giovedì 3 ottobre 2013

Miti e leggende sulle librerie! Strambe e inquietanti credenze della clientela: dagli scaffali semoventi alle liste di proscrizione per aspiranti nazisti!

Come tutti i luoghi che suscitano emozioni diverse da persona a persona ed esistono, in verità, da qualche secolo, le librerie sono ammantate da un certo numero di stravaganti miti e favolose leggende (tutte brutte non temete). Era una cosa che prima di lavorarci non avevo mai immaginato, per me la libreria era quel posto meraviglioso, con un buon profumo di carta dove poter stanziare in pace per ore. Invece, gran parte della clientela cova dentro di se inquietanti immagini e strambe figurazioni del possibile.
 Quelle che andrò a proporvi oggi non sono disgraziatamente di tipo storico, tipo "Si racconta che la prima libreria venne edificata a..", ma convinzioni inossidabili e inappellabili ora divertenti, ora perplimenti, ora bohenti. Tutte, mi chiedo da dove nascano.

LA GLOBALIZZAZIONE APPLICATA ALLA LIBRERIA:
Penso che sia in assoluto il mito più diffuso in assoluto. A parte la fetta di persone che entrano e ti chiedono dove mai siano capitati ("Ah questa è la libreria xxxx?" "Non nota una scritta grossa come una capanna all'ingresso??"), ci sono quelli che ti domandano se a Milano qualche libreria ha il tomo che stanno cercando. Per qualche intendo quale delle TUTTE esistenti. Perché molta gente è convinta che: librerie indipendenti, catene varie, libri nei supermercati, multicenter e compagnia bella, siano tutte una grande famiglia. E qui esistono due varianti: 1) Sono come le tabaccherie. Tipo nazionalizzate. 2) "Ma sa, ormai tutti comprano tutti, pensavo che eravate tutti una cosa sola come la coca cola. Quindi non sa darmi un elenco ragionato di tutte le librerie giuridiche e universitarie, con tanto di indirizzo, orari e numero di telefono...peccato!"
 Signora mia, non escludo che arriveremo alla grande multinazionale della libreria, ma la invito a dare un'occhiata alle leggi del mercato, del regime di monopolio e soprattutto ai posti dove entra!

HARRY POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI:
Il cliente arriva, non ti chiede stranamente nulla. Vaga spaesato per tipo mezz'ora. E' talmente sotto shock che saresti quasi tentato di andargli a chiedere se ha bisogno di qualcosa, ma ti freni. Dopo un'altra mezz'ora viene da te, viso pallido, occhio sbarrato e ti chiede "Dove avete messo i libri di storia?? L'altra settimana erano qui! Non ci sono più!". Ovviamente i libri di storia sono sempre al loro posto, se un cambio di scaffale si fa avviene tipo una volta o due l'anno. Ma il cliente sconvolto non ci sta "Voi, voi, cambiate scaffali, spostate i libri, le stanze, i settori, ogni settimana! Ogni giorno! Non trovo mai nulla!". Ed è a quel punto che io mi immagino come Harry Potter quando torna in camera sua la sera, con le scale che si spostano formando sempre nuovi percorsi. Scaffali che si incontrano e si scontrano, clienti che cadono nel baratro. e libri volanti che si spostano magicamente.

LE LISTE DI PROSCRIZIONE: 
Questa è la più bella. Ci sono dei clienti, voi non pensiate necessariamente folli, che credono a delle fantomatiche liste di proscrizione. Pensano che, (in un modo che fatico a comprendere), le librerie nascondano da qualche parte delle liste di clienti che comprano determinati libri. 
 Tipo se io vedo un tizio comprare un libro su come coltivare le droghe leggere, sono lì lesta a segnarmi il nome (Come??? Leggo nel pensiero il numero della sua carta d'identità??), se noto uno strano interesse per la sezione di criminologia eccomi già papabile ospite di Studio Aperto, pronta a mostrare le loro generalità nell'elenco della gente con letture morbose "E' un assassino di sicuro! Leggeva sempre i libri di Lucarelli!". 
 L'apice della paranoia è stato raggiunto da questa allegra famigliola, padre, madre, figlia femmina più o meno liceale. Arrivano e chiedono mesti il "Mein Kampf" perché la figlia vorrebbe tanto leggerlo. Tuttavia, aggiungono, "Non vorremmo finire in quella lista che tutte le librerie tengono delle persone che leggono il Mein Kampf."
 "Questa lista non esiste", gli fa notare una mia collega allibita.
 "Certo che esiste! Lo sappiamo! Lo sanno tutti!"
 "Le giuro che non teniamo liste di nessun genere."
 "La prego, non faccia così ci aiuti. Non possiamo segnare il futuro di nostra figlia."
 "Non abbiamo liste! C'è la privacy e noi NON teniamo liste!"
 "Lei non vuole proprio aiutarci, non sappiamo dove andare speravamo che qui ci avreste aiutato."
 "Signore NON ci sono liste!"
 "Ah, la libertà dov'è finita..."
 Nessuna rassicurazione è riuscita a sconfiggere la granitica convinzione del padre di famiglia con figlia 16enne smaniosa di leggere il manifesto hitleriano. Mesto, è tornato a casa, convinto che altrimenti avremmo passato il suo nome (che mi domando ancora come avremmo potuto evincere) direttamente ai servizi segreti, senza passare per il via.

INFINITO TURNOVER:
Ok, che è l'epoca del precariato, ok che esistono contratti con scadenze vergognose e stipendi ancor più vergognosi (che non chiamerei manco più stipendi francamente), ma pensare che il personale delle librerie sia vittima di una danza frenetica che lo vede cambiare settimana dopo settimana mi pare eccessivo. Molti clienti sgranano gli occhi cercando di capire quando come e perché ti ha già visto. Dov'era la signorina dai capelli rossi che mi aiutava la settimana scorsa? Vi licenziano così facilmente? Sono certo che qui lavoravano due gemelle siamesi che mi hanno aiutato a cercare un libro due giorni fa! E quel ragazzo con la cresta blu che mi ha suggerito il libro sullo Yoga e Gesù (esiste!) è già sparito? Che mondo! Che gente! Quando se ne vanno ti domandi sempre in quale negozio siano entrati la settimana prima.

LA MANIPOLAZIONE DELLE CLASSIFICHE: 
Questo mito è molto diffuso, specialmente tra chi crede che gli italiani abbiano un livello culturale superiore alla realtà dei fatti. Ricordo una devastante discussione su Anobii, in cui si accusava una sorta di cupola mafiosa editoria/libreria di manipolare le classifiche nazionali, ree di piazzare Fabio Volo al primo posto. Ebbene, posso dirvelo con certezza: la cupola delle classifiche non esiste. Fabio Volo finisce veramente al primo posto. Come è finito in classifica Sangiorgi, come Gramellini ha venduto davvero millanta copie, come seriamente è stato al primo posto il libro partorito insieme da Lucarelli e Camilleri (nonostante il gran bene che voglio al creatore di Montalbano) che era una sonorissima schifezza. Le classifiche (delle singole catene almeno, non so come facciano i giornali) vengono stilate in base al venduto nazionale. Il venduto nazionale ci informa che gli italiani amano spesso delle porcherie. Ma di che ci stupiamo? Non siamo forse invasi ogni giorno su fb e company da strane frasi (senza senso) sul senso della vita con tramonti, cani, bambini, nonni a far da contorno? Quelle frasi amatissime vengono da libri amatissimi. Spesso orribilissimi. Spesso vendutissimi.

 Questa è solo la prima delle incursioni mitologiche della libreria. C'è ancora da sviscerare molto altro....Tremate! Almeno come tremo io tutti i giorni!
 E voi? Ci sono dei miti particolari che avete sentito sulle librerie? Rendetemene partecipe!

3 commenti:

  1. Certo che avete la lista di proscrizione: una lista facciale, lombrosiana. Ci entrano quelli che comprano i libri delle barzellette di Totti. Lo sappiamo, è inutile che neghiate, malefici soci del Nuovo Ordine Mondiale!

    Una cosa è sicura: la gente non sta benissimo :)

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    Risposte
    1. Ma tantissime persone sono convinte che li controlli o giudichi mentre comprano o consultano libri! Non li capisco...io non li ricorderei neanche se avessero una cresta rosa maculata in testa.

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  2. Non ho mai creduto alla manipolazione delle classifiche, semplicemente ho sempre saputo che siamo un popolo di Capre (la C maiuscola è messa apposta)

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