martedì 15 ottobre 2013

I rapporti uomo-donna nei libri di psicologia odierna. La donna gattamorta profumiera e l'uomo gazzella boccalone.

Ieri, un amabile cliente a cui mando tutte le mie maledizioni, ha abbandonato una venticinquina di libri di quella che io chiamo "Psicologia farlocca" su un ripiano della sezione di economia. Un quarto d'ora per rimetterli a posto. Il mio livore era altresì catalizzato dall'argomento di tali libri: i rapporti uomo-donna secondo la psicologia farlocca contemporanea. Avete presente "Gli uomini vengono da marte e le donne da venere?", beh quel best seller ha ovviamente dato via ad un'infinita serie di epigoni infarciti di luoghi comuni e idee che fanno male alle deboli menti.
 Lo so, sono troppo severa, magari questi libri alle sciure e alle loro amiche fanno bene, ma se voi vedeste cosa arriva nella sezione di psicologia, tremereste. Quindi ho deciso di rendervene partecipi.
 Ci sono sul tema due correnti di pensiero, accomunate comunque dall'eterno gioco dei ruoli:
1) Libri per donne single più gggiovani e spigliate, sono sagaci e ironici e ti dicono chiaramente che il principe azzurro è là fuori da qualche parte, ma che, sappilo subito, non sarà per sempre. Del resto perché accontentarti se il mondo è pieno di sugose caramelle?
2) Libri per donne single forse ancora gggiovani ma di sicuro disperate. Devono sposarsi e procreare entro le deadline dei 30 anni, max 35 poi è la fine, lo zitellaggio è assicurato e quei libri insegneranno loro come accallapiare un uomo che passa lì per caso e/o il principe azzurro che esiste, ragazza, te lo assicuriamo solo che non ci vedi bene. In entrambi i casi ci sono una selva di regole da seguire. 
 Per gli uomini questo psicodramma non esiste. Il senso generale di tutti questi libri è che la donna, cacciatrice e ansiogena cerca un povero scapolo che vive una vita di gioia, felicità, bevute e amicizia fraterna coi suoi amici fino al suo arrivo. L'uomo, coniglio tremulo nella foresta delle relazioni, tenta di trovare riparo, ma nulla può contro l'orologio biologico della donna, e presto, catturato da sesso selvaggio che farà solo prima del matrimonio e mai dopo, cederà per poi pentirsene a vita.
 Partiamo dall'esempio per donne gggggiovani e spigliate con "La bruttina che conquista" di Marina Savarese. All'interno vengono sagacemente proposti vari tipi di donne non avvenenti, da quella brutta ma dotata di feromoni inossidabili (la classica brutta con cui tutti prima o poi sono stati a quanto pare), a quella che è brutta lo sa e per questo si nasconde, a quella che punta sull'effetto strano, cioè brutta e conciata pure peggio. Partendo dal presupposto che l'amore vero non esiste, ma il principe azzurro sì, è tutto un consiglio su dove cercare l'uomo, come attrarlo, come farlo impazzire a letto e caricarlo di pacchetti dello shopping. Cesse ma con style insomma. Ovviamente non esiste un manuale per uomini cessi, ma con stile. Gli uomini brutti non sono brutti. Sono tipi.
 Il linguaggio di tale libro è molto simile all'imperdibile "Perché gli uomini sono stronzi e le donne rompicoglioni?" di Alberto De Martini, in cui si rispolvera il sempre attuale mito de: la donna comandina che ti dice cosa fare in ogni istante della tua vita e l'uomo spaparanzato sul divano, farfallone e bambinone. Entrambe le opere somme parlano ad un, si suppone adulto, come se ci si trovasse manco al liceo, ma direttamente alle scuole medie. E' tutto un florilegio di parolacce, di accuse reciproche, di donne fighe e uomini gaggi. Insomma, il problema di coppia è affrontato con l'integrità di quando, tredicenne, litigavi con la morosetta perché gli avevi mangiato l'ultima patatina fritta non dimostrandole, secondo lei, il tuo amore.
 Rimane un mistero cosa sia stato dell'evoluzione cerebrale dei successivi vent'anni.
 Nel secondo agghiacciante caso della single desperada, merita sicuramente una citazione "Come trovare l'uomo della tua vita" di Galard de Aude e Leslie Gogois, sponsorizzato nientepopodimeno che dal sito di incontri online Meetic. L'unica lancia che posso spezzare a favore di questo libro è che, essendoci lo zampino di gente che lavora su internet, ci sono consigli sensati per tutte quelle pazze che raccontano a perfetti sconosciuti mai visti tutta la propria vita. Robe come "La prima volta che lo vedi vai in un bar e non a casa sua" e altre amenità che a me sembrano scontate, ma conosco tanta gente per cui non lo è, quindi che ben vengano.
 Detto ciò, 'sto libro è inquietante sin dalla copertina, dove una bambolina occhieggia abbracciata al solito uomo gazzella ghermito dall'acqua cheta. Chiariamo: assicurarsi il principe azzurro non è una faccenda d'ammmore. Dopo i 25 anni dice 'sto libro, se non sei sposata iniziano i guai, non parliamo dello psicodramma se verso i 29 e mezzo non sei neanche fidanzata. La zitellaggine non solo è prossima, ma anche l'abbandono. Quale uomo ti considererà dopo i 30? Ormai sarai merce scaduta. E ai figli? Come avrai dei figli? 
 Per rimediare e assicurarti l'uomo devi, innanzitutto trovarlo che se ti guardi bene attorno uno che ti piace c'è di sicuro, poi impelagarti in un bordello di cose da fare e non fare: non lo devi invitare ad uscire, ma devi fare in modo che lui capisca che vuoi uscire (l'uomo cacciatore deve tipo trovarti morta per finta sul suo cammino così si convince che è stato lui a colpirti coi suoi strali amorosi). Poi, non lo devi chiamare entro un tot di ore dal primo appuntamento e in certi giorni della settimana devi dirgli che c'hai da fà. Il mantra è "Essere preziose": se ti concedi subito lui fiuta l'inganno e si dirige verso altra cacciagione, mentre se nota che sei inafferrabile inizia a prenderci gusto. Devi civettare coi suoi amici, bevazzoni e dediti al puttan tour: tu lo stai togliendo a quel mondo di meraviglie, quindi ai loro occhi sei una strega e ti conviene almeno mostrare un pezzo di coscia per placare l'odio.
 Perdersi in queste regole è un attimo, e per questo esiste il teribbbile "Le regole: i 35 comandamenti per trovare lui, per non perderlo più, per perderlo quando vi pare" di Ellen Fein e Schneider Sherrie edito la prima volta nel 1966, ma ancora sulle nostre tavole. Nella prefazione veniamo a conoscenza dell'esistenza di tale Michelle, una tizia che non è niente di che, ma era piena di uomini da giovane e ora ha un marito fantastico che la adora. Tutte abbiamo una Michelle tra le nostre amiche (ah sì?), qual è il loro segreto? Ovvio, Michelle si fa desiderare e non l'ha data via prima di non so quanti appuntamenti, si fa pagare la cena e non risponde alle chiamate. Insomma Michelle è l'incrocio tra una stronza e una profumiera, eppure gli uomini la adorano. Pensi che sia immorale e vagamente poco femminista? La domanda se la sono posta anche le autrici rispondendosi: "Ok, è poco femminista, ma Michelle ha quel marito fantastico: un consorte val bene la libertà, anche cerebrale!".
 Questi libri vendono e si diffondono propagandosi come un male invisibile (parleremo un'altra volta di quelli che ti dicono che il principe azzurro c'è, non lo trovi perché sei psicolabile e devi lavorare su te stessa). Alcuni uomini son conniventi scrivendo a danno dei propri simili cose come "Maschiology" di Rosario Alfano, in cui ci vengono presentate 12 tipologie di uomini dall'amicone, all'intellettuale, fino al tosto e al palestrato. Una selva pure questa da cui io, fossi in loro, mi riterrei offesa.
 Gli uomini quindi son veramente gazzelle indifese che si credono leoni e le donne delle profittatrici che staccano il telefono fino al terzo appuntamento? E se no, perché questi libri hanno tanto successo?
 Ai lettori del blogghe l'ardua sentenza.

10 commenti:

  1. Questi sì che sono incubi che non fanno dormire la notte. L'ossessione del nostro tempo: i manuali delle istruzioni.

    Genocidio, uncinetto, radio-osservazione delle galassie, caccia all'alligatore: per tutto si trovano istruzioni. L'intero web rischia di trasformarsi in un indice di istruzioni per l'uso...

    Questa nostra epoca deve finire al più presto! :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi hai dato un'idea: i manuali di istruzioni più improbabili della storia!

      Elimina
    2. Anche io scrivo manuali di istruzioni per il mio blog. Purtroppo non sono improbabili. Però se mi ricordo domani do uno sguardo in giro, sono certo di avere qualcosa di assurdo a casa.

      Elimina
    3. mia moglie conserva gelosamente un libro del padre di quando era piccolo (parliamo di pre-guerra): "come presentarmi in società". Ogni tanto ci mettiamo sul divano e uno dei due lo legge ad alta voce, ci facciamo grasse risate.
      Un altro tomo niente male è un galateo moderno di quelli di case editrici improbabili, e anche lì le perle si sprecano

      Elimina
  2. "Ovviamente non esiste un manuale per uomini cessi, ma con stile. Gli uomini brutti non sono brutti. Sono tipi."

    Il concetto nascosto dietro questi libro, secondo me, è un altro: le donne quantomeno hanno quella roba lì in mezzo alle gambe che attrae gli uomini a prescindere, quindi qualche chance anche se sono brutte ce l'hanno.
    Ne consegue che gli uomini brutti, invece, non è che non esistono, è che si attaccano al tram e tirano forte.

    La conferma di questo la trovo qui: "Gli uomini quindi son veramente gazzelle indifese che si credono leoni e le donne delle profittatrici che staccano il telefono fino al terzo appuntamento?". Che te ne fai di una gazzella brutta? :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli uomini hanno altri tipi di manuali, quelli del rimorchio, a cui prima o poi dedicherò un post. Comunque il senso di tutti e dico tutti i manuali della donna che deve trovare marito è che non esistono uomini brutti, solo tipi, e il tuo principe azzurro magari non sarà un adone, ma ti impalmerà. E questo è l'importante. Una donna brutta invece deve fare il doppio del lavoro perchè, sempre secondo questi manuali, l'uomo non ha proprio nessuna intenzione di sposarsi, vengono sempre presi in trappola (boh).

      Elimina
    2. quella frase ha colpito anche me, perchè credo che rispecchi bene le differenze tra i sessi riguardo all'aspetto fisico, ma l'ho interpretata in maniera diversa. l'uomo se è brutto è affascinante, o comunque "ha un suo perchè". la donna se è brutta è brutta, punto. mai notato che le protagoniste di qualsiasi storia d'amore (o anche di altro genere, di solito) sono sempre stupende, mentre l'uomo può essere anche brutto, deforme o sfigurato ma resta comunque affascinante (almeno dal punto di vista del lettore, se non da quello della sua bella)? penso a "Notre-dame de paris", "l'uomo che ride", "il fantasma dell'opera".... e ne approfitto per chiedere un consiglio: sapreste dirmi qualche libro che parli di donne brutte (a parte "Fosca" di Tarchetti)?

      Elimina
    3. Ok il post è molto vecchio, ma rispondo comunque. Una donna brutta ma resa molto affascinante è la protagonista feminile Marian Halcombe del libro la "Donna in bianco" di Wilkie Collins Viene descritta come brutta, soprattutto di viso, ma risulta affascinante tanto che molti lettori mandavano lettere allo scrittore chiedendo se per scrivere questo personaggio avesse preso spunto da qualche sua conoscenza, e se così fosse stato se lei fosse stata libera e non sposata/fidanzata e se avessero avuto qualche possibilità con lei.

      Elimina
  3. l'uomo deve guardare calcio e/o formula 1 su sky, uscire con gli amici, andare a giocare a calcetto, portare in salvo l'antico vaso e così via, mica ha tempo per stare appresso a una che pretende pure che lui la aiuti nei lavori domestici. Sua madre non gliel'ha mai chiesto, perchè una moglie dovrebbe farlo?

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...