lunedì 2 settembre 2013

Del perché sono contro gli e-book: sono o non sono un mezzo democratico? E che cos'è davvero un libro?

Questa faccenda degli e-book è un argomento che mi sta a cuore sin da quando, all'università, i professori ce ne parlavano come di una cosa che sarebbe successa prima di subito.
 Io non sono contro il progresso, amo smodatamente i pc, apprezzo l'esistenza degli I-Pod e trovo che un mucchio di cose tecnologiche abbiano risolto in modo felice la vita di molta gente, soprattutto donne (che ora per dire, invece di andare ai sacri lavacri a sciabordare panni per ore azionano la lavatrice e addio).
 Tuttavia il supposto dominio che ci sarà degli e-book non mi piace e ora ne elencherò i motivi.
 Innanzitutto bisogna capire cosa intendiamo per libro.
 La facilità con cui la gente confonde le parole e-reader e e-book è per me emblematica di quanto sia difficile distinguere l'oggetto libro dal contenuto del libro. Il libro è un'unione dell'oggetto e del contenuto?
Di certo non può essere solo l'oggetto (ma vi invito a dare un'occhiata al progetto di questi ragazzi, libri finti clandestini per farvi venire qualche dubbio principesco al riguardo), anche se, nella storia del libro, c'è stato un tempo in cui si riteneva che la forma libro stessa, il codice, il tomo, fosse qualcosa di magico.
 C'erano monaci che andavano in battaglia (ebbene sì) brandendo bibbie rilegate e ingioiellate convinti che fossero magiche, in grado grazie al loro contenuto sacro di proteggerli in battaglia.
 C'è un libro sull'argomento, edito da Fazi, molto interessante: "Come gli irlandesi salvarono la civiltà" di Thomas Cahill. E' una miniera, molto divulgativa, di storie e informazioni su come il popolo irlandese, neoconvertito, abbia dato vita a veri e propri capolavori (i manoscritti irlandesi, secondo me, sono i più belli in assoluto) perché convinti che scrivendo il nome di Dio su pergamena potessero in qualche modo sortire un effetto magico. E' questo il motivo delle meravigliose miniature del Book of Kells.
 Se quindi il libro è solo contenuto, cosa sono i libri d'arte, i pop-up, i libri antichi che conserviamo con tanta cura, le ristampe anastatiche, le edizioni speciali?
 Tuttavia, non è la prima volta che il libro subisce una trasformazione fisica epocale.
 Un tempo esistevano le amene tavolette, poi ameni rotoli che si svolgevano sulle gambe. Il libro per come lo conosciamo noi (e riflettete, non vi sembra assolutamente straordinario usare un oggetto che esisteva in questa forma già più di un migliaio di anni fa?), nacque nel IV sec. dopo Cristo, assieme, alla lettura a mente. Prima non esisteva, si leggeva solo ad alta voce.
 Cambiarono un mucchio di cose, ma nulla di paragonabile a quello che accadde quando Gutenberg, trafficando con mente da orefice con un torchio per fare il vino (aiutato da una lunga serie di contingenze storiche e tecniche ovviamente), inventò il libro a stampa. Marshall McLuhan ci ha scritto un libro epocale sull'argomento, "Galassia Gutenberg" asserendo che:

a) Il libro è stato il primo OGGETTO riproducibile, la prima scintilla del sistema capitalista.
b) E' stato il primo vero passo verso la democratizzazione della cultura.

 Nel tempo che un monaco paziente ci metteva a vergare una pergamena, o uno scrivano a copiare dispense su carta (che all'epoca iniziava una specie di rivoluzione industriale), il torchio aveva già riprodotto decine di volumi.
 Accadevano all'epoca gli stessi strambi fenomeni che accadono adesso con gli e-book: come noi ci ostiniamo a riprodurre il suono dei libri o lo sfogliare le pagine nei pdf o similari online, i primi libri a stampa si sforzavano di riprodurre lo stesso schema fisso dei manoscritti. Questo per dire che insomma, non è che abbiamo reinventato nulla.
 Il motivo per cui sono contro gli e-book viene da questa lunga parabola. 
Io penso che l'e-book non sia democratico. Si tende sempre a sottovalutare quel fenomeno detto tecno-apartheid, il fatto che intere zone del mondo e intere fasce di popolazione non dispongano né di denaro né di mezzi necessari per affrontare una simile rivoluzione.
 Un libro di carta che non ci si può permettere si può prendere in biblioteca (stessa cosa per l'e-book ma non per l'e-reader), un bambino a cui i genitori magari impediscono di leggere certe cose può farselo prestare da un suo amico. Esistono intere famiglie in cui nessuno legge, in quel caso chi comprerebbe un e-reader apposta per i propri figli (le famiglie senza libri non sono una leggenda, alcune mi sono anche parenti)? Un libro è un libro. Un e-reader non è nulla senza e-book e viceversa.
  Per quanto i prezzi degli e-reader possano scendere, ne vale davvero la pena? Non so se riesco a spiegarmi, perché non voglio correre il rischio di sembrare una tecnofoba né tanto meno di tirare acqua al mio mulino (le librerie o troveranno un modo egregio di affrontare la situazione o moriranno, le biblioteche se ben gestite potrebbero invece rifiorire), ma ciò che mi sta veramente a cuore è dire che, a mio parere, qualsiasi mezzo non sia alla portata di chiunque, anche della persona più povera, ebbene non è un mezzo democratico.
 Un e-book non è per sua natura alla portata di chiunque e mi pare molto difficile che lo sarà mai.
 E poiché questo post è già diventato molto pedante e molto lungo (e me ne scuso) affronterò l'argomento del diritto d'autore un'altra volta (e anche dell'autorevolezza della fonte: se svaniranno le case editrici, chi vaglierà il lavoro soprattutto scientifico, a monte?).
 Per il momento vi anticipo che più di una persona tronfia mi ha mostrato un e-reader pieno di pdf (o chi per loro) scaricati e non legalmente. E anche qui, lo dico da lettrice e non da lavoratrice, francamente me ne sfugge il senso: sia perché alcune biblioteche fanno già il prestito gratuito degli ebook, sia perché non trovo un senso al vantarsi di aver in qualche modo rubato il lavoro altrui.
 So che è un argomento controverso, perciò se qualcun* mi legge, vorrei davvero avere le vostre opinioni. Non crediate che io stessa non sia molto combattuta.

18 commenti:

  1. ...è qualcosa a cui non avevo pensato, o almeno non in questo verso.
    Piacere, sono una lettrice, non una di quelle assidue, non una da un libro al giorno, ma nemmeno uno all'anno..
    Ho letto la sua opinione, e la condivido: ha ragione quando parla di tecno-apartheid, chi non ha un e-reader, non potrà mai leggere un e-book.
    Però, e in questo momento sono egoista, vorrei aggiungere, magari facendo una figura da pezzente, ha visto quanto costano i libri???Io ho tessere di ogni tipo per ottenere qualche sconto, compro libri in offerta e di seconda mano, ma ahimè sono una dei tanti disoccupati, perciò non posso permettermi di comprare tutti i libri che vorrei (quando racimolo qualcosa)..
    Mi hanno regalato un e-reader un paio di anni fa: che gioia!Sapere di poter comprare lo stesso libro ma spendendo la metà!
    Arrivo al dunque: non vorrei che per impedire un tecno-apartheid, si arrivasse ad una cultura di elite, stile medioevo...già ci rendono gli studi più cari, ora anche il piacere di una lettura in un pomeriggio d'estate? Combattiamo una cosa per volta...

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    1. Pur lavorando in libreria, anche io mi posso permettere pochissimi libri (e rosico il doppio perché vorrei praticamente la metà dei libri che mi capitano tra le mani) e come te trovo che il prezzo della maggior parte, soprattutto novità, sia esorbitante!
      Il mio post era riferito al fatto che, come per tutte le faccende tecnologiche, per molti bisogna essere per forza d'accordo col progresso e ritenere a priori che gli e-book rappresenteranno un'evoluzione nella storia del libro e della cultura, perché altrimenti si è dei nostalgici o dei retrogradi.
      Io penso solo che nessuna rivoluzione lascia le cose intatte, altrimenti non sarebbe tale.
      E quel che mi chiedo e mi chiedevo con questo post è se davvero le conseguenze di questa rivoluzione saranno tutte buone. E, secondo me, non lo saranno. Come diceva Eco, io sono apocalittica, spero che il futuro sia integrato.

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  2. Ciao, è la prima volta che ti leggo, e non resisto alla tentazione di lasciarti un commento.
    Sono una lettrice "media", da una trentina di libri all'anno per intenderci, e all'inizio ho anche io salutato l'arrivo degli e-book come una rivoluzione, che vedevo soprattutto legata al prezzo: la maggior parte delle novità librarie ha costi che sono piuttosto elevati per le mie tasche, la saggistica mediamente più della narrrativa. Poi ho investito nell'acquisto di un lettore, e scaricato alcuni e-book gratuiti (classici della letteratura italiana ed europea): sono stati una vera delusione: l'impaginazione era ai limiti della leggibilità, non c'erano note di lettura, né una pur scarna introduzione; inoltre, di quasi tutti i saggi che cercavo manca (ancora?) la versione elettronica. Quando hai parlato di sparizione delle case editrici e, di conseguenza, del lavoro di vaglio, poi mi si è aperto un mondo: già da tempo ritengo che la rete, pur essendo una miniera ricchissima, manchi del necessario filtro che consenta a un neofita di discernere la qualità delle informazioni che vi si trovano. Per fare un esempio banale, se non so nulla di chimica e voglio informarmi sull'omeopatia troverò una valanga di informazioni banali, e qualche studio più approfondito; ma come farò a capire se la "memoria dell'acqua" è un meccanismo scientificamente provabile o meno, se mi manca la guida di un esperto, o almeno la reputazione scientifica del sito dal quale sto attingendo informazioni? Per quanto riguarda, invece, il discorso in merito all'accessibilità economica, mi permetto di dire che nemmeno i libri di carta sono davvero accessibili a tutti, perciò non lo ritengo il vero discrimine della faccenda, anche considerando che le novità in formato digitale costano ormai poco meno del cartaceo, così come la maggior parte dei long seller. Piuttosto credo che la qualità dello scritto (inteso sia come qualità di contenuti che come qualità di forma, grafica ed editing), nonché l'appiattimento generale del materiale siano fenommeni da valutare.
    Ti chiedo scusa per la lunghezza del commento.
    Esprit74Follet

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    1. Grazie per il commento!:) Quello che speravo con questo post era di ricevere delle argomentazioni al riguardo (e quindi che siano lunghe va benissimo!). Praticamente tutte le volte che si parla di libro cartaceo e e-book le discussioni vertono sul fatto che se non sei concorde con l'e-book sei un retrogrado che probabilmente ascolta ancora i vinili o magari il grammofono. Io volevo solo invitare alla riflessione sulla nuova inarrestabile rivoluzione digitale della cultura. Quella della sparizione delle case editrici è una faccenda caldeggiata da tutti coloro che le ritengono una specie di fortino del potere e del controllo mentale (sono loro che decidono cosa farci leggere, stile grande cospirazione mondiale), ma la questione dell'autorevolezza della fonte è davvero seria, come notavi giustamente anche tu. Ritenere che qualcun* sia più autorevole di altri nel dare un'opinione è un principio che non può essere intaccato. Una persona con una laurea in medicina è sicuramente più autorevole di me nel scrivere un testo sull'influenza, per dire, in internet chi potrebbe controllare la qualità e il lavoro degli autori? Per quel che riguarda la fruizione dei testi, rimango per ora dell'opinione che prestare un libro cartaceo sia sempre più facile che prestare un e-book. Un e-book prevede sempre un e-reader e come rispondevo anche ad una ragazza su fb, in una famiglia che si fa? Si comprano 4-5 e-reader? E nel caso non ce li si possa permettere, si legge a turno? Sono ovviamente ipermegaconcorde che la questione del prezzo dei libri cartacei sia scandalosa.

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  3. intanto complimenti per il blog: mi piace un sacco come scrivi.
    io ho trovato una mia utilità agli e-book: la lettura in lingua (per via del dizionario incorporato..tranquilla non leggo Baricco tradotto) e per i viaggi (puoi potenzialmente portarti via una libreria senza occupare spazio). domanda che viene dal fatto che io gli e-book li leggo su iPhone: dato che la diffusione degli smartphone è altissima, direi che non è necessario possedere per forza un e-reader, o no? (non sono informata sulle tecnologie che supportano gli e.book)
    secondo me il punto sta proprio nella professionalità che c'è dietro le cose: il cartaceo dovrebbe garantirtene di più.
    per il costo...che dire: sicuro che è una discriminante importante, però ci sono mille modi per ovviare il problema.

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    1. Oddio, leggere su uno smartphone non credo sia comodissimo O.o
      Gli e-book secondo me sono utilissimi quando si fa ricerca o si svolgono determinati mestieri (per un avvocato avere tutti i codici in un e-reader penso sia il top). Quello che io trovo meno utile e anche pericoloso è la possibilità che un giorno esistano "solo" gli e-book, in nome del progresso e della sua crociata per la quale: il nuovo è meglio. Come dicevo anche nelle altre risposte, bisogna sempre vedere quali sono le conseguenze del nuovo. Un libro non è una canzone. Le implicazioni sociali di una tale rivoluzione avranno, secondo me, delle ricadute tutte da analizzare, e che vanno oltre l'eterno scontro tra vecchio/cattivo e nuovo/bellissimo.
      (In tutto ciò grazie per i complimenti!! :) )

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  4. Non penso che per ora l'e-book sostituirà il libro di carta, non ancora. Anch'io lettrice media, meno di quanto vorrei (i libri li traduco e leggo solo la sera prima di dormire.. o in vacanza), ho un Kindle in comune con mio figlio, e ci alterniamo. È bello per la trasportabilità e la facilità d'uso, meno bello per le edizioni un po' scarne e nel mio, quello basic, non sai mai bene a che pagina sei. Inoltre, è vero, non puoi prestare libri. Per me, attualmente, è una bella alternativa ma non un sostituto.
    Saluti,
    Paola

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  5. Spero che non ti dispiaccia, ho rilanciato sul mio blog questa tua riflessione: http://gattitudine.wordpress.com/2013/09/18/e-book-e-cartaceo/

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    1. Certo che non mi dispiace, anzi sono onorata! :) Anche perché, secondo me, c'è un tale caos sull'argomento che più se ne parla, meglio è!! :)

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  6. Io non ho più, letteralmente, posto per i libri cartacei. O la smetto di comprare libri o cambio casa: sono già debordata sulle scale e ho passato diverse casse di libri che non rileggerò mai più a una biblioteca di paese, col cuore infranto. Ora ho un e-reader, e ne sono abbastanza contenta. Non riesco a leggere saggistica sul kindle, trovo gran parte delle edizioni in elettronico sciatte, mal impaginate, malissimo annotate, e, spesso, care.

    Amazon ha, inoltre, un formato proprietario che mi irrita: se non voglio comprare solo da loro devo convertire il formato standard epub in mobi (e non sarebbe lecito!).

    Però. Ha senso che conservi, che so, la Mazzantini ad occuparmi 5 preziosissimi cm di spazio?
    Poi: sono spesso in giro, con lo zaino sulle spalle. Quasi sempre il libro cartaceo pesa ed occupa più spazio del kindle. La lucina del kindle mi permette di leggere al buio senza rompere le scatole al mio compagno di stanza. Ritrovo le evidenziazioni o le note su un file che posso elaborare, copiare, incollare, usare senza doverle riscrivere. Ritrovo al volo quel passaggio, quella frase, quel paragrafo. A letto mi pesa meno a tenerlo in mano, posso leggere sotto al piumino senza fare le contorsioni (casa mia la notte è frescolina). Posso leggere anche se ho scordato gli occhiali: ingrandisco il carattere.

    I reader non sono, per ora, democratici. Lo saranno col tempo, la tecnologia cala vistosamente di prezzo se non si vuole l'ultimo modello fighetto. Le biblioteche prestano gli e-book e pure i lettori (qualcuna). Un acquirente compulsivo di libri (io) alla lunga risparmia: in un anno sono largamente in attivo, comprando e non piratando! Gli editori fanno quotidianamente offerte a tempo limitato di e-book a prezzi molto convenienti. Spesso ciofece, a volte anche testi interessanti.

    Non ho smesso di comprare cartaceo, Fosco Maraini in digitale è sprecato per esempio. Ho, come dire? differenziato gli acquisti e posso comprare di più. Come dice Paola qui sopra, è una bella alternativa, non un sostituto.

    Per il filtro/qualità... scusami ma non mi pare che le case editrici siano una garanzia di buone letture. Sempre meno, a mio avviso. Il filtro lo farà l'autorevolezza. Per esempio, se tu consigli un libro, ci sono buone probabilità che mi possa piacere: so che come me non ami né Nemirovsky e stronchi Avallone, che hai un curriculum di lettrice interessante... ecco di te potrei fidarmi più che di chi pubblica ciofeche gridando al miracolo. Sinceramente, ti affidi alle fascette o al parere di persone che stimi?

    L'ebook non ammazzerà il cartaceo, secondo me, né le biblioteche né le librerie. Almeno, spero. Se nelle suddette ci saranno librai/e e non commessi/e annoiati, sottopagati, sfruttati e precari, come capita troppo spesso.

    PS: ascolto, ancora, anche i vinili ;) (E scusa la logorrea.)

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    1. Concordo su molte cose, su altre no. Ad esempio la questione dell'editoria: è vero che le case editrici sfornano tante porcherie e rifiutano lungamente libri che poi si rivelano bellissimi (c'era anche un libro sui rifiuti famosi!). Tuttavia l'attività di filtro, secondo me, rimane indispensabile. Su internet i successi nascono dai numeri, e i numeri, anche in libreria, premiano spesso dei sonori orrori (basta guardare le classifiche). Le case editrici, (che peraltro fanno anche lavoro di traduzione di libri da lingue obiettivamente ignote, difficilmente reperibili in altro modo), tra i loro pregi hanno quello di credere e investire anche su autori meritevoli seppur a fondo perduto sulla breve distanza. Cioè letti poco ora, validi anche oltre l'anno prossimo.
      Internet ha partorito il successo di 50 sfumature di grigio.
      Poi in generale, fatico a capire come trovare testi su internet a cui appassionarmi dal nulla. Dal titolo? Dalla copertina che potrebbe non esserci più? Dalla trama? Troppa scelta, per me, è nessuna scelta.
      Almeno io la penso così.

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    2. Ehi, mica ho detto "morte alle case editrici e viva solo internet e il self publishing" (brrrr) Qualcuno che faccia l'editing dei libri, per esempio, servirà pure, o no? anche di quelli elettronici. Servirà ben un editore anche per un libro elettronico, che scopra e scelga e pubblichi. Anche le sfumature.

      Ho detto che una casa editrice non e' garanzia di qualità. Nemmeno Mondadori, che ha pubblicato le suddette sfumature. Le vetrine delle librerie e il diluvio di vampidi e angeli, e le fascette urlate docent, mi pare. Devo metterci, comunque, del mio per scegliere.

      Il problema della scelta in internet non lo capisco, davvero. Mica apro il browser e digito e-book e scarico quel che trovo! Scelgo come in libreria: autore, anteprima, copertina (finora c'è ancora), critiche; in più ho i pareri di numerosi altri lettori affidabili che ho selezionato col tempo. Sarà che non sono nata ieri, ma finora le e-fregature non sono più delle fregature cartacee.

      E comunque sulla scrivania ho una notevole trincea di libri. Di carta. Sulla quale trincea sta dormendo beato un gatto.

      ciao! :)

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  7. Ciao!
    ho letto con interesse e attenzione il tuo articolo. La lettura su e - reader e quella su libro sono due attività diverse. Se voglio leggere un romanzo leggero, un giallo, se voglio rileggere un classico, lo leggo sul Kindle. Se voglio assaporare con calma Delitto e Castigo leggo il cartaceo, magari armata di matita! Ancora,se di un autore ho tutti i cartacei, continuerò a comprarli, per completare la "collezione".
    Quindi non si tratta di scegliere, in via definitiva, una cosa piuttosto che un'altra.

    Ho comprato il mio e-reader al prezzo di circa 5 libri, e in un anno e mezzo ne ho letti un'infinità, comprandoli on-line, e spendendo molto meno rispetto a quanto avrei speso comprandoli cartacei. i prezzi dei cartacei appena usciti, infatti, sono tutto fuorché democratici. C'è anche da dire che casa mia non è poi grandissima, i libri presentano un grosso problema di spazio. Odio buttarli, odio darli via, ma non posso uscire di casa per amore dei miei libri. Esistono le biblioteche, è vero, ma non fanno per me. Non mi piace aprire un libro e trovare le sottolineature di qualcun altro, non mi piace portarmi a letto qualcosa che c'è già stato con chissà quanta gente. E mi dimentico le scadenze.


    Il lettore di e-book offre quindi parecchie opportunità, ma è un mezzo attraverso il quale ci arriva sempre il romanzo, l'opera di un autore.


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    1. E' vero supporti diversi danno emozioni, conseguenze, motivazioni e fruzione diverse. Spero davvero che i due supporti coesisteranno,ma ci credo poco.

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  8. Conosco persone che riempiono di lodi l'ereader, e non metto in dubbio le sue qualità e i vantaggi nell'usarlo, anche se preferisco il cartaceo (ho provato un ereader), soprattutto per la saggistica. Son convinto che i due supporti continueranno a coesistere senza problemi, perchè chi ama leggere, desidera avere la propria libreria e per questo che continuerà a comprare il cartaceo, molto probabilmente di meno rispetto ad ora ma comunque comprerà. Discorso a parte invece per la situazione italiana, ho letto qualche giorno fa un articolo che riportava la percentuale di lettori per nazione e l'Italia era all'ultimo posto (in un altro articolo si riportava il livello culturale e anche in questo caso siamo in fondo alla classifica), questo unito all'abbassamento del livello culturale e ai "furbetti ("non trovo un senso al vantarsi di aver in qualche modo rubato il lavoro altrui", riporto una simil barzelletta che ho sentito alla tv, forse da Crozza: in un quartiere americano, uno non paga le tasse e viene insultato dai suoi vicini "vergognati, non sei un vero americano....", stessa situazione in Italia tutti i vicini vanno dal tipo "mi spiegheresti come fai?". Ecco è questo il motivo, si fa a gara ad esser più furbi vantandosene quando ci si riesce; quando è ladro per primo chi ti governa, quando passa il messaggio che tutto è permesso, quando si abbassa il livello di responsabilità e di istruzione, chi la pensa come te diventa una eccezione, un persona quasi mal vista) potrebbe mettere in serio pericolo non solo il cartaceo ma anche la maggior parte delle case editrici (mi rendo conto che son pessimista ma non riesco a pensare diversamente considerato tutto il marciume che c'è in Italia).

    P:S. non avrei dovuto accennare alla politica ma non son riuscito a non commentare la tua frase che ho citato

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  9. "E-books lack carachter. Books aren't just something you read. They are like a form of meditation..." Makishima Shōgo, Psycho-Pass
    In verità, so che citare un assassino seriale, seppure umanista, è inquietante, ma, parafrasando Shakespeare, "il diavolo può citare le scritture..."
    Ecco, io credo che il libro sia un bellissimo oggetto, una fantastica icona. Mi piace il rapporto fisico, spaziale, che si instaura con esso. E' una relazione, vera e propria, tanto che se il contenuto non mi soddisfa anche il libro tout cour perde ogni importanza ai miei occhi...se invece il contenuto mi attrae anche il suo formato diviene molto amato. Mi piace maneggiare la carta, girare le pagine, sottolineare i passaggi.
    Ma riconosco che l'E-book possa avere una sua utilità, che è però puramente funzionale. Quando viaggio, mi piacerebbe portarmi dietro un camper di libri - ma ovviamente è impossibile. Riconosco che è allettante potersi portare dietro una piccola bibliografia delle opere che vorremmo consultare quando andiamo in un dato posto.
    Ma, a parte questo...non ci vedo nulla di allettante.
    Ovviamente, questa non è una argomentazione.
    Conosco poche persone che leggono, ma alcune, per problemi di spazio, costrette a spostarsi spesso per lavoro, hanno trovato nelll'e-book un valido supporto, per continuare a leggere. Altre trovano più economico scaricare i libri che vogliono, piuttosto che comprarli, dati i prezzi francamente troppo esosi di questi tempi.
    Ma non mi sembra che sia stato dimostrato che l'E-book abbia alzato il numero di lettori nel nostro paese, o mi sbaglio?
    Se si dimostrasse il contrario, plaudirei anche se a malincuore (per ragioni a questo punto ovviamente sentimentali) al mezzo.

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  10. (Se vedi delle impennate nelle statistiche di lettura, sono io che mi rimetto in pari in questi giorni. Ti ho appena scoperto.)

    Da quando i libri sono stati democratici? Fino all'altro ieri erano riservati a pochissimi. Forse è solo dal dopoguerra che tutti possono averne almeno uno o leggerli in biblioteca. La fruizione della cultura è legata all'esistenza della classe media, non del mezzo su cui si legge. Non a caso la stampa è nata con essa. L'e-reader oggi è democratico quanto un libro: chi può permettersi l'uno può permettersi l'altro.

    Altro discorso sull'oggetto libro/e-book. Pur essendoci delle sovrapposizioni, nel senso che ci sono libri in formato e-book, i due oggetti sono molto diversi e, se ci investiremo un poco del nostro ingegno, lo saranno sempre più. Rilassiamoci e viviamo con serenità questa possibilità di poter leggere in modi sempre diversi.

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  11. fondamentalmente gli e-book sono pericolosi poiche permettono una censura immediata
    Metti che ti scarcichi (pagando) il tuo e-book e poi qualcuno decida che sia un testo pericoloso... zacchete... misteriosamente scompare dal tuo reader e anche se ne hai una copia non potrai piu leggerlo. No grazie. Almeno i roghi dei libri richiedono che il libro sia materialmente confiscato e bruciato. Con gli e-book basta una sequenza di bit e addio (by the way, e' gia' successo, se non ricordo male via amazon... ma anche via apple)

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