martedì 3 maggio 2016

E se la storia fosse un grande racconto sospeso tra il fantastico e il reale? "ll libro delle meraviglie" di Flegonte di Tralle, storico antico sospeso tra Quentin Tarantino, i fantasmi, Gesù Cristo e molti mondi.

 Mio padre ama da impazzire DMax, una di quelle tv sorte dal digitale terrestre che fanno programma apposta per uomini tipo robe sul barbecue, macchine, reality su gente che confisca macchine in sosta vietata e, a parte Chef Rubio, non so che altro.

Volevo postarne molte altre, ma mi facevano tutte troppa paura
'ste foto vintage strane sono peggio del video di "The ring"
 Una delle ultime volte che sono andata a casa, siamo stati mezz'ora a vedere un'orrenda top ten dei video più visitati su youtube, una sorta di coacervo di casi umani che si spaccavano uova in testa procurandosi ferite, cretine che cercano di fare le make up artists e si danno fuoco ai capelli e una tipa (poi risultato un fake) che, nel tentativo di fare una verticale spaccava un tavolo e si dava fuoco a una gamba.
 Capirete da queste descrizioni che youtube è praticamente il circo degli anni 2000, anche se noi facciamo finta di indignarci per il circo vero e ci riteniamo ormai sociologicamente superiori ai nostri avi che, orrore, accorrevano all'esposizione di rreaks di ogni genere: gemelle siamesi, donne ipertricotiche, uomini e donne, poveretti, di etnie lontane e perciò, per noi favolosi.

 Questo insegna una cosa sola: la passione e la fascinazione per quel che consideriamo "mostruoso" e il perturbante, accompagna il genere umano da sempre e probabilmente non ce ne libereremo mai.
 A conferma di questo vi propongo questo piccolo meraviglioso libro che non a caso si chiama "Il libro delle meraviglie" di Flegonte di Tralle, uno storico greco proveniente dall'attuale Turchia che visse in età imperiale, nel II sec. d.C. e che è rimasto famoso e stracitato da chiunque per una sua meraviglia di cui purtroppo non conserviamo il frammento originale.
 Parlò infatti di alcuni incredibili avvenimenti occorsi durante un olimpiade e che molti storici successivi collegarono al momento della morte di Gesù Cristo.


 Parlò infatti di un'eclisse completa e ci fu anche un terremoto contemporaneo esattamente come descritto dai vangeli sinottici. 
  Una trama che neanche il Dan Brown più rocambolesco avrebbe mai osato azzardare.

 Ma la citazione è solo il finale di una cavalcata straordinaria che procede come una sorta di film dell'orrore a cui "American horror story", Lovecraft e Diane Arbus fanno letteralmente un baffo.
 Tanto per non sbagliare si comincia con un paio di storie dell'orrore, di cui una ai limiti del pulp, roba che Quentin Tarantino dopo una maratona di sedici ore di gialli all'italiana di serie C2 non avrebbe saputo fare qualcosa di meglio.

 La storia narra infatti di un uomo che prende moglie, fa in tempo a metterla incinta e muore.
 Nove mesi dopo nasce un bimb* ermafrodita e le masse non sanno che farne: dovremo ucciderlo? Dovremo consacrarlo agli dei? E' un buon segno? E' un cattivo segno?
 (Ah, i bei tempi mitologici in cui le madri si facevano furbe e travestivano i bambini di un sesso a scelta, tanto poi il problema arrivava al momento del matrimonio e arrivava qualche dio fattucchiere a mettere a posto tutto)!
 Mentre stanno lì che decidono cosa fare del povero neonato ecco che zak! Arriva il fantasma del padre con una richiesta peculiare: "Datemi il bambino e nessuno si farà male".
 Le masse, non si capisce bene perché, visto che così avrebbero risolto un problema (peraltro non loro), rifiutano e il risultato e un dramma splatter.
  Il fantasma prende il bambino e lo divora, lasciandone solo la testa insanguinata al suolo (questo mentre la gente tenta di ucciderlo, ma, essendo un fantasma, non ci riesce). A quel punto la piccola testa si anima e inizia a predire un futuro di sventure, disgrazie e guerre.

Quella delle teste parlanti, come detto nell'intensa prefazione, è un topos del mondo fantastico antico (passato poi per le misteriose e affascinanti vie della storia alla robotica).
 Si ritiene provenga da alcuni culti antichi che prevedevano, sanguinolenti, la venerazione di teschi (talvolta di vittime sacrificali) o la mitica esistenza di teste preveggenti come quella di Orfeo nel triste mito che lo vede, dopo aver perso la sua amata Euridice, divorato dalle menadi che poi ne abbandonano la capoccia parlante e cassandrante in giro.
 Se vi interessa tale mito inquietante e in generale, il rapporto tra esseri umani e capocce altrui nella storia, sappiate che è appena uscito un assurdo, ma interessante libro: "Teste mozze" di Frances Larson ed. Utet.
 Comunque, è la primissima storia lunga ad essere rimasta nell'immaginario di intere generazioni di letterati e scrittori perché, ebbene sì, si tratta del primo revenant/vampiro della storia (più o meno). 
 Purtroppo lacunosa, la storia racconta di una giovane morta prima di poter, diciamo assaggiare l'amore in tutte le sue forme. Smaniosa di congiugersi con un giovane torna dall'oltretomba, ma viene beccata dalla madre che ne causa quindi la sparizione.

 Come nei migliori racconti di vampiri, la voce dell'inopportuna resurrezione a scopo sessuale si diffonde e le genti forcaiole vanno a controllare la tomba della ragazza trovandola vuota! Una volta recuperato il corpo della defunta ecco che lo seppelliscono fuori dalla città dopo aver provveduto ad accettarsi con buone e cattive che fosse nuovamente defunta.
 Ora è una storia che non ci fa molta impressione, ma ha viaggiato nei secoli, finendo, indovinate un po', nella biblioteca personale di quel primo cacciatore di vampiri che èil barone Vordenburg di "Carmilla" di Sheridan Le Fanu.

 Tutte le storie di Flagonte sono in bilico tra due mondi: quello dei morti e dei vivi, il maschile e il femminile, il fantasmagorico (dà notizia anche di centauri catturati e inviati all'imperatore Claudio, ma purtroppo arrivato morto) e il reale. 
 Mondi che non sono così lontani, ma finiscono per fondersi e diventare inestricabili in più parti, e la controprova è il beneficio del dubbio che, dopotutto, siamo tentati di concedergli in molti punti: quando parla di uomini centenari, donne dai parti plurimi, neonati dotati di parola, uomini incinti e non ultima quell'eclisse di sole e quel terremoto che avrebbero accompagnato la morte di Gesù Cristo.
   Perché dovremmo pensare che quella sia vera e il resto no?
 La storia in generale, viaggia sempre sul filo del fantastico: la studiamo e la leggiamo spesso come se fosse un gigantesco romanzo ed è forse questo il motivo principale per cui noi esseri umani, tristemente, non apprendiamo nulla dal passato.
 Il passato è davvero esistito o è solo una raccolta di meraviglie, come quelle raccontate da Flagonte?
Ai posteri l'ardua sentenza.

Postilla.

Sul finale c'è un delizioso elenco di donne valorose e udite udite non stiamo parlando delle solite, per carità, rispettabili madri e mogli dell'antichità, la cui principale virtù era sfornare figli, essere virtuose e rispettare il marito, ma di regine guerriere e volitive.
Tomiri
 C'è l'Artemisia interpretata da Eva Green nel secondo "300", regina di Caria che guerreggiò contro i greci al fianco dell'impero persiano.  Per guerreggiare si intende che andò personalmente a bordo delle sue triremi, combattè e poi, alle brutte, scappò dopo aver abilmente ingannato i greci.
 Meno famosa ma non meno riottosa Rodogine, regina persiana che, informata di un attacco all'impero mentre le venivano acconciati i capelli, abbandonò l'ancella parrucchiera e decise di lasciare i capelli mezzi acconciati e mezzi no fino alla fine (ovviamente vittoriosa) del conflitto. A riprova di tale testardaggine, venne eretta una statua in suo onore con i capelli mezzi sciolti e mezzi acconciati.
 E Tomiri, regina dei Massageti che, vistosi uccidere il figlio con l'inganno da Ciro il grande e dal suo esercito, mosse guerra ai persiani, li sconfisse, uccise Ciro stesso e si fece una bella coppa con la sua testa (avevano un po' la fissazione delle capocce nell'antichità).
 Regine così mysteriose che persino gooooogle ne dà scarsissime notizie. I libri battono ancora il web, molto a zero.

Credetemi, cercate questo libro, ne vale la pena!

3 commenti:

  1. A quel punto la piccola testa si anima e inizia a predire un futuro di sventure, disgrazie e guerre.

    Perché tutti i "profeti", vedi ad esempio Nostradamus, prevedono sempre disgrazie & sciagure?

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    Risposte
    1. Perche' disgrazie e guerre siano endemiche in questo pianeta quindi ci si azzecca sempre.

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    2. E poi a chi interessano le buone notizie? ;)

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