venerdì 6 marzo 2015

Intervista a Héléna Marienské, autrice di "Libere" romanzo satirico e tostissimo sulla crudeltà di una società giudicante, sulla follia della libertà, sull'amore e su molto altro

 Qualche tempo fa ho recensito un libro francese molto particolare, tosto, che molto mi era piaciuto.
Copertina dell'edizione originale. Molto
provocatoria, ma se leggerete questo bel
libro capirete che un senso ce l'ha
  Era "Libere" di Héléna Marienské (se ti sei perso o persa la recensione e tutto il discorso sulla pornografia in generale puoi andare al linkkkk), storia di una ragazza bellissima nata in una famiglia borderline di estrema destra che diventa un'escort di successo per pagarsi gli studi e del suo incontro con una donna omicida seriale di mariti (storia folle, ma come sottolineato dall'autrice follemente satirica). 
 Come accade ogni tanto, mi parte la brocca e cerco di fare cose più grandi di questo blog: ossia ho cercato di intervistare l'autrice.
 Con un concerto di aiuti, tra cui, l'ENORME lavoro della mia amica Giulia, parigina da qualche anno che si è smazzata tutte le traduzioni (dalla mail per contattare la scrittrice alle domande fino alle lunghe risposte), l'intervista è qui tra noi.
 E devo ammettere che è davvero una splendida intervista, non per lodarmi da sola visto che ho ben poco merito, (se non quello delle domande che in nome del lavoro dietro mi sono sforzata di pensare adeguatamente), ma per l'impegno e la disponibilità messi dall'autrice nel rispondermi.
 La ringrazio tantissimo e spero davvero che l'intervista vi piaccia e interessi. E' un interessante spaccato di ciò che sobolle nella narrativa francese contemporanea, di cui, la casa editrice Clichy sta portando in questi ultimi anni, un più ampio e diverso catalogo anche sul suolo italico.
 Perciòòòò anche se non avete letto "Libere", anche se la storia vi sembra assurda, anche se tutto, questa intervista è da leggere, fidatevi (e ricordatevi sempre che, come ribadito dall'autrice il libro è molto satirico, perciò militanti della decrescita non create flame della morte)!
 Pronti? Via!

Com'è nata l'idea del romanzo?

Il mio libro è nato in maniera molto spontanea ed inaspettata. Rientravo da un viaggio con una valigia molto pesante, piena di libri, che una persona mi ha aiutato a trascinare fino in stazione. Visto il peso della valigia, il gentile sconosciuto ha esclamato “(questa valigia) pesa una come un asino morto!” (Espressione familiare che significa, pesa molto NdT).
Prendendo alla lettera quest’espressione ho cominciato a riflettere sul fatto che nella valigia ci sarebbe potuto essere davvero un cadavere e nessuno se ne sarebbe accorto. Da li’ in poi la mia immaginazione si é risvegliata: li’, sul treno, in mezzo a tutte le altre, la mia valigia conteneva un cadavere. Chi avevo ucciso? Perché? Come avrei potuto sbarazzarmi del cadavere? E se la polizia mi avesse scoperto? Il romanzo era appena nato.

Le due protagoniste del libro sono forti e hanno anche tratti fortemente negativi, eppure si finisce per stare per forza dalla loro parte. Per quale motivo, secondo lei, avviene questo? 

Foto dell'autrice, da internet

Forse perché le protagoniste sono, in effetti, più forti che negative. La loro forza, poi, si manifesta in maniera spesso inattesa e divertente: non è una forza sempre aggressiva (nel senso di “una forza sempre in opposizione alla situazione” NdT) ma che si esprime sempre con umorismo. Angèle e Annabelle sono due donne forti perché agiscono sempre secondo la loro volontà, seguendo I loro desideri ed i loro bisogni. Non hanno paura di sfidare in potere maschile ed è seguendo questa filosofia che Angèle uccide suo marito, divenuto ormai insopportabile, e lo taglia a pezzetti. Nonostante sia lui l’artista celebre, il capo famiglia, Angèle non lo sopporta più. La costringe a vivere in campagna, a mangiare bio, a seguire la filosofia della decrescita. Di fronte a questi soprusi, Angèle non ha altre possibilità che eliminare il problema alla radice, uccidendo il marito.

Annabelle invece, mostra la sua forza quando sceglie di lasciare in giovane età la famiglia e il suo entourage di estrema destra. Messa di fronte a come sopravvivere sceglie di prostituirsi ma, invece che subire il suo protettore, lo sfrutta trasformando così il suo prostituirsi in un atto di libertà, una performance artistica: è lei a scegliere lo scenario erotico, la messa in scena, I costume, gli accessori. E si diverte molto.
Dal mio punto di vista Angèle et Annabelle sono due donne forti ma positive anche se le loro azioni sono completamente immorali.

Perché ha scelto una storia lesbica come punto focale della trama? 

Perché una volta sbarazzatosi del marito, Angèle assapora la libertà e quest’ultima passa anche per una libertà sessuale. Angèle pensava di essere eterosessuale ma l’incontro con Annabelle è un colpo di fulmine. Il loro è un incontro puramente sessuale, Angèle non prova tenerezza nei confronti di Annabelle ma un desiderio erotico puro, selvaggio. Desidera fare l’amore con lei immediatamente, nel mezzo del vernissage. Successivamente il loro rapporto si evolve sviluppandosi in una amore profondo. Sono convinta che, anche se eterosessuali, in qualsiasi momento si possa sperimentare un’attrazione verso le donne. La vita è un’evoluzione continua.

Quali sono state le reazioni al suo libro in Francia? 

Ci sono state delle persone che, davanti al mio libro, hanno storto il naso a causa di una trama troppo shockante. Ma la maggior parte dei miei lettori non si sono sentiti disturbati da questa storia d’amore: in Francia la condizione degli omosessuali é decisamente migliorata negli ultimi anni anche se l’omofobia esiste ancora. L’approvazione della legge gay ha permesso a numerose coppie di sposarsi e ciò è impressionante: nessuno può ancora considerare l’omosessualità un atto aberrante o un vizio contro natura. E' una tendenza sessuale diversa da quella “canonica” ma altrettanto rispettabile.

Lei si ritiene femminista? Perché?

Si, mi considero femminista. Sono convinta che il ruolo delle donne nella società sia ancora subordinato a quello degli uomini ma a partire dalla seconda metà del XX secoli sono stati fatti enormi passi in avanti grazie alle battaglie di donne forti. Resta pero’ il fatto che esistono ancora grandi differenze tra uomini e donne a livello di responsabilità, salario lavorativo (mi piacerebbe sapere perché esiste ancora una tale differenza di salario per lo stesso lavoro). In effetti basta guardare la situazione mondiale per rendersi conto che le donne sono ancora vittime in molti paesi. Di fronte a simili orrori mi dico che essere femminista alla base significa essere solo avere umanità.

Il libro col suo titolo originale
Le piace il titolo scelto per l'edizione italiana, dalla casa editrice Clichy, “Libere”? 

Non sapevo quale sarebbe stato il titolo finale, l’editore mi ha fatto una meravigliosa sorpresa. Non avrebbe potuto trovare titolo migliore. I personaggi di questo romanzo sono liberi o che stanno per liberarsi (dal suo strato sociale per Annabelle, dal suo matrimonio per Angèle). Entrambe le donne sono libere da convenzioni sociali, norme dettate dalla morale: la prostituzione è un atto condannato dalla società, alienante, ciò non impedisce ad Annabelle di praticarla per pagarsi gli studi. Per quanto riguarda Angèle, la sua libertà è piuttosto morale. Entrambe sono ribelli. É il filo conduttore dei miei romanzi e di tutti i miei personaggi, la libertà è parte intrinseca del loro dna.

Nel suo libro la società occupa un posto molto crudele. Sembra che nessun personaggio abbia una sua innocenza, ha deciso volutamente di marcare i toni, oppure pensa davvero che la nostra sia ormai una società tanto corrotta? 

La corruzione non è un tema che tratto nel mio libro. C’è della violenza, certo, suggerita dall’omicidio del marito di Angèle. Anche Cesari, il poliziotto corso, mostra un lato violento quando esprime I pensieri sadici che Angèle gli suscita ma è piuttosto una violenza ironica, (deuxième degree in originale NdT)
 Il libro è una parodia dei romanzi polizieschi dove c’è sempre un cattivo. Cesari non è cattivo, è sadico a causa di una psicanalisi sbagliata che ha scatenato, per errore, le sue pulsioni sessuali. É una satira della psicanalisi fatta con umore: io stessa ho fatto della psicanalisi con soddisfazione quindi so di cosa sto parlando (e grazie a ciò ho potuto limitarmi ed evitare di esagerare nell’ironia incorrendo in censure).

Perché la scelta di scrivere un libro così fortemente sensuale? 
Ho un rapporto positivo e sano con la mia sessualità, ecco perché sono così a mio agio a parlarne. Nel libro evoco due forme di sessualità e “performance” sessuali: da un lato Annabelle e le sue performance artistico-sessuali (in quanto professionista del sesso) dall’altro l’amore sensuale tra le due donne, più intimo, fatto di piacere, amore, emozioni forti.

Si è ispirata a qualcuno nell'ideazione e descrizione dei personaggi? 

La mia prima fonte d’ispirazione sono probabilmente io. Questo romanzo non è assolutamente autobiografico, ma la libertà che esso evoca, questa mi appartiene. Detto ciò, ho un grande spirito d’osservazione, sono una persona silenziosa che ama osservare le persone. Mi piace ascoltarle parlare, cercare di comprendere la loro logica, anche e soprattutto se diversa dalla mia. L’osservazione degli sconosciuti mi offre un capitale umano che mi aiuta successivamente a costruire i miei personaggi. Altre volte i personaggi escono direttamente dalla mia immaginazione: non so, ad esempio, da dove sia uscito Cesari. Un personaggio mostruoso, un vero mostro, ma vi confesso, io l’adoro.


 In conclusione, non posso che sperare che l'intervista vi sia piaciuta. Ringrazio ancora l'autrice e la traduttrice infinitamente!

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