Volevo scrivere un post in occasione della questione del salone del libro/fasci, ma sono stata battuta dalla tempistica e dal fatto che mi ero presa un po' di giorni per decidere se andare o meno.
Alla fine avevo deciso e, visto il tempo stringente, avevo prodotto un fumetto che ho postato iersera su fb più o meno contemporaneamente alla decisione del comitato del Salone di escludere la casa editrice fascista che, per ovvie ragioni, soprattutto in un salone dedicato a Primo Levi, non avrebbero mai dovuto metterci piede, manco con l'idea, manco per sbaglio.
Comunque, qui lascio il fumetto che dice più o meno tutto quello che avrei voluto dire, in breve. Dovendo andare di corsa e avendolo praticamente disegnato quasi tutto in pausa pranzo sul tavolo di un locale, non è proprio una bellezza grafica, ma il concetto rimane.
Poi, quando il salone sarà finito, farò un post un po' più discorsivo perché la questione non è chiusa, è solo iniziata. Nel bene e nel male il libro è tornato a essere un oggetto politico e non solo commerciale, una questione che ci tengo a riprendere.
Intanto vi dico che, vista l'esclusione, sarò al Salone del Libro a vagare tra gli stand e di sicuro sabato dalle 16 alle 17 allo stand 001 edizioni.
Forse riuscirò a rimanere anche domenica, ma non garantisco.
Ultimamente sono una vecchiarella che per mantenersi un attimo sveglia cerca di risparmiare le forze!
Bravissima! che poi il concetto di "tanto tempo fa" è relativo, visto che Bologna, Milano e Brescia hanno avuto vittime innocenti 30 anni dopo la fine della guerra, per mano loro...
RispondiEliminaE mettiamo in conto anche il Ministro dell'Interno, che ha definito la vicenda "censura" e gli antifascisti "mafiosi culturali".
RispondiEliminaNo, dico, MAFIOSI CULTURALI.
Non è possibile accettare passivamente cose del genere!