giovedì 29 maggio 2014

Intervista a Gabriele Rubini aka Chef Rubio, noto alle masse per "Unti e bisunti"! Tra Vino, Dylan Dog, Ducasse e Murakami domande e risposte molto molto libresche!


Nel post di ieri raccontavo il mio sconvolgimento nell'apprendere l'esistenza di chef Rubio con appena un anno e mezzo di ritardo. Dopo aver visto praticamente tutte le puntate sul sito di DMAX e avendo appreso dell'uscita del fumetto su di lui, sull'onda dell'entusiasmo mi son detta, "Oh, proviamo a scrivergli per chiedere un'intervista".
 Come saprete se leggete il blog io non faccio spesso interviste. Un po' non sono capace, un po' mi perdo, un po' (la maggior parte delle volte) scrittori/disegnatori/fumettisti e via dicendo mi dicono che si faran risentire e niet nulla cosmico. 
 Il comune denominatore di quelle riuscite però è l'estremo garbo e celerità con cui le risposte mi tornano indietro.
 E' stato questo il caso di Gabriele Rubini aka Chef Rubio al quale ho spedito il mio pacchetto di domande non appena sono riuscita a trovare il suo introvabile fumetto "Food Fighter" ed. StarComics.  
Tuttora Frascati è da me nota
principalmente per lo vino bianco.
Oh tu lettore o lettrice del blog
(ma se sei lettrice etero o lettore gay mi pare strano che tu non ne abbia mai sentito parlare) che ti stai chiedendo chi mai sia costui, per amor di cronaca e informazioni ti riassumo che egli è: un giovine chef ex rugbista di livello proveniente dai castelli romani. Dalle mie parti i castelli erano famosi principalmente alle elementari per via di quell'istruttiva canzoncina sulle sagre del vino "Lo vedi ecco Marinoooo la sagra c'è dell'uvaaaaa" (che poi perché a un bambino di sette anni debba interessare l'abbondanza vinicola è un mistero). 
 Comunque, egli, abbandonata la carriera sportiva e divenuto uno chef di tutto rispetto, ha girato per il mondo per divenire infine il motore di "Unti e Bisunti", quel programma sul cibo di strada che per metà ti affascina perché scopri cose porcosissime e deliziose e per metà ti mette ansia perché temi che le di lui coronarie si intasino di grasso seduta stante.
 Fidatevi di una che non ha la tv, è un programma che vale la pena di esser visto, specialmente se i cuochi alla Cracco (ma anche alla provola Ruggiati) vi hanno un filino rotto le balls.

 Di seguito la sua gentilissima intervista a tema librario! 


Cosa leggevi da bambino?

Italo Calvino.
Le fiabe nordiche.
Dylan Dog.
Tira e molla.
Tolkien.

Sei un lettore forte?

Leggo molto.
Ora meno, un po' perché non ho più tempo per me, un po' perché mi si richiede un continuo e molteplice dispendio di tempo ed energie.

Hai un genere letterario favorito?

No. Mi piace leggere di tutto.
Però i romanzi storici , gli autobiografici, i reportage o le favole moderne raccontate da Murakami sono quelli che al momento mi catturano di più.

 Col programma “Unti e Bisunti” giri molto. Hai un libro che porti sempre con te?

Giravo. Ora la serie è finita e ho altri impegni per cui ogni tanto riesco a leggere.
Quando ero in giro comunque, anche se cercavo di portare con me dei libri, alla fine non riuscivo mai ad aprirli. Tra le mail a cui rispondere durante i transfer, e le 13 ore medie al giorno di riprese, finiva che non avevo né energia né la testa per leggere.

 E-reader o carta stampata?

Carta stampata per tutto ciò che è lettura impegnata e interessata. Tutto il resto per brevi assaggi furtivi.
So che, anche per ragioni ambientali, sarebbe bene cominciare ad entrare nell'ottica degli ebook, ma sono un romantico e la carta, per me, ha ancora il suo fascino mentre scorre sotto le dita.

Attualmente ogni casa editrice mette in catalogo almeno un libo di cucina (anche quelle più militanti), da cosa credi derivi questo enorme interesse attuale per il cibo?

Dalla disperazione inconscia di recuperare ciò che si è perso negli anni in materia di cibo. Sono rimasti in pochi quelli che fanno ancora la differenza in quest'ambito. Come, ad esempio, Marino, il bibliotecario dal carattere burbero dell'ALMA che sa consigliare in maniera saggia e sapiente quali libri e autori di cucina seguire o meno. Ne sa più di chiunque altro in materia, ha un carattere non facile ma è una bomba.
Non ci sono nuovi Artusi purtroppo, ma del resto se anche ci fossero, probabilmente non ci sarebbe lo spessore morale per apprezzarlo.

Un libro e/o un autore che vorresti assolutamente consigliare?

James Frey, "In un milione di piccoli pezzi".
Efraim Medina Reyes, "C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo".
Haruki Murakami, "Kafka sulla spiaggia".

E' stato creato un fumetto a tema spystory con te protagonista. Puoi parlarci del progetto? Com'è nato? Ci saranno altri numeri? Quanta parte hai avuto nella stesura dell'idea e della sceneggiatura?

Ho ricevuto la chiamata alle armi e prendendo la cosa un po' alla leggera ho dato il consenso.Poi, quando mi sono reso conto che la casa editrice faceva sul serio, mi sono sentito maggiormente chiamato in causa ed ho espresso la mia opinione riguardo contenuti e taglio.
Di lì il super team (testi di Diego Cajelli, disegni di Enza fontana ndr) che l'ha prodotto, ha fatto un lavoro eccellente creando un piccolo capolavoro da levigare. Come fumetto ha, secondo me, un potenziale pazzesco, ora sta ai lettori mostrare l'indice di gradimento. Qualora fosse alto si partirebbe secondo me con un'altra avventura, ma anche questa sarà una decisione corale e non da prendere ora. In linea di massima non escludo nulla.

Nel fumetto, i “buoni” sono un gruppo uscito paro paro da un centro sociale. Devo dire che vedendoti in tv avevo inconsciamente intuito che avessi una certa affinità col genere. E' un mondo da cui, negli ultimi anni, sono usciti artisti di talento, come Zerocalcare ed Elio Germano. Pensi che sia casuale o vi siano delle motivazioni più profonde?


Apprezzo chi si sbatte per il sociale chi lotta per le cause giuste e per i più deboli. Condanno fermamente gli abusi, di qualsiasi genere essi siano.
Esser affiancato anche se solo nella domanda a due artisti del genere mi fa sentire in forte imbarazzo e un po' fuori luogo.
Però nel mio campo faccio quello che Zerocalcare ed Elio fanno nel loro

In libreria la sezione dedicata alla cucina ormai straripa. Compri mai qualche libro sul genere? 

No quasi mai. In passato sì.
Di recente non mi è mai capitato se non all'estero per prendere qualche spunto da chef locali. Ho comprato, in passato, qualche libro di Hervé This chimico francese e libri di chef o ristoranti come il NOMA o Ducasse.

Un libro di cucina che ogni persona incapace, ma volenterosa di imparare dovrebbe avere in casa?

"I SEGRETI DELLA PENTOLA" di Hervé This.

Posso chiederti qual è l'origine del tuo amore smodato per le frattaglie?

Io amo tutto, frattaglie incluse.
Mi attraggono particolarmente per il loro gusto unico e complesso che lascia il segno ogni qualvolta lo si assapora.

Progetti libreschi e non prossimi venturi?

Se mai avrò tempo in futuro e, qualcuno vorrà sapere un po' di più del sottoscritto che non riguardi la cucina, mi farebbe molto piacere scrivere qualcosa.
In fin dei conti ancora non sento totalmente miei i libri scritti finora, perché, per un motivo o per un altro, sono stati tutti frutto di un lavoro corale.

Ed io come ben sai viaggio solo.

 Buone letture e buona visione. Se non lo conoscevate, ma l'intervista e le foto in rete vi han fatto venire voglia di vedere 'sto benedetto "Unti e Bisunti" sappiate che va in onda ogni Lunedì alle ore 22 su DMax (canale 52 del digitale terrestre). Non ve ne pentirete!
 (E se no fate come me e internet! E se no esiste il libro "Unti e Bisunti" ed. Sperling & Kupfer"!).

11 commenti:

  1. Anche io ho conosciuto chef Rubio da poco su Dmax ed essendomi simpatico è stata una piacevole sorpresa questa intervista. Grazie ad entrambi ;)

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  2. Ah, adoro Chef Rubio! *__*
    Mi sono imbattuta nella prima stagione di "Unti e Bisunti" un bel po' di tempo fa. Rubio aveva ancora i baffetti alla D'Annunzio
    http://images.vanityfair.it/Storage/Assets/Crops/331964/53/162964/chef-rubio_470x305.jpg
    e il programma lì per lì mi parve quanto di più tamarro una tv potesse trasmettere (tolti i programmi della DeFilippi e i finti reality ammerregani di MTV, ovviamente :P). Poi però sono rimasta affascinata, completamente, e dal personaggio, e dalle ricette pazzesche in cui si imbatte ogni volta. Roba da acquolina subitanea e/o da ricovero immediato. *SLURP*
    (Io, poi, vengo dalla terra dell'Artusi e non mi schifo di niente. Guardo programmi tipo "Orrori da gustare" e mi viene fame. Pure oggi ho pasteggiato a lumache in umido - ricetta sopraffina di nonna -, per cui ben vengano gli Unti del nostro chef! *GNAM* *_*)
    Scoprire il passato da rugbysta del Rubio è stata la proverbiale ciliegina: adoro la logica del rugby! E i suoi giocatori... ;D
    E, ovviamente, già da settimane possiedo l'albo Star Comics che lo vede protagonista!

    Resta solo una domanda cruciale (e che tu non hai fatto, mannaggia :P): ma 'sto chef, è mica libero e intortabile, per caso? XD

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    1. Ahahaha, io non gliel'ho fatta perchè se cerchi in internet è la domanda che gli fanno TUTTI. Le mie sorelle, interessate come te, hanno fatto le loro ricerche ed evinto da Vanity Fair che è libero, ma mi par di capire difficilmente intortabile. Forza ragazze, vi sono vicina.

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  3. Alla fine quello interessa, mica ciò che legge, si gira intorno... E di Tolkien da bambino non ci credo!

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    1. Vabbeh "Lo hobbit" e "Il cacciatore di draghi" si leggono tranquillamente verso i 10-11 anni se sei un bambino che ha sempre letto.
      Per quel che riguarda l'intortamento di Rubio, è un bookblog, quindi si parla di libri non di ammmori (poi davvero se fate un giro su internet povero gli chiedono al 70% quello).

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    2. Indubbiamente si leggono tranquillamente a quell'età, anzi, sono decisamente più adatti per un pubblico adolescenziale (facciamo bambino), se... hai sempre letto. E se te li andavi davvero a cercare, visto che sono quasi coetaneo (1979) e ai tempi non erano titoli ultraconsigliati (noto che il bambino è generalmente consigliato) e c'erano varie edizioni ma di certo non come ora.
      Ma ora ho cambiato idea, direi che mi fido, chefrubio è stato precursore in cucina e nel reinventarsi, lo sarà stato anche nelle mode librarie.

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    3. Non è che voglia difendere per forza chef Rubio, ma sono più sua coetanea di te e veniamo dallo stesso luogo geografico. Anche io lessi "Lo Hobbit" in quinta elementare o prima media, era una di quelle letture che trovavi in biblioteca nella sezione dei ragazzi, faceva meno paura de "Il signore degli anelli" e comunque qualche parente lumi su Tolkien te li dava (io ho uno zio superfan del fantasy per esempio). Capirei le perplessità se avesse detto che leggeva Hegel a 8 anni, ma insomma "Lo hobbit" si può fare..

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    4. La perplessità non nasce dal fatto che sia un testo difficile per quell'età (poi bisogna vedere cosa intenda per "Tolkien", magari alludeva al fatto che ha letto l'intera opera omnia fra i 6 e i 7 anni), come detto non lo è, anzi, è il contrario, ma quanta faccia figo per un ex rugbysta macho essere precursore nelle mode di battaglie, asce, barbe svolazzanti e cavalcate selvagge.
      Ma, ripeto, ho cambiato idea, non si può dubitare così apertamente di chefrubio, essendo una persona che ha dimostrato di meritarsi la fama che ha.

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  4. Non lo conoscevo, ma dato il mio smodato amore per il cibo di strada (e, ehm... pure pe i rugbysti) credo che me lo andrò a cercare...

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  5. Ciao Nathan, vorrei chiederti se fosse possibile avere una tua mail :) Grazie Cinzia

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    1. E' nei contatti, comunque te la riscrivo qui: lagiovanelibraia@libero.it
      A presto!

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