giovedì 20 marzo 2014

Cinque tipologie di librai tra le più diffuse (e talvolta moleste). Da quello che resiste a quello di catena passando per il pedagogo, gli esemplari più comuni degli ammaestratori di libri!

Il libraio de "La storia infinita". Se ve lo ricordate non era poi tanto cortese.
Forse deviati dal fatto che continuo ad elencare specie su specie di clienti molesti, vi sarete fatti l'idea perniciosa che noi librai e libraie di vario ordine e grado, si sia tutti fantastici e meravigliosi.
 Errato. Anche i librai, come tutte le persone di questa terra, possono essere maleducati e fastidiosi, fissati e logorroici. Ciò che semplicemente rende i clienti più molesti (oltre al fatto che la maleducazione non paga mai in termini strettamente economici, quindi il libraio deve sorridere felice anche quando vorrebbe far volare il cliente oltre lo scaffale) è la statistica. Quanti sono i clienti potenziali in rapporto ai librai? Centinaia di migliaia a uno.
 Ecco che quindi vi propongo una piccola lista di tipologie di librai esistenti (visti da libraia e da cliente che poi alla fine una è vittima di questi sdoppiamenti della personalità e dei ruoli e ad un certo punto va in crash):

IL LIBRAIO RESISTERE RESISTERE RESISTERE: 
 Una specie diffusissima. Il libraio che resiste contro tutti e tutto ha praticamente un'innumerevole selva di nemici da combattere: il tasso di lettura infimo in Italia, la crisi, gli ebook, gli affitti stellari, la concorrenza, la distribuzione ecc ecc ecc. Ma lui RESISTE. E' la sua parola favorita, qualsiasi cosa tu dica entrando nella sua libreria lui ti annuncia che sta resistendo. Il suo non è un lavoro, ma una barricata perenne, il che è vero, giusto, nobile e meraviglioso, tuttavia credere di essere l'ultimo scudo all'inevitabile avanzata dell'ignoranza collettiva può essere un attimo esagerato.
 Alcuni dei librai che resistono dimenticano che il cliente lì dentro è entrato tecnicamente per aiutarli a resistere (comprando) e non gli giova sentirsi ripetere ogni tre per due che loro stanno davvero facendo di tutto per riuscire nell'impresa. Magari anche il cliente nel suo piccolo sta facendo qualsiasi cosa per non perire, che so è un precario che si concede l'unica gioia di comprarsi una graphic novel di tanto in tanto, una madre di famiglia che vuole solo della pace perchè ha tre gemelli di tre anni che la tiranneggiano e cerca solo pace e non altre persone che gli ricordino quanto stia diventando orrendo il mondo.
 Ok resistiamo resistiamo resistiamo, ma non rintroniamo.

IL LIBRAIO CHE CONOSCE IL MONDO: 
No lui? No party
Vi ricordate il periodo in cui Fiorello perculava allegramente Gianni Minà, magnifico anfitrione a Cuba, memore di incredibili avventure assieme a pacchi di gente famosa da Maradona a Paco Pena al pupazzo Gnappo? Ecco, il mondo delle librerie è pieno di Gianni Minà.  
 Questi colleghi nella loro vita, breve o lunga che sia hanno conosciuto un quantitativo impressionante di gente famosa, editori potentissimi, scrittori da Strega. Colazionano con magnifici redattori, partecipano a party esclusivi e in gioventù hanno frequentato persone ormai entrate nella leggenda.
Il vero libraio che conosce il mondo non si vanta di questo suo parco amicizie o del suo passato, anzi, lo vela pudibondo. Poi, di tanto in tanto, lascia cadere osservazioni del tipo "Ah, ieri sono stato a cena con Umberto Eco, non sai la noia" oppure "Sì, ci è arrivato un libro sui cinquanta migliori editor italiani, uno sono io, che palle". E tu lì sconcertata tenti di vedere con nuovi occhi il collega della porta accanto. Quali segreti nasconde? E perché li nasconde? I tentativi di estirpargli informazioni di qualsiasi genere si schiantano davanti a muri d'indifferenza, così per evitare di sembrare una stalker demordi. Fino alla prossima confessione del tipo "Durante la XXI legislatura sono stato ministro.."

IL LIBRAIO CON LA FUNZIONE PEDAGOGICA: 
L'anziano tenero libraio e la curiosa contadinotta Belle
Di tutte le figure mitologiche questa è sicuramente la più mitica.
Non nel senso della più fantastica, ma nel senso di quella più appartenente ad un pantheon inesistente cantato da innumerevoli romanzi. Son pieni i libri di questi librai che consigliano sperduti giovani di provincia (o almeno principalmente di provincia) che traboccano amore verso le lettere, uniche speranze in un panorama di ignoranza che li vorrebbe contadini o muratori. Non so se questa figura esista più, se lo è, è ormai rara come un panda. Da cliente non ho mai incontrato un libraio desideroso di impedagogirmi, da libraia non ho mai incontrato un cliente desideroso di essere impedagogito. Di tanto in tanto quando qualche adolescente chiede numi, mi trastullo con l'idea che forse gli sto per consigliare il libro che gli cambierà la vita, quello che li farà scoprire genietti della fisica o dell'astronomia, che gli aprirà gli occhi.
 Deve trattarsi di una specie di delirio di onnipotenza applicato alla libreria. I chirurghi salvano vite umane, ai librai piace pensare che salvino vite psichiche. Ma appunto piace, non è detto che lo facciano.

IL LIBRAIO DI CATENA: 
 Essere ambiguo a metà tra due mondi, quello nobile del libro e quello inquietante del capitalismo, esso viene percepito spesso come una specie di commesso che dovrebbe però avere la facoltà dell'onniscenza.
 In quanto non proprietario, ma brugola del sistema, esso è visto da una parte della clientela come un burattino senza scopo e senza volontà. Per i komplottisti/tuttologi egli non fa ordini, non vede rappresentanti, è obbligato a manipolare le classifiche e a consigliare solo i libri che le malvagie case editrici grandi mettono loro tra le mani. Sorta di macchina umana atta solo a sistemare libri scelti da un grande burattinaio in un grande palazzo, può essere vessato a piacimento da un'orda umana.
  In realtà il libraio di catena è solo un essere umano come tutti gli altri (spesso laureato che il mondo è pieno di laureati materie umanistiche che cercano uno stipendio fisso in libreria) non manipolato da nessun burattinaio, ma effettivamente alle dipendenze di qualcuno in alto. Può essere amico dei librai indipendenti senza che questi gli lancino un'ordalia e gli ricordino che per colpa sua devono resistere resistere resistere.
 Tuttavia il libraio di catena che si sente libraio tout court  inside (perché aveva una libreria sua ora chiusa o perché avrebbe voluto averla e non ha potuto) vive un conflitto interiore degno del Leopardi: sono o non sono un vero libraio? E cosa sarà di me?

IL LIBRAIO SOCIALMENTE IMPEGNATO:  
Devendra Banhart rende bene la tipologia
Vi ricordate il cliente  fricchettone? Esistono anche i librai fricchettoni e sono tanti. Il libraio fa infatti parte di quei lavori percepiti come nobilmente utili alla società. Ci sono gli insegnanti, i guardia parchi, i medici senza frontiere e i librai.
In genere il libraio socialmente impegnato ha un amore sconfinato per i bambini, le piante e gli animali. Organizza incontri in cui madri possono allattare felicemente in pubblico e i bambini ascoltare meravigliose storie da studenti universitari che si guadagnano la pagnotta vestendosi in modo ridicolo e cantando con una chitarra in mano. Ci tengono sempre a fare proposte molto settoriali sull'ecologia, la lotta alla mafia (riconoscete la libreria socialmente impegnata dal logo di Libera appiccicato in vetrina) e le culture più ignote della terra.
Il suo punto forte in genere sono le presentazioni che possono essere di due tipi:
1) Presentazione di un libro di una piccola casa editrice su argomenti equi e solidali come la coltivazione sostenibile della tapioca in Papua Nuova Guinea. Il libro in genere vende solo in quell'occasione e tutti sono concordi nel dire che ciò avviene chiaramente per lo strapotere delle grandi case editrici.
2) I cicli di incontri. Una volta al mese viene un personaggio X (di variabile importanza) a parlarci di un tema cruciale. Grande hit l'epistemologia. Filosofi di vario grado e provenienza dissertano davanti ad un pubblico ispirato. Poco, ma ispirato.
 Quanta ignoranza a questo mondo signora mia, quanta.

(Colleghi che mi leggete (se ci siete) state quieti, se fà pe' ride. So che resistete è nobile, so che tutte le fricchettonate da me elencate rendono il mondo un posto migliore, perciò volemose bene funiculì funiculà, tarallucci e vino e via. Ah, è solo la prima parte non ho finito).

6 commenti:

  1. La foto di Clerks (II, se non erro) ti ha fatto guadagnare un ulteriore milione di punti-stima :D

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  2. LOL è tutto verissimo!! saluti da una collega ;)

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  3. io nella categoria libraio pedagogico (non pervenuto) vorrei citare il bibliotecario che incontravamo spesso al liceo, quando decidevamo all'ultimo minuto (seee) di non andare a scuola: pochi anni fa è stato arrestato per pedofilia. è solo che la prima foto me l'ha ricordato.

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    Risposte
    1. Devo dire che non vedo un nesso logico tra questa storia inquietante e il post. La prima immagine è presa dal film "La storia infinita".

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