lunedì 3 marzo 2014

La lagna è il sale della vita. I più frequenti e riottosi protestatori seriali in libreria: consumatori consapevoli, ordinatori di libri e aspiranti manipolatori della realtà!

Citando Zerocalcare, nessuna frase è mai stata più vera come "La lagna è il sale della vita".
Talvolta io mi vedo così.
 Nei negozi in particolare, luogo in cui tu, lavoratore normodotato di diritti o precario dell'esistenza, vai spendendo in modo più o meno consapevole e più o meno sensato il tuo stipendio, lagnarsi non è una possibilità, ma praticamente un DOVERE.
 Io sto spendendo in unità decimali il sudore della mia fronte, quindi pretendo di essere servito, riverito, di avere tutto come decido io e senza nessun intoppo e, forte del mio status di consumatore, di essere informato su qualsiasi cavolata, anche infinitesimale, anche inutile.
 Oggi andremo perciò a parlare di quel fenomeno chiamato "lagna molesta" e in casi estremi "kontestazione furiosa".
Quali sono i clienti più dediti a questa nobile arte della protesta riottosa a oltranza? E perchè?

IL CONSUMATORE CONSAPEVOLE: 
 E' una piaga. Non fraintendiamo, specialmente dopo l'esperienza col mio gestore telefonico che mi ha ridato la linea solo dopo la lettera di un'amica quasi avvocata, io sono per lottare tutti quanti per i nostri diritti e i nostri diritti in rapporto ai soldi, in questo caso io parlo della versione ESTREMA del consumatore consapevole.  
Tipo di addestramento in cui ci immagina coinvolti
il konsumatore konsapevole.
Come dicevo nel post sul cliente komplottista, viviamo ormai in un'era in cui il male può annidarsi in qualsiasi angolo ed è matematicamente certo che chiunque si incontri sul nostro cammino sia in realtà un brigone/arraffone dedito solamente all'arte del turlupinamento. 
 Se puoi scagionare al massimo la gente che urti per sbaglio per strada, certo non puoi pensare davvero che chiunque lavori in un negozio non sia stato addestrato in gran segreto ad un duro programma da truffatore del prossimo suo
 Immagino che molti di questi esemplari di cliente ci vedano riuniti in grandi riunioni in stile massonico in cui un imbonitore ci spiega come, dove, quando e perché intortare il cliente facendolo inconsapevolmente abdicare ai suoi diritti. A tali incontri probabilmente seguono delle sessioni di duro addestramento fisico e mentale in cui impariamo come occultare gli sconti, rincretinire il cliente per convincerlo a prendere l'edizione più cara, trovare cavilli per impedire la restituzione di un libro (tipo manca lo scontrino oppure lo ha comprato sei mesi fa) e, ovviamente, mandare al macero tutti gli opuscoli sui diritti dati dalla carta fedeltà.
 Ultimamente grande motivo di proteste del consumatore consapevole è la storia della  detrazione fiscale annunciata dall'ex ministro Bray (a proposito Bray me manchi) e poi successivamente rimangiata. Quali maneggi stiamo facendo? Perché ci sono informazioni contrastanti? Perché diciamo che il governo si è ripreso la parola data?
 Kontestazione a oltranza.

L'ORDINATORE DEI LIBRI: 
I bei tempi di Postal Market.
 Ormai tutte le librerie hanno questo simpatico e utilissimo servizio che vi permette di ordinare i libri che non sono presenti in negozio. Spesso però il cliente confonde la possibilità di ordinare un libro, con la possibilità che tutti i libri siano effettivamente ordinabili. Quando un cliente mi chiede di ordinare un libro, a meno che non sia una pubblicazione conosciuta, una novità, un best seller di catalogo o cose simili, subentra in me il panico assoluto.
 Tra i più accesi motivi di protesta e lamentele nel pubblico, quello dei libri ordinati, li batte tutti.
 Il cliente infatti esordisce dicendo che vuole ordinare un certo libro, tu stai lì e controlli se il libro è ordinabile e nel 70% dei casi non si capisce. In tal caso bisogna iniziare tortuose ricerche per comprendere se è ancora sul mercato. Il cliente ordinatore non comprende perché stai tentennando tanto, ha fretta e non vuole perdere tempo, questo libro ce l'ha un suo amico, lo vuole pure lui, che sono tutte queste storie. 
 Dopo vario cercare ci sono due possibilità:
- Ordini il libro perché hai capito che arriverà (e comunque certe volte per casi che dipendono dal distributore e dall'editore stesso non arrivano).
- Non capisci razionalmente se il libro è ancora in commercio e avvisi il cliente. Se lui è d'accordo si può comunque fare una prova, ma potrebbe non andare a buon fine.
 In genere il cliente assimila solo la prima parte, ossia "ordiniamo il libro", mai la seconda "Facciamo una prova", per cui resetta completamente la possibilità che possa non arrivare. Dopo un tot di giorni torna riottoso cercando la propria opera (alcuni anche il giorno dopo che manco se ci fosse il teletrasporto) e tu gli spieghi che deve pazientare e come gli hai già detto potrebbe comunque non arrivare.
 Panico e delirio. Il cliente ordinatore può accusarti di qualsiasi cosa: incapacità, incompetenza, di non averlo avvisato (!) per poi terminare con la solita minaccia standard: andrò su Amazon.
 Altro motivo di grandi proteste è l'acconto: perché devono lasciare l'acconto se ordinano un libro? Che ci dobbiamo fare con quei soldi? E' proprio necessario? E se lui non potrà mai più ripassare in negozio a ritirarlo per tutta la vita? E se il giorno dopo decide di farsi eremita e abbandonare la città?
 Quanto tempo e pazienza persi.

QUESTA E' UNA TRUFFA: 
 Capitano cose in libreria che a un comune mortale sembrano dell'altro mondo.
 Libri stampati al contrario, libri che li ordini e sono andati fuori commercio il giorno prima, libri le cui pagine si scollano mentre le sfogli, altri a cui manca la fine, la fascicolazione è sbagliata, sono stati tagliati male, alcune pagine sono bianche ad intervalli non logici. Capita ossia che un libro sia orrendamente fallato. Un cliente normale torna e ti dice: guarda, ho preso questo libro una settimana fa, ma è fallato, ne voglio un altro. Poi ci sono quei clienti che per qualche motivo non concepiscono che esattamente come qualsiasi oggetto, anche un libro è soggetto a delle leggi fisiche e possa avere degli inconvenienti.
Ovviamente indossiamo tutti i foulardini come Proietti
 Quindi tornano col libro fallato invocando la grande truffa. Perché quel libro è così? Ne voglio subito un altro! Lei mi ha fatto perdere tempo! A me questo libro serve prima di subito!
 Una volta parlai mezz'ora al telefono con una tizia che aveva preso il libro da noi perché era di passaggio, ma abitava dall'altro capo d'Italia. Il libro era fallato e lei consigliai di andare in un altro negozio della catena a cambiarlo. Non voleva. Lei l'aveva comprato da noi e noi e solo noi a mille km di distanza dovevamo risolvere il problema entro il giorno successivo, altrimenti ci trovavamo in presenza di una grande truffa. La logica era incomprensibile. Fatto sta che dopo mezz'ora di crescente invasamento fui costretta a passargli il famoso responsabile, che gli disse la stessa identica cosa.
 Ci troviamo in presenza di sicura truffa anche quando ci si sbaglia a dare il resto di 10 centesimi, si batte per sbaglio due volte un libro in cassa (lo legge un laser può succedere), il libro che il cliente sta per comprare è un po' rovinato sulla copertina et simili. I primi due casi vedono astio, odio e proteste a oltranza che quando si è in cassa spesso si perde il lume della ragionevolezza, nel terzo caso vorrei sempre ricordare al cliente che i librai non passano il loro tempo a saltare sui libri con degli anfibi per ridurli a degli straccetti. Sono proprio i loro simili che li fanno volare e talvolta ci mettono pure i piedi sopra pur di non raccoglierli.

PERCHE' LE COSE NON SONO COME VOGLIO IO UFFA UFFA:
Sì miei adorati sono qui per risolvere
tutti i vostri problemi!
Qui la lagna/lamentela può essere causata da qualsiasi cosa, in qualsiasi caso, per qualsiasi motivo.  Il riscaldamento della libreria è troppo alto (signora lei ha una pelliccia di visone io non è che posso lavorare col montgomery), il condizionatore estivo è troppo potente, i bambini degli altri strillano, gli altri mi dicono che i miei bambini strillano, tutte le sedie dove leggere sono occupate, che devo fare? (E io cosa dovrei fare?) La scorsa settimana c'erano degli sconti, ora non più, perchè? Perché questo libro costa così tanto? Perchè non avete un bagno (una delle grandi hit assieme al riscaldamento)? Perchè avete così pochi libri del mio scrittore preferito (sic!)?
C'è poi il vastissimo mondo della bacchetta magica delle fate, ossia, il cliente SA che una certa cosa è così, che un libro non c'è, che bisogna aspettare un tot per farlo arrivare, che abita in Papuasia e lì non effettuiamo spedizioni, ma in cuor suo spera.
  La sua speranzosa speranza è che noi si possa trovare un sotterfugio per far avere loro quello che vogliono. Penso sempre che la causa di queste segrete speranze sia da ricercare nei film hollywoodiani di buon cuore, quelli nei quali il protagonista ha un problema assurdo che però un commesso/centralinista/negoziante/segretaria/tassista dal grande e tenero cuore gli risolve eccezionalmente.
 "Solo per questa volta", gli dice il salvatore della patria flappando i suoi grandi occhi buoni.
 E allora il protagonista riesce a bloccare il matrimonio della sua amata in corner, a prendere l'aereo, ad arrivare a natale dai suoi in tempo.
 Ecco, queste cose nella realtà non esistono. I libri non viaggeranno più velocemente solo perché riuscite a protestare/implorare per ore nè sarò in grado di consegnarvi un libro in Colombia perchè mi dite che il vostro nipotino che non vedete da tre anni lo desidera tanto ed è uno scandalo che nell'epoca dello sbarco sulla Luna un libro non possa fare un giro intercontinentale. Non sono Trilly manco voglio esserlo.

Logo che sto usando per la nota doverosa
senza l'avallo dello stato e di Franceschini
o chi per lui.
Nota doverosa che mi sento di fare nei confronti dei vari acquistatori di libri (tra cui me medesima): l'80% delle volte è perfettamente inutile che voi gridiate contro il povero libraio di turno. Esso non ha colpe nell'80% dei casi. In quanto anello di una filiera gigantesca subisce le conseguenze degli errori di qualsiasi altro anello della filiera. Poiché comprendo che esso è però spesso l'unica persona fisica con cui prendervela che vi ritrovate davanti, tentate almeno di non fargli un assalto all'arma bianca investendolo di insulti furiosi, ma piuttosto cercate di capire ragionevolmente come giungere ad una soluzione.
 Fine delle pubblicità progresso per librai

 E voi per quali motivi protestate o avete visto indegnamente protestare o siete stati vittime di proteste?

10 commenti:

  1. Più leggo la tua rubrica e più sono felice di non avere un lavoro che mi metta a contatto con il pubblico. Anche se un lavoro, uno qualunque, mi farebbe comodo, ecco...

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    1. Ora ti darò una risposta dettata dal fatto che sono fresca e riposata dalle ferie e col dente meno aguzzo del solito, ma lavorare col pubblico è un'interessante esperienza antropologica. Anche se, a lungo andare, secondo me toglie un po' di fiducia nell'umanità (sotto Natale ti toglie OGNI fiducia).

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  2. La lasagna è il sale della vita! :^)

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  3. Mai avuto problemi di libri fallati, devo dire. Gli umpa lumpa di amazon e ibs fanno bene il loro lavoro :D

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    1. Con tutto il rispetto per loro, visto che talvolta il problema è così sordido che se ne può accorgere solo chi legge il libro (fascicoli invertiti, pagine bianche random, pagine ripetute ecc), temo che sia stata solo fortuna ;)

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  4. Io forse rientro nell'ordinatore di libri. Quando perdo la pazienza, in quella libreria non ci metto più piede.
    In città ce n'è una sola e mi venne in testa, un anno fa ormai, di ordinare un libro. Chiesi se era possibile, mi dissero di sì. Mi chiesero un acconto, lasciai cinque euro. E poi il silenzio. Dopo un mese passai a chiedere notizie e mi dissero che mi avrebbero chiamato loro. Ne passa un altro e, passando di lì, chiedo di nuovo. Ancora niente. Decido di ripassarci altri due mesi dopo, non avendo avuto chiamate. Manco ricordavano più che avessero un ordine in sospeso e mi diedero la solita risposta.
    La parte divertente è che non posso nemmeno farmi ridare i soldi dell'acconto: lo scontrino, passato tutto questo tempo, si è sbiadito, non si legge più niente!
    Poi chiedono come mai si preferisca ordinarli su internet...

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    1. Lucrezia quello che citi tu è un caso che avrebbe fatto perdere le staffe pure a un monaco zen!
      I casi che citavo io sono coloro che vengono avvisati che il libro potrebbe non arrivare e dopo due giorni due sono lì che protestano inventandosi che gli avevamo promesso il tomo nell'arco di 48 ore.
      L'acconto da noi si ridà sempre, comunque e anche dopo anni! Mi pare il minimo...

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    2. La parte divertente è che non posso nemmeno farmi ridare i soldi dell'acconto: lo scontrino, passato tutto questo tempo, si è sbiadito, non si legge più niente!

      Carta termica, la beffarda!
      Prova così: metti lo scontrino a faccia in giù sull'asse da stiro e stira il retro con ferro piuttosto caldo. Se tutto va bene, la carta si annerisce e le scritte risaltano belle bianche contro lo scuro.
      Io non ho mai provato, ma me l'ha consigliato più d'uno. Se tenti, facci sapere com'è andata.
      E poi cambia libreria :P

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  5. Ehilà! Vediamo un po'... non ho mai avuto problemi particolari, perché comunque sono abbastanza "zen" e non credo nei problemi senza soluzione, comunque una volta ho regalato un libro di Grisham che aveva un numero sospetto di pagine bianche alla fine (ma la persona cui lo regalai non lo lesse mai, e io me ne accorsi mesi dopo, sfogliandolo a caso). Un'altra volta ho comprato un libricino di filosofia della Laterza, una di quelle monografie arancioni, che nel mezzo del volume aveva una cinquantina di pagine ristampate a caso dall'inizio, al posto di quelle giuste: invece di tornare alla libreria ho contattato direttamente la casa editrice che mi ha spedito gratuitamente una copia perfetta (senza neppure volere indietro quella fallata).
    Come casi sgradevoli, a parte la faccia di merda di qualche libraio scocciato, ho solo assistito a lamentele tra colleghi su fatti avvenuti il giorno prima. Per esempio una libraia cercava consolazione con una collega, per essersi beccata gli insulti di un genitore cui lei aveva chiesto di tenere a bada il figlio pestifero (immagino non con queste parole), che stava correndo e buttava a terra i libri. Figuriamoci, come si è permessa? Quel bambino aveva tutto il diritto di distruggere la libreria! :D

    P.S.: per gli scontrini, mi hanno detto di farne una fotocopia. Non so se l'accettano, ma almeno si conserva meglio.

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  6. ahhh io invece sto tanto bene al calduccio della libreria d'inverno...magari d'estate m'infastidisce un pelo il condizionatore ma mica vado a chiedere di spegnerlo.

    per quanto riguarda il bagno: ma non dovrebbe essercene uno in quanto esercizio aperto al pubblico?

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