domenica 20 ottobre 2019

Piccole recensioni tra amici Halloween edition. Cosa leggere (e non leggere) nelle halloweenose serate ottobrine.


Ebbene, in queste faticoserrime settimane lavorative, due sono le principali gioie: 

1) Le presentazioni di "LESBOOM!" (il 2 Novembre sono a Udine. Molta gioia perché è la prima volta che metto piede in Friuli!!).

2) Il fatto che siamo in autunno, una stagione meravigliosa che dà tante gioie senza eccessivo dispendio di denaro.

 La scoperta del servizio di prenotazione delle biblioteche del comune di Milano mi ha aperto nuovi orizzonti ed è stato un toccasana per il mio portafoglio, perciò ecco a voi una manciata di sugose recensioni halloweenose che hanno accompagnato le mie serate alla disperata ricerca di autunno.

 Buona lettura!


GLI AMICI SILENZIOSI di Laura Purcell ed. Dea Planeta:

Era tempo che non leggevo un libro che mi mettesse addosso quella certa piacevole ansia che uno si aspetta di trovare in un horror.

 "Gli amici silenziosi", che ha una copertina da una parte molto azzeccata (con l'occhio che ti scruta), da una parte un po' troppo zuccherosa, ha tutti gli elementi per essere un horror gotico d'eccellenza: nebbia, brughiere, oscuri fantasmi del passato, giovinette terrorizzate e via discorrendo.

 La storia, ambientata nel periodo vittoriano, inizia quando la giovane Elsie, da poco vedova e da poco incinta, se ne va ad abitare nella casa di campagna dove è morto il suo adorato marito Rupert. Con lei ad accompagnarla la cugina di lui, Sarah, nubile e senza denaro.
 In questa splendida magione di campagna, dove vivono da anni solo dei domestici, iniziano da subito ad avvenire delle strane cose: in primis dei fastidiosi rumori notturni provenienti dalla soffitta chiusa che attirano l'attenzione delle due donne.

 Una notte (perché si sa che certe cose si fanno solo la notte) Elsie, irritata, riesce a sbloccare la porta e scopre, al suo interno, vari cimeli di famiglia, tra i quali dei vecchi diari e degli strani quadri: gli amici silenziosi del titolo.

 Si tratta di una sorta di cartonato di alcune inquietanti figure: una giovane nobildonna dai capelli ramati, uno zingarello, una cuoca e altri.

Elsie e Sarah, aiutate dalle cameriere, li portano fuori dalla soffitta assieme ad uno dei due diari, salvo ritrovare la porta bloccata quando tornano a prendere il secondo.

 Da quel momento in avanti la casa sarà funestata da visioni, orrori, allucinazioni, dal moltiplicarsi degli amici in sempre nuove figure, omicidi, suicidi e un lontano racconto del passato che svela la radice degli orrori nella casa.

 Fino all'ultima pagina si susseguono colpi di scena e molto alla fine è lasciato al lettore: c'era del marcio in Danimarca oppure era tutto nella mente di Elsie?

 Bello, davvero, davvero, bello. Se volete un consiglio per halloween questo è IL CONSIGLIO.
Spero, peraltro, che ne traggano un film perché ha atmosfere perfette.


LASCIA DIRE ALLE OMBRE di Jess Kidd ed. Bompiani:

 Può un libro non avere una trama, un capo e una coda, personaggi approssimativi, momenti assolutamente senza senso e persino un tocco sovrannaturale completamente inutile? Si, può.

"Lascia dire alle ombre" è un pastrocchio incredibile che vorrebbe, credo, persino essere commovente a tratti.

 In un paesello irlandese bigottissimo, torna un giorno tale Mahony, figlio di una ragazzetta del luogo uccisa giovanissima non si sa da chi (anche se tutti hanno preferito pensare fosse fuggita): Orla.

 Costei, dedita alla prostituzione per disperazione e invisa dagli stessi abitanti del posto per amoralità, aveva malissimo campato la sua breve vita con la speranza di riuscire a mettere da parte abbastanza soldi per scappare in America, ma viene assassinata prima. Mahony, ormai adulto, torna per scoprire perché.

 Entrambi, madre e figlio, vedono i morti (un po' come Ricciardi, ma, al contrario di Ricciardi, la cosa non sembra essere né utile né funzionale ai fini della storia. Poteva, sostanzialmente, anche non essere inserita).

 Mahony inizia a indagare con l'aiuto di una vecchia eccentrica che vive nella sua stessa pensione e con la figlia del proprietario pazzamente innamorata di lui (che ovviamente è bellissimo).

 Vorrei potervi dire come procede l'indagine, ma in realtà non si capisce niente: prima mettono su uno spettacolo, poi il prete vuole bandire Mahony, poi ci ripensa, poi appaiono personaggi random che non si capisce a cosa servano, poi c'è un fantasma, poi forse nel bosco vive un tizio traumatizzato dalla guerra, poi boh.

 Brutto, pastrocchiato, privo di qualsiasi tensione. Incomprensibile come lo abbiano pubblicato e persino tradotto.

 Lasciate perdere. 


LA MALEDIZIONE DI MELMOTH di Sarah Perry ed. Neri Pozza:

 Quel che si dice un libro ben scritto. 

 Deve essere interessante, per chi può, leggere questo libro in lingua originale, ma anche la traduzione è davvero bella: ogni frase è letteralmente cesellata, niente è lasciato al caso alla faciloneria.

 Persino per dire: aprì la porta o rispose al telefono la Perry riesce a trovare formule raffinate.

 La storia poi è molto interessante perché usa una creatura gotica riadattandola a terrori moderni.

 Melmoth l'errante del racconto di Maturin qui cambia sesso diventando  una delle antiche donne che secono il vangelo andarono al sepolcro di Gesù Cristo e lo scoprirono vuoto.

 Lei è l'unica a mentire e a dire di non aver visto nulla e per questo è condannata a camminare ovunque per il mondo fino alla fine dei giorni, da sola e senza potersi fermare.

 La storia inizia a Praga quando Helen, una donna insignificante che sembra volersi volontariamente punire per qualche oscuro dramma del passato, incontra il suo amico Karel, assai agitato dal manoscritto che un anziano professore recentemente deceduto gli ha affidato.

 La storia inizia quindi come una ghost story assai classica, ma ben presto assume dei contorni molto particolari: Melmoth infatti è un mostro che lavora incessantemente sul nostro senso di colpa, nasce dal esso e ci trascina nei suoi abissi finché non ne moriamo.

 Intendiamoci, tutti coloro che Melmoth tormenta hanno otttimi motivi per sentirsi in colpa, ma il libro sembra volerci comunicare che abbandonarvisi è un peccato mortale.

 Se abbiamo molto peccato verso qualcuno, tutto ciò che possiamo e dobbiamo fare è cercare di riparare in qualche modo.

 Agire per il bene allontana la malvagia Melmoth e le sue tentazioni. Ed è il solo modo in cui il nostro cuore esausto forse potrà trovare riposo, smettendo di vagare senza sosta.


L'UOMO NEL QUADRO di Susan Hill ed. Polillo:

 Susan Hill è famosa per un racconto lungo di genere gotico: "La donna in nero", molto grazioso da cui, caso raro, è stato tratto un film più bello (per l'unico motivo che, al contrario del racconto, la tira più per le lunghe e indaga meglio i lati oscuri).

  Ho rintracciato una sua altra rara storia tradotta in italiano: "L'uomo nel quadro". Si tratta di una ghost story in piena regola che insegna a non rimanere mai amici dei propri ex professori universitari.

 In un gelido gennaio Oliver torna a Cambridge per sbrigare alcune questioni e va a trovare il suo ex prof Theo Parmitter, il quale, in una gelida serata tempestosa, gli racconta una strana storia su un quadro in suo possesso dove viene rappresentata una scena di festa durante il carnevale veneziano.

  Anni prima, ad un'asta, Parmitter ne era rimasto incomprensibilmente attratto e aveva deciso di comprarlo.

 Qualche anno dopo, a seguito di un servizio fotografico in casa sua dove veniva mostrato il quadro, aveva ricevuto l'invito di un'anziana contessa desiderosa di riavere il quadro, perduto anni prima, e in possesso di una strana, triste e inquietante storia al suo riguardo.

 Il libro si legge in pochissimo ed è assai piacere in tempo di halloween. Spiace solo che un'autrice talentuosa decida di scrivere storie così brevi.

Ovviamente se avete qualcosa da consigliarmi, non risparmiatevi, sono ansiosissima!!

9 commenti:

  1. Ciao, hai mai letto "HEX, la maledizione" di Thomas Heuvelt? Storia di una strega che infesta un paese della provincia americana.
    Giuro che ho dormito alcune notti con la luce accesa, nel timore di vedere la strega in un angolo; non leggevo niente di così spaventoso dai tempi di "le notti di Salem" di King.

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  2. Ciao, grazie per i buoni consigli. Ho visto "Gli amici silenziosi" in libreria ed ero indecisa se prenderlo ma ora credo proprio che lo farò. Adoro quelle atmosfere ed è il periodo dell'anno ideale per leggerlo.
    Adesso io sto leggendo "Dracul" di Dacre Stoker & J. D. Barker e mi sta piacendo molto. Chi non vorrebbe sapere da dove ha preso ispirazione Bram Stoker? Non l'ho finito ma sento già di poterlo consigliare.

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    1. Mi sono spiegata male. È un romanzo e il protagonista è lo stesso Bram Stoker (uno degli autori, Dacre Stoker, è il pronipote).
      Comincia dall'infanzia del piccolo Bram, quando vive con la famiglia vicino a Dublino. È costretto a letto perché sempre debole e malato ma c'è tata Ellen a prendersi cura di lui. Tata Ellen che è sempre bella e pallida, ma alcuni giorni sembra giovane e altri più vecchia. Che non assomiglia mai ai ritratti che Matilda,la sorella di Bram, le fa. Che va in giro di notte e sparisce per giorni. Che riesce a salvare Bram dai suoi attacchi, ma nessuno sa come faccia.
      Fino al giorno in cui scompare, perché Matilda e Bram si sono fatti troppo curiosi.
      Passano oltre una dozzina di anni e Matilda, per un breve momento, rivede tata Ellen, giovane e bella come la ricordava.
      È solo l'inizio per gli Stoker, che non sanno ancora cosa dovranno affrontare se vogliono risolvere questo mistero.
      È ben scritto e l'atmosfera è cupa al punto giusto. Mostri e vampiri non sono esagerati ma si comprende quanto pericolosi e innaturali siano.

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  3. L'Oscar Vault che esce il 22 ottobre dedicato ad Halloween con le opere più "nere" di Ray Bradbury credo possa rientrare in quest'ottica.

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  4. Ah, e ho in stand-by "Scary stories to tell in the dark", nonostante il titolo è in italiano, non posso recensire perchè appunto ancora non l'ho letto ma so che ci hanno fatto una serie
    Betty

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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