E' un libro da città in tutto e per tutto. L'ho abbandonato quasi subito e lo riprenderò in autunno, l'autunno vero, non quello che sta imperversando in questo assurdo Agosto. 
ENTRA NELLA MIA VITA di Clara Sanchez (già autrice delle fortunate foglie di limone): Lo sto finendo, classico libro che ti presta il prossimo (nel mio caso la mia dolce metà) quando hai finito le scorte di libri scelti da te. Niente di memorabile, si fa leggere e ha la solita ragazza dai capelli fulvi in copertina. Immancabile.

Ecco la mia vacanza in breve, spero di non avervi annoiata. E voi alla fine cosa avete letto? Avete sbirciato il vicino? E il vicino vi ha rincorso con la paletta del figlio per invitarvi a farvi i fattacci vostri?
 Testimoniate!


6 commenti:

  1. Bentornata!

    Le riviste femminili sono un must dell'estate, specie sfogliate in compagnia. Un anno mi colpì molto l'espressione easy chic. La uso ancora nel linguaggio familiare per indicare una cosa semplice, fatta alla come viene viene.

    Non ho capito bene la storia dei Sperling Privé, forse perché non so cosa sia Tu Style. Aspetto i tuoi riassunti.

    Ti segnalo che hai l'acca della tastiera difettosa. Una non è stata battuta. :-) (Poco sotto James Stewart)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, finalmente una lettrice su fb mi ha scritto dov'era l'acca mancante e l'ho corretta ;)
      Se tutto va come deve andare, domani saprete cos'è un racconto Sperling Privè

      Elimina
  2. Ovviamente sbirciare cosa leggono gli altri e' uno sport nazionale!io ho letto parecchio con e senza ferie,anche se devo ammettere che non riesco a trovare "pace" in spiaggia...leggo molto meglio nel mio lettuccio!a presto!

    RispondiElimina
  3. Bentornata! :)

    saggistica inesistente

    Io invece, in questa estate anomala, mi rendo conto che l'unico libro che mi sta davvero prendendo è "Al suo barbiere Einstein la raccontava così" (interrogativi quotidiani spiegati con la scienza). Basto ad alzare la media? :D

    Chandler ... Una grande scoperta, tecnica meravigliosa

    Non per nulla, io che non amo molto noir e hard boiled, ho fatto un'eccezione proprio per i suoi libri: ho letto tutti quelli dedicati a Marlowe. Che roba! *_*

    RispondiElimina
  4. Mi hai messo voglia di leggere Chandler! Io, benché non statisticizzabile perché non ero sotto l'ombrellone, ho nel mio carniere una trilogia di gialli scritti da Loriano Machiavelli e Francesco Guccini "Appennino di Sangue". E poi basta, qua si lavora, altro che ferie! :P

    RispondiElimina
  5. Ok, ammetto di aver fatto mio lo sport nazionale e ho sbirciato spudoratamente le copertine dei libri altrui per sapere cosa stavano leggendo. Anche se devo ammettere che ne ho avuti pochi da sbirciare perchè in spiaggia, pur vivendo in Sardegna, ci sono andata poco!!
    Chandler mi ispira moltissimo, credo che lo proverò anche io... Il libro dell'inquietudine è sempre stato nelle mie liste dei DaLeggere ma per ora non l'ha spuntata.
    Per quest'estate mi ero ripromessa di leggere i romanzi almeno quelli più famosi di Gabriel Garcia Marquez, ma poi ho fatto una visita alla mia biblioteca preferita e ne sono uscita con 4 libri che si sono frapposti tra me e il mio obiettivo originario. Ma è solo rimandato!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...