martedì 8 aprile 2014

Il vip in libreria. Noti intellettuali mucciniani, Obama, imbruttimenti e molestatori, ecco ciò che avviene quando il famoso scende tra i mortali a vedere quanto costa un chilo di libri.

 Avviene di tanto in tanto che i VIPS escano dalle loro dimore ancestrali, preferibilmente attici e villoni, e si sospingano lì dove la plebaglia si affanna.
Negli Usa pure Obama va da solo in libreria (immagino più
per dare l'esempio che per altro). In Italia abbiamo i portaborse.
Si possono possedere assistenti, cognati, fidati nipoti, schiavi e quant'altro, ma sarà che ogni tanto tocca prendere una boccata d'aria, sarà che salta lo sghiribizzo di vedere quanto cosa un chilo di pane, fosse mai che le Iene ti fermano e te lo chiedono, eccoli incedere con fare sicuro in soli due luoghi: ristoranti e negozi.
 Alcuni di loro si addentrano persino in libreria. C'è chi lo fa in modo più o meno regolare e chi invece è in gita casuale da appunto, "Vediamo quanto costa un chilo di libri".
 La categoria più avvistata è quella degli artisti che, da quel che posso vedere amano vantarsi delle loro scorribande in libreria postano sui social network foto di scaffali colmi di libri (la versione gita della classica libreria dietro ad ogni scrivania che si rispetti, anche se ultimamente fa più fico dire che i libri non insegnano niente , è la vita la vera maestra). Seguono i giornalisti, sia nelle vesti di compratori che di monitorizzatori delle proprie vendite, qualche politico. Probabilmente ci sono anche molti scrittori, ma io lo ignoro. Le mie capacità  fisiognomiche fanno talmente schifo che prima delle presentazioni faccio un check delle immagini dello scrittore presentante per imprimermelo nella mente e, due secondi dopo, riesco a ignorare lo stesso che viene a chiedermi a che ora si comincia.
 Ma come si comporta il vips in libreria, chi è e cosa fa il volgo confuso attorno a lui/lei?

PERCHE' MI GUARDI?:  
Alcuni famosi vogliono essere trattati come comuni mortali in tutto e per tutto.
Metamorfosi mostruose accadono.
 Li comprendo, è legittimo, tutta quella storia della persona che sono blablabla e del personaggio blablablabla e che la vita non è spettacolo, e lasciatemi in pace blablabla. Li comprendo e infatti io nella maggior parte dei casi o non li riconosco proprio (se sono starlette tv non li riconosco mai non avendola da due anni) o fingo assoluta indifferenza. Tuttavia non è che possono pretendere che il volgo non li riconosca iniziando a girargli attorno. C'è da dire che la maggior parte dei clienti, forse per l'effetto sorpresa (ma è davvero lui?), non si rendono conto di chi hanno vicino, ma qualcuno lo fa e il famoso allora sbotta: perché mi guardi? Che vuoi? Indignato cambia sezione o se ne va. Se il famoso viene spesso ormai il libraio sa che deve tenere le folle ad adeguata distanza, altrimenti oh, sti cavoli.
 Il famoso Perché mi guardi ha un esatto opposto, ossia il famoso PERCHE' NON MI GUARDI. Ossia, in tv sembrano tutti più grassi (vero, se una persona sembra magrissima in tv allora dal vivo è inesistente) e tutti più bassi. Esistono però alcune persone che cambiano proprio faccia e non per il solo effetto del trucco. Tra costoro alcuni se la prendono mortalmente se non li riconosci e fanno qualsiasi cosa affinché nei tuoi occhi passi il famoso lampo della consapevolezza "Ah sì, è lui". Solo a quel punto saranno felici dell'avvenuta agnizione e si potrà procedere col felice acquisto.

SITUAZIONI IMBARAZZANTI:
I film di Muccino raccontano una realtà parallela.
Che però esiste, incredibilmente.
L'epica scena che più calza per descrivere la situazione, avvenne in un pomeriggio invernale in cui, da alcuni scaffali sentii provenire una litigata fitta. Subito dopo vedo sfrecciare davanti a me la mia responsabile che comincia a ficcare nel cassetto un mini pamphlet uscito in quei giorni verso un noto intellettuale. "Sbrigati", mi dice mentre nasconde l'oggetto del reato, "E' qui!". 
 Mi affaccio e vedo oltre gli scaffali il noto intellettuale attaccato dal pamphlet nel pieno di una di quelle liti passivo-aggressive da film di Muccino con la sua kompagna. Immediatamente togliamo il libro da qualsiasi posizione di visibilità per rificcarcelo cinque minuti dopo, quando il noto intellettuale non ha notato nulla della nostra manovra continuando a litigare. Anche lui era molto più alto di quanto non sia mai apparso in tv.

IL COLLEGA MOLESTATORE:
 Ce lo abbiamo tutti, è inutile negarlo.
L'ultima vittima: Hugh Grant
 E' quel collega con l'animo da gelataio che si fa foto con qualunque anima vippara voglia farsi un cono ad Agosto per poi apporlo con tanto di firma in bella mostra sui muri. 
 Magari è l'unica gelateria aperta nell'arco di 150 km e il famoso è entrato lì per necessità, ma a loro piace bearsi in eterno di quei magici cinque minuti in cui hanno servito il pistacchio e la fragola al vip.
 In genere il collega molestatore ama i vip nazionalpopolari, i comici, gli attori di fiction che spopolano e divinità minori. Quando li becca non può esimersi dal salutarlo e dirgli quanto gli piacciano i suoi film/foto/programma e immediatamente implora una foto da postare su fb a beneficio dei cugini in Calabria. I più audaci richiedono firme urbi et orbi per sorelle che adorano il vip, madri che senza di lui non vivono, padri che se solo sapessero che ha potuto parlarci..
 A parte il collega molestatore nell'animo, tutti coviamo un molestatore dentro di noi. 
 Una mia collega un giorno si ritrovò in cassa De Gregori e pur conoscendo l'animo fumino del Principe osò chiedergli un autografo.
 Egli, quieto disse, "Firmo solo se mi giura che non dirà a nessun altro che sono qui". Rispetto per la collega. Sogno sempre di farlo anche io (ma so già che mancherebbe il coraggio).

L'AUTORE CHE CERCA IL SUO LIBRO:  
Se l'autore vipparo si batte tutte le librerie per chiedere,
praticamente ha un secondo lavoro.
Tecnicamente non è proprio un famoso, nel senso che le vere star non vengono in libreria a chiedere se abbiamo un loro libro, lo danno per scontato.
 Tuttavia c'è tutta una schiera di autori che pubblica principalmente saggi, anche con case editrici di media grandezza, che viene a chiedere se abbiamo il loro libro, dove lo teniamo, se vende, chi lo compra, se pensiamo di riordinarlo. In genere mi fanno tenerezza perché si vedono professionisti e professori che toccano con mano il sogno di una vita e lo cullano un pargolo. I più simpatici di tutti sono coloro che vengono vergognosi, chiedono della loro creatura timorosi, rendendosi conto di apparire teneri agli occhi del libraio. I meno simpatici quelli che chiedono seriamente perché non esponiamo di più la loro somma opera, non sentiamo la necessità di ordinarne un'altra ventina di copie? Sta per uscire una recensione, scommettono che le orde barbariche scenderanno in massa a cercare "Storia della Patagonia nel XIX° secolo", un libro destinato a cambiare le loro vite. Forza, su forza, ordini ordini, esponga esponga.
 Comunque ora che ci penso effettivamente un prete star è venuto a chiedermi il venduto. Ok, quindi anche le star lo fanno.
 (Non vengono inclusi nella categoria gli infiniti scrittori autoprodotti. Mi spiace, no, non siete famosi, no ve lo giuro, davvero).

Dai Nat è 'n attimo: cambi orientamento
sessuale, molli il marito, vieni nella mia
libreria e fuga romantica.
Oh, comunque ora che ci penso "Notting Hill" nasceva dall'incontro tra la mitologica figura del libraio che fa sangue e la vip in libreria. 
La realtà che supera la fantasia che diventa specchio del reale che è solo imitazione che...no, Natalie Portman non arriverà mai dalle mie parti :(

1 commento:

  1. Esistono però alcune persone che cambiano proprio faccia e non per il solo effetto del trucco. -> straconfermo, specie le donne.

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