mercoledì 2 ottobre 2013

"Quand'è che ti sposi?". Inquietanti libri di vessazione matrimoniale: donne serve, sesso santo e unioni tra le stesse fasce di prezzo!

Ormai sono in una trista età in cui la gente inizia a sposarsi, in massa.
 Non paga di tale gesto ortodosso, si pregia anche di iniziare a domandarti in altrettanta massa quand'è che lo fai anche tu. Ciò avviene sia che tu sia fidanzata sia che tu non lo sia. Far parte della comunità glbt non ti salva per due motivi: 
1) Sfugge il particolare che in Italia non si può fare e quando glielo fai notare ti dicono che puoi sempre andare all'estero. 
2) Visto che non hai messo i manifesti e una non ha scritto in faccia "sono lesbica", tutti i conoscenti o semiestranei, a cui magari hai omesso di dirlo, pongono comunque con foga la stessa domanda.
 "Quando ti sposi?"
 Questa estate mi sono fatta una cultura sui giornalazzi femminili che in genere leggo solo al mare per vedere cosa fa secondo la stampa la mia perduta generazione. Pare che i giornalisti abbiano ravvisato in noi una certa inclinazione a rivalutare il matrimonio. Così è stato tutto un fiorire di articoli su quanto è bello sposarsi a 25 anni, come è stupendo sentirsi al sicuro col proprio marito a 21 anni in punto, quanto è fantastico rimodernare l'abito di nozze di tua nonna ecc. ecc. Ovviamente tutti gli sposi novelli che posavano, avevano abiti stupendi, cerimonie da sogno e facevano lavori che mi chiedo sempre dove si trovino, tanto meno a 25 anni tanto meno in Italia. 
 Il matrimonio insomma, va di moda. Come ultimamente va di moda (dicono che è la crisi), rivalutare la maternità. Quando il soldo manca l'affetto familiare cresce, ma io direi che cresce la morsa del tradizionalismo.
 Come spiegarsi in altro modo il successo che mi lascia rabbrividente, di stucco, sconvolta e anche un filino disgustata di "Sposati e sii sottomessa" di Costanza Miriano
 Questo libro dal titolo assurdo (preso direttamente da un'attualissima lettere di san Paolo a non so chi), giunse in libreria tra l'ilarità generale. Pensavamo fosse una cosa di umorismo. Quando ci siamo accorti che era una cosa seria abbiamo pensato che non avrebbe mai venduto. Quando ha venduto tanto e tanto e tanto al punto di esser stato perfino tradotto, io ho capito definitivamente che c'era qualcosa che non andava. 
 La tesi di questo libro agghiacciante, che ha un seguito altrettanto intimidatorio ("Sposala e muori per lei"), è che l'uomo è cacciatore, la donna angelo del focolare, se proprio devi lavorare perché la società l'impone sappi che devi vezzeggiare tuo marito, che non si accorga insomma che non è lui a portare le braghe in famiglia. 
 Del resto uomini e donne appartengono, ella dixit, a due razze diverse, quindi ovvio che uno abbia certe inclinazioni e l'altro altre. Nello specifico è notorio che sin dalla nascita le donne hanno il germe della cura e del servizio, se no come te lo spieghi che hanno l'utero e gli uomini no?
 Capito? Anni a far giocare maschi e femmine con gli stessi giochi, (anni fa visto che ora alla femminuccia va il tulle da ballerina al maschio il finto computer), poi arriva costei e ci svela che se tuo marito vuole stare a casa e tu vuoi fare la manager, signora mia c'è qualcosa che non va. Ovviamente tali consigli di perfetta matritudine e moglitudine vengono da una che fa la giornalista rai, quindi non è che sta a casa a fare la calza tutto il giorno, le sue soddisfazioni lavorative se le prende. Consiglio un giro sul suo blog per capire fino a fondo di quanto stiamo parlando. Io vi posto solo alcune edificanti parole del suo post intitolato "Sottomissione":
 "Una donna può anche fare tutto in casa ma schiacciare suo marito in altri modi, oppure può manovrarlo subdolamente, comandarlo fingendo di obbedirgli. Tutti abbiamo sicuramente conosciuto almeno una donna di quel tipo, nelle sue infinite varianti: gatta morta, finta bambina, matriarca silenziosa, generale con la veletta, passivo aggressiva, quella modello “caro non mi sento bene ma lo faccio perché sono una santa” e varie altre versioni con molti optional.La sottomissione alla quale mi hanno invitato tante persone sagge che ho conosciuto, e che io a mia volta ho proposto nelle lettere alle amiche, è il desiderio leale e onesto di servire lo sposo."
Sì, servire. 'Sta parola che gira da giorni anche per la gaffe cosmica di Guido Barilla ha la stessa radice della parola SERVA. Una può provare piacere a cucinare per i suoi cari, se se la sente e non è un diktat, ma da qui a servire ce ne corre. Comunque non potete capire se non andate sul suo blog: è da fantascienza, leggete le biografie dei suoi collaboratori e capirete. Si passa dalla cattolica old fashion amante dello shopping, a quella che si è convertita un giorno sentendo parlare del paradiso, passando per Cyrano, un tizio che facendo scempio del vero senso del Cyrano originario, si proclama vittima, credendosi ironico, dei pregiudizi attualmente vigente sugli uomini occidentali e cattolici. Ma del resto cosa pretendiamo da un'autrice in grado di aggiungere,
 "E' la generosità infatti, il tasto debole dell'uomo, è per questo che san Paolo lo invita a morire, mentre la donna deve lavorare sul suo desiderio di controllo e manipolazione, come dice chiaramente l'apostolo nella lettera agli Efesini."
Non so se tutte le donne ci debbano lavorare, lei di certo sì. 
Vorrei poi allegare a tale pozzo di scienza altri due libri. Uno ve lo giuro surreale e l'altro di cui ancora mi chiedo perché la Guanda abbia trovato interessante la pubblicazione. Il primo è una perla, di cui devo la scoperta a una mia collega, e si chiama "Il sesso santo" ed. Segno.
 Scritto da tre coppie di giovani sposi ipercattolici che rimangono nel totale anonimato perché punta sulla scabrosa questione del sesso matrimoniale (oh mio dio!), sviscera con presunta modernità ciò che si può fare e ciò che non si può fare a letto dopo il sacramento ovviamente.
  Dunque, premettiamo che i sei sono ad un punto che chiamano il pene pipino e la vagina la cosina, l'ano non me lo ricordo ma credo fosse tipo laggiù, comunque il senso della storia è "Non lo fò per piacer mio, ma per dare figli a Dio". Se devi procreare puoi fare tutto, altrimenti sta fermo che è meglio. Se sei gay e ti dai solo baci a stampo, loro provano comunque pena, compassione a angoscia per te che sei condannato ad una vita di tristezze e dolori, ma non vai all'inferno. Nel caso facessi sesso sappi che satana ti aspetta col forcone in mano. La masturbazione vicendevole è ok, solo se uno dei due non ha raggiunto l'orgasmo. Non ricordo esattamente quando è possibile andare laggiù o quando è preferibile che il pipino incontri la cosina.
 Il risultato è un mix assurdo di morbosità e castità, tipico di quelle persone che vorrebbero, ma non possono e allora sublimano. Credo sia difficile da trovare in libreria, ma se ce la fate una letta vale la pena.

 E in ultimo lui, "Il matrimonio d'amore ha fallito?", un incrocio tra un libello pieno di livore e un vademecum del perfetto conservatore. In codesto libro, l'autore, tale Pascal Bruckner, fa la figura dello stolto di buddista memoria che guarda il dito e non la luna. Praticamente, a fronte dell'aumento dei divorzi, del propagarsi delle famiglie allargate e compagnia bella, non si domanda se forse l'istituzione matrimoniale per come la conosciamo noi, non sia ormai un tantino superata. No. Lui ravvisa tale fallimento nel fatto che prima ci si sposava per ragioni raziocinanti come i soldi, l'appartenenza alla stessa fascia di prezzo, le connivenze tra famiglie, insomma il calcolo, ora per amore. 
 Può mai una scelta irrazionale dare risultati razionali? 
 Ma certo che no signori miei. E allora forza w il matrimonio combinato, quello per unire sontuosi patrimoni e mettere più privilegi possibile nel bottino!
 Quello che mi sono chiesta sfogliando questo imperdibile tomo è stato: ma è col denaro che poi condivide il letto per tutta la vita?
 I conservatori, quella simpatica casta da cui non ci libereremo mai e che ci tengono sempre tanto a farti sapere come devi vivere la tua vita.

5 commenti:

  1. Per anni ho dovuto sopportare le mie zie che ai matrimoni di fratelli e cugini, si avvicinavano con un sorrisetto e dandomi una pacca sulla spalla, mi dicevano:
    - Allora, sarai tu il prossimo?
    Poi ho iniziato a fare lo stesso ai funerali ed hanno smesso.
    (Woody Allen)

    Bel post. ;)

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    1. Grazie! Non conoscevo la battuta, d'ora in poi farò come lui! ;)

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  2. Perché ancora sei cciovane e tutti i tuoi amici intorno non hanno ancora prolificato, perché il prossimo passo è ovviamente chiederti quando farai un* compagnucci* o un* cuginett* per la piccola nazionale pulcini da cui ti ritrovi circondata alle cene.
    Tornando ai libri, a suo tempo vidi addirittura la presentazione dell'orrendo primo libello (non oso manco riscriverne il titolo, fosse mai avesse malvagi poteri), se non erro addirittura dalla Bignardi.
    Sono passata anch'io per la stessa gamma di sentimenti, con relative colorazioni da malfunzionamento epatico: ilarità, sorpresa, nausea.
    Come catapultare decenni di sacrosanto femminismo e conseguenti diritti, nel cesso e in prima serata nazionale.
    E soprattutto, anch'io mi dicevo: bella fica tussei, le altre si sposino e si sottomettano, mentre io giornaleggio alla Rai. Insomma, armiamoci e partite.

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  3. che post simpatico! Lo ho trovato per caso...
    cosa posso dire io non sono lesbica non so se c'entri molto forse no, lo dico per dire la mia personale posizione...insomma sono fidanzata da qualche anno e ho la classica età da matrimonio e figli....
    i più evoluti tipo i genitori del mio fidanzato si limitano A dire che devo fare un figlio perchè loro devono diventare nonni al pari di colleghi e gente varia,
    perché altrimenti la mia vita non ha senso e se non mi sbrigo poi sarò una vecchia gallina (beh non dicono vecchia gallina ma che i figli si fanno dA giovani...),

    in meno evoluti tipo una signora che ho incrociato questa mattina e che non vedo spesso, mi dicono "aH ma quand'è che ti svegli!!! E' ora!!!"


    ora:
    1) a parte che non sono fatti loro
    2) a parte che la mentalità di donna sforna bambini a tutti i costi e retrograda
    3) ma dico io il cervello è collegato alla bocca? personalmente non escludo del tutto l'idea di matrimonio e figli ma oggi non mi trovo economicamente pronta per affrontare questi passi...idem il mio lui..... Ma dei sani affari vostri no? e poi se uno mi dice di fare una cosa solo perchè nel suo cervello si deve fare,mi fa venire in oDio la cosa stessa, anche se magari era una cosa che io volevo fare...
    Che nervi!!!

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  4. Avevo sentito parlare del libro della Miriano, ma mai letto stralci. Credo che, quasi sempre, frasi prese e riportate, avulse dal contesto, non possano significare quello che l'autore abbia voluto dire. Ma qui francamente sembrava proprio inequivocabile. E ho smesso di ridere.
    Insomma, come quando mia figlia mi chiede come si fanno i bambini, io candidamente le risposi com'era senza tanti giri di parole e usando i termini corretti. Suo padre, quando gli riportai il fatto, mi diede una sgridata assurda: non avrei dovuto dirglielo, non avrebbe dovuto saperlo, non avrei dovuto usare "quelle parole". Ci rimasi di sasso, pensavo il genere umano fosse più evoluto, e la Miriano & Co. purtroppo confermano questo oscurantismo.

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