sabato 6 febbraio 2016

Il bestiario dei lettori I: il Lettore Integralista. Ritratto di una creatura integerrima, flagello dei librai di catena, adoratore dei classici e mortale nemico di altri suoi simili, fiero lupo solitario della carta stampata.

 Dopo aver classificato clienti e anche colleghi blogger, ieri mentre sonnecchiavo a lezione (siccome appartengo alla fiera generazione della "formazione continua", continuo a formarmi anche post-università, volente o nolente), ho pensato che manca ancora un bel bestiario dei lettori, tenere creature di cui anche io faccio parte e che non per forza incrocio a lavoro, ma anche nella vita quotidiana.
Nel mio immaginario il "lettore integralista" ha come
icona il personaggio interpretato da Jack Nicholson in
"Qualcosa è cambiato"
 Per aprire le danze ho pensato di iniziare con un lettore non proprio popolare tra i suoi simili amanti della carta stampata: il lettore integralista (abbreviato in LI per non ripeterlo settemilamiliardi di volte). 
Il lettore integralista è una delle specie di lettori più insopportabili e più necessarie alla filiera libro.
 E' necessario in quanto lettore forte e grande acquirente, costantemente interessato alle novità e che spesso diventa sponsor accanito di libri pubblicati da microcase editrici che si occupano di argomenti che definire di nicchia sarebbe un complimento.
 Insopportabile perché ha una sorta di grandeur che al confronto la grandeur francese viene declassata al grado di semplice spocchia.
 Lui non legge come tutti i poveri mortali, lui LEGGE. Dotato di un'autostima enorme e di un'indefessa fiducia nella propria intelligenza, il lettore integralista ha una serie di amici lettori integralisti e talvolta tiene dei blog letterari talmente sofisticati che le masse a stento riescono a capire il senso del tema trattato (ovviamente in un trionfo di subordinate e citazioni da far venire mal di testa a Cicerone).
 Come si comporta, dove vive, cosa fa e soprattutto cosa legge costui?

LE LIBRERIE:
 Il lettore integralista è integralista pure nella scelta delle librerie. Poco avventuroso, ha alcuni luoghi rassicuranti gestiti da librai che giudica competenti e alla sua altezza e, di solito, ne sono anche amici.
Il panico del libraio all'avvistamento del lettore integralista
Solo loro sono degni di dissertare con loro dei massimi sistemi, di ordinare il volume introvabile e, persino, gesto audace sopra ogni limite: di consigliarli.
 Puoi dire infatti di aver conquistato un LI il giorno in cui lui verrà da te con fare apparentemente disinvolto chiedendo: "Ha qualcosa da consigliarmi?".
 Ovviamente tale immane fortuna è appannaggio dei librai indipendenti (e molti di essi, esasperati, ne farebbero volentieri a meno), perché il LI non mette quasi mai piede in una libreria di catena, luogo in cui risaputamente lavorano dei mentecatti con la terza media presa alle serali.
 Le poche volte in cui è costretto a mettere piede in questi supermercati del sapere (lui che si nutre solo alle gastronomie dell'anima) ci tiene a rendere i presenti consci del grande onore che viene loro accordato.
 Il LI ci tiene infatti a mettere in chiaro che considera il libraio di catena alla base della catena alimentare del sapere, una sorta di robot con sembianze umane privo di spirito e intelligenza. Questa convinzione della mancanza di anima del libraio di catena si rende più chiara quando egli non si pone il problema di insultarlo liberamente o di sottolineare che egli non sa niente, che di sicuro non conosce l'autore tal dei tali e che anzi, di certo, in realtà non legge. In compenso ne sottovaluta la pazienza di Giobbe.

METODI DI SELEZIONE LETTURE DEL LETTORE INTEGRALISTA:
 Il lettore integralista non è un lettore alla moda. Se c'è una cosa davvero apprezzabile di costui è che ha gusti personali molto spiccati che subiscono scarsamente le influenze esterne.
Il Venerabil Jorge, un esempio estremo di Lettore Integralista,
da non prendere in considerazione
 Ci sono due tipi di lettori integralisti.
1) Il lettore integralista che legge solo i classici. Ne appare un esempio in "Norwegian wood" di Murakami": il migliore amico di Watanabe, un ragazzo con principi morali diciamo volubili, ma con principi libreschi molto perentori. Non leggeva autori che non fossero morti da almeno una cinquantina di anni perché solo la prova del tempo può dirci se essi valgano o meno.
 Ecco il precetto di codesto tipo di lettore è lo stesso: perché mai dovrebbero perdere tempo dietro a contemporanei di certo dimenticabili, quando ci sono centinaia di classici di valore che attendono di essere letti. Una teoria anche condivisibile.
2) Il lettore integralista che legge solo cose per cui prova un vero interesse. Sì, voi direte, lo fanno tutti i lettori. In realtà vi accorgerete che generalmente nella vita di un lettore comune c'è un altissimo tasso di serendipità, libri presi alla bancarella perché sembravano interessanti o costavano poco, bookcrossing, una copertina accattivante, un amico che te lo presta a scatola chiusa.
 Il LI no. Lui legge solo cose di cui sa vita, morte e pure miracoli. Si è informato su internet, sa tutto della biografia dell'autore, l'anno di prima edizione e le analisi critiche che ne sono state fatte.
  No serendipity, please.

CASE EDITRICI e GENERI LETTERARI:
 Il lettore indie e alla moda legge case editrici indipendenti o autori in voga di cui parlano tutti. Il lettore integralista no, lui legge solo certificato.
 Ha perciò delle storiche case editrici che ama molto, anche se non manca mai di notarne le cadute di stile e di pontificare che "Un tempo il livello era diverso". Tra le più mainstream possiamo citare l'Adelphi, ma costui è anche un grande sostenitore delle pubblicazioni della fondazione Lorenzo Valla o Scheiwiller o la Leo Olschki.
 Le ragioni di tale scelta sono dovute al fatto che il LI legge moltissima critica letteraria e saggistica (le uniche pubblicazioni contemporanee di un certo livello ai suoi occhi). La narrativa di genere viene percepita come un'autentica debolezza, un guilty pleasure nella maggior parte dei casi da celare.
 Se leggerà gialli, il LI leggerà Simenon o, al limite, Sciascia. La fantascienza che è? Se magna? Il fantasy è un abominio a meno che non si tratti di Tolkien che può essere sempre giustificato con qualche motivazione politica. 
 Fortunatamente per lui  Mary Shelley, Stevenson e Stoker hanno messo mano all'horror in tempi non sospetti, ma letture del genere rimangono comunque uno svago che si concede di rado, come un cioccolatino di tanto in tanto durante una lunga dieta.

RAPPORTO CON GLI ALTRI LETTORI:
 Al contrario di molti altri tipi di lettore che ignorano cordialmente i loro simili, il LI ha pochi amici e molti nemici.
 I rari amici sono altri lettori forti di livello medio-alto, gente che magari cede spesso ai cioccolatini dell'anima trascurando la sacra via di chi fa della lettura una disciplina paramilitare.
 I nemici sono tutti gli altri. Agli occhi degli altri lettori infatti il LI è come quel vecchio che nel palazzo tutti detestano perché o si fa gli affaracci altrui denunciandoli all'amministratore condominiale o pone veti di ogni genere dai bambini in cortile ai gatti in casa.
 Il LI detesta infatti i lettori forti che però leggono solo generi discutibili e trascurabili come la narrativa rosa o d'avventura. Wilbur Smith gli causa crisi d'orticaria, Sophie Kinsella sudori freddi.
 Non sopporta i lettori che leggono magari bene, ma solo in talune circostanze, come le vacanze o periodi particolarmente propizi. Un vero lettore o lo è sempre o non lo è mai.
 Considera al limite del mentecatto i non lettori, vera e propria specie inferiore che è inutile trarre dal proprio stato di cattivo selvaggio.
 Anzi, guarda chi cerca di addomesticarli all'uso della carta stampata come un missionario sciroccato che dovrebbe spendere meglio il proprio tempo: a cosa serve che una persona legga un libro l'anno e che quel libro sia l'autobiografia di Zanetti? Piuttosto è meglio che non infanghi il buon nome della categoria e se ne stia fermo!
 Il LI non partecipa a gruppi di lettura e non presta mai i suoi libri. Egli è un lupo solitario, sacerdote consapevole e orgoglioso del culto letterario.

IL LATO POSITIVO: Se incrociate un vero LI e riuscite a carpirne la fiducia, avrete accesso ad un mondo di autentiche chicche letterarie. Il livello culturale di base che vi si chiederà è molto elevato, ma sarà un'esperienza assai stimolante e ricca di nuovi orizzonti. State solo attenti a non passare al lato oscuro. Il suo.

E voi ne conoscete qualcuno o (peggio ancora) lo siete voi stessi?? Testimoniate!


6 commenti:

  1. No, io non sono un LI. E ne ho un sacro terrore. Mi é capitato di conoscerne, di vederli esaminare con aria di superiorità la mia libreria, stupiti dalla vastità ma bonariamente disprezzandone la pochezza. Li ho uditi chiedermi "Ah, allora hai letto *****" con lo stesso tono che avrebbero usato per l'opera omnia di Harmony. Raramente li ho sentiti chiedermi che ne pensassi di un romanzo letto - miracolo- anche da loro. Ancora più raramente li ho sentiti chiedermi un libro in prestito. Ma quando questo accade, é come ricevere una medaglia al valore.

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  2. Eccomi! (Forse...). Cioè, io leggo pressoché esclusivamente saggistica sui 20-30 titoli l'anno. Di romanzi e romanzoni ha fatto indigestione (di classici) tra i 16 e i vent'anni, a adesso non ho alcuna voglia di rovinarmi il "retrosapore" che mi hanno lasciato Hugo, Tolstoi e London andando a esplorare autori contemporanei - salvo casi particolarissimi. Sono un LI? E se sì, di che sottoscpecie?

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  3. Oh cavolo. Forse sono un lettore LI. ho sempre opinioni fortissime su "lettori della domenica", "letteratura di massa" e ho le mie librerie preferite. Diavolo!

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  4. Per fortuna non sono una LI, anche se anch'io ho le mie librerie preferite.

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  5. Sono allergica a molta parte della narrativa contemporanea e/o di genere. Non spreco tempo con le meteore (sentir anche solo nominare roba come Moccia, Fabio Volo o Erika James mi causa davvero crisi di orticaria). Adoro i classici e la saggistica - ma anche il romanzo gotico d'epoca. Però, grazie al cielo, la mia totale incapacità di applicare qualunque disciplina definibile come paramilitare mi salva da questo lato oscuro. xD

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  6. Leggi l'ultimo post del mio blog e avrai la risposta al quesito finale! Mi fai sentire terribilmente in colpa. Non è vero mai mhuahahahaha

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