In questi giorni, dopo
lungo pensare, mi sono gettata nella lettura della saga de “Il
trono di spade”. Già qualche anno fa avevo tentato, ma
prima di vedere la serie tv, avevo trovato la metà del primo
libro mortalmente noiosa e avevo lasciato perdere. Un peccato, perché
dopo aver riletto almeno cinque volte tutti i libri della saga di
Darkover, ero ansiosa di appassionarmi in modo cieco, sconsiderato e
totalizzante ad un'altra serie.
Leggere infatti è
meraviglioso, ma ancor più appagante è quando, dopo
aver letto un libro bellissimo, sai che ce ne sono altri venti con
gli stessi personaggi che non volevi abbandonare o con la stessa
ambientazione che volevi conoscere meglio. E' come poter prolungare
una festa.
Molteplici sono le forme
delle saghe, quelle per eccellenza sono le fantasy dove
l'avvicendarsi di re e casate nobiliari rendono le trame papabilmente
infinite, poi c'è la fantascienza, persino quelle orrendamente
romantiche (temo che Bridget Jones sia qualificabile come saga e
considerando che ora fa la milf, è un caso in cui sarebbe
stato meglio scrivere un libro solo), fino a quelle gialle. Il caro
Monty dopotutto è l'eroe principale di una saga: non invecchia
mai, abita in un posto che non esiste e non è neanche
esattamente contestualizzato in un periodo storico.
Ma quali sono i pro e
i contro dello spasmodico appassionarsi ad una saga? Andiamo a
vederli.
PRO:
LA CREAZIONE
DELL'UNIVERSO:
La saga, molto più
del libro singolo, ti dà il tempo e gli infiniti minuziosi
particolari che servono per da renderti un abitante del suo universo.
Dopo dieci libri sappiamo esattamente come ci vestiremmo sul
pianeta X della galassia Y e come dovremmo comportarci (lo sapremmo
persino meglio dei nuovi personaggi appena apparsi che anzi
potrebbero morire per la loro ignoranza), possiamo scoprire
finalmente la natura di quei mostri mitologici che si credevano
estinti e domande che si affastellavano nella nostra mente non
rimangono sospese, ma ottengono vere risposte.
Il senso di onnipotenza
proprio dello scrittore quando non crea una storia, ma direttamente
un universo di cui può stabilire le regole deve essere
immenso. Tuttavia una piccola goccia di tale delirio pervade anche il
lettore che ha la sensazione di possedere le chiavi spazio-temporali
per accedere ogni volta che desidera ad un luogo meraviglioso dove le
regole ordinarie non esistono più.
L'ETERNO RITORNO DEI
PERSONAGGI:
Di tanto in tanto leggo
su fb di gente che si batte il petto perché mr Darcy non
esiste e pur di poterlo rivedere e ancora rivedere si imbottiscono
dei mille film tratti da “Orgoglio e pregiudizio” o di tutti i
discutibili libri ad esso ispirati come “Orgoglio pregiudizio e
zombie”. So per certo che se Jane Austen fosse vissuta nella nostra
epoca, avrebbe finito per scrivere non meno di 12 seguiti in cui
Darcy avrebbe lasciato Elizabeth, poi si sarebbero rimessi insieme,
poi lui sarebbe stato disperso su un galeone spagnolo e lei avrebbe
ritrovato l'amore tra le braccia di un pirata e poi sarebbe risorto e
poi ecc. ecc. Quando un libro piace, infatti, ciò che pena
di più è lasciar andare i personaggi. E ciò
che più ti frustra è che potrai rileggere l'amato tomo
quanto vuoi, ma diranno sempre e solo le stesse frasi e non faranno
mai cose nuove, neanche se lo desideri disperatamente. Il bello
delle saghe è che i tuoi personaggi favoriti continuano a
vivere, a guerreggiare, a deluderti, a fare magie, a innamorarsi.
Singoli libri, anche bellissimi, non hanno questo che secondo me è
IL pregio.
L'attesa spasmodica
della nuova uscita mondiale, sapere che ci sono almeno trenta libri a
cui attingere dopo che il primo vi ha infiammato, poter continuare a
sperare in un futuro migliore per il vostro guerriero reietto o
viaggiatore del cosmo (o Montalbano che finalmente molla Livia) non
ha prezzo.
CONTRO:
LA RECLUSIONE NEL
MICROCOSMO:
Stare molto attenti alle forme estreme di questo disagio. |
L'essere umano ha bisogno di sentirsi epico e
le saghe sono lì per aiutarlo. Il fatto è che sentirsi
epici è come una droga di cui si ha sempre bisogno in piccole
dosi.
Diciamocelo, il mondo
reale in confronto ad un posto dove la gente guerreggia per l'onore e
la gloria, le donzelle lanciano fazzoletti ricamati ai loro eroi o
combattono per affermare il loro diritto a impugnare la spada, sono
molto più affascinanti di una realtà dove la mattina ci
metti dieci caffé per carburare e maledici i bus perché
sono troppo pieni.
Ecco quindi che il vero
appassionato rischia di scivolare in quel limbo tra due mondi dove
non distingue più ciò che è giusto da ciò
che è sbagliato e finisce per chiamare suo figlio Luke e sua
figlia Arwen. Donzelle sessualmente confuse passano interi pomeriggi
a shippare Legolas e Aragorn, mentre maschi in età adulta
preferiscono passare serate a dissertare sulle strategie del
combattimento con cavallo e spada piuttosto di andare al cinema con
la ragazza (o se vanno al cinema è solo per vedere alcuni
film, commedia romantica muori). Proprio come coloro che iniziano
una facoltà universitaria di cui non frega una mazza a
nessuno, scivoleranno lentamente in quei discorsi autoreferenziali di
cui un non appassionato non comprende nulla. Se siete i compagni
o le compagne di tale essere, regalategli un dominio internet in cui
possa sfogare tutte le sue voglie raccogliendo attorno a sé
appassionati come lui. Ovviamente poi dovrete allontanare con un
bastone virtuale tutte le donzelle e i donzelli che prenderanno ad
amoreggiarci via chat.
DENARO CHE VOLA VIA:
Si trattasse “solo”
dei soldi da spendere nell'infinita serie di libri, libri illustrati,
edizioni speciali, racconti correlati e monografie sull'autore,
nostra nuova divinità vivente, allora il problema del denaro
sarebbe quasi arginabile. Non lo è più nel
momento in cui l'industria dell'intrattenimento si accorge di te e
dei tuoi amici che con gli occhi navigate nello spazio, con le gambe
cavalcate nei boschi infestati da briganti e ai cosplay vi tingete i
capelli platino per somigliare alla Targaryen. In quell'esatto
istante, voi avete già perso la metà dei vostri futuri
stipendi e state litigando coi vostri compagni, ma non lo sapete.
Prima vengono i film e/o
le serie tv, poi l'infinita serie di gadget. “Oh, il set
completo per mangiare come un vero hobbit. DEVO averlo!” “Oh, il
peluche con le fattezze del dottor Spock, come starebbe bene sul mio
letto!”. Il senso estetico muore e le relazioni amorose con
lui.
L'unico modo per vivere
felici è porsi un tetto sulle spese da dedicare ogni mese
all'acquisto delle spade laser da Jedi e trovarsi l'anima gemella in
un forum di appassionati alla saga favorita. A quel punto sarete
pronti a sfidare il fuoco di mille fiere del fumetto.
LA MORTE DELL'AUTORE:
Alcuni scrittori dovrebbero in effetti smettere di scrivere, ma non in modo tanto drastico. |
C'è sempre
questo sordido rischio. Quando uno scrittore muore, muoiono con lui
tutti i libri che non ha scritto. E' molto più di una morte, è
una tragedia.
Alcuni degli autori,
forse per scaramanzia, tendono a non pensarci e lasciano per sempre
incompiute o in mano a indegni eredi letterari, delle saghe che
avrebbero meritato un finale col botto e invece vivacchiano
orripilanti. Camilleri, impressionatissimo dalla morte di Vàzquez
Montalbàn, scrisse il finale di Montalbano, attualmente
custodito dalla Sellerio.
Fece bene. Nel
momento in cui tu scrivi una saga, hai la responsabilità
morale di finirla. Non puoi far passare secoli tra un libro e
l'altro, dedicarti ad altro, dire che non sai quando uscirà,
se uscirà e perché, e intanto far patire le pene
dell'inferno ai poveri fan che ti stanno arricchendo attaccandosi a
nuovi imperdibili gadget come un uomo che cerca l'aria in un
sottomarino che sta affondando.
Memore dell'insoluta
fine di Nana (è un fumetto, ma son comunque furiosa con
l'autrice che va bene la malattia, ma non puoi dedicarti alla moda
invece di finire un'opera seguita ovunque) e della vita artificiale
in cui sta morendo la saga di Darkover, posso asserire con
sicurezza che la morte/noia dell'autore è uno dei contro più
fastidiosi. Non puoi né schiavizzarlo né riportarlo in
vita e la frustrazione è infinita.
E voi a quali saghe
fantasy vi siete appassionati? Io sto dicendo già ciao ciao ad
almeno una settantina di euros. Le saghe, così belle, così
dispendiose.
Ps. Ieri ho saltato il
post perché sto lavorando a due novité. Una arriverà
a giorni, l'altra non vi so dire bene quando, ma presto. Quindi
siccome il tempo per scrivere è quel che è, qualcosa
doveva perire!
Bellissimo post! Le saghe cui mi sono appassionata sono di genere fantasy o storico, ma a ben guardare devo citare anchee l'epica greca, con tutte le sue filiazioni. E dunque sui miei scaffali dimorano Harry Potter, Il Signore degli Anelli, Shannara, le Cronache di Camelot, la Saga di Terramare, le Cronache del ghiaccio e del fuoco. Quest'ultima, però, mi ha creato alcune difficoltà: ho iniziato a leggerla circa nove anni fa e, essendo io una lettrice di breve memoria quando si tratta di nomi e grandi masse di personaggi, l'attesa dei volumi successivi mi ha causato un'amnesia molto estesa, per cui ho interrotto la lettura a metà dell'attuale estensione della saga. Quanto a Terry Brooks, invece, ho subito un improvviso disincanto, perché, amando le ambientazioni da sword and sorcery, i cenni alle tecnologie del vecchio mondo mi hanno fatto perdere molto dell'entusiasmo, mi sembrava quasi una stonatura. Aggiungerei fra i "contro" il fatto che rapporti tanto stretti e fascinazioni così forti per le saghe e i loro personaggi possono, talvolta, generare un'esclusività che porta a lasciarsi sfuggire letture non seriali e di impianto completamente diverso.
RispondiEliminaIo, lo ammetto, ho amato molto Harry Potter. E' stata una saga, diciamo, alla mia portata, ma sono comunque stata contenta quando uscì finalmente l'ultimo libro, il definitivo, e sono grata all'autrice per essere stata di parola in tal senso e spero ardentemente che non venga mai meno al suo impegno. E' vero tutto quello che hai detto, ma, dopotutto, c'è una bellezza anche in questo, nel fatto che una saga abbia fine...Prima del Potter più famoso del mondo (dopo l'intramontabile, imprescindibile, Beatrix), mi ero appassionata alla saga fantasy di Mary Stewart sul ciclo arturiano. E' una serie che consiglio tuttora, e che rileggerei e rileggerò volentieri non appena mi tornerà la voglia. Nessun'altra evocazione della saga di Artù, nemmeno quella di Marion Zimmer Bradley, secondo me, ha raggiunto e raggiungerà quei livelli. Sembra spesso di stare leggendo dei romanzi storici - e, in effetti, veri o falsi che siano, i riferimenti storici presenti nei libri sono innumerevoli e molto ben rappresentati. Ho amato diversi personaggi, ma, soprattutto, ho amato Nimue, la maga che sarà compagna e ancella di Merlino e che ne raccoglierà l'eredità, e lo stesso Merlino, mai così ben rappresentato. Bei dialoghi, descrizioni mai noiose, una accurata costruzione di atmosfera, in cui non si riescono ad immaginare colori troppo sgargianti o abiti improbabili...è tutto meravigliosamente verosimile, la stessa magia lo è...insomma è la saga a cui sono più affezionata, dopo tanti anni di letture.
RispondiEliminaVolevo cogliere l'occasione per dirti che concordo con tutto quello che dici dei gialli di Montalbano - anche io non sopporto Livia, continuo a chiedermi perchè Camilleri abbia inventato una donna così che, dopotutto, serve a ben poco nell'economia generale dei vari racconti. Perchè, se proprio Salvo doveva avere una donna accanto, non una Anna Tropeano, comparsa la prima volta ne "la voce del violino"? Ah...quanto mi piace questo blog!!!!
In realtà io detesto Livia e spero sempre che Monty la lasci, tuttavia trovo che tra le donne create da Camilleri sia la più credibile. Il mondo è pieno di persone fantastiche che stanno con persone dubbie e non solo le amano, ma le super-amano. Monty fa parte dell'enigma.
EliminaIo leggo pochissimo fantasy perché davvero faccio fatica. Ho digerito solo Harry Potter, lo trovo una bella favola ma essendo destinato agli adolescenti non mi sono disperata quando è finito anche perché gli ultimi due non mi avevano fatto impazzire.
RispondiEliminaConcordo con Barbara sulla bellezza del ciclo della Stewart, di cui però sento parlare poco.
in principio fu Harry Potter (e le dannazioni a tutti i giornali e tg che dopo che uscì l'ultimo libro ne spoilerarono il finale), poi un giorno su anobii mi consigliarono Pratchett... ora è vero che i libri di Pratchett ambientati a Mondo Disco sono tutti autoconclusivi e si possono leggere senza ordine e regola, ma leggerli per cicli da molte più soddisfazioni (oltre che ovviamente consentire di cogliere una serie di riferimenti e inside-jokes), passione talmente forte che mi ha spinto a leggere in lingua originale (per cui perdono anche alla Salani il tradurre i libri di pratchett ad ogni morte di papa).
RispondiEliminaPoi ovviamente c'è A Song Of Ice And Fire (e la preghiera ogni notte che Martin arrivi a scriverne la fine).
Di Non-Fantasy mi prese molto il ciclo dei Malaussène di Pennac, solo che dopo 'Signor Malaussène' mi fermai: restavano solo 'La passione secondo Thérèse' (e Ultime notizie dalla famiglia) e poi avrei dovuto dire addio ai Malaussène e ancora non sono pronta a farlo.
ps. Su Montalbano concordo su tutto!
Ma se non sono fantasy valgono comunque? Perché secondo me anche i racconti di Conan Doyle su Sherlock Holmes sono usa saga appassionante.
RispondiEliminaPoi ci sono i primi 4 libri della Guida galattica per autostoppisti (l'ultimo non è un granché), il già citato ciclo della famiglia Malaussène (già il 4° arrancava un po', gli ultimi 2 proprio non valgono la pena) e i racconti di James Herriot.
Temo che invece i racconti e i romanzi di Varley ambientati negli Otto mondi non siano una saga vera e propria, perché condividono l'ambientazione ma i personaggi, tranne rarissimi casi, sono sempre differenti.
Sì, sì, sottolineavo che vale qualsiasi saga. Poi, in genere vengono sempre in mente quelle fantasy, ma intendevo tutto. La famiglia Malaussène mi piaceva all'inizio, poi si è perso e ho lasciato perdere..
EliminaNon sono state molte le saghe a cui mi sono appassionata, proprio perché ho un problema con esse: odio quando sono troppo lunghe!
RispondiEliminaHo letto solo Il Signore degli Anelli, e quindi tutto ciò che era correlato come Lo Hobbit e Il Silmarillion, e quella di Harry Potter. Di entrambe ho qualche gadget, dvd dei film e scemenze varie.
Avrei voluto leggere Il Trono di Spade, ma sono davvero troppi i libri, non sono una lettrice così vorace da sorbirmi tutti quei tomi in poco tempo. Un'altra che mi ha stuzzicato è The White Queen, ma anche lì troppi volumi!
Mi butterei solo nel caso in cui fosse una trilogia o una tetralogia: è un numero di libri ragionevole.
Non compro più nemmeno fumetti di un numero di volumi superiore a 30: non ci riesco! Poche volte rischio con quelli in corso e ce n'è uno che mi sta tenendo sulla corda da almeno 10 anni. Temo fortemente pure io per quelli che seguo e in un caso l'autrice, Kazuya Minekura, per problemi di salute ha rallentato tantissimo. Che frustrazione!
Premesso che la frase "Donzelle sessualmente confuse passano interi pomeriggi a shippare Legolas e Aragorn" abbisogna di una traduzione, visto che che lo shipping per chi ha più di trent'anni di solito lo fa Amazon, Nana merita la sua fine ingloriosa visto l' inconcludente incartamento a cui lo aveva portato la Yazawa. Eccheccazzo!
RispondiEliminaMa vuoi la traduzione per te o a nome degli over 30?
EliminaIn ogni caso la parola SHIPPARE indica questa pratica diffusa tra adolescenti e/o megafan di una saga, serie tv, film, fumetto, libro, gruppo musicale ecc. per cui da una serie di indizi microscopici si costruisce la matematica certezza che tra due personaggi ci sia una sordida e nascosta storia d'ammmore. Mia sorella piccola shippa spesso due dei One Direction.
Comunque onore e gloria a un maschio che legge "Nana"!!!
Secondo me la Yazawa doveva finirlo ben prima di incartarsi così, però ora che c'è arrivata DEVE porre un finale a questa storia. Non può essersi arricchita alle nostre spalle e basta!
era per gli altri, io la so - mi capita di frequentare le fan di Borgia che shippano a piè sospinto :D
EliminaDi Nana ho visto anche i film, in giapponese con sottotitoli in inglese (a proposito: ma esistono anche in italiano?) e mi sono pure accattato il - penso - primo cd della colonna sonora, mi sono innamorato di Glamorous Sky. E già che c'ero mi sono fatto spedire pure zippo e portachiavi dei Black Stones :D
Nota di servizio. Si, di Nana esistono anche i film in italiano o, per lo meno, io ho comprato il dvd n. 1, doppiato. Su Ibs forse si trova ancora e costa poco.
EliminaImpossiball tu saresti stato il ragazzo ideale di più di una mia amica!
EliminaSono contenta di sapere che non solo io trovato alcune canzoni carine, pensavo fosse una follia trovare del bello nel rock giapponese..
Harry Potter. La mia droga. è stato il mio compagno di viaggio di tutta la fanciullezza e poi adolescenza. Ho letto il mio primo libro a otto anni in una lettura condivisa con mia mamma. è stato IL libro che mi ha fatto amare i libri. Per l'ultimo libro della saga sono andata a mezzanotte in libreria per averlo subitissimo e l'ho letto in 24 ore spaccate senza praticamente dormire, se non lo stretto indispensabile, e senza mangiare. L'ultimo film è uscito l'estate in cui ho fatto la maturità e ha segnato uno spartiacque fondamentale della mia esistenza. Ok. Follia portami via.
RispondiEliminaAltra saga che consiglio se avete figli dai 12 ai 16 anni ( perchè è per adolescenti) è Una serie di sfortunati eventi, 13 libricini geniali pieni di citazioni colte e riferimenti letterari bellissimi,
AIUTO CHIESTO AI LETTORI SERIALI: ma sto trono di spade vale la pena? perchè sto valutando se imbarcarmi si o no nell'impresa...prima però devo recuperare il signore degli anelli!
Anche io ho tergiversato a lungo (sia per il tempo che per il denaro), secondo me ne vale la pena. Però prima signore degli anelli!!!
EliminaQua in casa l'unica saga pseudo-fantasy (imho c'è differenza fra fantasy stricto sensu e fantastico generico, ma non imbarchiamoci in questa discussione, per carità!) che ha trovato alloggio è stata quella di Harry Potter, portatavi da mia sorella. Ché, per il resto, siamo tutti ultra refrattari al fenomeno. E peraltro io devo ancora leggere il 6° e 7° libro (però nel frattempo ho visto i film, quindi so come va a finire. No, giusto perché volevo vedere se la mia teoria su Piton era corretta, e sì, lo era. Tiè! :P)
RispondiEliminaIo sono francamente OSTILE ai libri non autoconclusivi, e d'altra parte, finite di leggere le avventure di Tizio, me ne sbatto abbastanza del figlio di Tizio, del nipote di Tizio, del regno di Tizio, del maniscalco di Tizio... E l'idea di chiudere un libro con delle trame ancora 'appese' da risolversi in un libro successivo, mi dà, francamente, il voltastomaco! è_é
Pur tuttavia non sono contraria alle 'serie' (non le definirei 'saghe') letterarie con personaggi ricorrenti, anzi. Sul fronte serie thriller o poliziesche, qua siamo/siamo stati forti sostenitori di Montalbano (madre), Miss Marple, Sherlock Holmes, Philo Vance (di Van Dine), Temperance Brennan (della Reichs), ispettore Linley (della George), Kinsey Millhone (della Grafton), Kathy Mallory (della O'Connel), V.I. Warshawski (della Paretsky - che porca miseria in Italia se ne trovano pochissimi, e dire che è forse la mia detective preferita in assoluto! ;__;). Ultimamente sto appassionandomi alla serie di Rizzoli & Isles della Gerritsen, mentre la Scarpetta l'ho mollata al suo destino dopo il decimo romanzo.
Poi vabbè, il vizio è antico, e volendo potrei risalire ai cicli di gialli adolescenziali tipo Hardy Boys & co. che divoravo da ragazzina :D
Al di fuori del genere giallo, segno punti anche io con Pratchett, i Malaussene, qualche serie di fantascienza... Ma, ripeto, per me è questione diversa la serie di romanzi autoconclusivi che, volendo, puoi leggere nell'ordine che ti pare, da quelle saghe che funzionano un po' col meccanismo della soap opera (nel senso che finito un libro devi leggere il prima possibile l'altro per vedere come va avanti il tutto, ecc.). Le seconde fatico tantissimo ad accettarle. Sarà che la mia fruizione 'a puntate' la sfogo tutta con le serie a fumetti... °_°
E vogliamo parlare di Millennium?? Somma tragedia la morte dell'autore, non era nemmeno vecchio ed era prolificissimo. Lisbeth ci manchi.
RispondiEliminaMah. A me umanamente dispiace per lui, perché è morto giovane. Ma letterariamente... tuttora ritengo "Uomini che odiano le donne" uno dei libri più insulsi letti in vita mia, in assoluto, e uno dei peggiori e stupidi thriller, nello specifico. Una stellina su anobii, gli ho messo. Dopodiché a tutto il resto di Larsson non mi sono voluta più avvicinare neanche col proverbiale bastoncino.
EliminaLo so che mi farò odiare da molti per ciò che dico, ma resto convinta che, in termini di romanzi, non ci siamo persi chissà che cosa (poi, se nei libri successivi era migliorato del 5000%, non lo so. Ma il primo non mi lasciava certo ben sperare...).
Uno di quei fenomeni delle vendite che, francamente, restano per me del tutto imperscrutabili.
Confesso che il primo mi era piaciuto perché avevo trovato intrigante la trama gialla. Il secondo mi ha svelato che invece il vero intento del povero Larsson, che voleva scriverne ben 7, era narrare le avventure di Lisbeth che è fichissima e apprezzo tanto sia bisex e tatui cose sulle pance degli stupratori, ma le attribuisce tali poteri divini che alla fine la storia perde troppo. Infatti il terzo me lo sono risparmiato.
Eliminail vero intento del povero Larsson, che voleva scriverne ben 7, era narrare le avventure di Lisbeth che è fichissima (...) ma le attribuisce tali poteri divini
EliminaSarà che ho fatto anche la moderatrice su un sito di fanfiction, in passato, e che quasi sempre riconosco una Mary Sue quando la vedo, ma a me la cosa è apparsa assolutamente palese più o meno già da metà del primo libro. Lisbeth è una Mary Sue fatta e finita, per quanto dark, gothic, maledetta, quel-che-vi-pare. E, come tale, provoca esantemi e irritazione. Vogliamo parlare della scena dell'inseguimento in moto, che neanche nei film trash con Van Damme? :P Non che il protagonista maschile sia tanto più simpatico...
Tra l'altro a me il libro non è piaciuto anche e soprattutto come giallo. Ci sono un paio di svolte dovute a scelte dei personaggi decisamente "WTF?!", incoerenze, scarsa coesione e arrampicate sugli specchi per collegare indizi e deduzioni mica da ridere. E alla fine, se ci pensi, tutta l'indagine si riduce a due tizi che guardano delle foto e ci costruiscono castelli sopra. Mah!
Per dire, in questi giorni sto leggendo "Il richiamo del cuculo" della Rowling/Galbraith. Ora, io non sono una grande fan sua, sto leggendo gli Harry Potter dilazionandoli nel tempo e non è che abbia 'sta cotta stratosferica per la sua scrittura, mi pare abbastanza nella media. E ne "Il richiamo del cuculo" non succede niente, in termini d'azione. Niente proprio! Sono circa a metà e ancora il protagonista si sta limitando a interrogare i testimoni e prendere informazioni. Eppure... eppure non si può fare a meno di leggere e appassionarsi, farsi mille domande, seguire con interesse le indagini, trovare simpatici ed empatici i personaggi (e pure qui c'è una donnina davvero in gamba, eh!), ecc.
Da un lato "Fissare foto", dall'altro "Interrogare gente"; da una parte l'odio puro, dall'altro un sano coinvolgimento nella lettura. Sarà pure solo questione di gusti. Oppure sarà anche la differenza fra lo sbracare con un romanzo oppure no... :P
faccio de-lurking e mi presento come lettrice accanita, io ho divorato la saa del Signore deli Anelli nella mia prima adolescenza, il ciclo di Terramare, tutto quanto di Pratchett sia stato tradotto in italiano (e tento di proseguire in inglese, ma non è facile). Segnalo di pregevoli anche la saga del Belgariad e quella del Mallorean, di 5 libri ciascuna, + tre libri collegati, scritti da David Eddings. E' un fantasy classico a medio-basso tasso di magia, col tema campione-del-bene-contro-dio-del-male, il tema della crescita del ragazzo-eroe e altro. Sembra banale ma non lo è, è ricco di bei personaggi.
RispondiEliminaPoi, mi sono riavvicinata ai vampiri (malgrado la nausea datami dalla semplice esistenza di Twilight) con la saga di Queen Betsy (vampiri che succhiano sangue e bruciano al sole, e non tollerano le croci, vampiri come si deve insomma!), che su 7 libri 5 li ho letti in inglese.
tutta la saga di Artemis Fowl (gradevole e fresco, sebbene l'ìultimo mi abbia un po' delusa) e quella del Figli della Terra di J.M. Auel (ambientato nella preistoria. La protagonista èì una mezza mary sue nei primi libri, ma negli ultimi due devolla verso la stella della Marysueaggine Infinita). E, ovviamente, i cicli dei Robot e della Fondazione di Asimov, andando in campio fantascientifico.
Io senza la guida di Hari Seldon non apro neppure il frigo la mattina per prendere il latte. Anzi, continuo a sperare che una bella mattina mi appaia il suo ologramma (sempre nel frigo, oppure anche nella lavatrice) e mi spieghi cosa sto facendo e perchè.
RispondiEliminaComunque ecco io sarei una lettrice seria (di quelle proprio serie!) ma le saghe mi mandano completamente fuori di testa. Pensa che ogni volta che rientro in casa, mentre sto ancora cercando le chiavi nella borsa, provo a sussurrare alohomora alla serratura, non si sa mai che una volta mi riesca di aprirla così.
Ah, e Earthsea di Ursula K. Le Guin, ovviamente! :-)
ps: ho letto or ora anche il post sui clienti che vogliono ordinare i libri fuori catalogo, e mi sento di affermare che la colpa è senza dubbio di voi librai perchè nella Biblioteca Imperiale di Trantor queste cose non succedono, i libri sono sempre tutti in catalogo ovvia!
ahahhahhahahah!! :-D
....ullalà, prima di farmi pubblicare il commento il sistema mi fa riconoscere dei numeri e mi dice "Dimostra di non essere un robot". Ahahhahah, FOSSE facile!!! Potremmo discuterne molto moooolto a lungo (io e il sistema di pubblicazione, dico!)
EliminaSe cerchi la qualità devi guardare nella giusta direzione. Prova borsa portachiavi risate. Vai su http://www.vitalbios.com/A/MTQ3NzgyMjAxNCwwMTAwMDA0OCxib3JzYS1wb3J0YWNoaWF2aS1yaXNhdGUtNzY1Ny5odG1sLDIwMTYxMTI3LG9r
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