venerdì 18 ottobre 2013

Di kaste e insulti. Quando la sezione di politika non è più una cosa seria, ma solo una valvola di sfogo per la barbarie più greve. Libri neri e macchiette, abolizioni e licenziamenti, ecco ciò che rimane.

In questi giorni mi è capitato di litigare con un mio conoscente per la questione di Fabio Fazio, reo di guadagnare ben 5 milioni di euros per la sua trasmissione. Senza entrare nel merito de fa guadagnare all'azienda non fa guadagnare, se li merita o no, il caos è successo quando il mio conoscente ha definito Fazio "Feccia da abbattere in nome della rivoluzione".
 Ora, mettermi a difendere Fabio Fazio non me ne cale, ma mi sono infuriata perché sono ARCISTUFA di questo linguaggio da caserma che ormai è diventato la regola, questa roba villana, volgare, degradante che è ormai il confronto tra pari. Per me, la feccia del mondo è gente come il mostro del Circeo, che se davvero sparisse dalla faccia della terra ci farebbe un favore. Non è un aggettivo che si può arbitrariamente incollare ad una persona perché in quel momento qualcuno ha deciso di linciarla.  Non voglio dire che la colpa è di X o di Y, di quel partito o di quel movimento. La colpa è di tutti noi nel momento in cui cediamo a questa barbarie.
 Come scrisse Michele Serra tempo fa, ci sentiamo un dolcissimo popolo indifeso, in preda ad una classe politica malvagia, noi privi di peccati governati da oligarchi spietati. A me non pare proprio, a me sembra che la nostra classe politica ci rispecchi appieno. Perché ci crediamo migliori? Perché guadagniamo totmila euro di meno? Perché ci indigniamo davanti a Fazio ma non davanti allo stipendio di Marchionne? La Fiat è un'azienda privata? I finanziamenti dello stato quando era in difficoltà se li è presi però, e ora uno guadagna 50 milioni di euro e intanto licenzia operai. Perché per questo non ci arrabbiamo? Perché usiamo 'sto linguaggio disgustoso solo coi politici? Ma a nessuno viene il dubbio che ci freghino ben altri?
 Questa furiosa premessa, è dedicata a ciò che è diventata in libreria la sezione sulla politica. Per ogni libro serio, ne devono uscire almeno due o tre che hanno come titolo un insulto o un inno alla rivolta popolare (ma non seria, quella col forcone che poi impicchiamo tutti in piazza come all'epoca del papa re) un manifesto su quello che non va e la SICURA ricetta per cambiarlo, uno sputare veleno su chiunque non la pensi come te (e quindi è konnivente del sistema, e deve krepare).
 Vi lascio qui alcune grandi hit del linciaggio libresco odierno, proposte solo per voi.

 ABOLIAMO I PARTITI: 
Ecco, come rispolverare senza alcuna cognizione né filosofica né di causa Simone Weil e il suo "Manifesto per l'abolizione dei partiti politici", grande hit dello scorso inverno. La gente veniva, filosofeggiava con me mezz'ora sul nulla usando parolacce a piè sospinto come se boh, ci trovassimo in una taverna e io o fossi colpevole di qualcosa o dovessi appoggiarli per forza. Poi brandiva la Weil (che manco sapeva chi fosse fino al giorno prima e sospetto che in molti ignorassero anche fosse una donna) e se ne andava sputando sentenze. Sìììì, citiamo una filosofa francese a caso morta durante la II guerra mondiale che manco aveva visto nascere la repubblica italiana! Sìììì!

LA KASTA:

Allora, pure se diceva cose giuste, mò 'sto libro non lo sopporto più. A parte l'allure di cui coloro che lo comprano si sentono improvvisamente circonfusi (ora sono un politologo e pure dalla parte giusta e innocente: ho comprato "La casta"!), ha dato vita ad un'infinita serie di epigoni. C'è una casta per tutto: dalle regioni, ai giornali fino ai farmaci e ai radical chic. Fidatevi che tutti ci rientriamo nella casta linciata da qualche libro, nessuno è innocente (manco gli stessi scrittori che sono giornalisti in genere, quindi della kasta giornalistica). Non dubito che prima o poi sentirò parlare della kasta dei librai, rea di manipolare la vendita dei libri, le coscienze e di tenere, ovviamente, le famose liste di chi legge libri sul nazismo.


 LO SVERGOGNAMENTO: 
Ogni tot si decide che bisogna rivoltare la vita di qualcuno come un calzino. Non parlo di gente che di reati ne ha commessi a iosa e documentatamente, di Craxi, o di concussi vari. Parlo di quei libri che sin dal titolo e dalla copertina ti presentano il politico di turno o come una macchietta cretina o come una specie di assassino genocida perchè 45 anni prima, durante un esame universitario, un professore che un giorno diventerà il suo assistente gli mise un 30 e lode.  Come "Il peggiore" di Giuseppe Salvaggiullo. Se vi dico solo questo titolo voi a chi pensate? Io ad una sola persona. L'autore a Massimo D'Alema, che per quanto mi stia sulle scatole, orgie con delle minorenni ancora non le ha fatte. Un libro di tipo macchiettistico appena uscito è invece quello su De Magistris "Il pubblico mistero" ed. Rubbettino, in cui il magistrato viene presentato come un cretino sin dalla copertina, completamente decontestualizzata. Ma questo è vero giornalismo, che scherzi.

IL LIBRO NERO: 

Ci sono tutti. "Il libro nero della democrazia", il libro nero del comunismo, quello del fascismo e vi informo che, per non far torto a nessuno c'è pure quello della società civile. Perciò, se tanto mi dà tanto, pure qui nessuno è salvo. Che se non sei un politico, sei di sicuro almeno una persona della società civile, che se non sei della società sei un eremita. Ma credo che prima o poi vedremo sorgere anche "Il libro nero degli eremiti". Cosa fanno a quelle povere bestie queste persone sole per anni sui monti?? Se non lavorano sono un peso per la società! Perché devo pagare la loro sanità se non mettono i contributi? Vedete? Posso scriverlo pure io un libro nero.


L'INSULTO SPINTO: 
Visto che non ci sentiamo abbastanza forconieri e volgari, hanno inventato anche dei manuali di insulto alla kasta, così, per aiutarci a raffinare il nostro linguaggio e la nostra capacità di analisi politica. Ecco quindi robe come "Insultiamoli" del collettivo Carla Ferguson Barberini
 Pensate siano un gruppo di poveri operai licenziati o precari della PA ormai esasperati? Non temete, sono un collettivo di professionisti della comunicazione che con la loro finezza hanno ideato il celebre metodo STICAZZI. Sì, avete letto bene, raffinati in tutti i campi, e soprattutto per nulla desiderosi di cavalcare l'onda populista.

 Quando mi vedo arrivare questi pacchi di libri dediti al più becero insulto, quando non si salva nessuno dal sospetto, manco il tuo cane (la kasta kanina), quando devo sorbirmi dissertazioni senza senso da parte di clienti avvocati e rikki, ma infuriati contro la kasta, mi sento sempre come il povero René Ferretti, seduto in libreria durante la proiezione de "La Casta", nel film "Boris". Se non lo avete visto ve lo consiglio. Buona giornata poco forconiera a tutt*!

7 commenti:

  1. la Kaos Edizioni pratica "svergognamenti" da anni, ma almeno gli svergognati erano più o meno tutti gente che si meritava il trattamento. Roba da dover essere nostalgici.

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    1. A me la Kaos piace molto come casa editrice, tuttavia pure loro potevano risparmiarsi dei titoli come "Cicciobello del potere", su Rutelli. Capisco che pare Cicciobello, capisco tutto, ma non può essere una presa in giro perpetua. O almeno io, un libro che si intitola così non posso prenderlo sul serio, so già quanto sarà di parte ( e no, non mi piace Rutelli come politico e manco come ex sindaco). Comunque sì, in confronto a quello che gira ora, era roba all'acqua di rose.

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  2. (e cmq, secondo me, quando ti guardi intorno in libreria, il pensiero dovrebbe correre ad un'altra scena di Boris: "io sono il re della merdaaaaaaaaaaaaaaaaa" :D )

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    1. Spero tu sappia che questi commenti e la citazione di Boris ci inseriscono automaticamente nella kasta dei radikal chic.

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    2. i radical chic vestono radical chic, ascoltano musica radical chic, frequentano serate radical chic. Io sono un metallaro :D

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  3. Manifestazioni libresche dell'isteria collettiva della repubblica: violenza parolaia unita alla ormai irrecuperabile incapacità di dare priorità alle cose. Tutto è diventato fondamentale, un genocidio o un'elusione fiscale di 5 centesimi di euro pari sono per finire fra coloro che non dovrebbero esistere.

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  4. Senza contare poi che chi si abbandona a tanta veemenza a) nella migliore delle ipotesi parte incendiero e fiero e finisce pompierO, b) ha di peggio da nascondere.
    Per queste pratiche ragioni diffido dei castigatori pubblici.
    E poi l'imprescindibile tecnica del polverone, che distrae e fa perdere la bussola, come l'indimenticabile Guzzanti:
    http://www.youtube.com/watch?v=LUGX9_2qLSk

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