Come ormai ci ho tenuto a dirvi in abbondanza, ho fatto una bellissima vacanza di due settimane in Portogallo.
Evora |
Stranamente poco turistico, è un luogo da "confini dell'impero", in cui la psicosi del terrorismo sembra se non inesistente, di sicuro ridimensionata, e mette in evidenza con quanta ansia ormai viviamo.
Inoltre è un luogo luminoso, senza afa, coloratissimo, pieno di anziani, che costa come l'Italia quindici anni fa ed ha ovunque paesaggi meravigliosi.
Prima di andare a marzo a Lisbona, avevo un'idea del Portogallo come un luogo un po' decadente, probabilmente pregiudiziata dalla sua appartenenza ai famosi Pigs. In realtà non lo è per nulla.
Cabo Sao Vicente |
Si nota come sia meno ricco dell'Italia, ma in verità dà un'impressione di sobrietà ed essenzialità.
Non c'è il troppo, ma c'è tutto quello che serve: ad esempio mezzi non ultimo modello, ma sempre in orario, con tariffe basse e pulitissimi.
Perché il Portogallo da quel punto di vista dà l'idea di una Svezia mediterranea: tutto pulito (pure i mercati), persone disponibilissime ma non chiassose (non che ci sia qualcosa di male ad esserlo, anzi io lo sono, ma probabilmente mi è saltato agli occhi perché immaginavo avessero questo tratto in comune col resto dei popoli mediterranei) e rispettose di ogni fila persino quando si tratta di mettersi in coda per aspettare il bus che passerà mezz'ora dopo.
Vorrei davvero dirvi quante cose bellissime ci siano in Portogallo, tra cui spiagge degne della Sardegna a 40 km da Lisbona praticamente deserte, ma rischierei di scrivere uno di quegli insopportabili resoconti di viaggio che non leggo mai neanche io.
Tutte le foto sono mie e no, non ho modificato questa foto |
Così, anche se lo so che è un bookblog e queste cose non dovrei farle, ho deciso che nel corso dell'autunno, pubblicherò alcune "Cartoline dal Portogallo" per raccontarvi un po' la mia troppo breve esperienza lì.
Magari l'anno prossimo, il dipartimento del turismo portoghese mi fa un bonifico, chissà.
Inizio con il cibo, soprattutto con la loro inaspettata passione per le lumache, cibo che ho mangiato pochissime volte moooolti anni fa.
La cosa mi ha preso un po' la mano coi ricordi d'infanzia, ma vedrete.
"Lumache, caracois, frattaglie e altre storie" nello sbavoso e antennoso fumetto di oggi!
Questo post cade proprio a fagiolo, visto che domenica partirò per Lisbona! Ora sono ancora più curiosa! (anche se credo che salterò le lumache... nei miei ricordi avevo anche io una nonna che le preparava con la polenta, ma il sapore e la consistenza - soprattutto quella - mi fanno venire i brividi ancora oggi)
RispondiEliminabuone le lumache! io le mangio quando vado in Francia, con la salsina verde sono squisite. comunque mi stai facendo venire voglia di visitare il Portogallo, non solo per le lumache
RispondiEliminaNo. Le lumache non ce la faccio. Hanno le antenne!
RispondiEliminaPerò il Portogallo mi ispira da parecchio...
Mia nonna paterna è romagnola DOC, ma l'infanzia a suon di cervella, interiora varie e lumache l'ho ampiamente sperimentata anche io. E alcune cose le mangio ancora con gusto, devo dire (anche se il fatto che nonna abbia smesso di allevare animali vari ha fatto sì che certe prelibatezze, tipo cervelli di coniglio e testicoli di galletto, siano un ricordo di più di 25 anni fa ^^; ). Come sue nipoti, e del nonno che aveva sofferto la fame nella prigionia in Germania e considerava ogni cosa commestibile una benedizione, siamo venute su ruspanti e poco schifiltose XD
RispondiEliminaLe lumache, nello specifico, nonna ancora ce le cuoce, dopo averne fatto incetta in giardino (abitiamo in campagna). E sì, anche le sue cotte sono raggrinzite e gommosette. Mio padre le ama in frittata, io le preferisco in umido (il finocchietto selvatico è la morte loro!), con o senza pomodoro.
Polenta e lumache, ecco, quella è una cosa che non ho mai assaggiato... °_°
Comunque dalla foto che hai inserito ero convinta si trattasse di lumachine di mare (altra cosa che mi piace molto mangiare, ma che madre fa di rado, perché è difficile liberarle dalla sabbia ed è da impazzire levarle una a una dai gusci poi una volta servite: ecco, le lumachine di mare in umido richiedono taaanto tempo e taaanta pazienza per un pasto, peraltro, leggero leggero - il grosso è rappresentato dai gusci, alla fine mangi poco...).
Invece in questo blog:
http://lisbonstorie.blogspot.it/2012/04/ha-caracois.html
ho visto che si tratta effettivamente di lumache di terra molto piccole servite con un "brodino" aromatico e tutto il guscio.
Sembrano buone, ora ho la curiosità di provarle! XD
Grazie per il bel fumettino ^__^
Le lumache, l'orrore! >_<
RispondiEliminaIo ci ho provato ma proprio... no.
E davvero ci ho provato, anche perché vivo in un posto dove ogni anno, verso settembre-ottobre, spuntano come margherite i banchetti di folpi (polipi cotti in acqua bollente) e bovoeti (lumachine minuscole cotte non so come e condite con quintalate d'aglio e prezzemolo, si estirpano dal guscio con lo stuzzicadenti e si mangiano continuativamente per mezz'ore intere, tipo popcorn). In teoria dovrei essere cresciuta a pane e lumache... ma proprio non ci riesco. Troppo gommose. Lo schifo >_<
ma folpi e bovoeti che lingua è? O.o
EliminaHahahahahahah, hai ragione xD
EliminaEl xè el diaéto veneto, tosa (è il dialetto veneto, ragazza) ;P
Quando voglio viziarmi attingo a un ricettario che ricorda molto quello di tua nonna. Ma molto! Risparmio anedottica sul mio amore per i gasteropodi...
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