venerdì 10 gennaio 2014

La libreria come luogo romantico. Nulla pare più sollazzevole che piacioneggiare tra gli scaffali, realtà o posa indotta da pessimi libri in cui il principi e librerie ereditate da zie defunte sono all'ordine del giorno?

Paolo e Francesca, gli antesignani del libro come tattica
di rimorchio. "Galeotto fu il libro e chi lo scrisse e da quel
giorno più non vi leggemmo avante"
La tattica: guarda che bel libro, pomiciata, addio per sempre
 libro,è ancora molto in voga nel mondo contemporaneo.
L'altro giorno, mentre cercavo di rianimare la sezione di economia restituendogli un ordine alfabetico (avete mai notato librai che mi leggete, se mi leggete che il cliente che più protesta per il caos sugli scaffali è quello che finisce per disseminare volumi in ogni dove manco fosse Pollicino?), ho assistito a questa romantica scena da primo appuntamento. 
 Lei, ventenne dalla calda felpa, "Il banchiere dei poveri" di Yunus tra le mani e fissa negli occhi un'altra lei dalla calda felpa. Poi le dice, suadente, "Lo conosci?" e l'altra, sbrilluccicante, "No". 
"Lui è quello che ha salvato milioni di persone dalla povertà!" afferma allora stupendola con effetti speciali. "Non ci credo!", poseggia allora l'altra prendendole il libro dalle mani, sulle mani, tra le mani. Sguardi complici e innamorati.
 Io a 20 cm di distanza, trasparente come un ectoplasma.
 "E' una cosa meravigliosa, ma come ha fatto? Oh, come sei sensibile. Sai un sacco di cose!", ocheggia la seconda mentre la prima attacca a parlare dei prestiti ai poveri del mondo pensando probabilmente "Yunus ti devo un favore." Cinque minuti di brill brill dopo se ne sono andate, un braccio sulla spalla dell'altra.
 E' a questa coppia che devo l'idea di codesto post. La libreria come luogo romantico.
 Quanti libri di magggici cupcake e amori mielosi sono ambientati in libreria? Una marea. Nei romanzi rosa possedere una libreria è praticamente più facile che farsi un caffé la mattina. In questo magico mondo pullulante di principi azzurri single, ricchi e ultimamente pure un po' perversi, c'è sempre qualche parente pronto a morire e a rifilarti la sua amata libreria o ad accoglierti mentre risolvi i tuoi problemi amorosi. 
Prendiamo il caso de "La libreria dei nuovi inizi" di Anjali Banerjee in cui la solita donna di città dal cuore spezzato si trasferisce in provincia e rileva la libreria della vecchia zia, poi, mentre lenisce le sue ferite amorose, usa i grandi spiriti degli scrittori del passato come migliori amici e soprattutto agenti matrimoniali. Peggio ancora è "La libreria degli amori inattesi" di Lucy Dillon in cui anche qui una col cuore spezzato decide di rilevare una libreria. Mentre mette a posto trova un cane tra gli scaffali (boh) e il cane decide che lei e solo lei sarà la sua padrona, ma le testuali parole della quarta di copertina ci informano che "dopo il fallimento del suo matrimonio, ha chiuso le porte delle emozioni e ha paura di un nuovo legame". Quando inizi a domandarti se la Garzanti non abbia incidentalmente pubblicato un libro sulla zoofilia scopri che il magggico cane oltre a risanarle le ferite del cuore è subito pronto a portarla da un nuovo amore (ovviamente umano). 
 La potenza della libreria come luogo del romanticismo definitivo è tale da colpire anche il tenero cuore maschile con l'appena uscito "Il segreto della libreria sempre aperta" di Robin Sloan (nessun segreto basta la liberalizzazione degli orari d'apertura dei negozi baby) dove un web designer, dopo essere stato licenziato per via della crisi, viene assunto in una libreria che si comporta come una biblioteca di conservazione (mi raccomando ingeneriamo ancora più confusione nella clientela). Qui, strani avventori prendono in prestito libri che lui deve segnare accuratamente. La cosa sembra strana persino a lui, così chiama un gruppo di amici ad aiutarlo e, come hanno verosimilmente confermato gli informatici che leggono questo blog, tra di loro c'è una super gnocca iperesperta di Google. 
 C'è poi un caso di libro che meriterebbe di essere ascritto tra i peggiori che abbia mai letto. Trattasi di "Severina" di  Rodrigo Rey Rosa. 
Nel tomo, che pare un raccontino tirato via di corsa (e ti viene venduto con la fascetta con su scritto"La stella più luminosa della mia generazione" by Bolano), un libraio sudamericano senza morale rimorchia una ladra di libri nata in Umbria e scopre da altri amici librai che è un vizietto che costei ha da tempo. Se ne innamora e se la mette subito in casa col padre anziano annesso. Tempo mezza giornata al vecchio prende un colpo apoplettico. Tempo due giorni due, il libraio innamorato inizia a pensare di uccidere definitivamente il padre di Severina che in fondo gli è davvero di impiccio e del resto in quello stato chissà quanto potrebbe andare avanti e poi la donna delle pulizie già non lo sopporta più. La trama promessa dalla quarta di copertina era ben diversa, si parlava di ammmore, libri e bibliofilia. Non so che libro abbiano letto quelli che l'hanno redatta e non so che libro abbia letto Bolano.
Anche i gruppi di lettura sembrano il luogo più adatto per accasarsi, come accade nel libro che ha definitivamente affossato il glorioso passato editoriale della Feltrinelli: "Il club delle cattive ragazze" in cui l'autrice Sophie Hart, riesce a impastoiare tutti i tormentoni tramicidi degli ultimi anni. Una pasticcera che ama leggere per risollevare le sorti economiche del suo locale, mette su un gruppo di lettura, un'idea di marketing che definirei praticamente gloriosa. Siccome accorrono solo i soliti quattro sfigati tra cui la bibliotecaria femminista (non ne ha abbastanza dei gruppi di lettura in biblioteca?), la pensionata tutto pepe, la sciura in crisi e un maschio timido (che mi ci gioco tutto o è gay o alla fine si mette con la femminista), pensa bene di leggere solo libri erotici e liberare le inibizioni di tutti quanti.
 Ora, forse io ho un ricordo distorto dei gruppi di lettura perché ho frequentato solo quelli della biblioteca del mio paese, ma se ben ricordo non c'erano né timidi studenti né bibliotecarie femministe, ma solo vecchi.
 Ma realtà o finzione che sia, ormai esiste un topos letterario e dell'immaginario che vuole la libreria come luogo romantico per eccellenza. Non c'è telefilm in cui prima o poi qualcuno non venga abbordato tra gli scaffali con la scusa del "Cosa stai leggendo?". Questo insano metodo di approccio, che in tv sembra tanto apprezzato, ha mietuto nella realtà varie vittime tra cui, nel mio sconcerto, anche me stessa. Me ne stavo in un'altra libreria a leggermi le quarte di copertina in santa pace quando un cretino è venuto a piacioneggiare da me nel suo cappotto dal bavero alzato chiedendomi (ancor più cretinamente): "Allora, com'è quel libro?" accompagnato da viscido sorriso. Ho mollato il libro sullo scaffale e me ne sono andata senza neanche rispondere. 
 Ma forse sono io che, ormai dall'altra parte della barricata, non riesco più a vedere il romanticismo della libreria, perché comunque, statisticamente vedo un numero di primi appuntamenti abbastanza elevato. Se non vai a prendere il caffé e se non decidi per il cinema e vuoi fare bella figura vai in libreria (il top sono le librerie con caffetteria).

 E a voi è mai capitato di portare qualcuno in libreria per il primo appuntamento? E lo avete fatto per innalzare il quoziente del piacioneggiamento o perché era placido luogo pseudosilenzioso popolato da ectoplasmi lavoranti? 

5 commenti:

  1. io sto aspettando un post sugli amplessi in magazzino sgamati dai colleghi :D

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  2. Mi sarebbe potuto capitare se qualcuno dei casi umani con cui sono uscita avesse almeno avuto idea di cosa fosse una libreria.

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    1. Platypus forse dovresti tentare con uno dei leggendari gruppi di lettura di Lucrezia M. di cui sotto.
      Firmato: la posta del cuore della giovane libraia ;)

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  3. Niente primo appuntamento il libreria, mai successo. Di contro posso dirti che i gruppi di lettura, o Club del libro, non sono fatti solo di vecchi! Sono due anni che partecipo e ce gente di tutti i tipi, perlopiù giovani, ma non mancano gli agée!
    Ci proviamo!

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    Risposte
    1. Ok, devo ritentare il mio ingresso nei gruppi di lettura!

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